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Autore: Alexys88    14/07/2013    1 recensioni
«Non è assolutamente accettabile... non sono degni di ricoprire tale titolo!»
«Il loro ultimo scontro è stato a dir poco deludente... sono solo dei buoni a nulla...»
«Tsk... perchè farla tanto lunga e perdersi in chiacchiere? Stanno facendo un pessimo lavoro come Shinigami!»
«Tu cosa ne pensi...?»
«...»
«Credo sia arrivato il momento... di riprenderci il ruolo che ci appartiene di diritto...»

Una fanfiction a quattro mani mia e di Xemyd. Una saga ambientata durante i 17 mesi dopo la sconfitta di Aizen.
Genere: Azione, Drammatico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Byakuya Kuchiki, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
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Dunque, da questo capitolo cominceremo ad aggiungere più di una canzone di sottofondo quindi, invece
che mettere i titoli delle canzoni all’inizio del capitolo, le metteremo nel pezzo richiesto, almeno vi
aiuterà a seguire meglio l’idea del sottofondo musicale :)


UN TRISTE INCONTRO


«Kimiko-chan! Mi fa piacere rivederti! Tutto bene?»
La ragazza, al sentire il suono del suo nome, si voltò in direzione della donna che l’aveva chiamata e sorrise
gentilmente, abbassando la testa in un lieve inchino in segno di saluto.
«Buon pomeriggio Satomi-san… sì, va tutto bene, sto aspettando Tsubaki.»
«Quella bambina è veramente fortunata ad avere te come baby sitter, non c’è giorno che non parli bene di
te a scuola!»
Kimiko ridacchiò divertita alle parole della donna di fronte a lei, annuendo.
«Cerco solo di fare del mio meglio per far divertire quel piccolo diavolo e dedicarmi a lei con cura…»
Continuò a chiacchierare per un po’ con la madre di uno dei compagni di scuola di Tsubaki, ma
all’improvviso un brivido gelido le percorse la schiena, facendola sussultare lievemente.
Si voltò in direzione dei bambini che ora stavano uscendo da scuola e un lieve cipiglio preoccupato
comparve sul suo volto.
Si guardò intorno, non sapeva nemmeno lei cosa stava cercando, ma non riusciva a togliersi di dosso quella
pessima sensazione.

*°*°*

Byakuya era arrivato in pochi istanti al parco di Karakura, e ora scrutava con attenzione ogni persona che gli
passava davanti.
Era intenzionato più che mai ad appurare la veridicità delle parole della sorella.
Voleva vedere questa ragazza che Rukia sosteneva somigliare incredibilmente alla sua ormai defunta moglie.
Era ben consapevole del fatto che quella donna non poteva, in nessun modo, essere davvero l’anima di
Hisana, la sua razionalità sovrastava completamente qualsiasi tipo di desiderio inconscio.
Sapeva che non poteva essere lei, ma voleva comunque vederla.
E questa era l’unica cosa che non riusciva a spiegarsi.
Non riusciva a capire il motivo di tutto questo accanimento nel volerla vedere, ma al momento decise di
lasciar stare le domande inconsce e di dedicarsi solamente a saziare la sua curiosità, tenendo
comunque ben salda la razionalità nel suo cuore.
Non vi era traccia della ragazza di cui gli aveva parlato Rukia, incrociò le braccia, statuario come sempre. La
sua espressione rimase per tutto il tempo imperturbabile.
Era deciso più che mai a non muoversi da lì finchè non avesse visto quella donna.

*°*°*

♫♪♫♪ ~ Bleach OST1 – Heat of the battle

Kimiko continuò a guardarsi attorno in silenzio, sussultando quando la piccola Tsubaki la chiamò a gran
voce, sorridendo allegra e salutandola con la piccola mano.
Sorrise nervosa e rispose al saluto, aspettandola immobile.
All’improvviso un tremendo rumore alla sua destra la fece voltare, sgranò gli occhi nel vedere l’altalena che
i bambini usavano per giocare nel cortile della scuola distruggersi in un attimo.
«C-cosa…»
Scattò di nuovo, lanciando un lieve gridolino spaventato quando oltre l’altalena si ruppe anche lo scivolo accanto.
Cominciò a spaventarsi, non riusciva a capire cosa stava succedendo.
Le mamme degli altri bambini iniziarono a chiamare immediatamente i figli, spaventate, e lei decise di
seguire immediatamente il loro esempio.
Non aveva intenzione di rimanere ferma senza preoccuparsi della piccola bambina che era sotto la sua
responsabilità al momento.
Chiamò a gran voce una spaventata Tsubaki, gridandole di correre subito da lei.
Vedeva attorno a sé i genitori prendere i figli in braccio e scappare da quel posto che sembrava al momento
quasi posseduto da non si sa quale demonio.
Sgranò gli occhi quando la bambina, spinta involontariamente da un compagno di classe, cadde a terra e
cominciò a piangere.
«TSUBAKI!» gridò con quanto più fiato aveva in gola prima di cominciare a correre verso di lei.
Le sembrò di correre per un tempo a dir poco infinito, sgranò ulteriormente gli occhi quando vide la
bambina sollevarsi di due metri buoni da terra e urlare di puro dolore.
Non riusciva a capire che diavolo stava succedendo, vedeva il corpo della piccola contorcersi e gridare, in
preda alla più totale agonia. Sembrava quasi avvolta in una stretta a dir poco devastante.
Gridò ancora una volta il nome della bambina, iniziando a tremare.
All’improvviso un sonoro schiocco le raggiunse le orecchie, mentre il suo corpo veniva scosso da un
tremendo spasmo. Uno spasmo provocato da una terribile consapevolezza.
Guardava il corpo di Tsubaki ancora sospeso nell’aria, ma cominciò a tremare ancora di più quando vide
quel piccolo corpicino ormai floscio.
I suoi occhi pieni di terrore si andarono ad incrociare con quelli spalancati e vitrei della piccola.
«Tsu… Tsub… ak… i…»
Sentì qualcosa quasi rompersi in lei, e sgranò gli occhi ancora una volta quando comparve l’immagine
evanescente di una grande mano che stringeva in una morsa a dir poco letale il corpo della piccina.
Spostò appena lo sguardo e il suo cuore perse un battito nel vedere in trasparenza la figura di quello che
sembrava, a tutti gli effetti, un mostro.
Lo vide ringhiare e guardare verso di lei, mentre gettava a terra e senza alcun rispetto il corpo della bambina.
Cominciò ad indietreggiare spaventata, sentiva il suo corpo venire scosso da tremendi tremiti di puro panico.
Boccheggiò quando vide il mostro iniziare a dirigersi verso di lei, ringhiando più forte.
Indietreggiò ulteriormente e, senza rendersene conto andò a finire con la schiena contro un muro.
Fissò con puro terrore quel demonio che si stava avvicinando verso di lei.
Non sapeva cosa fare, si guardava intorno alla ricerca di una qualsiasi via di fuga.
Aveva paura.
Chiuse gli occhi e un grido di puro terrore si disperse nell’aria, quasi come una supplica d’aiuto.

♫♪♫♪

*°*°*

Un sussulto impercettibile scosse il corpo di Byakuya quando udì un grido terribile provenire da poco
lontano, inarcò appena un sopracciglio nel vedere donne con i loro figli scappare terrorizzate e parlare
di strani avvenimenti che non riuscivano a spiegarsi.
Non gli ci volle molto a capire cosa stava realmente accadendo.
Un Hollow.
Cercò di sentire se vi erano altri Shinigami in ricognizione, ma sospirò appena quando si rese conto che non
vi era nessuno che poteva assolvere questo fastidioso compito al posto suo.
Scosse la testa, quella ragazza avrebbe dovuto aspettare.
Lui, prima di qualsiasi altra cosa, era uno Shinigami, e aveva un compito da svolgere.

*°*°*

Utilizzando lo Shunpo apparve in pochi attimi nel luogo dove aveva percepito quel grido, e in singolo istante
si frappose tra la ragazza e l’Hollow.
Vide l’Hollow ringhiare furente e spostò per un secondo gli occhi sul corpo inerme della bambina uccisa poco prima.
Portò nuovamente il suo sguardo sul mostro davanti a lui e sfoderò la sua katana.
Di solito gli Hollow uccidevano, o cercavano di uccidere, persone dalla grande forza spirituale.
L’uccidere una bambina in quel modo, senza alcun motivo e ritegno, per lui significava solo una cosa.
«…Imperdonabile…»
In un secondo eseguì un perfetto fendente diagonale, andando, così, a tagliare letteralmente in due parti
l’Hollow, uccidendolo e purificandolo.
Voltò appena la testa in direzione della ragazza dietro di lui, e allargò gli occhi, stupito.
Aveva ragione Rukia.
Quella ragazza era la fotocopia di sua moglie, Hisana.
La guardava in silenzio, mentre era ancora raggomitolata e scossa dalla paura.
Gli occhi della ragazza erano ancora chiusi. Mentre lei continuava a tremare lui si prese tutto il tempo
necessario per riprendersi dallo stupore temporaneo e far tornare, nuovamente, un’espressione
impenetrabile sul suo viso.

*°*°*

♫♪♫♪ ~ Bleach Movie 1 OST – Nothing Anymore

Kimiko era a dir poco sconvolta, tremava senza riuscire a calmarsi.
Si era ormai rassegnata al fatto che sarebbe morta, uccisa da un mostro che forse era persino frutto della
sua immaginazione.
Attese per dei secondi che sembravano quasi interminabili, il colpo che avrebbe posto la parola “fine” alla sua vita.
Ma, invece del colpo, alle sue orecchie arrivò una singola parola.
«…Imperdonabile…»
Sussultò appena, quella voce che arrivò a lei come una sorta di eco sembrava completamente diversa dal
ruggito che aveva sentito.
Tuttavia attese ancora, non aveva il coraggio di aprire gli occhi.
Dopo un paio di minuti riuscì finalmente a raccogliere il coraggio e sollevare lentamente le palpebre.
Sussultò quando non vide più quel tremendo mostro ma, al posto suo, vide in trasparenza una schiena
coperta da un kimono e da un haori.
«M-ma…»
Sollevò lentamente gli occhi, boccheggiando appena quando le sue iridi si scontrarono con degli occhi
gelidi, che sembravano quasi volerle leggere dentro l’anima.
Rimase in silenzio, ancora sconvolta e spaventata da tutti questi strani avvenimenti che si erano susseguiti
l’uno con l’altro.
Chi era quell’uomo? Perché appariva come una figura in trasparenza?
Che stava succedendo?
Voleva provare a chiedere tutto ciò all’uomo di fronte a lui, ma sussultò quando questi si voltò, dandole
completamente le spalle, e cominciò ad allontanarsi.
Rimase basita per qualche secondo, prima di riprendersi e scuotere la testa, allungando una mano verso il
suo anonimo salvatore.
«A-Aspetta! Chi sei?!» gridò.
Voleva corrergli dietro per fermarlo, ma le gambe non rispondevano ai suoi ordini, era ancora troppo spaventata.
Lo guardava, ancora tremando lievemente, mentre si allontanava senza neanche voltarsi a guardarla.
In poco tempo l’uomo, così com’era arrivato, scomparve dalla sua vista.
Sospirò pesantemente, abbassando lo sguardo sul terreno e lasciando, finalmente, cedere le gambe.
Si inginocchiò a terra, cercando di recuperare le forze mentre, senza che se ne rendesse conto, spostò
nuovamente lo sguardo verso il piccolo corpo a terra a pochi metri da lei, fissandola tristemente e
iniziando a piangere.
«Tsubaki…»

♫♪♫♪
   
 
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