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Autore: Mylia    25/01/2008    8 recensioni
Albus Silente era considerato da tutti un grande Preside, forse il migliore che Hogwarts avesse mai avuto. E' un piccolo dettaglio della sua vita, però, che spinge il mondo magico a rivedere la posizione dell'uomo. E così, ecco scendere in campo Hermione, Harry, tutti i ragazzi di Hogwarts, pronti a difendere il loro amato Preside. Dall'altra parte, chi vuole toglierlo di mezzo. Chi vincerà alla fine, in questo processo dove tutti, volenti o nolenti, saranno chiamati a dire la verità?
Genere: Romantico, Drammatico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Silente, Ron Weasley, Un po' tutti | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Pansy
Note: Alternate Universe (AU), What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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- Hermione.. ne sei davvero convinta? -

Ronald Bilius Weasley guardava l’amica con apprensione: era fermamente convinto che la ragazza si stesse immischiando in qualcosa più grande di lei, e voleva tentare fino all’ultimo di convincerla a mollare tutto.

- Sì Ron, ne sono convinta. Non voglio tirarmi indietro. -

- Ma perchè tu? Perchè non lo lasci fare a qualcun altro? - Ron non riusciva proprio a capire perchè dovesse essere Hermione, a dover fare tutto. E dire che ci sarebbero state persone molto più esperte e preparate di lei..

- Perchè, Ronald, nessuno vuole farlo. I nostri compagni sono dei maledetti codardi, capaci di parlare solo quando hanno le spalle coperte. E io non lo tollero. -

Hermione Jane Granger aveva solo 17 anni, ma possedeva la maturità di una donna adulta. Era pronta a lottare per le sue idee e a difenderle, a qualunque costo. Quando tutto quel casino era iniziato, lei si era resa conto fin dall’inizio che, alla fine, non ci sarebbe stato modo di tirarsene fuori. E lo sapeva, perchè farlo non sarebbe stato nel suo carattere.

I due camminavano per i corridoi di Hogwarts a passo svelto: non c’era tempo da perdere, probabilmente non avrebbero nemmeno avuto tempo di fare colazione. All’angolo, Harry fece capolino con uno sguardo assonnato ma deciso.

- Scusa il ritardo. - disse ad Hermione, stiracchiandosi.

Ron lo guardò supplichevole: - Harry, falla ragionare, ti prego! Magari a te da retta! - esclamò il ragazzo, guadagnandosi l’occhiata assassina di Hermione.

- Ron, sai bene che, qualunque cosa io dica, Hermione non cambierà mai idea. E poi, dovresti saperlo, io sono con lei. - replicò Harry James Potter, il Bambino Sopravvissuto.

Hermione gli lanciò un’occhiata riconoscente, e il ragazzo le sorrise. Ron sbuffò, ma tacque: con quei due, non c’era nulla da fare. Erano dei maledetti testardi.

- Ci siamo. - disse Harry, e Hermione annuì con un’impercettibile sospiro: il tempo dei giochi era finito. Era giunto il momento di dimostrare quanto valeva ed era giunto il momento di lottare: per la giustizia, per l’uguaglianza, ma soprattutto, per la libertà.

I tre si guardarono, poi presero insieme la passaporta che li avrebbe condotti a destinazione: sentirono la classica stretta alla stomaco e, prima che potessero abituarvisi, il viaggiò finì.

Si rialzarono in piedi, scombussolati, ma non c’era tempo: si diressero a passo spedito verso la sala utilizzata per le occasioni speciali come quella.

- Credete che sarà presente tutto il Wizengamot? - chiese Ron, una punta di panico nella voce.

Hermione annuì: - Ci puoi scommettere, nessuno si perderebbe questa giornata per niente al mondo.. giornalisti compresi. -

Harry storse la bocca in un sorriso amaro: - Scommetto che la Skeeter sta già affilando la piuma, quella vipera. - sbottò a denti stretti.

Ron si grattò la testa, nervoso, mentre i tre, dopo aver percorso diversi corridoi, arrivarono a destinazione.

Ron li guardò: - Io.. vado a sedermi con gli altri. In qualunque modo vada a finire questa storia.. siete grandi ragazzi. - disse in imbarazzo, prima di sparire dietro ad una porta.

- Pronta Hermione? - le chiese Harry.

Hermione fissò la porta chiusa davanti a lei: aveva paura. Era solo una studentessa, e, forse per la prima volta da quando aveva accettato l’incarico, si era resa conto di quanto fosse complicato ciò che stava per affrontare: non si trattava di un gioco, e non c’erano margini d’errore. Era tutto nelle sue mani, ora.

Annuì, e, preceduta da Harry, i due entrarono nella stanza.

In quell’esatto istante, il Ministro della Magia, Rufus Scrimgeour si alzò in piedi.

- Si dia inizio al processo - tuonò, mentre Hermione stringeva la mano di Harry, in cerca di sostegno - contro Albus Percival Wulfric Brian Silente. -

 

 

Storia che si è prepotentemente insediata nella mia testa, complice la vista di "Philadelphia" e un pomeriggio passato a riflettere. Non vi anticipo nulla sul motivo per cui è nato un processo contro Albus Silente, lo scoprirete, se continuerete a seguirmi, nei capitoli successivi. Sperando di avervi incuriosito almeno un pò, attendo i vostri pareri.

Bacionissimi a tutti!!!

Mylia

  
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