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Autore: alwaysxpotter    14/07/2013    9 recensioni
Scommetto che nessuno ha mai letto una storia più assurda di questa,e mai ne leggerà un’altra simile. Due anime così diverte: il bene e il male,che si fondono per formarne una sola. Sto parlando di Hermione Granger e Draco Malfoy. Volete sapere come tutto iniziò? Tutto comincia dalla sconfitta di Voldemort..
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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LA MIA FELICITA’.

 
 
 
Camera di Draco-L’indomani.
Era con la mente assente,confuso e non era attento su quel che faceva. Sdraiato sul suo letto con la faccia all’insù verso il muro,Draco rifletteva sulla notte precedente. Hermione gli aveva letteralmente donato una parte della sua vita privata,forse la più importante. L’aveva ritenuto degno per custodire un segreto così importante. Non si era preoccupata minimamente sull’odio reciproco che fino a pochi mesi prima si mandavano l’un l’altra. Un semplice dettaglio le aveva fatto cambiare idea,ma esattamente,qual’era questo dettaglio? Immerso in questi pensieri Draco non si accorse nemmeno che qualcuno aveva bussato alla sua porta. Solo quando le nocche si fecero più pesanti Draco distolse lo sguardo dal muro e si alzò per aprire la porta di camera sua. Rimase spiazzato.
«Sapevo di trovarti qui,Draco.» Pansy Parkinson in tutta la sua vanità e scostumatezza era davanti alla porta di camera sua con una gonna troppo corta e una maglietta troppo scollata,esattamente il contrario di Hermione.
«Chi ti ha aperto?» chiese scontroso,non aveva voglia di vederla.
«Ho trovato la porta socchiusa a dire il vero,ma dopo quello che c’è stato tra di noi mi sono presa la libertà di entrare lo stesso.» ammiccò.
«Bene,allora dove hai preso questa tua libertà puoi anche togliertela. Esci da casa mia.» le minacciò furioso.
«Dracuccio,sprechi fiato.» si avvicinò pericolosamente a lui «Non pensi che questo era quello che volevano i tuoi genitori? Che la loro anima rimarrà in pace sapendo che avrai sposato me?» lo baciò.
Draco ricambiò il bacio ma non lo fece di sua spontanea volontà,cercava solo di immaginare come sarebbe stata una  vita con lei. Una vita da nobile Purosangue,con una famiglia perfetta,soldi a palate con figli da riempire di leggi razziste contro i Mezzosangue. Esattamente come un Malfoy. Ma sarebbe stato felice? Sarebbe stato felice nello svegliarsi ogni mattina e vedere accanto a lui una donna che non riuscirà mai ad amare per quanto possa imporselo? Doveva farlo! Per la memoria dei suoi genitori,per onorare il nome Malfoy,per la promessa fatta a sua madre. Ma la sua sarebbe stata una vita dannata,non felice. La sua felicità in quel momento era ad Hogwarts che stava facendo i compiti per l’ora successiva. La sua felicità in quel momento era Hermione. Si staccò da Pansy e con occhi che gettavano fuoco a chiunque li incontrasse la squadrò dalla testa ai piedi.
«Io non ti sposerò mai Pansy perché la mia felicità non potrà mai essere una bambina viziata che si spaccia per mia moglie.» sputò con acidità «Vattene immediatamente se non vuoi che tiri fuori la bacchetta e non provare a farti viva mai più.»
«Sai bene che non sono una tipa che si arrende facilmente. Ci rivedremo presto Draco,un bacino.» uscì dalla sua stanza mandando un bacio per aria.
Draco furente per quella risposta prese la prima cosa che gli capitò per mano e la lanciò contro il suo armadio. Si dannò l’anima nell’accorgersi che la cosa che aveva appena lanciato contro il muro era la foto della sua famiglia in campagna. Disperato prese in mano la bacchetta e recitò:Reparo. Il vetro che rivestiva la foto si riparò ma essa rimase scheggiata sulla faccia di sua madre. Un taglio netto tagliava la foto proprio sulla elegante figura di Narcissa. Draco recitò tutte le formule possibili per riparare quel pezzo di carta così stupido ma allo stesso tempo così importante,ma niente,la foto era andata perduta. Era forse così che il destino voleva punirlo?! Doveva dire addio anche ai suoi ricordi?! Mise la foto in tasca,prese la sua borsa con i libri di scuola e si smaterializzò. Destinazione? Hogwarts.
 
Corridoi di Hogwarts-10 minuti dopo.
Hermione ne era sicura,Draco non gli avrebbe più rivolto la parola. ‘Andiamo Hermione. Draco continuerebbe mai a perdere tempo con una ragazza che l’ha rifiutato e poi sopratutto se è mezzosangue ed anche una Grifondoro?’ pensò ansiosa lei. Con la borsa sulla spalla,i libri in mano e una mente piena di pensieri Hermione si diresse in aula di Trasfigurazione. Ma chi avrebbe potuto mai immaginare che si sarebbe ritrovata nello stesso corridoio con l’unica persona che mai avrebbe voluto incontrare? Eh già,Draco aveva appena svoltato l’angolo con la sua borsa da scuola e una foto ingiallita leggermente strappata in mano. Entrambi non si degnarono di uno sguardo,come da copione. Il cuore di Hermione,stranamente,andò in mille pezzi. Si chiese il perché dato che non era la prima volta che Draco la ignorava,’Si ma non dopo quello che è successo ieri notte’ rispose una vocina nel suo cervello. Draco si fermò in mezzo al corridoio e riflettè. Chi era la strega più brillante della sua età,Grifondoro,mezzosangue e con la quale aveva uno ‘strano rapporto’ e la stessa capace di aggiustare la sua preziosissima foto? Aveva già la sua risposta. Fece marcia indietro e si mise a correre per intercettarla da sola prima dell’ora di Trasfigurazione. Senza fiato la trovò in piedi accanto ad una colonna che portava a un piccolo giardino all’aperto. Fece un respiro profondo per calmarsi in modo tale da avere il respiro abbastanza regolare per riuscire a parlare. Lei era girata ed intenta ad ammirare l’orizzonte. Draco per un attimo si fermò e la guardò. Capelli disordinatissimi e ricci tendenti al marrone chiaro,occhi profondi ma sull’orlo del precipizio dell’insicurezza,mani delicate e rosee che fino a poche ore fa gli accarezzavano i capelli e le sue labbra…’perfette’ le definì Draco. Ma evidentemente quell’appellativo non bastava. Hermione sentendosi osservata si girò  di scatto e,sorpresa,trovo Draco che la stava osservando.
«Non ti hanno mai detto che è maleducazione fissare le persone?» lo stuzzicò.
«E a te non ti hanno mai detto che le signore non fanno in giro da sole?» si sedette in un gradino accanto a lei.
«Touchè. Ma speravo che tu mi venissi a trovare quindi ho preso precauzioni.»
«Hai fatto bene. Sei davvero la strega più brillante della tua eta.» le mise un braccio dietro le spalle per stringerla a lui.
«Da quanto siamo così intimi in pubblico? Ti ricordo che fino a un mese fa io ti chiamavo ‘furetto’ e tu ‘mezzosangue zannuta’.» gli fece notare Hermione togliendo delicatamente il braccio di Draco da dietro le sue spalle.
«Un po’ acida oggi? San Potter ti ha messo qualcosa di strano nel tuo succo di zucca stamattina?» chiese ridendo.
«Pensavo fosse compito tuo quello.» rispose di rimando lei.
«Touchè modemoiselle.» si alzò e fece un inchino per prenderla in giro.
Hermione gli diede le spalle irritata. L’aveva capito dall’inizio della loro conversazione dove Draco volesse arrivare. Gli serviva qualcosa.
«Cosa ti serve?» chiese stoppando la risata di Draco.
«Come scusa?» il sorriso scomparve dalla sua faccia.
«Sei venuto qui,mi hai cercato,hai percorso tutto il castello correndo solamente per parlare con me? No,Draco. Non sei cambiato fino a questo punto.»
«Devo avere sempre un secondo fine,vero Granger!? Non posso fare un gesto carino nei tuoi confronti!?» cercò di rimediare facendo finta di essere irritato.
«Draco smetti di fare la vittima,sappiamo entrambi la verità.» tagliò corto «Come posso esserti utile?» sfoderò un finto sorriso.
«Ho buttato per sbaglio questa foto contro l’armadio. La custodia sono riuscito a ripararla,ma la foto originale si è scheggiata proprio sulla figura di mia madre. Potresti cercare di aggiustarla?» chiese con il cuore in gola. Significava troppo per lui quella foto,ma era triste allo stesso tempo per aver ‘preso in giro’ Hermione. La strega prese dalle mani di Draco la foto in questione e la esaminò per bene.
«Posso aggiustarla. Dammi due ore di tempo e la riavrai tutta intera.» decretò.
«Grazie,grazie,grazie mille!» gli occhi di Draco si illuminarono la prese tra le sue braccia e cercò un contatto con le labbra di Hermione,ma lei lo allontanò.
«No,Malfoy. Non esisto solo per il comodo. Per la foto ti mando io un gufo su dove e quando posso ridartela.» prese la sua borsa da terra e gli infilò dentro con cautela la foto di Draco.
Lui rimase li. Spiazzato dalle parole della mezzosangue. Odiava sempre di più i Grifondoro. Avrebbe preferito che lei gli dicesse ‘no,non ti aggiusterò una foto dopo che mi hai cercata solo per questo’ piuttosto che ‘ti aggiusto la foto perché il mio animo nobile di Grifondoro mi dice di far questo ma non azzardarti a cercarmi di nuovo’. Si maledì di nuovo,non ne stava combinando una giusta con lei.
 
Sala comune Grifondoro-due ore dopo.
‘Quel brutto rospo che non è altro! Per colpa sua ho perso l’ora di Trasfigurazione e Aritmazia’ pensò Hermione in preda all’ira. ‘Ma in fondo Hermione,cosa faresti senza lui?’ domandò una vocina.
«Niente.» sussurrò Hermione.
«Come scusa?» chiese Ginny. Evidente Hermione non si era accorta di essere in compagnia della sua migliore amica.
«Riflettevo,niente di che Ginny.» ritornò ad aggiustare la foto di Draco.
«Che combini?» chiese l’amica.
«Aggiusto una cosa per un amico.» se avesse saputo che l’amico in questione fosse Draco le avrebbe fatto un mare di domande ed era proprio questa la cosa che Hermione desiderava evitare al momento.
«Posso vedere?» chiese tendendo la mano verso la foto che l’amica teneva sulle cosce.
«Non so se lui sarebbe d’accordo.» allontanò la foto dalla mano di Ginny.
«Va bene. Noto che siamo misteriose oggi.» uscì dalla camera lasciando Hermione sola. Con un ultimo tocco di pinze e colla la foto ritornò come nuova senza neanche una sbavatura o un graffio. Il rumore di un fruscio attirò Hermione che incuriosita andò a guardare sotto la porta di camera sua. Trovo una lettera che diceva:
‘’Tu hai una cosa che mi appartiene.
Ma non la foto,bensì qualcosa di più importante.
Vuoi ridarmi entrambe le cose? Allora ecco che dovrai fare:
Vai nel posto dove tutto è nascosto. Non appare nella mappa che tu ben conosci. Per noi è un luogo molto familiare,ecco quello su cui ti puoi basare.
Ora tocca a te svelare il mistero,solo li ti mostrerò quello che sono davvero.
 
D.L.M.’’
 
Draco aveva fatto un indovinello fin troppo facile per Hermione. La risposta del tranello era solo una: La stanza delle necessità. Nonostante ciò il gioco la stava divertendo quindi si fece una rapida doccia,si tolse la divisa e si vestì comoda. Appena uscì dalla Sala Comune dei Grifondoro un bigliettino le passò davanti agli occhi,lo prese e lesse:
‘’Eh già,sono sempre io.
Ti stai avvicinando ma SBRIGATI,il tuo principe delle serpi ti sta aspettando.
D.L.M.’’
Quel bigliettino la fece scoppiare in una risata assai rumorosa. Perché immaginò la faccia di Draco nello scervellarsi per trovare delle rime da poter scrivere in questi biglietti! Continuò a stare al suo gioco e sboccò nel corridoio che l’avrebbe portata nella stanza delle Necessità. Un altro bigliettino le sfiorò la faccia:
‘’Mi dispiace Grifondoro,ma il gioco è finito.
Ora pensa attentamente: -Voglio trovare Draco- e la porta si aprirà.
Ma nessuno sa chi conterrà.
D.L.M.’’
 
Penso alle parole appena lette e una porta apparve dinanzi a lei. La spinse con forza ed entrò. Un forte profumo di menta mischiato a gardenie le invase le narici. Chiuse gli occhi per un secondo e li riaprì pregando che non fosse un sogno. Una tavolo per due era apparecchiato,un mazzo di gardenie al centro del tavolo e un giovane Serpeverde si era appena avvicinato e lei. Tutto come la prima volta.
«Mi sembra un déjà vu,non trovi?» accennò un sorriso sorpreso.
«Brava Granger,mi stupisci. Era proprio così che volevo.» sospirò «Vorrei cercare di cancellare il ricordo di stamattina e tornare a ieri sera. Vuoi?» le tese la mano.
Hermione strinse forte la mano di Draco,solo che lui da quella stretta di mano la avvicinò sempre di più a se e con uno scatto furono l’uno tra le braccia dell’altra.
«Non lo fare mai più. Ti prego.» sussurrò Hermione appoggiata al suo petto.
«Te lo prometto.» la strinse di più. Si separarono ma Hermione uscì una cosa dalla tasca del suo pantalone e la tese a Draco.
«Questa è tua. Spero che la riparazione ti piaccia.» gli diede la foto.
«E’ esattamente come prima,grazie.» si mise la foto in tasca «Vieni.»
Si sedettero e da ‘rito’ Draco offrì i fiori a Hermione.  Passarono una bella serata,quasi meglio della prima. Finito di mangiare entrambi si alzarono. Girovagando nella stanza Hermione trovò uno specchio recitò: Wingardium Leviosa lo specchio guidato dalla bacchetta della giovane strega lievitò e si poggiò su uno scaffale.
«Draco,puoi venire?» chiese cordialmente la strega. Draco si avvicinò e raggiunse Hermione,intenta a guardare lo specchio.
«Dimmi Granger.»
«Guarda insieme a me il riflesso.» Draco fece quello da lei richiesto,ma per la prima volta non osservò se stesso. Guardò attentamente la persona accanto a lui. Fu tentato di abbracciarla ma non lo fece,la voglia di stare ore ed ore ad ammirarla era troppo forte. Così che Hermione se ne accorse ed arrossì. «Draco non ti sto dicendo di guardare me,ti stavo chiedendo di vedere un ‘noi’. Come ti sembra? Cosa vedi?» chiese quasi insicura,come se avesse paura della risposta.
«Vedo una giovane maga che arrossisce per la vergogna e un Malfoy vanitoso che è intento ad ammirarla.» scherzò facendosi stranamente beffe di se stesso,ma poi continuò. «Sul serio,vedo una giovane coppia se così posso definirla. Una ragazza con molte e orribili vicende alle spalle la quale finalmente sta scoprendo l’amore grazie a un viscido bruco che grazie alla sua presenza sta diventando una farfalla. Invece tu,Hermione,cosa vedi?»
«Vedo la mia felicità.» disse semplicemente.
Draco la guardo e si accorse delle sottili lacrime che si erano formate sulle gote di Hermione. La strinse a se come si fanno con i bambini tristi. Lei uscì delicatamente la testa e mormorò.
«Ho bisogno che tu mi prometta che niente e nessuno farà mai svanire il riflesso di su quello specchio.»
«Hermione…come posso prometterti una cosa che potrei non mantenere?!» cercò di sviare Draco.
«Promettimelo.» lo guardò negli occhi.
«Te lo prometto.» la distanza tra i due si fece sempre di meno finchè le loro labbra si toccarono. Ricominciò la danza,la loro danza. Le loro lingue si rincorrevano alla ricerca di un contatto. Si staccarono immediatamente sentendo la porta aprirsi di scatto. Pansy Parkinson era sulla soglia della porta furiosa come non mai.
«E così adesso te la fai con le mezzosangue?» cantilenò. Ma Draco si parò davanti ad Hermione per proteggerla.
«Quello che faccio sono affari miei Pansy,esci immediatamente da questa scuola! Ti ricordo che non ne fai più parte. Tuo padre ha ritirato l’iscrizione.» sottolineò la parola cancellato.
«Beh sai,l’ho convinto a farmi finire il diploma ad Hogwarts. Così da stare anche più vicina a te,vero amore?» Pansy si avvicinò sempre di più. Schifato da quell’ultimo appellativo Draco le rispose.
«Non chiamarmi ‘amore’,Parkinson. Come ti ho ripetuto stamattina tra me e te non c’è niente.» ma Hermione esterrefatta uscì da dietro le spalle di Draco.
«’Stamattina’ che intendi dire?» i suoi occhi lasciarono trapelare un sentimento tra il deluso e l’arrabbiato.
«No…Herm…non è come credi…» Draco capì il danno appena combinato «Sta dicendo un mare di cavolate…Merlino…Almeno tu devi credermi!»
«Uh,Dracuccio ti sei cacciato in un bel guaio con la piccola mezzonsague.» sorrise soddisfatta Pansy.
Hermione uscì la bacchetta dalla tasca dei suoi pantaloni e urlo: STUPEFICIUM contro Pansy,essa venne scaraventata contro il muro gemendo dal dolore.
«SE-TI-SENTO-UN’ALTRA-VOLTA-DIRE-LA-PAROLA-MEZZOSANGUE-POTRESTI-NON-AVERE-PIU’-LA-POSSIBILITA’-DI-APRIRE-LE-GAMBE-O-LA-BOCCA-UN’ALTRA-VOLTA. CI SIAMO CAPITI VIPERA?» disse Hermione facendo attenzione a staccare ogni parola per rendere più chiaro il concetto a una decerebrata come Pansy ancora tremolante a terra. «ORA VATTENE IMMEDIATAMENTE DOVE TI PARE,MA SPARISCI.» urlò.
Nel frattempo Draco aveva assistito alla scena divertito dalla sfuriata di gelosia da parte di Hermione. La giovane strega si girò verso di lui sempre tenendo la bacchetta in mano pronta ad usarla in caso necessario.
«In quanto a te…» si rivolse a Draco puntandogli la bacchetta alla gola «Fai un passo falso con questa sgualdrina e ti puoi scordare Hermione Jane Granger chiaro?» lui spaventato decise che forse sarebbe stato meglio annuire. Di fronte ad una donna arrabbiata,gelosa e con una bacchetta in mano è sempre bene avere cautela.
«Non ti aspetterai mica che mi rimetta con questa!?» indicò schifato Pansy.
«Da te non me lo aspetto,ma da lei si. Buonanotte.» lo salutò con la mano ed oltrepassò la porta. Lui rimase leggermente deluso,si sarebbe aspettato almeno un bacio,ma dopo la scenata forse era stato meglio così. Pansy si rialzò finalmente da terra e si avvicinò pericolosamente a Draco,lui spinto al muro non poté muoversi.
«Draco» sussurrò Pansy al suo orecchio «non sai quello che ti aspetta,io ottengo sempre quello che voglio.» Draco la scostò e fece per andarsene.
«Da me non otterrai niente è bene che tu lo sappia.» ed uscì.
Sarebbe stata una bella lotta da affrontare,ma in fondo se era sopravvissuto a Voldemort…Pansy Parkinson l’oca non sarebbe stata un problema,no?!
  
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