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Autore: SalazarSerpeverde    14/07/2013    6 recensioni
In un normalissimo liceo italiano arriva un ragazzo del primo anno, Claudio, non proprio nella norma. Adora poltrire, NON seguire i consigli, non studiare e raggiungere i massimi risultati con il minimo sforzo (ovviamente non riuscendoci).
La sua presenza sconvolgerà letteralmente e matematicamente la classe coinvolgendo Professori, Alunni e anche il suo Autore, che nonostante tenti di fargli sempre fare la cosa giusta, scoprirà che non sarà poi così facile.

SalazarSerpeverde
Dal Capitolo Primo:  ...Io mi chiamo Claudio Orlando Gennaro Luigi Igor Oronzo Nicola Emilio, ma per fare prima, tutti mi chiamano COGLIONE per via delle iniziali dei miei nomi...
Genere: Comico, Commedia, Demenziale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 77 - Accademia militare: Raddrizziamo menti contorte dal lontano... ieri (Parte Terza)

Generale: “Benissimo pezzenti! Benvenuti al campo d’addestramento Fallita, che molti di voi chiameranno Inferno. Per prima cosa, sappiate che quest’accademia ha una tenebrosa storia alle spalle. Pensate che prima di diventare accademia militare, su questo terreno, si ergeva uno spaventoso...”
Recluta 1: “Lager nazista?”
Recluta 2: “Luogo dove si svolgevano riti satanici?”
Generale: “No... un tenebroso... cinema all’aperto per coppiette felici. Spaventoso vero?”
Autore: “MPF! Che boiata. Non pensi anche tu Claudio? ... Claudio? Dove sei?”
INTANTO
Io: “DAAAAARGH! Ho perso ancora. ‘Sto gioco è troppo complicato!”
Autore: “Testa di genitale! Cosa stai facendo ancora nel Bungalow?”
Io: “Gioco a CALL OF GIUSY.”
Autore: “Dovresti esser... call of Giusy? Ma che razza di gioco è?”
Io: “EHI! Guarda che è molto appassionante. C’è un uomo che è molto preoccupato per la moglie e allora, essendo lontano da casa, continua a telefonarla inutilmente.”
Autore: “Che abnorme cazzata! Comunque... dovresti essere al campo d’addestramento! Quel generale mezzo matto e mezzo idiota sta per iniziare gli esercizi! Se si accorge che manca una recluta, non oso immaginare cosa possa accadere.”
Io: “Uff, che palle. Non voglio andare al campo d’addestramento. Ha un nome che ispira FATICA.”
Autore: “Guarda che non era una richiesta. Tu DEVI andare al campo d’addestramento!”
Io: “UFFFFAAA! Ma devo fare la cacca!”
Autore: “La farai nelle mutande mentre corriamo, tanto tra capelli, alito, pube e piedi, non si sentirà nemmeno la puzza.”
Io: “E va beeeeene.”
DOPO
Autore: “Eccoci arrivati.”
Io: “SPERIAMO NON SI ACCORGA CHE SONO ARRIVATO ADESSO! *urla* ”
Autore: “Ma sei coglione? Perché hai urlato in questo modo? ... ah già, sei coglione.”
Generale: “EHI TU! Non c’eri prima!”
Autore: “Ma non mi dire.”
Generale: “Per punizione... ne voglio 50!”
Autore: “COSA?
Io: “AAAAAARGH! Ma siamo matti? 50 flessioni da uno come me? Ma mi hai visto?”
Autore: “Già, lo hai visto? Non lo vedi che ha la forma fisica di un camaleonte con la sciatica?”
Generale: “Ma che avete capito! Voglio 50 euro.”
Autore: “WTF? In che razza di accademia militare siamo?”
Generale: “Siete fortunati! Nell’accademia militare qui vicino ve ne chiedono almeno il doppio!”
Autore: “C’è un’altra accademia nei paraggi?”
Generale: “Certo! I nostri acerrimi rivali. Li odio quelli dell’Accademia Militare Molto Più Lussuosa Di Quella Fallita.”
Autore: “Cosa? Molto più lussuosa di quella Fallita?”
Generale: “Esatto, anche loro prendono il nome dal loro fondatore. Il buon vecchio Ludovico Molto Più Lussuosa Di Quella Fallita però è morto.”
Autore: “Che razza di cognome è Molto Più Lussuosa Di Quella Fallita?”
Generale: “Non l’hai mai sentito? Eppure è molto diffuso da queste parti.”
Autore: “Bah.”
Generale: “Non ammetto più obiezioni adesso!”
Phoenix Wright: “Tsk, lo pensi tu.”
Generale: “Ma vattene tu! Anzi, prima 50 euro e poi sgomma!”
Autore: “Approfittiamone per allontanarci da questo maledetto strambo.”
Generale: “Dove credete di andare voi due! Non ho mica finito! Non mi faccio prendere per i fondelli così facilmente!”
Io: “COSA? Ma 2 reclute ti stanno rubando il portafogli dalla tasca sotto il tuo naso ricurvo!”
Generale: “Decido io chi mi prende per il culo e chi no. Adesso tu, vai a fare gli esercizi mattutini!”
DOPO
Io: “ODDIO! Che fatica tremenda, sbavo come un cane sbrodolone (??).”
Autore: “Mio Dio! Che aspetto orribile! E adesso che sei tutto sudato sei ancora più sudicio! Ma cosa hai fatto?”
Io: “Mi sono arrampicato su corde alte 10 metri, camminato su travi di legno sospese sopra degli spuntoni, corso per 20 chilometri, fatto 50 flessioni e mangiato una Kinder Delice!”
Autore: “Uao, non credevo riuscissi a fare tutte queste cose.”
Io: “Già, soprattutto per la Kinder Delice, ho sputato l’anima!”
Autore: “Bene, ti serviva questo tipo di disciplina.”
Io: “Almeno, la cosa positiva è che adesso credo di aver finito la mia giornata. Ora posso riposarmi sul mio scomodo letto!”
Generale: “HA-HA! Sei pazzo? Sono solo le 12:00. Adesso inizia la scuola!”
Io: “PFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFF! La scuola?”
Generale: “Certo! Credi di essere venuto qui solo per allenare i muscoli?”
Io: “No, forse non ci siamo capiti. Io NON VOLEVO VENIRE qui!”
Generale: “BENE! Adesso però ci sei e farai quello che fanno tutti. Adesso via! Tutti a lezione di matematica!”
Io: “NO DAI! Matematica no!”
A LEZIONE
Prof: “Buongiorno a voi ragazzi...”
...
...
Prof: “Perché non parlate?”
Autore: “Uhm, forse fare lezione a testa in giù legati a delle corde sospese su un cratere di un vulcano attivo, potrebbe aver scombussolato un po’ tutti.”
Prof: “Coooome dicevo. Io sono Stefano Pitagora, e sono il vostro insegnante di Matematica qui all’accademia militare. Ehi, ma... tu laggiù, sei Claudio giusto?”
Io: “Certo, come mi conosce?”
Prof. Pitagora: “Mia sorella mi parla spesso di te. Dice che sei il figlio di Satana e sciocchezzuole simili. Porta anche una tua foto nel portafogli e la sera prima di andare a letto la esorcizza con croce e Acqua Santa.”
Io: “CHE PALLE! Ci mancava anche il fratello di Pitagora. UFFAAAAA!
Prof. Pitagora: “Bene! Io sono qui per farvi apprezzare la sottile arte della matematica... a testa in giù sospesi su una vasca di serpenti velenosi drogati di feromone.”
Io: “Ci mancava solo la fuga dalla morte durante una lezione di matematica. Già tutti quei polinomi sono mortali per me.”
Autore: “Oh, come sono commosso.”
Io: “Che c’è adesso?”
Autore: “Mi sono chiesto tante volte quanti capitoli avrei dovuto aspettare prima di vederti soffrire in questo modo.”
Io: “Tsk! Maledetto masochista! Io già sto rischiando la vita... con tutta questa matematica, poi devo schivare maledetti serpenti assassini e devo anche sorbirmi la tua coglionaggine.”
Autore: “Mmmh, sono sorpreso.”
Io: “Di cosa? Del mio discorso convinto e commovente?”
Autore: “No, che la parola coglionaggine non la dia sottolineata in rosso.”
Io: “Ma vaffanculo.”
Autore: “Ah... invece vaffanculo lo da come errore. Che Word bizzarro.”
QUELLA SERA
Io: “Mio Dio, non ne posso più!”
Autore: “Cosa è successo?”
Io: “Qui si va a scuola anche di pomeriggio!”
Autore: “E allora?”
Io: “E durante la ricreazione ti costringono a fare cento flessioni!”
Autore: “E allora?”
Io: “E durante il tragitto tra la scuola e l’accampamento devi fare lo slalom tra le mine.”
Autore: “E allora?”
Io: “E spengono le luci per andare a letto alle 21:00!”
Autore: “E allora?”
Io: “E allora vaffanculo! Io voglio evadere da questo postaccio di merda.”
Autore: “Uhm... credo che non avresti dovuto urlarlo davanti alla telecamera di sicurezza.”
Io: “Oh accidenti! Non sono mai stato un genio della fuga.”
Autore: “Non sei mai stato un genio.”
SBAM! *Generale sfonda la porta dell’accampamento*
Generale: “Le nostre abili telecamere di sicurezza, ci hanno segnalato che qualcuno vuole evadere. Alzi la mano chi vuole evadere!”
Autore: “Cosa si aspetta? Che qualcuno alzi la mano? Nemmeno un idiot... Claudio, abbassa quella mano! Vuoi fare altri addestramenti forzati per tutta la notte?”
Generale: “Bene bene, abbiamo della galline qui.”
Recluta: “Galline? AAAAAAAAAAAAAAAAAH! Sono allergico! *fugge come un forsennato* ”
Generale: “Era una cosa metaforica ma non credo che andrà molto lontano. In quel capanno laggiù dove si è diretto ci sono davvero delle galline.”
Io: “Perché allevate galline in un’accademia militare?”
Generale: “Senza di loro, cosa metterei nel vostro latte mattutino?”
Autore: “PFFFFFFFFF! *sputa un bicchiere di latte* ”
Generale: “Torniamo a noi... chi è che voleva evadere? Se me lo dite vi do un lecca-lecca.”
Io: “IO! IO VOLEVO EVADERE! IO! SOLO IO! DAMMI LECCA-LECCA! IO!
Autore: “Ma perché? Cosa cazzo ha in quel cervelletto bucato?”
DOPO
Io: “Perché stiamo fuggendo?”
Autore: “Non dovresti proprio farmela questa domanda. Hai praticamente detto in faccia al Generale di tutto l’accampamento che volevi evadere. Non immagino nemmeno cosa ti possano far fare per punizione... mille addominali, spremere galline e metterle nel latte, curare il nuovo criceto del direttore dell’accademia... brrr.”
Io: “ODDIO! Non ci avevo pensato! Devo correre!”
Generale: “Recluta Claudio! Torna indietro o libererò i gatti da battaglia contro di te!”
Io: “Gatti? Di solito non sono cani?”
Generale: “Costano troppo!”
Io: “BAH!
Autore: “Allora Claudio, per fuggire, dovrai fare un lungo salto per evitare quel cerchio di mine antiuomo, poi dovrai arrampicarti lungo quel muro di quattro metri e dovrai evitare il filo spinato con la carica di 1000 volt, poi dovrai evitare i gatti da battaglia e i loro artigli trancia-occhi e...”
Io: “Oppure esco attraverso l’uscita.”
Autore: “Ah, giusto.”
ANCORA DOPO
Autore: “Che razza di accademia. Seminano trappole su trappole per evitare che le reclute fuggano e poi lasciano l’uscita aperta senza alcun allarme.”
Io: "Ma perché, non l'hai vista quell'insegna luminosa gigante al neon che indicava la porta e diceva: Per l'uscita da questa parte... è aperta."
Autore: "Certo, ma volevo evitare di dire anche questo, faccio troppa cattiva pubblicità all'Accademia dopo."
Io: “Se lo dici tu... strano però. Sei stato troppo collaborativo. Di solito sei contrario a cose come: Evadere da un’accademia militare, sezionare persone ancora vive e cose così...”
Autore: “Bleacht... bè, ti ho aiutato a fuggire perché non ne potevo più di sentirti lamentare. Non hai fatto altro dall’inizio!”
Io: “Ma non è affatto vero!”
Autore: “Ah no? –Uffa, non voglio andare all’accademia militare!-  - Cosa? Ci si sveglia così presto?-  -Bisogna farsi anche la doccia?-  -Si va anche a scuola?-  -Il mio insegnante è il fratello di Pitagora?-  -Ci fanno fare tutti questi esercizi?-  -Non posso nemmeno masturbarmi in santa pace?- ”
Io: “Ehm... l’ultima non l’ho detta però!”
Autore: “Mi giocherei la mia mano destra che l’hai pensato.”
Io: “E vabbé! Ormai è tutta acqua sotto i ponti.”
Autore: “Torniamo a casa, forza!”
Io: “Ma dobbiamo camminare a piedi?”
Autore: “Chiudi quella bocca o ti ammacco il naso con un pugno!”
  
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