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Autore: Curly_Girl    14/07/2013    13 recensioni
Se c’era una cosa di cui Louis, dall’alto dei suoi 9 anni, era certo, era che quel bambino era davvero strano.
O almeno, tutti lo consideravano tale, solo che lui non sapeva precisamente se in termini buoni o cattivi.
Di certo, non se la sentiva di prenderlo in giro come tutti gli altri.
\\Larry! Preparatevi ad una cascata di feels. çç
Io sono annegata,scrivendola.
Genere: Fluff, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo due:

False.


Infondo Harry si era più che abituato a quella situazione.

O almeno, gli piaceva far credere questo ai suoi compagni di istituto.

Erano quanti ormai?
Nove anni ecco.
Erano ben nove anni che viveva in quel posto e conviveva con quello che la gente diceva di lui, con dei migliori amici che tentavano invano di tirargli su il morale, ogni giorni, e con Louis, che era spaccato in due dal proteggerlo e mantenere la sua reputazione.

Erano cambiate tante cose dal bambino ribelle con quella finestrella in bocca per via dei denti caduti da poco, che quel giorno gli si era seduto accanto in giardino, facendogli quella promessa silenziosa, mettendosi la coroncina di fiori alla faccia delle prese in giro di Nick e l’altro, Stan.

Erano cambiate troppe cose.
Anzi, sembrava proprio esser cambiato tutto, tranne lui.

Harry aveva quattordici anni oramai, ma aveva ancora quel casco di boccoli in testa, quella boccuccia rosea, e lo sguardo smeraldo, che brillava alla luce del sole e quando rifletteva la figura ora un po’ cresciuta di Louis.
Aveva ancora le sue vecchie coroncine di fiori rinsecchite tra le pagine di un vecchio libro, ben nascosto sotto il letto.
Non ne faceva più da tanto.
Cosa era cambiato del piccolo Harry Styles? Niente.
Tutti in quel collegio si tenevano ancora a una buona distanza di sicurezza da lui, tutti ancora sparlavano del suo triste passato, tutti ancora lo definivano quello strano.

Cosa si era aggiunto nella sua vita?

Aveva conosciuto Zayn e Liam, uno orfano, come lui, l’altro abbandonato lì pochi anni prima.
Poi aveva conosciuto Niall, che invece una famiglia non l’aveva mai avuta e che lui di nascosto, aveva sempre invidiato, perché al suo contrario, non aveva nessuno da piangere, nessuno da ricordare ogni 1 febbraio dell’anno.
Ora aveva anche la fama del “frocio”, poiché non era mai stato visto con una ragazza e la lista di insulti di cui già lo ricoprivano non bastava alle persone.
E forse Harry, aveva cominciato davvero a dar loro ragione su tutto quello che gli sputavano addosso.
Forse perché Louis aveva cominciato ad allontanarsi da lui.
Louis, che era la sua ancora.
Infondo neanche lo biasimava, perché stare con uno come lui, che gli avrebbe portato solo guai?

Harry quella mattina decise di non uscire dal letto, di darsi per malato e di dormire, finchè anche quella giornata non sarebbe finita.
Era troppo stanco per alzarsi e combattere contro tutti, era già pesante farlo contro se stesso.
Liam però non era d’accordo.
Quando tutti andarono a colazione e si accorse che lui non c’era pensò bene di distruggere i suoi piani tentando di svegliarlo con ogni metodo a sua disposizione.

Dormiva nel piano inferiore del letto a castello che condivideva con Louis, ma anche quella notte l’amico non aveva dormito lì, così Harry si era arrampicato, infilandosi nel suo letto.
A Liam faceva tenerezza, come a tutti d’altronde.

< Harry > lo scosse un po’, tentando di strigarlo da tutto quel bozzolo di coperte che si era creato < Harry dai, facciamo tardi, muoviti > ricevette solo un mugolio per risposta, un lamento roco e caldo, come la voce del riccio, appunto < Se non ti alzi dal letto dico a Louis che hai dormito qua > a quell’affermazione Harry sembrò smuoversi un po’, alzò la testa, gli occhi ancora chiusi e si mise seduto, stropicciandoli un po’ troppo violentemente.
< Abbiamo ancora dieci minuti per fare colazione, poi dobbiamo andare a lezione e stamattina abbiamo un test di biologia, per il quale sono sicurissimo che tu sia pronto, vero? > il riccio aprì gli occhi piegando il viso da un lato e ridendo, Liam scosse la testa < Spera che la Hammond non abbia diviso il compito a file stavolta, altrimenti non ti faccio di nuovo il compito > borbottò scendendo dalla scaletta e mettendo le mani sui fianchi, rimangiandosi le parole quando vide Harry ciondolare finalmente fuori e notando il suo sguardo, più spento del solito.

Non era mai stato un ragazzo violento Liam, ma in quel preciso momento desiderò prendere Louis a pugni nello stomaco.

< Okay, ti passo il compito, però per favore, mangia a colazione > lo conosceva troppo bene, ormai < Lee, non ho fame, mi hai fatto mangiare anche ieri sera > < La gente normale fa tre pasti al giorno, o almeno due, di solito > Harry rise, scuotendo i capelli nello strano tentativo di sistemarli e avviandosi in bagno < La gente normale, Lee >.
Quando da fuori la classe , durante il test, sentì delle risate, alcune tristemente note, Harry perse un battito.
Come al solito Louis era in ritardo e così i suoi amici, ed entro pochi secondi sarebbe entrato in classe scusandosi in modo alquanto finto e da lecchino con la Hammond, per poi sedersi e consegnare in bianco il test, a fine lezione.

Era nota la durezza dei metodi scolastici del St.Mary’s quanto la poca, davvero poca voglia di studiare di Tomlinson e la sua cricca.
Erano stati bocciati tutti gli anni, insieme.
E Harry aveva provato in ogni modo ad aiutare Louis, ogni volta, ma spesso Louis, in quel periodo soprattutto aveva dimostrato di non volere aiuto… Di non volere Lui.

Harry incise quella x su “falso” con la penna, strappando quasi il foglio sotto di essa.
Quando Louis entrò si convinse a non guardarlo, ma a fissare il test davanti a lui.
Il più grande invece si sedette strategicamente nel banco vuoto dietro al riccio, mormorandogli uno < scusa piccolo > mentre gli passava accanto.
Il riccio trattenne le lacrime, alzandosi di botto con il foglio ancora candido in mano e dirigendosi verso la cattedra sotto lo sguardo sconvolto di Liam e quello curioso di tutti, ma soprattutto quello spaventato di Louis.

Consegnò con una sola x, che aveva segnato su “falso” senza neanche guardare il testo della domanda.
Falso, come Louis era stato con lui.
Falso, come quello che reprimeva nel cuore tentando di nasconderlo anche a se stesso.
Falso, come quella promessa, anni prima.



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Perdonate il terribile ritardo çç
Dovevo postare molto prima e ora sicuramente non ci sarà nessuna a cagarmi :') ma sono successe tante cose, ho aperto una pagina di grafica 
https://www.facebook.com/HazAndBooBearGrafica e in più ho dovuto postare il capitolo della mia altra FF ( http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1519439&i=1 ) o mi trucidavano D:

Poi boh, mia nonna sta parecchio male e vabè, no one cares.

Mi dispiace la depressione cosmica in questo capitolo :')

Se mi recensite vi prometto che posto presto!

Poi cos'altro?
Se  tra voi c'è qualche Gleeks volevo darle un abbraccio, Stay Strong ragazze.
Mi dispiace così tanto per Cory, ho sempre seguito Glee e gli attori, non ero così appassionata, ma sapevo dei suoi problemi e che a breve si sarebbe sposato con Lea.
Era davvero una brava persona, ce la stava mettendo tutta ad uscire da quel tunnel.
La sua morte mi fa riflettere.

Un bacio a tutte voi, ancora grazie per le dolcezze che mi scrivete nelle recensioni :)

Ellie ♥

  
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