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Autore: ssos    14/07/2013    0 recensioni
-A volte le persone sono insopportabili. Tutti che si dicono pronte ad ascoltare, ma nessuno che ti sente. Che ti sente davvero, come intendo io.
-Perché le dici a me queste cose?
-Perché sei bravo a far finta di sentire. Quindi, ti prego, resta un altro po'.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Dal taxi Ginevra vede già apparire le luci stetoscopiche della festa, che è stata organizzata in un lussuoso hotel della città. L'ingresso, controllato da 2 bodyguard alti il doppio di lei, è praticamente invisibile vista la folla di gente che vi si trova davanti, ammassata come api in un alveare.
-Ecco la mia pigrona! E tu saresti rimasta chiusa in casa stasera impedendo a tutti di vedere quanto sei splendida con quel vestito? Sei pazza! - le dice Sara appena la vede scendere dall'auto.
-E' un modo contorto per dire che sto bene? Se è così ricambio il complimento, sei stupenda! - e lo è davvero, con quel vestito nero con le paillettes che indossa.
-Grazie, mi sono impegnata molto stasera per prepararmi, ho proprio voglia di divertirmi! Dai, andiamo, tira fuori il biglietto per l'entrata!
-Cazzo.
-Che hai?
-Il biglietto
-Dai Gin, non scherzare!
-Ti pare che scherzo? Sono un'idiota, era l'unica cosa che dovevo ricordarmi di portare. Che stupida sono, non ci credo.
-Che testa che hai, una più distratta di te non la conosco! E adesso che fai?
-Senti, facciamo così: tu che hai il biglietto entra, io provo a mescolarmi in qualche gruppo e cerco di entrare senza farmi vedere. Non dovrebbe essere difficile con tutta questa gente.
-E se ti beccano?
-Torno a casa, che vuoi che faccia
-Non ti lascio qui da sola, aspetto che entri anche tu
-Scordatelo, non voglio che ci rimetti la serata per colpa mia!
-Ma dai, cos...
-No! Sul serio, vai o non ti rivolgo la parola per una settimana!
-Ok ok, allora ci vediamo dentro. Buona fortuna
-Grazie, a dopo.
GINEVRA’S POV
Vedo un bel gruppo di persone, saranno in 15, avvicinarsi all’entrata chiacchierando e ridendo tra loro. Sembra il momento ideale per attuare il mio piano, sarà facile infilarmi in mezzo a tutte quelle persone senza dare troppo nell’occhio. Fingendo molta nonchalance mi posiziono vicino alla comitiva e pian piano sguscio tra i suoi componenti fingendo di dover passare. Mi volto per controllare se qualcuno abbia notato la mia presenza estranea ma non vedo nulla se non due occhi di ghiaccio sconosciuti puntati fissi sui miei a pochi centimetri di distanza.
-Ciao, tu….?- mi rivolge la parola il ragazzo. Lo guardo per qualche secondo, scioccata un po’ perché temo che si sia accorto della mia intrusione ingiustificata nel gruppo, un po’ perché non posso fare a meno di notare quanto sia bello. Intorno ai 20 anni, occhi cristallini, forme del viso perfettamente armoniose, capelli mori e accenno di barba. Cavolo, penso.
-Io...?
-Sei una delle amiche di Adam? Non ti ho mai vista in giro.
-Eh… si, sono un’amica di Adam. Piacere, Ginevra!- tanto non ho niente da perdere, tanto vale provare.
-Ginevra, come la regina d'Inghilterra e moglie di re Artù. Dicevano che fosse la donna più bella che avesse messo piede sulla terra, ti hanno dato un nome azzeccato...- mi sorride lui con un fare da esperto conquistatore. Nonostante non mi dispiaccia farmi lusingare da una meraviglia del genere ora non ho tempo per queste cose, senza contare che la sua ostentata sicurezza mi infastidisce non poco.
-Sei davvero gentile, anche se non è vero...- dico sfoggiando il sorriso più cordiale che posso e poi cerco di tagliare corto -Scusa, ma devo andare a parlare con una persona. Ciao...
Mentre me ne vado senza lasciargli il tempo di ricambiare il saluto mi rendo conto che non gli ho nemmeno chiesto il suo nome, ma poco male visto che probabilmente non lo vedrò mai più. Faccio qualche passo e fingo di avvicinarmi a una ragazza, con l'intenzione di scambiare qualche parola giusto per non destare troppi sospetti.
-Ma che cazzo vuoi? Sei solo un coglione, ma vai a farti un giro e vedi di non farmi girare le scatole, (e qui una bestemmia)- dice uno che ha l'aria di essere un sedicenne già ubriaco mentre spintona un altro tizio.
Tre quarti dei presenti, bodyguard compresi, si voltano per capire cosa succede, vedono solo l'altro rispondere agli insulti altrettanto pesantemente con l'aggiunta di un bel pugno destro sulla mascella. Le guardie accorrono per sedare la rissa, chiudono la porta d'entrata ma non a chiave. Aspetto che si allontanino il più possibile, poi ne approfitto subito e cammino velocemente verso il mio obbiettivo. Noto che mentre sto per entrare le persone alle mie spalle che non stanno assistendo alla scazzottata mi guardano con aria superba mentre apro la porta di soppiatto.
-A voi non è mai capitato di dimenticare un biglietto, stronzetti?- penso mentre finalmente ho accesso al locale. Davanti a me compaiono altre due guardie, che mi guardano con aria leggermente perplessa.
-Può mostrarci il biglietto signorina?- che stupida, come ho fatto a non pensare che ci sarebbe stato qualcuno a controllare anche all'interno...
-Si, ora lo cerco, un attimo solo...- prendo tempo sperando in un miracolo.
-Ah eccoti, eri già entrata allora...Sai che ho io il tuo biglietto, avresti dovuto aspettarmi- mi riprende l'affascinante moretto di prima che nel frattempo porge i due foglietti agli inservienti.
-Si, hai ragione, me ne ero dimenticata...- rispondo io abbastanza sconvolta nel vedere piombare dal nulla in mio soccorso questo principe azzurro. Risolta la questione ci dirigiamo dal corridoio fino alla stanza della festa, dove già si sente rimbombare la musica techno assordante.
-Ti ringrazio, ma non serviva, veramente. Senti, io ora ti do i soldi e...
-Ehi calma, non serve che mi paghi. Era il biglietto di un mio amico che non è potuto venire all'ultimo, se non l'avessi usato per te l'avrei buttato.
-D'accordo ma...sappi che l'unico motivo per cui ho tentato di imbucarmi è che ho lasciato il mio a casa e...comunque voglio sdebitarmi lo stesso, lascia che ti offra da bere o...
-Ahahah tranquilla, non penso che tu sia una cattiva ragazza perché ti imbuchi alle feste. E siccome mi piace l'idea che tu sia in debito con me- e qui un sorriso malizioso- diciamo che la prossima volta che avrò bisogno di un favore chiamerò te, ok? Nel frattempo buona festa, dolcezza.
Mi fa un occhiolino e se ne va. Tanto bello quanto insopportabile insomma.

Eccoci al secondo capitolo, non molto movimentato perché siamo in una fase di transizione ancora, ma ben presto gli episodi saranno molto più densi di avvenimenti. Grazie a chi legge la mia storia, a chi la segue e a chi l'ha inserita tra le preferite. Cercherò anche di fare capitoli più lunghi, anche se mi è un po' difficile perché sono occupata in questo periodo. Mi fa sempre piacere ricevere i vostri pareri quindi grazie anche a chi recensisce. Stay tuned! :)
Intanto qui un'immagine del nostro moretto ancora innominato (Ian Somerhalder, attore e modello):

 

 

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