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Autore: CaDElena_    14/07/2013    4 recensioni
Componi il suo numero rapidamente e aspetti che inizi a squillare. A ogni squillo il tuo cuore batte più forte.
-Ciao sono Nina,- al suono della sua voce perdi un battito. –In questo momento non posso rispondere, puoi lasciarmi un messaggio e io ti richiamerò.- Sentire la sua voce ti fa inevitabilmente sorridere, aspetti il bip e prima di parlare prendi un bel respiro.
-Ciao Nina, sono Ian.- Aspetti qualche secondo prima di continuare.
-Volevo avvisarti che sono ubriaco, molto ubriaco. E tu sai che quando sono ubriaco tendo a straparlare. Volevo chiederti scusa per oggi, con tutte quelle foto mi sono comportato da coglione.-
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ian Somerhalder, Nina Dobrev
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Intorno a te regna il caos più totale, e il soggiorno di casa sembra un campo di battaglia.

Un esercito di bambini urlanti occupava la tua casa, facendoti impazzire.

-Cory Wesley scendi immediatamente da quel divano!- Le urla del tuo amico ti fanno inevitabilmente ridere, Paul e Torrey hanno generato un uragano dagli occhi verdi non un bambino.

Lasci velocemente il soggiorno per portare il vassoio vuoto di panini in cucina e rifornirlo di nuove pietanze, sembra che i bambini non abbiano mai mangiato in vita loro, stanno divorando di tutto.

Ti prendi un attimo per respirare stanca, poggiando una mano sul ventre piatto, che non accenna ancora a nessun tipo di rotondità, almeno per ora.

-Nina tesoro, dovresti riposarti un po’, sei sfinita- La voce di Edna ti fa voltare.

-Se non porto subito questi panini di la verrò aggredita da una decina di bambini in astinenza da maionese- La donna di fronte a te ride scuotendo la  testa prendendo a sua volta un pacco di patatine da portare nella stanza affianco.

-Sai quando arriverà?- Ti domanda mentre svuota la busta nella ciotola vuota.

-No, l’ultimo messaggio mi è arrivato un ora fa e diceva: due minuti e sono li- Rispondi con voce piccata.

-Lo sai che non è colpa sua, gli aerei non sono partiti per quell’incidente-

-Non sono io quella arrabbiata, ma lo sarà lei se non vedrà il suo principe varcare la porta di casa entro la fine della festa. Sai quanto ama sfoggiarlo in giro- Ridi indicando un gruppetto di bambine, tutte rigorosamente vestite da principesse, poco più in la che giocano.

Un’ altra ora passa, e da quella porta sono entrati solo altri bambini e genitori, di lui nessuna traccia.

Sei seduta sul divano tra Candice e Torrey mentre sorvegliate i bambini e ridete dei loro mille giochi, fino a che non vedi una nanetta vestita di tulle rosa venire verso di te agitando i suoi boccoli color cioccolato tenuti fermi dalla coroncina da principessa.

Si posiziona di fronte a te e ti chiede il permesso silenzioso di salire sulle tue ginocchia, che arriva inevitabilmente con un sorriso. La piccola si siede su di te poggiando la testa nell’incavo del tuo collo, stingendoti forte.

-Piccola cosa c’è, la tua festa non ti piace?- Le domandi carezzandole dolcemente i capelli.

-Dov’è papà?- Ti domanda solo guardandoti con le due pozze cristalline che ha al posto degli occhi.

Tu sorridi rassicurante e la rimetti in piedi sistemandole il voluminoso vestito.

-Mi ha mandato un messaggio, questione di minuti e sarà qui. Stai tranquilla, vuoi che si perda il tuo compleanno?-

La bambina ti guarda poco convinta, ma annuisce, assumendo quel broncio tanto carino che ti ricorda tanto lui.

-Principessa mi concede questo ballo?- Chiede Paul inginocchiandosi di fronte alla bambina e prendendole la manina, per distrarla.

Lei sorride estasiata e trascina lo zio Wes, come lo chiama lei, al centro del salone.  

Ti alzi immediatamente dal divano ed esci fuori digitando un numero di telefono che sai ovviamente a memoria. Tre squilli e una voce risponde, ma la interrompi bruscamente.

-Ian Joseph Somerhalder , mi hai lasciata sola con una casa piena di principesse in rosa e teppisti che mi salgono sul divano, e tua figlia non ti parlerà mai più se non arrivi entro cinque minuti! Dove diavolo dei?-

-Dietro di te- La risposta arriva come una risata alle tue spalle.

Rimani fissa a guardare l’incredibile immagine del tuo uomo davanti a te bellissimo come sempre, come la prima volta che l’hai incontrato, fissarti sorridente con le braccia aperte in attesa di un tuo abbraccio.

-Non devi abbracciare me, corri da Rose, non fa che guardare la porta. Sai, è frustrante che tua figlia palesi così tanto la preferenza verso l’altro genitore- Ian di fronte a te ride della tua affermazione, sapendo bene essere la verità. Quella bambina ha una venerazione nei confronti del padre.

Ti lasci la sua risata alle spalle, intenzionata a rientrare in casa, ma le intenzioni di Ian sono diverse dalle tue.

Ti prende per i fianchi e incastra il tuo corpo fra il suo e una colonna del portico di casa, facendo scontrare vogliose le vostre labbra. Le tue mani vanno subito dietro il suo collo, mentre lui con le sue ti accarezza la schiena.

-Som, piano, di la è pieno di bambini e le mamme di tutti i compagni di classe di Rose ti spogliano già abbastanza con gli occhi, non voglio che vadano anche di cosa sei capace- Dici interrompendo il bacio ma non l’abbraccio che vi intreccia.

-Scusa se sono due settimane che non vedo la mia fantastica moglie e avevo voglia di baciarla- Sorride malizioso, marcando con un alzata di sopracciglia la parola moglie, e intrecciando le vostre mani con gli anelli.

-Quando smetterai di ripetere la parole moglie con quella faccia da ebete?- Li domandi accarezzandoli una guancia con la mano.

-Mai, Signora Somerhalder- Sorride divertito.

Nonostante stiate insieme da nove anni e abbiate una bambina di quattro anni siete sposati da neanche un anno.

Una volta tornati insieme, sei anni fa, avevi subito deciso di indossare il suo anello. Inevitabile era stata l’invasione dei giornalisti nella vostra privacy, e forse anche per quello avevate deciso di aspettare, mancavano solo due anni alla fine di Vampire Diaries, e forse con la fine delle riprese sareste stati meno sotto i riflettori.

Ricordi quel periodo come uno dei più belli della tua vita. Dopo tanto soffrire finalmente avevate trovato il vostro equilibrio, era come se foste già sposati. Il matrimonio sarebbe stato solo la ciliegina sulla torta, una firma su un pezzo di carta che diceva che vi amavate.

Stavate girando la sesta stagione di Vampire Diaries quando avevi scoperto di essere rimasta incinta.

Lo hai scoperto poche settimane prima di Natale, la prima a saperlo fu tua madre, seguita da Candice.

Nonostante questo ti mettesse ne guai con le riprese eri stata la persona più felice del mondo, sapendo che dentro di te cresceva il frutto del tuo amore con Ian.

Ian ti propose di sposarvi allora, ma tu non volevi che il vostro matrimonio passasse per il riparo ad una gravidanza.

Così avete deciso di aspettare ancora, uno dei tuoi sogni era sempre stato quello di avere i tuoi figli presenti al tuo matrimonio, e così era stato, appena Rose ebbe tre anni e fu in grado di camminare decideste la data delle nozze.

Rose era stata la vostra damigella, con il suo vestitino bianco e la coroncina di fiori in testa.

Averla li era stata una delle cose più emozionanti.

Vederla davanti a te che salutava e sorrideva a tutti mentre spargeva petali di rosa, come se fosse la star della festa. In questo era molto simile ad Ian, qualunque fosse l’occasione, se Rose era nella stanza, l’attenzione sarebbe stata tutta su di lei.

All’altare ti accompagnò Robert, il padre di Ian, ti sorreggeva perché tu tremavi come una foglia.

Il tuo guardo andava da tua figlia che camminava sicura davanti a te, al tuo futuro marito che ti aspettava emozionato forse anche più di te in fondo alla chiesa.

Come arrivasti di fronte a lui, Robert ti diede un bacio e poggiando la tua mano su quella del figlio gli sussurrò all’orecchio: “Non fare stronzate figliolo”. Strappandoli un sorriso e un occhiataccia da parte del prete.

Quando finalmente entrambi pronunciaste il fatidico si, fu come se l’ultimo pezzo del puzzle andò al suo posto, e tu ti sentissi finalmente completa, al posto giusto nel mondo, il posto in cui saresti sempre dovuta essere.

Ian scioglie il vostro abbraccio tenendo però sempre una mano dietro la tua schiena indirizzandoti verso l’entrata di casa.

Come entra si ferma davanti alla porta del salone a guardare il suo soggiorno che ormai si era trasformato in un baby parking.

Sorride quando individua la sua principessa in mezzo a tutti i bambini mentre gioca con le sue amichette. Sono tutte sedute sotto il grande festone che dice: Auguri Rose, che tu hai montato sopra il caminetto, probabilmente starà impartendo ordini come suo solito.

In questo è uguale a te, sa convincere tutti a fare qualsiasi cosa solo sbattendo le su folte ciglia, e il fatto che abbia gli stessi occhi di Ian la aiuta non poco.

La vedi mentre alza lo sguardo e intercetta quello del suo papà che le sorride con amore, guardandola come se fosse la cosa più preziosa del mondo.

Si inginocchia allargando le braccia e Rose inizia a correre verso di lei con un magnifico sorriso stampato in faccia.

-Amore mio auguri- Li dice piano come la stringe forte, dandole un baio fra i capelli.

-Sei venuto allora- Dice felice la bambina, ancora felice tra le braccia del suo papà.

-Pensi che sarei potuto mancare al compleanno della mia principessa?- La bambina scuote la testa divertita e trascina il papà in mezzo alle sue amichette che lo accolgono contente. Non importa l’età, Ian riscuote sempre un grande successo con il sesso femminile.

Tu hai osservato tutta la scena appoggiata allo stipite della porta sorridendo, con una mano poggiata sulla tua pancia.

-Quando glielo dirai?- Tua madre ti mette affettuosamente una mano sulla spalla, posizionandosi al tuo fianco. Sorridi di come sappia sempre tutto anche senza che tu glielo dica.

-Non lo so, probabilmente stasera, sempre che riesca a staccarlo da Rose e dalle sue amiche- Dici indicando con la testa Ian che fa finta di prendere il te seduto in una di quelle striminzite sedie per bambini.

-Sono felicissima per voi tesoro, adesso manca solo Alex e avrò la casa piena di nipotini- Dice entusiasta abbracciandoti forte. Si allontana per andare ad aiutare Edna con la roba da mangiare.

Prima di dire a Ian che eri incinta la prima volta hai aspettato un po’, volevi trovare un modo speciale per farlo, e hai approfittato dei regali di Natale.

Quell’anno avevate passato le feste a casa di sua madre e la mattina vi eravate trovati tutti sotto l’albero per scartare i regali, c’èrano tutti, le vostre madri, Robyn con i bambini, Robert.

Quando arrivò il turno di Ian di scartare i suoi regali li passasti una piccola scatola.

La aprì bloccandosi immediatamente quando vide il contenuto.

Era una tutina gialla con la scritta Daddy’s Love.

Rimase fermo immobile a fissare quel piccolo indumento per qualche minuto, fino a quando non iniziò a fissare prima te e poi la tua pancia ancora piatta, con un incredibile sorriso stampato sulla faccia, ti aveva abbracciato forte e ti aveva detto ti amo prima di baciarti. Subito dopo erano arrivate le congratulazioni di tutti e le lacrime di tua madre ed Edna.

Rose è nata a luglio, un mercoledì in cui faceva particolarmente caldo. Ian è stato con te per tutto il travaglio, ed è stato il primo a vedere la vostra bambina. Non  l’hai visto molte volte piangere, ma quella è stata una di quelle poche volte, come te la mise in braccio disse: “Principessa ecco la tua mamma”. E notasti una lacrima di gioia che scendeva dai suoi occhi blu.

Quella fu la prima volta che chiamò Rose principessa, e da quel giorno non ha mai smesso.

La consapevolezza di averlo reso felice è forse la sensazione più bella che tu abbia mai provato nella tua vita. E ora sapere che la famiglia si allargherà ti riempie il cuore di gioia.

Dopo poche ore il vostro salone si svuota lasciando solo stelle filanti e palloncini appesi ai muri, e un gran disordine in giro per la stanza.

Senti Ian che prende Rose dal divano dove era crollata poco prima e cercando di non svegliarla la porta nella sua cameretta, mentre tu continuavi a ripulire i tavoli.

Pochi minuti dopo torna da te, segnalandoti la sua presenza abbracciandoti da dietro.

-Sai, Rose dorme, e questa roba ci sarà anche domani mattina, quindi adesso noi potremo, come dire, adempiere ai nostri obblighi coniugali- Propone malizioso lasciandoti piccoli baci sul collo tra una parola e l’altra.

-E sentiamo quali sarebbero questi obblighi coniugali di cuoi parli?- Rispondi divertita abbracciandolo a tua volta, avvolgendo le tue mani intorno al suo collo.

Sorride, e senza alcuno sforzo ti solleva per portarti nel grande divano posto al centro della stanza, e farti sedere sopra di lui.

Iniziate a baciarvi, e le vostre mani a esplorare i vostri corpi, come per dimostrare la mancanza che avete sentito l’uno dell’altra.

Senti le sue mani che iniziano ad insinuarsi sotto la tua maglia, ma le blocchi con le tue, staccando le vostre bocche.

-Prima c’è una cosa che voglio dirti- Dici vedendo il suo volto contrariato.

-O meglio farti vedere, ho un piccolo regalo di anniversario in anticipo-

-In anticipo di tre mesi?- Domanda incuriosito

-Lo vuoi o no il tuo regalo? È dentro il mio portafoglio- Dici indicando la tua borsa in una poltrona poco lontana da voi.

-Hai deciso finalmente di rendermi la carta di credito?- Chiede spostandoti divertito dal suo corpo e alzandosi per prendere il portafoglio, per poi tornare a sedersi al tuo fianco. La tua risposta è una semplice occhiataccia.

-Dove devo guardare?-

-Ian è un portafoglio, quanto pensi sia difficile trovare qualcosa la dentro? Cerca, sono sicura lo troverai subito-

Ian poco convinto inizia a frugare dentro al portafoglio della mora.

-Dio Nina quanto sei complicata, qui vedo solo soldi, una cartella di aspirine, tessera sanitaria, una nostra foto e alcune foto di Rose. Da quando hai la sua ecografia in mezzo alla carta di identità?- Domanda non capendo.

-Guarda bene- Dici sorridendo.

Ian guarda prima te e poi l’ecografia, notando che porta la data di pochi giorni prima.

-Quando la smetterai di comunicarmi le tue gravidanze in questi modo? Non era più semplice un Ian sono incinta?- Chiede scuotendo la testa sorridendo felicissimo.

-Tutto qui quello che hai da dire?- Non risponde ma riporta il tuo corpo sotto di lui baciandoti con dolcezza sulle labbra, per poi tracciare una scia di baci immaginaria sul tuo corpo, guancia, mento, collo, giù nel petto, fino ad arrivare alla tua pancia dove alza di poco la maglia per depositare un dolce bacio poco sopra il tuo ombelico.

-Hei la dentro, è il tuo fantastico padre che ti parla, non vedo l’ora di conoscerti, come la tua mamma e la tua sorellina- Lascia un altro bacio, risalendo per rincontrare la tua bocca.

-Avevi ragione lo sai?- Dici accarezzandoli i capelli corvini.

-Su cosa?- Chiede posizionandosi meglio sul divano e facendoti sistemare comodamente tra le sue braccia.

-Quando mi hai chiesto di sposarti la prima volta sei anni fa, e quando ho detto di no mi hai dato della ragazzina- Lo dici con un velo di malinconia negli occhi che non sfugge al tuo uomo che ti stringe più forte a lui.

-Non ti ho esattamente dato della ragazzina- Cerca di giustificarsi.

-Non l’hai detto ma lo hai pensato. Non lo sto dicendo per farti sentire in colpa o altro. Avevi ragione, e per colpa mia hai sofferto tanto. Solo ora lo capisco, capisco la tua necessità nel volere tutto questo. Di essere qui, in questa casa, con nostra figlia al piano di sopra, le foto del nostro matrimonio sopra il camino e un ecografia in mano che ci dice che presto saremo di nuovo genitori. Se non fosse stato per te io non sarei mai stata in grado di avere tutto questo. Se fuori da quel ristorante tu non mi avessi rincorsa io ora non sarei abbracciata su questo divano qui con te- Dici lasciandoti sfuggire una lacrima di malinconia che Ian si preoccupa subito di scacciare via.

-Mi stai forse dicendo che ho ragione ad amarti così follemente?- Ti strappa una risata con la sua affermazione.

-Se la metti su questo piano si, abbiamo entrambi ragione nell’amarci, cosa potremo fare di più giusto al mondo?-

-Assolutamente nulla- Lo dice con un meraviglioso sorriso stampato in faccia, quel sorriso che ti ha regalato un milione di volte in  tutti questi anni.

-Ti ricordi cosa mi hai detto subito dopo esserci messi insieme?- Chiedi sollevandoti sulle braccia per poterlo guardare meglio. Lui annuisce silenziosamente.

-MI hai detto che non sarebbe stato facile, ma che tu mi saresti rimasto vicino. È così è stato, non è stato semplice ma è stato stupendo. Non potevamo camminare mano nella mano per strada come facevano tutti, non potevamo andare in ristorante per festeggiare il nostro anniversario. Ma tu in tutto questo mi sei stato sempre affianco, anche quando ci eravamo lasciati. Grazie per aver reso tutto questo casino la cosa più semplice e naturale del mondo- Dopo le tue parole nessuno dei due parla, state fermi a fissarvi, stretti se possibile più forte nelle braccia dell’altro.

-Smettila di ringraziarmi e baciami- Dice Ian azzerando la distanza fra i vostri volti, facendoli scontrare in un bacio pieno d’amore e promesse mantenute.

-Papino- Un piccolo urlo arriva dal piano superiore. Rose deve essersi svegliata. Poggi la fronte su quella di Ian sorridendo.

-Papino sta chiamando te- Prendi in giro tuo marito che rassegnato si alza dal divano.

Ti tende la mano e con un sorriso gliela stringi, accompagnandolo al piano di sopra dalla vostra piccola Rose.

Come varcate la porta di camera sua la trovate seduta in un angolino del suo letto tutta spaventata.

-Principessa che succede?- Chiede alla bambina sedendosi nel suo lettino. Rose con uno slancio abbraccia fortissimo il papà sentendosi finalmente al sicuro tra le sue braccia.

-Sotto il mio letto c’è un mostro che mi vuole mangiare- Dice spaventata la bambina.

-Tesoro ne abbiamo già parlato, sotto il tuo letto o dentro l’armadio non c’è nessun mostro- Tenti di tranquillizzare tua figlia sedendoti accanto ad Ian e accarezzandole dolcemente la testa.

-Me lo ha detto Cory che c’è. Papà tu non mi fai mangiare dal mostro vero?-

-Principessa il tuo papà ti hai mai deluso? Senti per oggi facciamo una cosa, ti va di dormire con me e la mamma? Così io adesso controllo che non ci sia nessun mostro, così da domani puoi stare nella tua cameretta senza avere paura. Okay?- Rose annuisce contenta, Ian si alza con lei in braccio e la porta in camera vostra.

-Io vado a cambiarmi, torno subito- Dici a Ian mentre mette Rose a letto.

Torni in camera pochi in pochi minuti dopo esserti cambiata, trovandoti una delle immagini più belle.

Ian e Rose che dormivano abbracciati.

Se qualcuno in quel momento ti avesse chiesto cosa fosse la felicità, diresti questo.

Essere circondata da persone che ami e poter dire loro quanto le ami ogni giorno della tua vita.

Per sempre.

 

Angolo Autrice

Eccoci arrivati alla fine di questa storia, sono davvero contenta perché è la prima storia che riesco a portare a termie, il mio pc è pieno di storie incompiute. E tutte questo grazie a voi che mi avete spinto a far diventare una mia OS una storia. Siete davvero stupendi grazie mille!

Come credo si capisca questo capitolo è ambientato nel futuro, esattamente nel 2019, quando ormai i nostri Nian hanno formato una famiglia.

Spero che vi sia piaciuto e che non vi abbia deluso come finale.

Volevo ringraziare tutti i lettori, sia quelli silenziosi che quelli che hanno lasciato una recensione alla storia, sia all’ultimo capitolo che ai precedenti:

Delena_88

MissElenaGilbert

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Grazie mille di cuore a tutti <3

Come sempre il titolo viene da una canzone, questa volta l’ho preso da The Scientist dei Coldplay.

Spero di risentirvi presto in un’altra mia storia J

Un bacio :*

C.

  
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