Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: xla    25/01/2008    4 recensioni
E se Duddley fosse geloso di Harry? E se Harry fosse fidanzato e la persona che ama lo venisse a trovare a casa? Chi è il biondino, ma, sopratutto; che ci fa un furetto in casa Dursley?!... CAP 31 OVVERO: LA MARCIA NUZIALE E' INIZIATA O LO SPOSO è SVENUTO! -ULTIMO CAPITOLO- [ non tiene conto del 5-6-7 libro ] buona lettura, lasciate un segnetto baci xla
Genere: Commedia, Comico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Slash | Personaggi: Famiglia Dursley | Coppie: Draco/Harry
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

La gelosia fa 40 ( II parte )

- XVII ATTO -

-Patatino, ti piace la torta che ti ha fatto la mamma?- strillò Petunia, mettendo davanti al figlio altro succo di frutta. Ma vide che il figlio non mangiava con lo stesso entusiasmo di sempre: insomma, era ancora alla terza fetta! Si chiese se avesse sbagliato qualcosa negli ingredienti del dolce; però era alquanto raro che succedesse, visto che le era sempre piaciuto cucinare e si “allenava” da quando aveva l’età del figlio. Lily era brava in tutto e lei pensava di poterla superare almeno in cucina, ma si sbagliava di grosso! Alla sorella bastava agitare il suo bastoncino e poteva fare di tutto! Ricominciò a lavare la roba che aveva usato per preparare la merenda al figlio.

Dud stava contemplando il piatto davanti a sé, con aria assente. Magari non si rendeva neanche conto che non era minimamente da lui fissare del cibo senza metterci le mani sopra; gli tornarono in mente le mani di quello sconosciuto, che avevano osato toccare il cugino. Anzi, non toccare, addirittura stringere a sé come se non aspettassero altro, come se fosse la cosa più naturale del mondo. Harry che si lasciava stringere senza fare nulla per impedirlo… aveva sempre pensato che fosse un tipo passivo, ma non così tanto! Dolce, gentile, generoso… almeno da quando sapeva la verità; ma così passivo, no! E aveva come l’impressione che non gli dispiacesse affatto sentirsi addosso quelle mani, da principino fallito, a parer suo; ma, anzi, che ci godesse come un matto! Ok che lui aveva passato tutta la notte a fare certe fantasie, ma a lui era permesso, lo conosceva da molto più tempo di quello lì… ecco: ora aveva anche trovato un denominativo per il ragazzo biondo! Ora, oltre a quella lì, c’era anche quello lì… ma dove saremmo andati a finire?

Spostò la sua attenzione su ciò che conteneva il piatto dinnanzi a sé: una bella fetta di millefoglie alla cioccolata. Aveva davvero un aspetto appetitoso, morbido, dolce e… e… il suo cervello iniziò a produrre un susseguirsi di immagini non narrabili in questa sede, purtroppo, o per fortuna?, ma si potrebbe tranquillamente dire che ritraevano tutte Harry in pose che equivoche era dir poco, e che poi spalmava su quella pelle bronzea e perfetta cioccolata a non finire. Da lì iniziò a fissare in maniera diversa la pietanza e l’assalì senza pietà; con somma gioia di Petunia, che gliene mise ancora un buona dose sul piatto.

* * *

Passò le mani ancora una volta su quei bei fianchi e contemplò il suo bel viso rilassato e rosso per l’amore. Ogni volta si stupiva di quello che era Harry. Non tanto quello che era Potter, Potty, Sfregiato o altro, no; lui guardava e vedeva solo Harry. Il suo Harry, che ne aveva viste troppe per la sua giovane età e che ora chiedeva solo amore e pace. Cose che lui non mancava di dargli, mai! Più andava avanti e più non si capacitava di quel modo che aveva di fare: la sua gioia nel vivere e nell’affrontare le cose, sempre pronto a dare sorrisi a chi ne aveva bisogno, quando in realtà chi ne aveva più bisogno era proprio lui. Quella determinazione negli occhi smeraldini, che scemava appena si trovava tra le sue braccia, diventando un piccolo bimbo spaurito. Era grazie a Harry che aveva capito l’importanza della vita, vivere per chi si amava, per i propri ideali; cose che a Serpeverde non s’insegnano. Poi, quando quegli occhi diventavano liquidi e lucidi… qualcosa dentro di lui si apriva e la belva usciva, senza che potesse far nulla per impedirlo! Aveva una paura folle di fare del male a quella creatura meravigliosa che ora era accoccolata contro il suo petto e che non sapeva, alcune volte, da che parte prenderlo.

-Mh… Che c’è?- chiese Harry, sentendosi lo sguardo tempestoso del compagno addosso. L’altro non proferì parola e lui arrossì, accorgendosi di stare ancora steso su di lui –Oh…- fece e si buttò su di un lato. Ma Draco lo bloccò, ridacchiando come un matto, abbracciandolo e massaggiandogli da quella posizione, con piccolo movimenti circolari, la schiena –Stupido! L’ultima cosa che voglio è che tu ti allontani da me-

Harry sorrise dolcemente –E dove vuoi che vada, scusa?- si sistemò meglio, mise il volto nell’incavo del collo del ragazzo e dal naso ispirò quel profumo di… di… beh, a dire il vero sapeva di vaniglia. Aprì gli occhi e, come pensava, c’era una goccia di vaniglia sul collo di Draco: glielo baciò e tolse quel che era sopravvissuto al loro rapporto di poco prima. Poi sentì la bocca di Draco su una spalla, ma il dannato usava solo la lingua, per portar via quel che ne era della nutella.

-Senti un po’, ma quanta ne hai portata di quella roba?- ridacchiò.

-Quanto basta!-

Il quanto basta di Draco, equivaleva a almeno due terzi di tutti i bagagli che si era portato dietro, svaligiando casa e lasciando i suoi poveri genitori a badare al Malfoy Zoo Manor. A quel che, tra un assaggio e l’altro, gli aveva detto, Draco aveva trovato anche uno struzzo e un iguana: per la precisione, Frizzi e Joenna. Gli aveva anche confidato che il rettile l’avrebbe voluto chiamare come lui. E quando aveva chiesto il perché, la risposta era stata: “ Ha il tuo stesso sguardo perso “ e aveva preferito non commentare quella frase, come tutto ciò che riguardava la rivalità tra Grifondoro e Serpeverde! Aveva perso la speranza… e per farla perdere al Prescelto ce ne voleva, eh!

Venne come svegliato di soprassalto, dallo stato di dormiveglia nella quale era caduto - oh, dopotutto era straiato su Draco che sapeva di vaniglia - da una stretta più forte del compagno.

-Ehi…- protestò, ridacchiando –Che è tutta questa dimostrazione d’affetto?...-

-E chi ti dice che non era un tentativo di soffocamento?- ghignò l’altro.

-Antipat… Ahio!- pigolò Harry.

Draco fissò soddisfatto la macchietta rossa che aveva fatto sulla guancia del ragazzo. Amava quelle guance e quando le vedeva sentiva sempre l’istinto e l’impellente necessità di morderle.

-Ma che fai?-

Ghignò –Marchio il territorio, Harry, marchio il territorio… - e riprese a succhiargli e a mordergli le guance, sentendo l’altro sciogliersi in un bel sorriso da ebete e abbandonarsi completamente a lui, sporgendo in avanti il viso.

Si staccarono e, col volto beato, stettero a contatto con la fronte per svariati minuti: di solito questi momenti finivano sempre con Harry che abbassava lo sguardo arrossendo; invece, quella volta…

-eeee… ECIUUUU- gli starnutì in faccia.

-Bleak, Harry!- il moro tirò su col naso.

* * *

Draco aveva immaginato la loro prima notte lì come una giostra troppo veloce; invece…

-ECIU!-

-Salute-

-Gazie Amole…-

…si era ritrovato a fare da medimago a un Potter con la febbre e il naso chiuso. E, in quelle condizioni, mai e poi mai avrebbero fatto cose oscene, ma di estremo buon gusto. Osservò il suo ragazzo: sovrastato da chili e chili di coperte che lui aveva fatto apparire con la bacchetta, tre giganti e morbidi cuscini dietro alla testa, gli occhi lucidi e il volto arrossato… se non avesse avuto la febbre di un cavallo gli sarebbe saltato addosso seduta stante. E invece si era dovuto rivestire, e rivestire il mio amore, e mettersi a sedere sul letto, affianco a lui.

Gli mise una mano sulla fronte…

-Ahu!- pigolò Harry –Hai le mani fedde!- fece notare, come a chiedere un po’ di garbo, visto che non era in forma!

Draco sorrise –Mani fredde, cuore caldo- ma non aggiunse che era colpa di Harry, perché era freddo. Dopotutto, lui chiedeva solo di portelo abbracciare per tutto il tempo, che male c’era?

Il moro ricambiò il sorriso con piacere; sapeva che Draco era un tipo tutto a sé, un po’ come lui, ma sapeva anche che una volta che aveva preso una decisione, era impossibile fermarlo. Come quando aveva deciso che Harry sarebbe stato il suo ragazzo: ci era mancato poco che non lo rapisse e portasse chissà dove! In più, quando Draco gli aveva raccontato di quando lo aveva detto ai suoi genitori, “Madre, Padre: amo Harry”, loro erano stati quasi più entusiasti di lui, che non si era aspettato tutto ciò, visto la maschera a lungo portata per via della guerra. Draco spesso si perdeva in pensieri del quale non voleva che lui fosse messo a parte, e specificava sempre che lo amava e che non lo avrebbe perso per nulla al mondo. E lui si lasciava incantare da quelle parole, quel tono e quello sguardo, prima che diventasse di nuovo assente. Non era per nulla bravo in Legilmanzia, come in Occlumanzia, ma aveva il presentimento che riguardassero il passato e il futuro. Gli dispiaceva enormemente essersi ammalato, ma non era colpa sua, almeno questa volta, ma del cugino impiccione e maniaco! E se solo Draco fosse venuto a sapere della loro bella chiacchierata con tanto di incontro ravvicinato per le scale, altro che l’Avada e la Cruciatus!

Draco si alzò e fece un piccolo giro della stanza; ogni tanto intervallava lo sguardo su Harry. Ma, per il resto, era vitreo. Gli si stringeva il cuore vedere il suo piccolo così e con tutti i passi avanti che aveva fatto nelle pozioni curative, non gliene veniva in mente nessuna che avrebbe potuto fare al caso suo! Poi, era come sempre tormentato da quel pensiero, che non lo lasciava in pace da quando era finita la guerra…

Sentirono un bussare alla porta, seguito da una voce maschile:

-Ti sei calmato?- la porta venne aperta e fece la sua entrata in camera Dudley, sazio di torta quanto Draco di Harry.

Appena entrò, Draco assottigliò lo sguardo e non lo mollò un solo secondo, mentre tornava vicino al compagno, prendendogli una mano. Dud s’irrigidì sotto quelle lame affilate color tempesta, che, anche se in quel momento assassine, per Harry rappresentavano il bene e l’amore assoluti; poi guardò il cugino, sul letto, pieno di coperte.

-Ma cosa…?-

-Ecco cosa ci si guadagna a fare la doccia con la potta apetta- parlò Harry, un po’ più comprensibile e allusivo, con la speranza che il compagno non capisse, ma purtroppo Draco non era cretino quanto lui:

-Ah, e così in mia assenza ce la spassiamo, vedo… bene!- sentenziò, arricciando le labbra. Ma la voce impassibile, come gli occhi.

-Daco… non è come pensi… io…- tentò Harry. Ma Draco lo zittì, dolce, passandogli una mano tra i capelli:

-Shh, lo so, amore, lo so. Non è colpa tua, cucciolo mio…- gli baciò la fronte, sentendo che scottava ancora e che la medicina non faceva effetto come doveva –Ora veniamo a noi…- tornò freddo e spietato come prima, come si era sempre presentato Lucius a amici e nemici. Ma la cosa che spaventava di più era che Lucius pareva prendersi gioco di tutti, mentre Draco… Draco faceva sul serio. Nessuno sopravviveva se lui lo prendeva di mira. Neanche Voldemort lo aveva superato, era persino riuscito dove lui aveva fallito: far vacillare, cadere e avere nelle proprie abili mani il grande Harry Potter! Ma come poteva essere colpa del piccolo Potty che a stento capiva anche le richieste dirette di qualunque cosa?

Dud rimase paralizzato! C’era qualcosa in quegli occhi grigi che lo lasciava impietrito sul posto, sull’attenti, come se si aspettasse di morire da un momento all’altro o peggio…

-Ti ho…- non riusciva a staccagli gli occhi di dosso, benché la frase fosse per Harry -… Ri… riportato la… la tua…cosa…- prese la bacchetta e la rivolse verso Harry. Ma il biondo gliela strappò dalle mani con un gesto secco:

-Che ci faceva con la tua bacchetta?-

-Me l’ha presa e poi chiuso dento qua…-

-Almeno ha avuto la decenza di chiudere la porta- Poi pensò bene di prendere un po’ in giro il cugino del suo amore, così si avvicinò al letto, cercò con gli occhi una cosa ben precisa e la trovò: tre macchie perlate erano sul lenzuolo. Le prese con un dito e lo sollevò dinnanzi a sé -… Così abbiamo potuto imbrattare per bene queste lenzuola- si mise il dito in bocca, leccò la goccia e poi lo trasse fuori, ghignando –Mhh, sei buono come sempre, Harry!-

Harry arrossì e tossicchiò per l’imbarazzo; Dud lo guardò stralunato… allibito. Poi il tossire di Harry si fece più insistente; Dud e Draco si preoccuparono e si precipitarono al suo capezzale per vedere come stava. Dud diede una forte gomitata a Draco e gli deviò la traiettoria, facendolo finire contro una delle sue tante valigie:

-Ma che…- gli mise una mano sulla fronte –Bruci- Harry chiuse gli occhi perché sapeva cosa sarebbe successo di lì a poco; l’urlo non si fece attendere:

-Stupeficium!- e Dud si ritrovò schiantato addosso all’armadio della camera. Draco gli si mise dinnanzi, sovrastandolo in altezza, poi si chinò su di lui, sibilando freddo e sputando veleno –Non ti azzardare mai più a toccarlo!-

Dud ghignò –Allora sarai contento di sapere che ho già toccato- con la speranza di non farlo alterare troppo; ma era stato troppo più forte di lui, doveva sventolare ai quattro venti che aveva avuto più di una stretta di mano per quello che riguardava Harry… anche se la maggior parte delle cose erano tutte frutto della sua mente e dei troppi sogni che si era fatto!

-Non amo ripetermi, quindi apri bene le orecchie- disse sospirando, come stanco, Draco –Ciò che è mio è MIO e non permetto a nessuno, men che meno a un lurido babbano, di mettere le sue sporche manacce su ciò che ho di più caro, chiaro?- chiese e, senza attendere risposta, visto che l’altro non sembrava intenzionato a dargliela, lo sollevò per la gola –Ho detto: chiaro, feccia?-

Per la seconda volta in quella giornata Dud si sentì mancare il fiato; il biondino li camuffava, i muscoli, allora!

Quando lo lasciò, si accasciò a terra. Ebbe solo la forza di correre verso la porta, uscire e poi richiuderla a doppia mandata: era consapevole che non sarebbe servito a nulla con due come quelli, ma il corpo non gli rispondeva.

* * *

Harry fissò perplesso Draco, in piedi davanti alla porta chiusa, mentre, con dei semplici movimenti di bacchetta, la sigillava magicamente. Era un poco rimbambito per via della febbre, quindi non ci aveva capito molto; e senza occhiali tutto il mondo era molto più offuscato, un poco come quando sentiva lontano Draco… anzi… molto, molto più forte era la sensazione di squallore che lo coglieva quando lo sentiva lontano da sé.

Il biondo gli si avvicinò piano, con un bel ghigno sulla faccia. Roba che avrebbe fatto perdere la testa al bel moro, se solo avesse avuto quei fondi di bottiglia che non c’erano mai quando servivano e quando impicciavano invece stavano sempre in mezzo alle bolle! Gli si mise affianco, seduto:

-Ma che è successo?- domandò.

-Nulla di rilevante. Come ho già detto: marchio il territorio!-

Sarà stata la febbre o che altro, fatto stava che questa volta la frase la colse in maniera diversa, quasi offensiva, in un certo senso –Ah, quindi io sarei solo una “cosa” sulla quale imprimere il tuo marchio?-

Draco ghignò di nuovo, amava vederlo così –Non mi sembra che la cosa ti dispiaccia più di tanto-

-Che vorresti dire?-

-Ti piace, ammettilo!- lo vide allungare il bel broncio che aveva assunto e, dopo un po’, arrossire. Incapace di trattenersi, ridacchiò –Harry…-

-Cosa sono per te, Draco?- era chiaro cosa rappresentasse per lui il moro; ma la febbre non gli faceva vedere chiaro sulle cose, anche se così importanti. Anche se più di una volta aveva avuto quella sensazione e sperava di continuare a definirla tale, che magari scemasse col passare del tempo, visto che il biondo non era affatto brusco, a meno che non glielo chiedesse lui. La paura che potesse essere solo un passatempo per il suo ragazzo s’impossessò di lui per l’ennesima volta, non si sentiva così dai tempi di prima della battaglia finale. Quando Draco aprì bocca, il fiato gli si fermò, come il cuore.

Lo abbracciò dolcemente, facendo combaciare le loro fronti come prima –Sei il mio bimbo- e lo baciò, come a testimoniarlo. Harry non ebbe più dubbi: lo amava!

_________________________________

ANGOLINO

Accidenti! Sto capitolo l’ho scritto in tre situazioni diverse e ogni volta avevo un umore diverso; la prima parte ero annoiata e confusa, la seconda volta incacchiara nera e la terza ero della serie “e W che mia madre non c’è!” poi meno male che ci ha pensato il Naka; mi ha portato di nuovo al rettilario e… ahhh, che pucchi i piccoli pitoni *ç*, specie Ser Biss, come ho battezzato io uno XD! Nont rovava pace, continuava a muoversi e ad un tratto ha sbadigliato *ç*; ha aperto la bocca a 180° è_é! Poi quando strisciava faceva saettare fuori la linguetta *ç*! Poi un maio dei topi bianchi si erano aggrappati al giubbotto del Naka questo è amore gente XD! Poi c’erano tre camaleonti, una Joenna (come quella di Bianca e Berny XD), che le han provate de tutte per spaccare il vetro e saltarmi addosso éé!

Scusate il delirio XD! E scusate anche che, come mi ha fatto notare la MIA zietta Ada, Draco è troppo schizzato =.=! Ora scappo che domani ho il compito di fisica (un corpo immerso in un liquido… se è un biscotto me lo mangio… ecco la mia fisica =.=) abbiam fatto una ciofeca di roba e io so solo metà dilatazione termica, poi il compito di matematica… bè; non devi capirla, ma nolo immaginare le formule gioie! Poi Piton m’interrosa a storia e perché? Ma perché l’ultima volta durante la sua ora mi sono sentita male e mi è venuta a prendere mia zia, ecco perché! Poi zia Bella fa “in 5 secondi mi ha fatto sentire una merda” e io “ecco, ora sai come mi sento io 3 ore a settimaneTT”! Ora vado perchè, come dice la mia prof di modellato “Signorina Potter (<- si, inverosimile, ma mi chiama così!), ci stiamo facendo i cazzi nostri oppure stiamo collaborando con la scuola?”

GRAZIE A TUTTI, DAVVERO!

Adamanthea

Mokona89

_Eris_

Ubbo

Puffetta serpeverde in Malfoy

_Claire_

SiLvIeTT4

DJKIKA (comunicazione importante; oggi Asya mi ha fatto notare che le meche erano sbiadite, ma tranqui, non sono arancioni XD, ho confrontato con Jlj che li ha arancioni/miele di natura)

Fra Ro

   
 
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: xla