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Autore: heycalif0rnia    13/07/2013    4 recensioni
Dopo un lungo minuto di pausa, Megan riparlò. “Non riuscirai a farmi amare come lo facevo prima…”. Megan alzò lo sguardo da terra, guardando Louis e incrociando il suo sguardo. “Ci proverò, ti aiuterò ad amare di nuovo. Probabilmente nessuno ti ha mai trattata come una principessa. Ebbene, da oggi tu sarai la mia principessa e io sarò il tuo principe.”
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I will be your prince and you will be my princess

Capitolo 11

Louis guardava la strada illuminata dai lampioni mentre pensava ad una sola cosa: Megan. Era stata così dolce con lui, era così simpatica, carina e solare. Gli piaceva. Ma i suoi pensieri si interruppero alla vista del luogo dell’appuntamento. Egli scese dalla macchina e si diresse verso l’entrata del ristorante. Varcò la porta e venne investito da un odore gradevole: pizza. Egli doveva ammettere che il posticino era davvero carino e ben arredato. Una ragazza, vestita con un tubino nero e con i capelli biondi a caschetto, si avvicinò a lui, salutandolo.
«Tu devi essere… ehm… Amanda, giusto?». Louis era fiero di se stesso per aver ricordato il nome della ragazza. Ella sorrise e annuì, per poi dirigersi verso il tavolo prenotato. Prima che Amanda si sedesse, Louis le spostò la sedia. Ella sussurrò un timido «Grazie.» e sembrava colpita dal comportamento di gentiluomo del ragazzo. Entrambi ordinarono e parlarono un po’. Ma Louis non riusciva a rimanere concentrato. Non smetteva di pensare a Megan, ai suoi capelli castani e ai suoi occhi, al loro “appuntamento” il giorno di Natale, alla preparazione della torta di compleanno, alla lotta con il cibo, al giorno in cui l’aveva incontrata…
«Louis, ci sei?» chiese Amanda, sventolando una mano davanti agli occhi del ragazzo.
«Ehm, si.» disse quest’ultimo, per poi giocare con una delle posate.
«Lo so che stai pensando ad un’altra ragazza. Lo vedo dal tuo sguardo perso.» «Non è vero.» cercò di dire Louis, ma venne interrotto da Amanda.
«Lo conosco quello sguardo, non mentire. Su, forza. Vai da lei, lo so che non vedi l’ora. Non mi offendo, alla fin fine sei un tipo simpatico.». Amanda sorrise alla vista di Louis che si infilava il cappotto.
«Grazie per aver capito.» sussurrò quest’ultimo per poi uscire dal ristorante e montare in macchina. Era arrivata l’ora di dire tutto a Megan. Non riuscita più a trattenere le emozioni. Lei era… speciale.
 
 
Megan era rimasta a casa da sola e decise di leggere il suo libro e di mangiare qualcosa per cena. Dirigendosi verso il bagno però passò davanti alla camera che Louis le aveva proibito di aprire. Si fermò a guardarla e provò timidamente ad abbassare la maniglia: la porta era aperta. La curiosità della mora prese il sopravvento e decise di entrare. Trovò davanti a sé un grande numero di scatoloni tutti messi in disordine, uno sopra l’altro. Ne scelse uno e lo aprì piano piano, osservandone il contenuto: vestiti da donna, niente di interessante. Lo spostò per poi passare a quello che c’era alla sua destra. Questa volta la mora trovò delle foto, dei souvenir di varie città e dei biglietti aerei e di treni con le stesse destinazioni.
Improvvisamente la porta si aprì e spuntò un’ombra scura.
«Megan, sei tu?». Una voce molto, anzi troppo famigliare giunse alle sue orecchie, facendola voltare di scatto.
«Louis ehm, che ci fai qui?» disse lei, sapendo di essere nel posto sbagliato al momento sbagliato.
«Perché sei entrata qui dentro? Perché?» urlò Louis.
Megan non rispose, non doveva rispondere. Aveva sbagliato e lo sapeva benissimo.
«Scusami, io non volevo. La porta era aperta e…» Megan cominciò a spiegarsi, ma venne interrotta da Louis abbastanza arrabbiata.
«Non c’era motivo di aprire la stanza. Io-io ecco… ti odio. Non dovevi venire qui, me lo avevi promesso. E io mi sono fidato anche di te. Non sai cosa c’è realmente dentro e quanto tempo ho passato per dimenticarli. Tu non mi conosci affatto!»
«Anche tu non mi conosci Louis! Mi hai presa dal ciglio della strada e mi hai portata a casa tua. Non sai niente di me, niente della mia storia e del mio passato. Le vedi queste?» Megan alza le maniche del suo maglione, scoprendo dei lividi sulle braccia, «Ecco, sono a causa di una persona che al contrario di te non mi voleva bene. Insieme a te mi sentivo felice e non sai quanto ho aspettato tutto questo. Non ne hai minimamente idea. Per la prima volta mi sentivo a casa e protetta.» disse Megan tutto d’un fiato, mentre delle lacrime rigavano il suo viso. Louis alzò lo sguardo e rimase senza parole, guardandola negli occhi. Entrambi erano distrutti dopo aver scoperto una parte di loro che era stata segreta per fin troppo tempo.
«Da quanto è che hai quei lividi?...» disse Louis, per spezzare il silenzio. Non era una domanda facile da fare, ma ormai tutto era venuto a galla.
«Mio padre mi picchiava da bambina. Non ricordo le date esatte... ho cercato di dimenticare il più possibile.» Megan abbassò lo sguardo, guardando il pavimento.
«E… a chi ti riferivi quando parlavi di “dimenticare”?» sussurrò Megan.
«Ai miei genitori, sono morti meno di un anno fa e io non riesco ad essere felice. Era per quello che non volevo una festa di compleanno. Ma quando ho visto i tuoi occhi, ho visto uno spiraglio di luce per la prima volta. In verità non ho il coraggio di gettare tutte le loro cose, non posso. Non ci riesco…» disse Louis.
«Scusa Louis, non volevo entrare qui dentro. Anzi, non avrei dovuto.» Megan si stava per asciugare un lacrima, ma il ragazzo lo fece per lei, passando un pollice nella sua morbida guancia.
«Non importa Megan, davvero. Scusa se ti ho aggredito e ho alzato la voce.». Louis accarezzò la guancia di Megan, per poi aggiungere «Te lo avrei detto comunque Megan, avrei fatto passare massimo due giorni. Hai presente di quando ho parlato dello “spiraglio di luce nei tuoi occhi”? Ecco… beh…» il ragazzo fece una pausa, ma ricevette un gesto di Megan che gli chiedeva di continuare.
«Il fatto è che… ti amo Megan e mi piaci dalla prima volta che ti ho visto. Evidentemente hai fatto l’amore con tanti uomini ma nessuno di loro ha provato a vedere quello che c’era dentro di te. Io l’ho fatto e ho cominciato ad amarti. Non so come sia successo, è stata una cosa naturale, forse troppo naturale. Ci hanno dato due mani per tenere, due gambe per camminare, due occhi per vedere e due orecchie per sentire. Ma perché solo un cuore? Perché l’altro è stato dato ad un’altra persona. L’unica cosa che dobbiamo fare è trovarla. E io l’ho trovata ed è qui davanti a me; sei tu!».
Louis abbassò lo sguardo dopo quelle parole, sapeva di amare Megan con tutto il suo cuore. Ma lei avrebbe ricambiato quel sentimento?
Ella sorrise, si avvicinò al ragazzo e fece combaciare le loro labbra. Un bacio casto, una valida alternativa ad un “Si.” deciso e felice.
«Ti amo Megan.» sussurrò il ragazzo. «Ti amo anche io Louis.» 


















ciao..
sono da secoli che non posto su efp ma ci tenevo a questa storia.
con la scuola e tutto il resto non ho più aggiornato.
mi sento tremendamente in colpa..
ma questa storia la voglio finire.
non riesco a lasciarla incompleta
quindi posterò i capitoli mancanti (sono tre compreso questo)
se qualcuno li recensisce.. grazie. 
scusatemi tanto, davvero..
un ''A MASSIVE THANK YOU'' a tutti coloro che hanno seguito questa storia.

magari tornerò a scrivere.. ma non più fanfiction.. al massimo os.. 
ci vediamo, un bacio, Chiara

   
 
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