Robin stava perdendo sangue dalla bocca appena colpita.
Era sangue abbondante, che non accennava a fermarsi.
Chopper cercò di alzarle il volto, per poterglielo dapprima tamponare, ma venne fermato da Sanji.
<< Non qui.. fallo fuori.. ti aiuterò ad alzarla.. qui non mi sembra il caso.. >> Disse, prendendo in braccio la povera Robin, e guardando con un tale odio Spandam,
che non degnò di alcun altro sguardo i membri dell'equipaggio.
Enies scosse il capo, appena gli altri furono del tutto usciti: << Cambiare è chiedere troppo, vero Spandy? >>
Spandam sbuffò, e rispose con arroganza: << Penso che tu, più di chiunque altro, conosca il mio nome. Mi chiamo SPANDAM, non SPANDY! >>
Enies continuò a scuotere la testa: << Sì.. lo so come ti chiami.. ma sei mio fratello. Queste formalità non fanno da me. >>
<< Dovrebbero. >> - Disse con leggera freddezza: - << Nemmeno dovresti saper chi sono io. Il progetto ALVA è fallito? >>
<< P-progetto? >> Domandò, sentendo una terribile fitta nel suo cuore: suo fratello ne era a conoscenza? Era a conoscenza del progetto a cui lei era stata sottoposta
per dimenticare?
<< Che incapaci.. hanno fallito. A quanto vedo. >>
Enies gli diede un forte e sonoro schiaffo, cominciando a piangere: << T-tu.. guardami negli occhi e dimmi che non c'entri con questo progetto! >>
Spandam non rispose, ed Enies capì.
<< Oh.. >> - Sorrise con digusto, cercando inutilmente di trattenere i singhiozzi: - << Non ti sei fermato nemmeno davanti a tua sorella.... mi.. mi fai schifo! >>
Spandam sentì qualcosa di più doloroso rompersi: non era un dolore forte come la rottura della colonna vertebrale, non lo era, ma lo sentiva strano, nel suo profondo.
<< Dovevo mandare a termine questo progetto, era inevitabile.. >> Disse semplicemente.
<< DOVEVI? INEVITABILE? SONO TUA SORELLA! >> - Sbraitò con la stessa aggressività sua, appunto, Enies, e fu accolta da qualcosa di inaspettato: un abbraccio,
l'abbraccio di suo fratello: - << N-non.. non capisco..... >> Sussultò la giovane, lasciandosi abbracciare, ed abbracciandolo di rimando.
<< Non c'è nulla da capire. Non potrei farti capire. Non posso. >> Disse Spandam, interrompendola in quel dubbio.
<< Guardami negli occhi, e dimmi la verità. >> Insistette lei.
Spandam, ancora una volta, si stava lasciando sopraffarre da quegli occhi così intensi di lei, accidenti a lui, che stava per ricompiere gli sbagli del passato:
le avrebbe detto molto probabilmente la verità: << Il tuo potere.. risultava e risulta tutt'ora una minaccia per noi, per il governo.
Da quando sei stata scoperta, nessuno ha più potuto proteggere la tua identità, perché l'arte divinatoria in te, era qualcosa di naturale, e nasconderla, come si
sarebbe potuto evitare?
Mi ricordo che la prima volta capitò per caso, e non riuscisti a controllarlo, nemmeno ti ricordasti di aver predetto la morte di Vins. >>
Quel ricordo, quel TERRIBILE ricordo del suo migliore amico, morto nemmeno un secondo dopo aver predetto la catastrofica uccisione di Vins Kiru, da parte di un
ladro d'oro, pervase nuovamente una parte dei suoi ricordi, ma un altro mal di testa
la costrinse a richiudere quella vecchia ferita: <<.... ancora adesso non riesco a controllarlo.. >> Ammise, abbassando lo sguardo, e staccandosi dal suo abbraccio,
per osservare il pavimento della cucina.
Spandam non sapeva che dire. Col progetto ALVA, quei poteri si sarebbero dovuto estinguere in lei, ma nulla, proprio nulla.
La guardò: << Il progetto.. ti avrebbe cancellato per sempre la memoria, ed i poteri... almeno non avresti più dovuto fuggire, ed essere chiamata mostro, come i
tuoi veri genitori. Ma... a che prezzo.. >>
<< TU MI HAI VENDUTA AL GOVERNO! TI ODIO! >> Gridò lei, quasi, questa volta, a volergli tirare un forte pugno, ma si fermò, dopo essersi alzata in piedi, e si
catapultò di nuovo in ginocchio, stretta al fratello, ed in lacrime.
<< Non ti avrei mai creduto capace di questo, anche se i nostri rapporti non erano i migliori.. perché mi hai fatto questo SPANDAM! Perchèèè!? >>
Spandam sospirò: << Non posso rivelare i segreti del governo.... a te.. non.. >>
<< una sorella vale meno del governo quindi.... >>
<< Lo vuoi proprio sapere... SE IO NON AVESSI ACCONSENTITO A PORTARE TE AL GOVERNO COME CAVIA, SARESTI STATA UCCISA COME I TUOI GENITORI! MA VI HO SALVATI!
Però io sono... s-sono ancora quello di cui non gli importa nulla di te.. mia sorella.. >>
Gli occhi di Enies tornarono umidi: aveva dubitato dei suoi sentimenti verso quella, seppur non di legame, seconda famiglia per Spandam, aveva dubitato che in lui
vi fosse un cuore.
<< ... I-io.. non lo sapevo.. >> Riuscì a dire soltanto, ormai intrisa di lacrime.
Egli scosse la nuca: << E' plausibile. Non te ne do una colpa. >> Disse alzandosi in piedi, guardandola ancora.
Anche lei si alzò subito dopo, riabbracciandolo.
<< Sono felice di averti rivisto, fratellone! >> Esclamò con gioia la giovane Enies.
Spandam si limitò ad annuire: << Dovrei dire, forse, anch'io.. ma non sono solito a queste cose... con i sentimenti non si va da nessuna parte. >>
La ragazza lo guardò contrariata, poi, improvvisamente, per tutto il silenzio che si era formato, rientrò la ciurma, che era rimasta ad origliare, preoccupata,
ma quando rientrò, non vide altro che una normale scena di un profondo abbraccio tra fratelli.
Robin rimase però in disparte, tra l'inizio della cucina, e l'ancor esterna parte della Sunny, mentre, voltando lo sguardo verso l'altalena, si era messa a pensare
di nuovo a quel travagliato passato che aveva passato durante la sua prigionia ad Enies Lobby.
Perché Spandam era tornato così presto? Perché? Ma ormai le domande non avrebbero potuto esser altro che domande, senza risposta:
lui era lì, con loro ormai, e non avrebbero potuto farci niente per tornare indietro.
Enies, voltando poi lo sguardo, notò il ritorno dei suoi nuovi amici: << Oh.. Rufy, Sanji... Chopper.. Franky.. Nami.. Robin.. siete qui.. >>
Nami le sorrise, senza guardare Spandam: << Tutto.. bene.. vero? >> Chiese con una voce piccola, spaventata anche lei per tutto il precedente trambusto.
<< S-sì.. >> - Rispose la giovane, abbassando di poco lo sguardo: - << tutto per il meglio.. >> Accennò un sorriso, dei meno
rassicuranti possibili.
Franky le si avvicinò, non sfiorando Spandam come gli aveva da prima implorato la ragazza, e la guardò: << Che cosa ti ha fatto quello? Prima ho sentito litigare... >>
<< E' tutto a posto, amore.. non c'è nulla di cui preoccuparsi. >> Cercò di rassicurarlo, ma il cyborg non ne era convinto.
<< Lo scoprirò.. e quando succederà, qualcuno dovrà sperare di essere di ritorno ad Enies Lobby, ANCHE se quell'isola è andata completamente in macerie! >>
Spandam deglutì appena, poi guardò la sorella, in cerca di una risposta sul da farsi: << Tranquillo.. lascia fare a me. >>
Gli disse Enies, con un sussurro rassicurante.
Intanto, Robin si era lasciata convincere da Nami di entrare completamente nella cucina, e di sedersi al tavolo, assieme a lei.
<< Non ti devi preoccupare Robin. Questo mezzo uomo saprà cosa si beccherà se proverà ancora una volta a sfiorarti. Vero amici? >> Chiese Rufy, scrocchiando
le dita delle mani.
Tutti in coro urlarono: << BEN DETTO RUFY! >>
Spandam infatti, iniziò pian piano a rimanere in silenzio: maledetti i suoi soli 9 doriki!
--ORA DI PRANZO!--
Ed intanto, quella discussione, aveva portato via un bel quarto d'ora alla Sunny, tanto che, l'ora di pranzo si era quasi fatta.
Sanji prese gli ingredienti del Mizu Mizu che Rufy si era comperato alla metropoli, ed iniziò a preparare un piatto con quelli, che sarebbe stato riservato
solo per Rufy, almeno non avrebbe più fatto storie per il cibo degli altri suoi compagni di ciurma.
Gli preparò il piatto con molta velocità, tanto con la stessa velocità sarebbe stato divorato, forse piatto compreso, poi passò a quello degli altri.
Enies si sentiva a disagio, non sapeva se sarebbe stato consono invitare anche il fratello a pranzare con loro, ma vederlo lì, in piedi,
vicino a quella crepa, mentre tutti si erano seduti, lo trovava molto sconcertante.
<< Ragazzi... >> Disse con una piccola voce, sentendosi profondamente in imbarazzo.
<< Sì? >> Domandarono alcuni di loro in coro.
Enies tossì per farsi tornare un po' più di voce: << Mi mette ansia.. mi.. vi andrebbe bene se mio fratello si sedesse vicino a me, e mangiasse qualcosa? >>
Sanji sorrise: << Solo perché lo chiedi tu. vero ciurma? >>
Tutti annuirono, anche perché non avrebbero offerto proprio nulla ad uno come lui, ma Enies gli voleva molto, troppo bene, e si vedeva.