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Autore: Ilarix96    12/07/2013    1 recensioni
Seconda parte. Le pagine sono tratte dal punto di vista di Erika, che vive in una situazione differente da quella di Andry, ma con un unico punto in comune: essere costretti a fare qualcosa che non vogliono.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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24 maggio
Caro Andry
Ma perchè tutti gli adolescenti(me compresa) sono così irrimediabilmente violenti o stupidi? Si sentono o meglio, ci sentiamo i padroni del mondo,vogliamo cambiare tutto per far piacere solo a noi e non vogliamo che nessuno complichi i nostri piani.
Oggi ero seduta su una panchina durante una pausa. Lo vedo arrivare. Non è solo: ci sono un generale e circa dieci soldati. Un un ghigno malefico gli si allargava sul viso -É quella, Kurt? É proprio un bel pezzo da quaranta!- -Sì è lei- -Perché non la facciamo spassare un po’?-parlava in un linguaggio che si poteva a stento chiamare inglese. Guardando bene, ho visto che in mano avevano una canna e una sigaretta. Probabilmente se le sarebbero fumate contemporaneamente…Kurt si è avvicinato -Monta su, ti devo parlare- -Sto lavorando- -Non mi sembra. Forza, sali!- -No- -Guarda che ti prendo in braccio eh?- le mie compagne mi guardavano terrorizzate. Summer,che era vicino a me mi ha sussurrato -Forza sali, se non vuoi che ti pesti a sangue- Ho sentito una voce alle mie spalle -Beh, che succede qui?- è intervenuta Karoline -Ha pianificato una fuga con il suo fidanzato, per non lavorare- -Signorina, da lei non me l’aspettavo!- Kurt mi ha preso in braccio e velocemente siamo filati sul furgone. Io continuavo a dimenarmi per liberarmi dalla presa ma lui mi stringeva sempre più forte. Sul camioncino, il generale -Bene, bene, chi abbiamo qui?- -Lei è Erika, signore- Mi ha scaricato sul posto davanti. Ha cominciato a fumare mentre guidava. Siamo entrati nel centro di Kabul. C’era una gran fila. Kurt ha bestemmiato e si è girato verso di me -Allora, tu mi hai mancato di rispetto e sai cosa succede a chi lo fa…- Mi ha tappato la bocca perché non urlassi, tanto poi chi mi avrebbe sentito,e mi ha dato una gran scarica di calci e di pugni. A un certo punto non ho più resistito e sono svenuta.
Mi sono risvegliata ancora lì, scoprendo molti lividi e ferite. Per fortuna non mi aveva rotto niente, o almeno credevo. Mi usciva sangue dalla bocca.
Lui era ancora lì e non si era accorto  del mio risveglio.
Si è fermato ed è saltato giù dal furgoncino. Dove eravamo? I suoi compari c’erano ancora. Si sentivano delle voci che sussurravano. -Lei dov’è?- -L’ho sistemata a puntino. Vedrai quanti”tatuaggi”le ho fatto- -Grande…- una voce di un altro ragazzo è intervenuta -Scusa, non mi sembra giusto….- -Zitto, pivello, se non vuoi che pesti anche te- era buio e non si vedeva niente, ma di una cosa ero certa: non ero più in città.
Cosa avrebbero detto i miei non trovandomi a casa? Quei soldati mi avrebbero scaricato in un posto e sarei rimasta lì? Eravamo in piena campagna, se così si poteva chiamare. Sembrava un deserto: ogni tanto c’erano dei ciuffi di erba che sembravano verde scuro alla luce della luna e c’erano cactus disseminati qua e là. Poi Kurt è risalito prima che potessi chiudere gli occhi -Bene, bene…la nostra cara ospite si è svegliata! Ehy ragazzi venite a vedere come l’ho conciata! Poveriiina!- Ho preso tutto il coraggio che avevo in corpo  e mi sono messa a sbraitare -Dove mi state portando? Sentite, fatemi tornare subito da dove sono venuta! Immediatamente!- si sono guardati e si sono messi a ridere -L’avete sentita? Vuole tornare da mammina!- -Senti tu! Guarda, ti denuncio!- -Oh, ma che paura! Ti ricordo carina, che  siamo soldati! Non ci puoi mettere in prigione, siamo al servizio dell’America e dell’Europa!- -Servizio o non servizio vi metto in prigione io! Il mio lavoro potrebbe essere andato a puttane per colpa vostra e tua, Kurt!- non avevo mai usato quelle parole -Oh, quanto mi dispiace!- -Vaffanculo!- ho sparato più parolacce di un camionista. Sono entrata nel furgoncino.
Sentivo che gli altri ridevano e mi prendevano in giro. -L’hai sentita”il mio lavoro è andato a puttane per colpa vostra!”ahahah!- e altre cose simili. -Hey, pivello dove stai andando? Dalla damigella indifesa? Ahahahah!- Improvvisamente la porta del furgone si è aperta ed è entrato il soldato -Tutto bene? Hai bisogno di aiuto?-
-No, grazie.- -Sei la fidanzata di Kurt quindi?- -Sé, sé, fidanzata, oggetto forse!- -Senti, Kurt è fatto così, non ci puoi far niente. Se vuoi ti posso dare una mano- -No, grazie- -Come ti chiami?- -Erika e tu?- -Kile- -Bene, Kile puoi tornare dai tuoi amici- -Non sono miei amici, hai sentito come mi chiamavano? Pivello qui…pivello lì…non c’è mai tregua- -Deve essere terribile stare con loro tutto il giorno- -Già, ma dopo questa missione cambio gruppo- -Vuoi dire che siamo in missione?- -Certo, cosa pensavi? Un generale non sta qui certo per giocare a poker!- -Ma è corrotto?- -Sì, è un amico di lunga data di Kurt- -Da quanto è qui?- -Chi, Kurt o il generale?- -Kurt, ovviamente- -Ha cominciato due anni fa, me lo ricordo perché c’ero anch’io- -É sempre stato così?- -Sì, ma all’inizio lo era di meno, forse perché era tra i più piccoli e allora tutti lo prendevano in giro.- -Quando c’è stata la trasformazione?- -Oh, da alcuni mesi a questa parte. Ha visto che sono arrivati dei ragazzi più giovani di lui  ha sfruttato questo per sentirsi figo- -Bella faccia tosta…- -Guarda che prima o poi si diventa così, qui.- -Tu non mi sembri molto il tipo…- -Per adesso non ancora- -E…quando ritorneremo?- -Domattina- -Ma dovete solo andare a fare dei giri intorno alla città?- -Guarda che essere soldato è un compito difficile, eh! Devi stare attento se vedi nemici che ti potrebbero sparare da un momento all’altro- -Ma è terribile!- -É la guerra cara- A quel punto uno dei soldati ha aperto il furgone -Oh, ma guarda guarda, ti sei fatto la fidanzatina pivello?- -Come no!- -Dobbiamo ripartire. Tu devi andare davanti, Kurt ti vuole tutta per sé, muahahah- ho sbuffato. Si è affacciato proprio Kurt -Beh, non vieni? Guarda che se stai con loro è peggio, forse- questo forse mi ha fatto tremare da capo a piedi. Non era già abbastanza tremendo? Sono salita nel posto davanti. Dal nervosismo mi sono messa ad aprire tutto quello che trovavo, alla ricerca forse di un’ancora di salvezza. Mi sono riaddormentata per svegliarmi il giorno dopo ancora a Kabul. Dato che gli altri stavano dormendo ho colto l’occasione per scendere da quell’inferno e sono tornata all’ospedale.
Tutti mi guardavano come se avessi fatto una cosa fuori dal comune, poi ho capito perché: dappertutto c’erano dei foglietti con una mia foto e una scritta in arabo e in inglese ”Non troviamo più questa ragazza, se la vedete per favore chiamateci a questo numero :021456824” Sono andata in bagno e mi sono guardata allo specchio. La mia faccia e il corpo erano pieni di macchie scure.Avevo un taglio sopra l’occhio destro e il labbro spaccato.
La Smith mi ha visto e ha urlato -Santissimo Iddio! Signorina Kelly! Cosa le è successo? Sapesse i suoi com’erano preoccupati!- -Niente, signora, sono solo caduta- -Macchè caduta! Si vede lontano un miglio che l’hanno picchiata! Su, forza, mi dica chi è stato!- -É stato il mio….fidanzato- -Ma i fidanzati non picchiano così chi amano…è stato quello che ti è venuto a prendere?- -Sì- -Oh, signore! Tutti sanno da queste parti che lui è un bastardo! Non immaginavo che proprio tu…- -Mi ha costretto a fidanzarmi con lui, signora-Non volevo parlare proprio di questocon il mio capo. -Avanti, vai a casa dai tuoi. Sono preoccupatissimi!- Sono uscita di corsa e ho preso il primo taxi che c’era. Arrivata al boschetto, ho corso più veloce che ho potuto e sono arrivata nel viale. C’erano entrambe le macchine parcheggiate e dentro casa si sentivano dei singhiozzi -Potrebbe essere morta!- -Avanti Anne, non essere così pessimista- -Ma lo devo essere se non ritorna! Oh mio Dio!>>Sono entrata. Si è sentito un silenzio di tomba poi mia mamma è arrivata ed è scoppiata a piangere più di prima, ma dalla gioia forse -Erika! Ma dove ti eri cacciata! Ci siamo talmente preoccupati!- poi è arrivato mio padre, attirato dagli urli di mia madre -Vedi Anne! Si è sistemato tutto per il meglio! Ma cosa sono queste ferite?- -Sono caduta- -Ma è impossibile, a meno che non sia caduta in un cespuglio di rovi! No, no qui c’è qualcuno che ti ha picchiato- ancora! -P-picchiato?- -E va bene, un soldato dell’esercito mi ha picchiato.- -E..perchè?- -Beh, mi ha costretto a essere la sua fidanzata, ma io non volevo, così mi ha picchiato- -Oh mio Dio!- -Adesso vado in camera mia…dimenticate questa storia, ok?-
 Adesso vado,anche se ho dormito molto, sono stanca.
  
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