RUN TO YOU
Correva
a perdifiato lungo la via affollata.
Non
doveva fermarsi per nessuna ragione.
Ogni
secondo era di vitale importanza per la salvezza dei suoi compagni.
Per
la sua
salvezza.
Era
maturata in quei due anni.
Era
diventata più coraggiosa e più forte.
Tuttavia,
sentiva di dover continuare a proteggerla.
Dressrosa
era l’inferno in terra, e Doflamingo e i suoi scagnozzi erano
i diavoli che
l’abitavano.
Per
quanto fosse migliorata, non ce l’avrebbe mai fatta contro di
loro.
Anche
se c’erano Brook e Chopper con lei, non sarebbe stato
sufficiente.
Doveva
essere lui
a salvarla.
Se
le fosse accaduto qualcosa, non se lo sarebbe mai perdonato.
Aveva
già perso Kuina, non voleva che la morte di altre persone a
lui care segnasse
la sua vita.
Quel
bastardo aveva calcolato tutto sin dall’inizio.
Li
teneva sotto controllo da quando erano sbarcati, e non aspettava altro
che il
momento giusto per mettere in atto il suo piano.
Forse,
tutto sommato, era stato un bene che quella cosiddetta
“fata” gli avesse rubato
la Shusui, altrimenti non sarebbe mai venuto a conoscenza della
trappola che
Doflamingo stava architettando.
Ripensò
alla loro conversazione, avvenuta pochi attimi prima…
…
-
Ahiahiahi! Che disastro! Sono stata vista
dagli umani!!! Perché sono così idiota???-
-
Quindi sei tu la “fata”?
Sei un
giocattolo?-
-
No! Sono Wicca, della tribù
Tontatta! Ti
prego, non dire a nessuno di avermi vista!!!-
Doveva
ammettere che l’aveva stupito.
Non
riusciva a capacitarsi di come un minuscolo esserino potesse essere
dotato di
una forza tale da portargli via una spada dal peso massiccio.
Ciò
che lo lasciava maggiormente basito, però, era il fatto che
stesse frantumando
il terreno semplicemente battendo il suo microscopico pugno a terra.
Si
chiedeva da dove venisse tutta quella forza.
-
Ti prego, portami dal mio capitano!
È
tutta colpa tua!!!-
-
Guarda che sei stata tu a rubarmi la
spada!!!-
-
Noi siamo i “supervisori
verdi”. I
giganti ci chiamano “fate” e ci danno un sacco di
cose! Vado di fretta, faccio
parte dell’unità esplorativa! Devo assolutamente
informare il mio capitano
sugli spostamenti della famiglia Donquijote!-
Aveva
tante domande da farle, per esempio cosa diavolo erano i supervisori
verdi e
l’unità esplorativa, ma un particolare in tutto
quel discorso frenetico aveva
catturato la sua attenzione…
“
Devo assolutamente informare il
mio capitano sugli spostamenti della famiglia Donquijote!”
E
così quello strano esserino aveva dei rapporti col nemico.
Già,
ma di che genere?
Quella
situazione non gli piaceva.
La
trama della storia si faceva sempre più complicata.
-
Ѐ un’occasione d’oro!
Abbiamo la conferma
che la famiglia Donquijote…sta per attaccare la nave della
ciurma di Cappello
di paglia!!!-
Poi
il colpo di grazia, come una scure tagliente che si abbassa sul collo
della
vittima.
Rimase
interdetto a quelle parole.
Erano
tutti in pericolo.
Lei
era
in pericolo.
Doveva
avvisarli il prima possibile.
Ma
come?
Non
aveva nemmeno un lumacofono con lui!
Non
c’era altra soluzione: sarebbe corso fino alla nave.
…
Correva
sbraitando per le vie di Acacia.
Non
gli importava degli sguardi della gente fissi su di lui, o dei loro
commenti.
Non
aveva mai dato importanza a queste cose.
In
effetti, un tizio che sembrava parlare da solo, avrebbe attirato
l’attenzione
di molti!
Nessuno
aveva notato la piccola “fata” nascosta dentro lo
scollo della sua camicia.
Alla
fine aveva accettato di collaborare con lei.
Non
aveva altra scelta.
Benché
gli costasse ammetterlo, il suo inesistente senso
dell’orientamento lo avrebbe
condotto esattamente dalla parte opposta della nave!
Così
si era messo a seguire le indicazioni di Wicca.
O
almeno ci provava.
Ma
continuava a scambiare la destra per la sinistra, e quella fastidiosa
nanetta
non la smetteva di urlare.
Come
se non fosse già abbastanza in apprensione!
Doveva
sbrigarsi.
Doveva
essere lì a proteggerla quando sarebbero arrivati.
Quanto
diamine mancava a quel “Campo dei Fiori”?
Aveva
fatto bene a fidarsi di quella “fata”?
Era
davvero la strada per il porto?
Non
ne era del tutto convinto.
Si
era insospettito quando alla domanda “In
che rapporti siete con Doflamingo?”, aveva risposto
“Ѐ un segreto…”.
Se
lo stava ingannando, ne avrebbe pagato le conseguenze.
Perché
la salvezza di Nami e degli altri dipendeva dal suo arrivo alla Sunny.
L’aveva
salvata molte volte in quegli anni trascorsi insieme, e quella volta
non
sarebbe stata diversa.
Si
sentiva responsabile della sua incolumità.
Sapeva
quanto quella mocciosa fosse determinata, ma la sua forza fisica non
eguagliava
di certo la sua forza d’animo.
Doveva
pensare lui a proteggerla.
Perché
questo era l’unico modo che aveva per dimostrarle che ci
teneva a lei.
Forse,
un giorno, glielo avrebbe detto anche a parole.
O
forse no.
L’importante
era che lei sapesse di poter sempre contare su di lui.
Correva
senza fermarsi verso il porto.
Correva
senza fermarsi verso lei.
ANGOLO
DELL’AUTRICE
“Che
vuole ancora questa qua?”, vi starete chiedendo. Ebbene, mi
hanno nuovamente
obbligata a pubblicare…Spero che l’idea della shot
vi piaccia, e ringrazio in
anticipo tutti quelli che lasceranno recensioni, che metteranno la ff
fra le
seguite, preferite o da ricordare, e anche solo quelli che leggeranno
in
silenzio.
Dedico
questa ff ad Aluah e a Celiane4ever, coloro che mi hanno costretta a
pubblicare
codesto scempio!
Placebogirl