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Autore: hicherbear    12/07/2013    4 recensioni
'Si, sono Lake, e questa è la mia storia.'
Genere: Romantico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Due settimane dopo...


-Sono sola Chris, ora non c'è nessuno qui con me...- sussurrai sfogliando il nostro album dei ricordi con le lacrime sul viso.
Erano passati 14 giorni dalla morte del mio migliore amico e non riuscivo a farmene una ragione.
Perchè era andato via? Perchè mi aveva lasciata?

 
'L'auto sfrecciava sulla strada principale mentre al volante un ragazzo aspirava il fumo del suo spinello. Aveva fatto uso di stupefacenti e il suo stato non gli permetteva di guidare secondo i codici della legge. 
Legge? 
Cos'era per lui la legge?
Qualcosa di inutile e insensato, fastidioso e 'palloso'.
Il veicolo svoltò a destra per imboccare il possente ponte che sovrastava il fiume, che scorreva veloce e freddo.
La strada cominciava a farsi sempre meno chiara agli occhi del giovane finchè, convinto che ci fosse un grosso albero al centro della via, non sbandò, conducendo l'auto sulla corsia opposta.
Il piccolo abitacolo ruppe le barriere e si ritrovò a volare giù, nell'abisso, portando con se il giovane ragazzo e anche la sua vita.'

Chris mi mancava, tanto, troppo e non fu un bel periodo quello.
Era tutto così grigio e triste, io ero il buio, le tenebre e le persone facevano bene ad avere paura, perchè incutevo paura, proprio come il buio e le tenebre.
La morte di Chris fu talmente dolorosa e lacerante per me che mi cambiò dentro.
Niente era più come prima. 
Ero davvero sola. Senza di lui non ero niente, il niente assoluto.
Ma la cosa che più mi amareggiava era che l'ultima parola che gli avevo detto era 'VAFFANCULO', un sonoro e sincero 'VAFFANCULO' del quale mi pentirò per tutta la vita.
Avrei voluto ancora abbracciarlo, parlargli, rimproverarlo, amarlo più di quanto già facevo, ma lui non c'era, non c'era più.
Amavo il suo sorriso.
Amavo i suoi occhi.
Amavo i suoi capelli.
Amavo il suo carattere.
Amavo la sua gelosia.
Amavo la sua spensieratezza.
Amavo la sua voglia di vivere al massimo, senza mai fermarsi.
E amavo persino ogni suo piccolo e invisibile difetto.
Eppure non gliel'avevo mai detto, che amica di merda.
*
Ero su Broke Street ad aspettare il pullman quando decisi di chiamare Boo.
Sfilai il cellulare dalla tasca dei jeans neri e cercai in rubrica il suo nome.
Lou non lasciò squillare il telefono nemmeno tre volte che subito rispose.
-Ciao Boo, sono Lake.-
-Sono per strada...-
-Ti va di vederci?-
-Va bene Boo, anche io.-
Ci accordammo per vederci poche ore dopo al parco, il famoso parco della figuraccia, e il tempo passò veloce finchè non mi ritrovai seduta di fianco a lui su una pachina, adiacente ad un vialetto alberato, con le ginocchia strette al petto e lo sguardo fisso su un cespuglio di rose bianche. 
Rose bianche.
Le stesse che riempivano la chiesa il giorno del funerale di Chris, al quale era presente tanta di quella gente da non starci nel santuario.
-Allora Lake, come te la passi?- chiese il moro per rompere il silenzio che si venne a creare.
-Secondo te come sto, eh?- risposi acida, che domanda stupida.
Louis non rispose, abbassò lo sguardo sul terriccio che ci stava avanti e sembrò quasi mortificato.
-Ok. Scusami, non devo prendermela con te.- ripetei ad alta voce, un po' per farlo sapere a lui, un po' per ricordarlo a me stessa.
Di certo non era colpa sua se Chris ci aveva lasciati, e non potevo essere arrabbiata con lui.
-Ah, tranquilla.- fu l'ultima frase che pronunciò.
Passarono svariati minuti, io continuavo ad osservare le rose, Boo smanettava con il cellulare, con un piede poggiato per terra, l'altro sulla panchina.
Mi alzai di scatto, ero stanca di vedere quelle rose, mi facevano sentire ancora più buia, angosciata e sola.
-Vieni.- dissi in piedi di fronte a Lou, con la mano tesa verso di lui.
-Eh?- chiese perplesso, alzando appena gli occhi dallo schermo del telefono.
-Sei sordo? Non capisci? Dai, vieni con me.- 
-Se lo dici tu.- si alzò e gli presi la mano, tirandolo con me verso l'area giochi del parco.
*
-E' là che ci siamo conosciuti io e Chris.- dissi, indicando da lontano una specie di vasca con della sabbia dentro, dove dei bambini giocavano sorridendo.
Beati loro che avevano ancora la forza di sorridere.
Volevo che Louis conoscesse una parte del mio passato e non sapevo nemmeno il perchè.
-Quanti anni fa?- domandò, cingendomi la vita con un braccio.
-Tanti Lou.- risposi, con un nodo alla gola.
Cominciai a pensare a tutto. 
A me. 
A Chris.
A me e Chris. 
A noi.
Le lacrime scendevano lisce e veloci sulle guance, come la rugiada sulle foglie di mattina.
-Hey Babby... non piangere dai.- sussurrò Lou, facendomi voltare per stringermi tra le sue braccia.
Le sue braccia erano il mio rifugio segreto, sarei potuta morire in un secondo, alla fine siamo tutti così fragili. (autrice: frase fottuta da skins bby. lol)
-Andiamo via da qua, su.- insistette, trascinandomi via da quel 'maledetto' parco.
*
-Dove mi stai portando?- chiesi guardando il profilo perfetto di Lou, che guidava la macchina verso un luogo a me sconosciuto.
-Allo Starbucks dello zio.- disse, mantenendo lo sguardo fisso sulla strada.
-Quindi esiste davvero?- domandai perplessa.
-Esatto.- ridacchiò, girandosi per sorridermi.
Accennai un piccolo sorriso di rimando, alzando gli occhi verso il cielo, anche se mi ritrovai a fissare la cappotta dell'auto.
*
-Hei zio.- urlò Lou, spalancando la possente porta di vetro del negozio.
Non dico che si girò tutta la clientela a guardarlo, ma quasi.
-Ciao Louis!- urlò di rimando un uomo sulla cinquantina da dietro la cassa.
Il signore si alzò e ci venne incontro, invitandoci nel retro del locale.
-Allora, come stai vecchio mio?- chiese l'uomo accennando un piccolo sorriso.
-Tutto ok zio. Ti presento una mia amica, Lake. Lake, lui è zio Tony.- mi presentò il ragazzo.
-Piacere di conoscerla signorina.- disse lo zio imitando uno di quei vecchi film ottocenteschi, dove l'uomo bacia il dorso della mano della donna.
-Salve.- risposi un po' imbarazzata.
-Quindi, cosa vi porta qui?- domandò lo zio facendo passare lo sguardo tra me e Boo.
-Niente di che, siamo venuti a bere qualcosa.- rispose Louis portando, come sempre, la mano dietro la nuca.
-Oh, mi fa piacere. Posso sistemarvi un tavolino nel vialetto sul retro, se vi va.- asserì Tony ad entrambi.
Boo abbassò lo sguardo in cerca del mio e quando lo trovò feci cenno con il capo di 'si', acconsentendo alla scelta dello zio.
-Certo, per noi va bene.- 
-Ecco qui, come avevate chiesto, due muffin, un Caramel Apple Spice e un Pike Place Roast.- disse lo zio portandoci a tavola quello che avevamo ordinato.
-Grazie mille.- dissi per ringraziare e fui ricambiata da un sottile sorriso.
-Ehi zio, ma Seth dov'è? Non lavorava qui?- chiese Lou e rimasi in silenzio ad ascoltare la conversazione.
Riuscii a capire che questo 'famoso' Seth era il figlio di zio Tony, nonchè cugino di Lou e che era a fare delle commissioni, ma che poche ore dopo sarebbe arrivato.
L'uomo tornò dentro e io e Lou rimanemmo seduti li a chiaccherare per un bel po'.
In un certo senso Boo mi riuscì a far dimenticare la storia di Chris per qualche ora, infatti fu capace di strapparmi qualche sorriso sincero e anche qualche risata, con la sua bontà e allegria.
Quando ero con Boo era tutto diverso. 
Riusciva a sconfiggere i miei mostri interiori, il buio e le tenebre che mi circondavano, riusciva a salvarmi, a curarmi. 
E come non puoi amare la persona che ogni giorno continua a salvarti?
Come non puoi amare la persona che ogni giorno ti cura?
Si, Louis Tomlinson era la mia cura.
*
(VI CONSIGLIO DI ASCOLTARE QUESTO http://www.youtube.com/watch?v=ZuwTY4gqu0Y e questo http://www.youtube.com/watch?v=SDmbGrQqWog CONTEMPORANEAMENTE MENTRE LEGGETE QUESTA PARTE.)
 
Le nostre bibite cominciavano a farsi fredde, i muffin erano finiti, ma il cielo era diventato grigio e nuvoloso, e la pioggia non tardò ad arrivare.
Louis mi prese per mano e cominciammo a correre sotto la pioggia, per cercare di arrivare sotto il tetto sporgente del locale, per ripararci dall'acqua.
Entrambi poggiamo la schiena al muro quando, con l'affanno e bagnati fradici, finalmente rangiungemmo la nostra meta.
La mia mano e quella di Lou continuavano a rimanere intrecciate, mentre i nostri petti facevano su e giù per recuperare il fiato.
Girai lo sguardo verso Boo e mi accorsi di esser fissata da un pezzo.
Louis socchiuse gli occhi, prese un grosso respiro e, intrappolandomi tra il suo petto e il muro, si parò avanti a me.
Lasciò la presa della mia mano e poggiò la sua sul muro di fronte a lui, l'altra sistemava una ciocca dei miei capelli dietro l'orecchio.
I nostri sguardi erano incollati uno all'altro come due poli che si attraggono.
Azzurro nell'azzurro.
Paura e insicurezza nell'amore.
Poggiai entrambe le mani sui suoi fianchi con un gesto impercettibile e ormai i nostri visi erano a qualche centimetro di distanza.
I nasi si sfioravano dolcemente, potevo sentire il suo respiro sulle labbra e il suo cuore battere ad un ritmo bramoso e frenetico, non che il mio fosse calmo.
Louis William Tomlinson era sul punto di baciare me, Lakelyn Allison Weys quando...
-Louis, Lake! Venite dentro, siete tutti bagnati!- urlò un ragazzo dalla porta da cui eravamo usciti poche ore prima.
Boo scansò il mio viso in un nano secondo e, anche se sussurrò, riuscii ad udire il suo -Fanculo-.
-Si Seth, arriviamo.-


 
Angolo autrice:
Ciao a tutti c:
Sono riuscita a scrivere un nuovo capitolo, che non è il massimo, è di passaggio, ma spero apprezziate comunque lo sforzo.
Voglio ringraziare tutte le ragazze che stanno seguendo la storia, siete fjsdhfkjshfsk. lol
Passiamo al capitolo.
Come avete potuto capire, Lou e Lake erano sul punto di baciarsi, ma...
arriva Seth a rompere le scatole *almenoquausoparoleducatelol*
Come andrà a finire? Vi va di saperlo?
E allora leggete il prossimo capitolo c':
Mi farebbe piacere se lasciaste una recensione più lunga di 10 parole :))
un bacio, ciao!
Se volete info sono @hicherbear su twitter.


 
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