Tempo fa scrissi
questa cosa... diciamo che ci sono molti riferimenti autobiografici xD
sinceramente non sono sicura su come continueròla storia, ma quando ho riletto
la bozza di questo capitolo mi sono convinta che doveva essere andata così la
vampirizzazzione della mia protagonista (che non ha ancora un nome)
Spero che la
storia piaccia a qualcuno...
Non so se riuscirò ad aggiornarla dato che il
periodo degli esami si avvicina a una velocità impressionante e terrificante._.
mentre la voglia di studiare sembra proprio non voler farsi vedere
>.>
Ne
approfitto per ringraziare lemnia per la bellissima recenzione: le tue
parole mi lusingano *_* spero che questo secondo capitolo non ti deluda
^^'
Mi sento così triste…
Mi sento così sola…
Il fatto che ti ami e che stia cercando di uccidere questo amore mi fa sentire immensamente sola e triste…
Tutto ciò che desideravo era che qualcuno desse la sua vita per me.
Non potrò né vivere né morire finché qualcuno non darà la propria vita per me: è la mia maledizione…
Fin ad allora non potrò far altro che vagare, agonizzante per sempre a causa della ferita che mi hai inferto… perché chiunque trovi sulla mia strada… io continuo a sentirmi profondamente sola, la tua assenza è la mia solitudine…
Mi fa così male… la solitudine… mi sembra di morire.
In ogni istante, io muoio…
For what you did to
me,
and what I'll do to you,
you get, what everyone else gets,
you get
a lifetime
“-Hai mai sognato di
essere morto?..-
-Sì, è una cosa che
capita a tutti…- rispose lui, mentre sorseggiava la sua
birra.
Erano rimasti soli,
tutti erano giù a guardare l’esibizione della band, mentre loro sedevano su
quegli scalini pieni di polvere.
Lei fumava
tristemente, fumava per tamponare la tristezza o forse solo per farsi del male…
Lui aveva deciso di
aspettarla, le sedeva accanto con la sua birra, quella sera aveva bevuto molto,
come la sera prima e lei lo trovava davvero strano, lei aveva paura di essere la
ragione del bere di lui.
-Io sogno spesso di
essere morta… e di vagare sulla terra come un fantasma. Vago in mezzo a voi, che
continuate le vostre vite come se io non ci fossi mai stata. Nessuno riesce a
vedermi e io sono costretta solo a guardarvi… tutto ciò mi trasmette un’angoscia
immensa. È strano…-
-Cosa c’è di
strano?- chiese lui, un po’ perplesso dalle parole di lei, un po’ troppo
intontito forse per fare un discorso serio.
-Ecco… io ho sempre
avuto paura della morte perché sono convinta che non ci sia nulla dopo… insomma,
credo che la morte sia il totale annullamento del nostro io, della nostra
coscienza: è questo ciò che più mi terrorizza! Però quando faccio questi
sogni…insomma… la mia coscienza persiste alla morte, dovrei sentirmi sollevata..
e invece… io soffro immensamente…-
Lui la guardò con
uno sguardo malinconico, o forse era solo l’alcool che gli dava quella
espressione…”
[Non voglio essere
sola, non lasciarmi sola ti prego..]
Do you remember that
day when we met
you told me this gets harder
well it did
been holding
on forever,
promise me that when I'm gone you'll kill my enemies,
the
damage you've inflicted, temporary wounds
I'm coming back from the dead and
I'll take you home with me
I'm taking back the life you
stole
Ricordi la prima
volta che ci siamo visti? Non fu nulla di speciale, è un ricordo sfocato… ti
strinsi la mano, ero sorridente mentre tu a stento parlasti.. i nostri nomi e
poi… ti voltai le spalle… mentre tu rimanevi in silenzio.
Non fu nulla di
sorprendente, nulla di speciale…
We never got that
far,
this helps me to think all through the night
bright lights that won't
kill me now, or tell me how
just you and I, your starless eyes
remain.
Non ricordo il
nostro secondo incontro, ma è vivido come non mai il ricordo della serenità che
solo tu sapevi darmi. Avevi sempre le parole giuste per darmi la forza di andare
avanti
Hip Hip Hooray for
me, you talk to me, but would you kill me in my sleep
lay still like the
dead
from the razor to the rosary
we could lose ourselves
and paint
these walls in pitchfork red
Ricordo quel fugace
incontro, quella sera densa di tristezza… i miei occhi persi nel vuoto della mia
apatia…e poi tu, sei arrivato tu ridonandomi il sorriso.
E sei stata la cosa
più bella che mi sia capitata perchè la tua presenza annullava la mia
solitudine: il mio migliore amico…
Non voglio che il
mio migliore amico mi lasci…
Non voglio
perderlo..
Voglio che mi sia
sempre accanto, per sempre… sempre… e che per lui non ci sia nessun altro che
io…
Io non voglio essere
sola…
Io ho bisogno di
lui, e voglio che sia disposto a morire per me…
Perché io lo amo e
morirei per lui…
I will avenge my
ghost with every breath I take
I'm coming back from the dead and I'll take
you home with me
I'm taking back the life you stole
Ma lui non mi ama, lui potrebbe vivere senza di me, lui può dimenticarmi…
Lui è come tutti gli altri…
Lui ha trovato qualcuno di più speciale di me..
Qualcuno di più speciale…
E sento mancarmi l’aria..
Ho perso il sonno…
Lui ha trovato qualcuno di più speciale di me…
E allora io a cosa servo?
This hole you
put me in
wasn't deep enough
and I'm climbing out right now
you're
running out of places to hide from me
when you go
just know that I will
remember you
if living was the hardest part
we'll then one day be
together
and in the end we'll fall apart
just like the leaves change in
colors
and then I will be with you
I will be there one last time
now
“-Ti amo…-sospirò
lei, trattenendo le lacrime, non voleva che lui la vedesse star male… no..lei
non voleva che lui capisse come davvero stesse male, lei non voleva essere un
peso, un fastidio per lui…
Lui la guardò con
occhi pieni di pietà, e lei odiò quello sguardo che la feriva in maniera
irreparabile: avrebbe sanguinato per tutta la vita.
Lui le sedette
accanto, proferì parola, tutto ciò che lei già conosceva e che la
uccidevano:
-Non ti amo… ma io
ci tengo immensamente a te, voglio la tua amicizia…-
[voglio
scappare!
Voglio morire
ora!
Mi manca
l’aria!
Che qualcuno mi
aiuti… vi prego aiutatemi… sto morendo…]
Lei sorrise,
perfetta attrice, simulò perfetta serenità:
AMICI
[ti dimenticherai di
me… presto ti dimenticherai di me…lo fanno tutti i miei
amici]
Tornò a casa e
pianse fino ad esaurire le sue lacrime:
[è meglio
morire…
Lui non darà la sua
vita per me…
Lui mi
dimenticherà….
Mi ha lasciata
sola…di nuovo… di nuovo sola come se lui non ci fosse mai
stato…
Come se quei suoi
sorrisi non fossero mai esistiti…
Come se lui non
fosse mai esistito..
NO! Sarebbe stato
meglio.. se non fosse mai esistito non soffrirei così
tanto]
when you go
just
know that I will remember you
io ti ricorderò, ma
tu non mi sarai accanto…
I lost my fear of
falling
I will be with you
I will be with you
Vorrei starti
accanto per sempre
E muoio perchè tu
non vuoi altrettanto
Sola…
Sono
sola…
Immensamente
sola…
Aiuto, voglio che
qualcuno mi abbracci: fa troppo male!
“-Cosa pensi che ci
accadrà dopo la morte?- sospirò lei malinconica.
-Non ci voglio
pensare.. perché mi fai questa domanda?- chiese lei, lei.. la sua migliore
amica…forse…
-tu stai con lui, da
quando state insieme sei diversa, sei felice! Come se lui ti completasse,
riempisse quel vuoto provocato dall’insensatezza
dell’esistenza…
Voglio dire: sai che
da quando c’è lui vale la pena vivere, che annulla la tua solitudine… è come se
anche la morte avesse un sapore più dolce… mi stai prendendo per pazza
vero?-
-No… però avrebbe
più senso se morissimo insieme…-
-Io, invece, mi
sento così sola che credo rimarrò sola in eterno, anche dopo la morte, non ci
sarà redenzione per me…-
[e neanche tu, la
mia migliore amica, riesci a consolarmi]”
Sognavo spesso di
perdermi in un realtà in cui ero invisibile: senza spessore per nessuno, la mia
scomparsa non cambiava nulla per nessuno.
Ciò che mi faceva
più paura era la crescente convinzione che io non fossi capace di amare davvero
nessuno, ed era questo il vero motivo per cui ero sola: per quanto avessi voluto
in realtà non avevo mai dato nulla a nessuno.
Non avevo mai dato
nulla ai miei genitori per poterli ringraziare di essere i miei
genitori;
mai nulla a mia
sorella che potesse creare un legame che andasse al di là di quello
sanguigno;
mai nulla ai miei
amici per cui ringraziarmi…
o forse
no…
con loro, in fondo,
ci avevo provato: quando piangevano io avevo sempre offerto loro la mia
spalla.
Allora perché ero
così sola? Perché loro non mi avevano mai offerto una spalla su cui
piangere?
Mi resi conto che
avevo sempre temuto di piangere dinanzi a loro, avevo sempre nascosto i miei
sentimenti e quelle poche volte che ero riuscita ad esternarli… ero rimasta
ustionata!
Ustionata perché
volevo essere l’unica per qualcuno, ma tutti avevano già qualcuno di più
speciale.
[Che senso ha vivere
se alla tua morte nessuno perderà la sua vita?
Voglio essere la
vita per qualcuno.. o sarò solo il nulla, una piccola cosa trascurabile.]
E intanto cancellavo
lui, il mio ennesimo amore, la mia ennesima solitudine.
Cancellare vuol dire
dimenticare, ha mai nessuno provato a ricordare mentre si cancella? A ricordare
quei momenti in cui assaporavi l’infinito sognando di stargli accanto per
sempre?
Ti fa soffrire
molto, ma ancor di più fa soffrire la consapevolezza che quando avrai
dimenticato non sentirai più alcun dolore e il passato apparirà senza
sentimenti: quel giorno sarai una persona diversa, senza di lui morirà quella
parte di te che era così viva quando l’amavi. È terribile, ma è l’unico modo per
andare avanti…
I'm not okay
You
wear me out
E intanto mi
uccidevo, ero diventata bulimica per sfogare il mio odio contro me stessa: per
non essere abbastanza perchè per qualcuno fossi l’unica, l’unica per cui
morire.
Ma un giorno arrivò
lui, lo ricordo bene: era così bello! Pallido, esile, il volto dolce, occhi
carismatici, lunghi capelli di seta nera gli sfioravano le spalle.. Io ero sola,
l’estate giungeva al termine e gli alberi erano già pieni di foglie secche.
Ascoltavo musica seduta ai piedi di un pino, in un parco privato dove mi
introducevo sempre di nascosto quando volevo stare assolutamente sola. Lui
comparve all’improvviso, con un affascinante sorriso stampato sul viso: non ebbi
paura neanche per un istante, non avevo nulla da perdere d’altra
parte.
Mi disse che era
giunto per offrirmi un dono, conosceva già il mio nome, mi disse di ascoltare
attentamente la sua proposta:
-Voglio donarti
l’eternità, così che avrai tutto il tempo che vuoi per trovare la persona per la
quale sarai l’unica al mondo. In cambio, però, ho solo una condizione da
importi: diventerai un demone.. come me! C’è chi mi chiama vampiro, ma se
accetterai scoprirai presto che abbiamo molte cose in più dei vampiri del vostro
folklore.-
-Perché? Perché mi
proponi ciò?-
Il demone sorrise
soddisfatto -Incredibile! Mi credi sulla parola? Non pensi che sia un pazzo
scappato dal manicomio?-
In realtà non me ne
importava più di tanto, poteva fare di me ciò che voleva.
-Vedi… ti avevo
scelta come mia vittima, ma i tuoi sentimenti, le tue sensazioni sono in un
certo senso simili a quelle che provavo io in vita: ho deciso di darti questa
opportunità al posto della morte! Sappi che non avevi altra scelta, saresti
morta comunque… è un grande dono che ti faccio, ma potresti impazzire: sto
parlando di una vita dopo la morte, una vita fuori dalla grazia di Dio, una vita
di sofferenza perché è una vita di dannazione, col mio morso sarai maledetta…
scegli… cosa vuoi? Morire ora e sola in eterno o avere l’opportunità di cercare
in eterno qualcuno, anche se su una strada di dannazione?-
-Ti prego… salvami
da questa solitudine…- esclamai, con le lacrime agli
occhi.
Il volto del vampiro
si riempì di stupore, riuscivo a leggere nei suoi occhi che mai prima avesse
visto un animo così turbato come il mio…. E fu così che mi fece sua, mi donò
l’immortalità, non era un pazzo…
Sentii i suoi denti
affondare nella carne del mio collo, sentii il mio sangue abbandonarmi mentre il
battito del mio cuore si faceva sempre più debole.
Man mano che perdevo
sangue aumentava una forte sensazione di arsura alla
bocca.
Quando persi
l’ultima goccia di sangue, completamente persa nel torpore, solo una cosa mi
diceva che fossi ancora viva: una sete allucinante!
E presa da essa trovai il collo di lui, in cui affondai i miei denti e bevvi quanto più sangue potevo. Nell’istante in cui presi il primo sorso mi accorsi che il mio cuore aveva di colpo ripreso a battere dopo essersi completamente fermato, e il suo battito era completamente sincronizzato con quello di lui: fu una sensazione bellissima, sentii come se io e lui fossimo la stessa persona… non ero sola… in quei momenti io non ero assolutamente sola…