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Autore: Yasha 26    15/07/2013    13 recensioni
Questa ff nasce dalla mia one-shot "Vivo Per Lei"
InuYasha è un pianista che non riesce a trovare un lavoro a causa della sua natura ibrida.
Malgrado la moderna società, i mezzo demoni non sono ancora ben visti né da umani né da demoni.
Un giorno incontra Kagome, ragazza ricchissima in cerca di un maestro che le insegni a suonare il piano in meno di un mese, e chiederà proprio ad InuYasha di insegnarle a farlo, anche se lui all'inizio rifiuta. Inizierà così una sorta di sfida tra i due.
Tra loro non correrà buon sangue i primi tempi...ma poi...si sa...chi disprezza compra...
STORIA IN REVISIONE
Genere: Romantico, Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Kikyo, Naraku, Un po' tutti | Coppie: Inuyasha/Kagome, Miroku/Sango
Note: AU, Lemon, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Uff quanto è difficile la facoltà di medicina veterinaria! L’avrei fatta più semplice.
È un anno che la studio e ogni giorno che passa mi richiede sempre più energie. Se poi ci mettiamo anche il lavoro, arrivo a casa distrutta la sera.
Sono sdraiata a letto accanto ad Inu e Chopin mentre ripasso per l’esame di domani, ma il sonno vuole impossessarsi di me. Ma non mi avrà! Lotterò!
-Kagome? Ehi tesoro svegliati.-      
A queste parole scatto seduta di colpo lasciando cadere a terra il libro che tenevo in mano.
-Porca miseria! Mi sono addormentata ancora! Uffa!-        mi lamento mentre mi sporgo dal letto per riprendere il libro
-Ma cosa stai studiando di così noioso?-       mi chiede InuYasha intento a leggere un libro d’avventura ambientato nel Sengoku, sicuramente più divertente del mio
-Biochimica veterinaria sistematica e comparata.-        rispondo rimettendomi seduta accanto a lui mentre Chopin si stiracchia e sbadiglia sulle gambe di InuYasha
-Ora mi è chiaro grazie…-      risponde lui con un enorme punto interrogativo sulla testa
-E’ una cosa noiosa amore…difficile e noiosa, ma devo riuscire a concentrarmi. Fortuna che ti ho chiesto di svegliarmi se mi addormentavo.-
-Mi sento in colpa…-       mi confessa chiudendo il suo libro
-E per cosa?-      chiedo confusa
-Se io avessi un lavoro serio non saresti costretta a studiare la sera perché di giorno lavori fino a tardi.-       spiega colpevole
Poso anche io il libro sul comodino, tanto ho capito che non è serata questa per la biochimica.
-Non dirlo mai più, nemmeno per scherzo hai capito? Sono stata io a chiederti di non accettare il lavoro che ti offre tuo fratello, perché sono convinta che presto troverai lavoro come musicista! Adesso sono in tanti a conoscerti grazie alla distribuzione dei tuoi demo e anche grazie a mio zio che sta cercando di aiutarci. Quindi smettila di incolparti di colpe che non hai!-       gli dico prendendogli il viso tra le mani per guardarlo fisso negli occhi
-Non capisco perché non accetti l’aiuto economico di tuo zio Kagome. Non sarebbe meno stancante per te se smettessi di lavorare occupandoti solo degli studi?-
-Non voglio i soldi provenienti dalla famiglia Tama. Voglio farcela da sola InuYasha. Voglio lottare per ciò che voglio e arrivarci senza l’aiuto della mia famiglia.  E poi e me basta avere il tuo sostegno.-
-E lo avrai sempre. Mi spiace solo non essere ancora in grado di mantenerti io.-
-Uff basta parlare di soldi! Ne ho avuti fin troppi tanto da averne la nausea. Sto bene così…mangio correttamente tre volte al giorno, tu e Chopin altrettanto, non abbiamo debiti o bollette arretrate, la casa è nostra dato che l’hai comprata quando ti ho dato l’assegno, la retta universitaria riesco a pagarla…quindi a me va bene così InuYasha. A te no?-
-Non è questo Kagome, cerca di capire. Mi sento quasi inutile verso di te. Il mio stipendio è minimo rispetto al tuo, in pratica sei tu a mantenere me e la palla di pelo canterina, quando dovrebbe essere il contrario.-
-La tua è una questione di orgoglio maschile in pratica?-
-Sì e no. La cosa che più mi spiace è esserti di peso e non poterti aiutare a…-
-Sei un vero idiota InuYasha!-       lo interrompo arrabbiata
-Pe…perché?-        mi chiede quasi intimorito dalla mia reazione
-Non hai capito un bel niente stupido!-       rispondo iniziando a piangere
-No Kagome ti prego non piangere. Ascolta non volevo offenderti, io volevo solo…-
-Non mi hai offesa. Hai detto di essermi di peso perché non mi puoi aiutare…ma tu non hai capito di avermi già aiutata InuYasha? Io…non vivevo. Ero viva ma ero morta dentro. Mi hai risvegliata da un torpore dal quale mai mi sarei ripresa da sola. Mi hai già aiutata ad aprire gli occhi alla vita, possibile non lo capisci? Non ho bisogno di essere mantenuta da te per essere felice, io voglio solo il tuo amore, che è la cosa più preziosa che tu mi possa dare. Solo di questo ho bisogno.-
-Ma io ti amo tantissimo Kagome, più della mia vita! E ma ti farò mancare essere amata. Proprio per questo mi preoccupo per te.-      
-Non devi preoccuparti di questo. Io sto benissimo. E poi non sono mica la prima che studia a lavora per mantenersi. Io lo faccio con piacere perché è una cosa che mi fa capire che sono finalmente indipendente e capace di badare a me stessa…capisci?-
-Va bene tesoro, come vuoi tu. Allora vorrà dire che impiegherò tutte le mie energie per realizzare il “nostro” sogno, perché sembra sia più tu a desiderarlo che io adesso.-         mi dice sorridendo dolcemente
-Assolutamente sì! Devi diventare il musicista più famoso del mondo! Alla faccia di chi ti ha sbattuto le porte in faccia solo perché sei un mezzo demone! Devi dimostrare a tutti quanto vale InuYasha Taisho e di quanto stolti siano stati tutti quelli che ti hanno rifiutato per via della tua natura.-      spiego convinta
-Ti renderò fiera di me allora Kagome!-
-Lo sono già!-       gli rispondo dandogli un bacio prima casto, poi sempre più passionale, finché non finisco a cavalcioni su di lui
-Ma non dovevi studiare?-      mi chiede quando gli lascio riprendere fiato
-Continuerò domani mattina. Ho la testa altrove stasera.-       rispondo ritornando sulle sue labbra mentre lui comincia a togliermi la magliettina del pigiama e ad accarezzarmi i fianchi
Non mi importa di avere soldi in più di quelli che mi servono per vivere. Mi serve solo il tuo amore InuYasha, e nient’altro.
 
 

                                                                              *********************
 


Sentir dire a Kagome che l’unica cosa di cui ha bisogno sono io mi ha reso immensamente felice. Per un ibrido come me è bellissimo essere accettati così incondizionatamente. Oltre la mia natura lei accetta ciò che amo, senza volermene privare, sacrificando addirittura se stessa per aiutarmi a realizzare il mio sogno, che è diventato anche il suo.
In questo anno che abbiamo passato insieme sono accadute molte cose.
Suo zio ha intentato una causa contro la sorella e il cognato ottenendo buona parte delle azioni dell’azienda Tama.
È riuscito perfino a sbatterli fuori dalla casa dove è cresciuta Kagome, diventandone il proprietario e permettendo alla nipote di andare da lui tutte le volte che vuole per suonare il pianoforte di Sota dato che in casa nostra non c’è posto per quel bestione da quasi due milioni di dollari.
Lei e Kikyo sembrano andare d’accordo. Dico sembrano perché lei ne è ancora tremendamente gelosa, soprattutto quando Kikyo parla con me. Ma fin tanto che lei sta al suo posto non ci trovo nulla di male.
Suo zio Noboru le ha proposto di darle dei soldi ma lei li ha rifiutati perché provengono ugualmente dai suoi genitori. Non son darle torto in effetti. L’unica cosa che ha chiesto allo zio è una mano a farmi conoscere come pianista, ma senza troppe raccomandazioni. Ammiro la forza di volontà di Kagome…è una ragazza molto forte.
Nel frattempo la nostra palla di pelo sembra abbia imparato a cantare. Ogni volta che suono al piano lui si piazza accanto a me e comincia a miagolare seguendo il ritmo delle musiche. Se lo raccontassi non ci crederebbe nessuno. Strano a dirlo però, mi sono affezionato anche io a questo gattaccio imbratta divani coi suoi peli.
Kagome dice sempre che siamo i suoi genitori visto che lo cresciamo da quando era poco più che un cucciolo di tre mesi circa, quindi definendomi tale dovrei dire che presto diventeremo “nonni”??? Eh già nonni, visto che lui e la nekomata di Sango, Kirara, si sono accoppiati. Presto Kirara partorirà un gattino mezzo demone. Ci mancava pure questa ovviamente! Come volevasi dimostrare Kagome ne è stata felicissima perché per la prima volta vedrà un mezzo demone animale, e in effetti è lo stesso anche per me. Sango voleva uccidere Chopin quando ha saputo che la sua gattina era incinta. Lo ha rincorso per casa con una padella povero gatto. Si è salvato perché si è nascosto tra le mie gambe, come suo solito, e certo non permettevo a Sango di stramazzare al suolo il mio gatto come fa con suo marito.
Mio fratello mi prende in giro per questo gatto. Si fa di quelle risate quando lo vede corrermi dietro felice. Certo non manca lo sfottimento. Pazienza…felice di tenere allegra la famiglia almeno.
Parlando di famiglia…la madre di Kagome si è presentata una sera a casa nostra, cercando di far cambiare idea alla figlia e farla ritornare con lei nella nuova casa che avevano acquistato, ovviamente lasciando me, si intende. Per quanto odi quella donna mi sono trovato a doverla difendere da Kagome che stava quasi per aggredirla quando le ha detto di lasciarmi. Ricordo ancora quel giorno come fosse ieri…
 
 
Flashback
" - < < Kagome ti prego, torna a casa con me e con tuo padre. Siamo disposti a perdonarti per quello che hai fatto, a patto che tu lasci questo…questo come dire…> > -
- < < Mezzo demone? > > -       prosegue Kagome per lei
- < < Sì cara. Ragiona, che futuro potresti avere con lui? Non ha nemmeno un lavoro, che vita fai con questo essere? > > -
- < < Sicuramente migliore di quella che avrebbe fatto con quel maniaco a cui volevate venderla! > > -      le rispondo tremendamente irritato
- < < Lei si faccia gli affari suoi! È colpa sua! Ha plagiato mia figlia! L’ha perfino costretta a tagliare i suoi bellissimi capelli! > > -       mi inveisce contro la strega
- < < Mamma, esci subito da questa casa! Ti ho fatto entrare pensando volessi chiedermi perdono! Forse avrei anche potuto pensarci su, ma a quanto vedo rimani sempre la solita stronza egoista! > > -       le urla Kagome aprendole la porta di casa per farla andare via
- < < Come osi parlare a me in questo modo? Sono tua madre e non ti permett…> > -
- < < Tu non sai cosa voglia dire essere madre! Sparisci dalla mia vista prima che ti prenda a calci quel culo rifatto e ti trascini per i tuoi tanto amati capelli lunghi! Sono stata chiara? > > -      la interrompe la figlia guardandola furiosa
- < < Sei diventata anche volgare. Che delusione che sei come figlia! > > -
- < < Allora vuoi davvero che ti rompa una gamba non è così? > > -        dice Kagome avvicinandosi minacciosa alla madre che sta ancora seduta sul divano
- < < Kagome calmati! Ferma, ma che vuoi fare? > > -     la fermo io prendendola per le braccia
- < < Buttare fuori la spazzatura ecco che voglio fare! Vattene maledetta! Non ti voglio qui! Sparisci! Non lascerò mai InuYasha per nulla al mondo, figurati se lo faccio per una  come te! Vattene! > > -       le urla dimenandosi come una pazza dalla mia presa, se la lasciassi la picchierebbe senza tanti complimenti
- < < Anni a crescerti per ricevere solo questo. Forse è morto il figlio sbagliato! > > -        dice andandosene finalmente dalla nostra vista   “

 Fine flashback
 
Quel giorno Kagome lo passò a piangere. Ricordo ancora la sua disperazione nel ricordare le parole della madre. Faranno meglio a non avvicinarsi più a lei perché giuro che potrei ucciderli coi miei artigli!
Nei mesi successivi le cose sono trascorse serene. Kagome diventa sempre più bella, almeno per me. Oggi ha ventun anni. Sembra così diversa da quando l’ho conosciuta lo scorso Natale.
Era una ragazza triste e sola, incapace di sapersi gestire, di saper fare le sue scelte, di imporre le sue idee e i suoi desideri.
Oggi invece è l’esatto opposto. Forte, decisa, e soprattutto felice, circondata da tante persone che le vogliono bene.
Tra le prime Sango e Rin, che le sono state accanto nei momenti sia divertenti che tristi. È vero che avrà sempre me però sapere che è circondata da persone che sono pronte ad aiutarla mi fa stare più tranquillo.
Questo sarà il primo Natale che Kagome passerà in allegria. I suoi Natali erano sempre dei ricevimenti noiosi dove non parlava con nessuno, mangiava brindava e poi a letto. Quest’anno non sarà così. Saremo tutti a casa di Sesshomaru e Rin. Ovviamente non mancheranno Sango e Miroku.
Il mio unico problema adesso è…che cosa regalo a Kagome? Non sono mai stato bravo coi regali. Cosa potrei farle? Se anche avessi i soldi, un gioiello non mi sembrerebbe appropriato per lei.
Come ogni volta che ho bisogno di pensare mi metto seduto al piano. Suonare note a casaccio mi aiuta spesso.
-Da quanto non stiamo un po’ soli noi due eh?-      dico al mio pianoforte accarezzando i suoi tasti
Mentre suono riecco che Chopin si mette sotto al piano a miagolare. Mi mancava il gatto canterino.
La cosa strana è che il suo miagolio mi concentra su alcune note che messe insieme fanno una bella melodia. Chissà, magari io e lui potremmo regalare una canzone a Kagome, io suono e Chopin canta.
All’improvviso smetto di suonare perché le risate mi impediscono di proseguire e Chopin mi guarda incuriosito.
Pensare me e il gatto che dedichiamo una canzone a Kagome è proprio il massimo!
Eppure mi è venuta un’ idea! E se regalassi davvero a Kagome una canzone per Natale? Una canzone che parli di quanto la amo magari. Certo il canto non è una delle mie maggiori qualità, però me la cavicchio…spero!
Ma che canzone potrei fare? Certo non una che dice ti amo, ti amo tanto tanto e bla bla bla. Troppo banale.
Le parole che mi ha detto la scorsa notte mi risuonano in testa come per darmi una mano…lei ha detto che da quando mi ha conosciuto è tornata a vivere…ma anche per me è lo stesso. Da quando è entrata nella mia vita mi ha dato una gioia che mai avevo provato. Kagome stessa è la mia vita adesso.
Proseguendo su questi pensieri alcune parole si fanno strada nella mia mente. Queste parole diventano note sulle mie mani. Non sto neppure guardando i tasti, li conosco troppo bene. Con gli occhi chiusi metto insieme parole e note.
Il risultato sembra buono, o almeno l’inizio…
 
Vivo per lei e non ho più battiti regolari al cuore
Solo una febbre che va su fino a 40° e più d’amore
Non mi vergogno a dirlo sai che da Natale scorso in poi
Vivo per lei la notte e il giorno…
Vivo per lei le sere che studia e combatte con il sonno
Poi si addormenta accanto a me col libro aperto per inganno
Io non esisto per i suoi anche se sanno tutto ormai
Sanno che canto, sogno e vivo per lei…
 
Cavolo sembra il riassunto della nostra storia. Potrebbe mai piacerle una cosa che le ricordi i suoi genitori però?
In ogni modo prima devo continuarla perché così non ha molto senso. Devo pensare al resto della canzone prima di Natale.
Un’altra scadenza entro Natale…solo che stavolta non è per insegnarle a suonare il piano per un altro uomo. Se ci penso mi da un fastidio che mi abbia assunto per farle suonare una musica a quell’idiota!
Comunque sia le ho insegnato a suonarlo. È davvero una bravissima allieva. Ha imparato sempre tutto da autodidatta, e così sta facendo col piano. Le ho insegnato le basi, le scale, le pause…ma devo dire che non segue mai uno spartito. Va sempre ad orecchio, non riesco a toglierle questa abitudine. Se non diventa brava a leggere anche gli spartiti non può suonare canzoni che non conosce.
Il giorno di Natale arriva veloce. La mia canzone per Kagome è pronta. La suonerò da Sesshomaru, che ha un pianoforte a coda a casa sua, per la mia gioia.
Spero le piaccia, perché se invece di farle un regalo ottengo l’effetto contrario sarebbe una tragedia!
Kagome ha insistito perché ci portassimo dietro anche Chopin dicendo che anche per lui è festa. Sango ha fatto lo stesso con Kirara e così quei due si sono attaccati tutto il tempo a farsi effusioni. I gatti innamorati…mah! Tra qualche giorno dovrebbe nascere il cucciolo, chissà come sarà. Kirara è color panna con striature nere, Chopin invece è nero con sfumature rossicce. Speriamo il cucciolo non venga deformato, tipo con due teste o roba del genere. Un mezzo demone gatto non l’ho mai visto.
La serata si svolge in allegria. Kagome si diverte molto ed è questo ciò che per me è più importante…vederla felice.
-Inu lo facciamo un duetto al piano? Sango non ci crede che ne sono capace con te!-        mi  viene a chiedere con un finto broncio come i bambini
-E perché non ci credi Sango?-      le chiedo curioso
-Non è che non ci credo, è solo che mi sembra quasi impossibile che dopo solo un anno lei sia in grado di reggere un duetto con te al piano che hai studiato per oltre dieci anni.-
-Mi spiace deluderti ma lei ci riesce eccome! Non chiedermi come caspita faccia però ci riesce!-        ammetto sorridendo
Anche io mi sono stupito quando abbiamo fatto il primo duetto. Già era impossibile ci riuscisse da sola, figuriamoci in due, invece ancora una volta lei mi ha stupito riuscendoci perfettamente. Chi non la conosce potrebbe pensare che abbia suonato da sempre il piano. L’ho detto io che questa ragazza è una strega e non una normale umana.
-Allora fateci sentire un vostro duetto no?-       ci esorta Miroku incuriosito
-Ok andiamo allora..       rispondo dirigendomi al piano insieme a Kagome
Appena ci sediamo decidiamo di suonare una delle mie musiche, la preferita di Kagome…Dearest .
Alla fine del duetto io e Kagome ci giriamo a guardare gli altri che ci osservano sorpresi. Solo dopo un po’ applaudiscono.
-Dio li fa e poi li accoppia! È il caso di dirlo!-        afferma Sango stupita
-Ti avevo detto che è diventata bravissima no? Comunque già che ci siamo…Kagome vorrei darti il mio regalo. Vuoi rimanere qui seduta accanto a me?-       le chiedo guardandola nei suoi bellissimi occhi
-Certo che sì! Non dirmi che vuoi dedicarmi una canzone?-      mi chiede sorpresa
-Indovinato!-
-Whaaaaaa è bellissimo! Una canzone tutta per me! Comincia non sto più nella pelle!-      confessa battendo le mani allegra come una bambina di cinque anni
-Si intitola Vivo per Lei . E ovviamente la mia Lei sei tu Kagome.-  
Inizialmente mi guarda sorpresa per via del titolo, poi sorride aspettando curiosa di sentire la canzone.
Io comincio dalle prime note e dalle prime parole. Tengo gli occhi chiusi mentre la canto, ormai è mia abitudine suonare così, mi concentro meglio sulla profondità del brano e delle parole che le sto cantando.
Ogni singola frase di questa canzone è un pezzo della nostra vita e dei miei sentimenti per lei…la mia Kagome.
Vorrei davvero renderla fiera di me e spero di riuscirci. La amo tantissimo, più di ogni altra cosa al mondo e con questa canzone voglio farglielo capire.
Quando le mie dita si allontanano dal pianoforte mi giro a guardarla e la trovo a fissarmi in lacrime.
-Kagome, tutto bene?-        le chiedo preoccupato
Accidenti come temevo devo averle ricordato dei suoi genitori, maledizione a me!
-E’…è…magnifica InuYasha!-        singhiozza abbracciandomi
-Ma ti ha fatto piangere, scusa non volevo rattristarti.-
-Triste? Ma che dici? Io piango per la felicità! È la canzone d’amore più bella che abbia mai sentito! Forse perché parla di noi ma la trovo straordinaria! E soprattutto sono emozionata perché l’hai dedicata a me. Ne sono felicissima! Un regalo migliore non potevi farmi!-        mi confessa continuando a piangere mentre ride
-Kagome ha ragione. Hai commosso anche me!-       dice Sango asciugandosi l‘angolo dell’occhio col dito
-E’ vero InuYasha…è bellissima questa canzone. Se anche tuo fratello me ne dedicasse una così io morirei!-
-Infatti non te ne dedicherò mai Rin, così eviti di morire.-
-Wow Sesshomaru quanto sei dolce eh? Attento altrimenti ti sciogli troppo.-        replica Miroku
-Monaco deviato del cavolo vuoi vedere quanto duro può essere un pugno di ghiaccio??-
-E finitela voi due! Comunque mio marito non è mai stato un monaco visto che non ha preso i voti alla fine.-
-Difficile pensare Miroku come un monaco servitore del Buddha.-       risponde Kagome divertita asciugandosi gli occhi
-Ehi! E perché mi vedreste così male come monaco buddhista?-
-Ma lo chiedi davvero Miroku?-        chiedo io stupito dalla sua inesistente perspicacia
-Sì perché?-
Tutti scoppiamo a ridere dopo esserci guardati sorpresi…non cambierà mai!
-Grazie amore. Mi hai fatto un regalo meraviglioso oggi. Ti amo!-        mi dice Kagome dandomi un bacio mentre gli altri sono ancora intenti a prendere in giro Miroku
Sono riuscito nel mio scopo…regalare una parte del mio cuore a Kagome con la musica. Anche questo Natale è stato speciale, perché c’è lei.
 
 

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Sentire cantare ad InuYasha quella canzone mi ha davvero commossa. Ho pianto come una bambina per tutta la sua durata. Quella canzone parla di noi, di quello che abbiamo affrontato e di ciò che ancora ci aspetta.
Non avrei mai immaginato potesse scrivermi una canzone così particolare. È così piena d’amore che quasi non credo che sia tutto rivolto a me questo bene così prezioso. Il mio cuore è colmo di sentimenti che non conoscevo, e che non credevo potessero esistere.
Mi è stato tolto molto dalla vita, ma altrettanto mi è stato restituito.
E’ stato un anno faticoso ma stupendo, perché al mio fianco ho avuto lui. Non sono minimamente pentita di nulla. Rifarei esattamente tutto da capo se tornassi indietro al giorno in cui ho conosciuto InuYasha.
Ogni volta che lo dico anche a lui mi dice che se tornassi indietro dovrei almeno cercare di non fargli la doccia con la pozzanghera d’acqua che lo ha investito mentre guidavo la Spider di mio padre, io invece lo rifarei volentieri perché è stato grazie e quella pozzanghera che l’ho conosciuto.
Tornati a casa nostra ci laviamo per poi buttarci velocemente insieme nella vasca a fare un bagno rilassante.
-Sono stanchissima!-        mi lamento mentre mi appoggio al suo petto con la schiena
-Per forza, tu e le altre avete cucinato e pulito tutto il giorno. Più che festeggiare avete lavorato.-     mi risponde lui abbracciandomi e appoggiando il mento sulla mia spalla
-E’ normale quando si fa un cenone di quella portata. Tu, tuo fratello e Miroku mangiate come lupi…-
-Cani prego! Io odio i lupi quindi non paragonarmi a loro!-      risponde stizzito schizzandomi col dito un po’ d’acqua sul viso
-Come osi schizzarmi?-       gli dico prima di voltarmi appena verso di lui e ricambiare il suo gesto lanciandogli uno schizzo a mia volta
-Ehi vuoi la guerra per caso?-      risponde lanciandomi stavolta più acqua di prima con l’intero palmo
-Ok l’hai voluto tu!-        dichiaro prendendo uno dei catini che usiamo per sciacquarci prima del bagno
Lo riempio e gli rovescio tutta l’acqua in testa soddisfatta.
-Non vale così però!-      si lamenta scrollandosi la testa e le orecchie come i cani
-In amore e in guerra tutto è lecito mio caro!-        rispondo con un ghigno di pura malvagità
-Allora se la metti così…-        ribatte afferrandomi per i fianchi e riportarmi con la schiena contro il suo petto
Con questo gesto mi fa ben sentire che “qualcuno si è svegliato”.
-E sentiamo…questo cos’è amore o guerra?-        gli chiedo quando le sue labbra si poggiano sul mio collo, iniziando a salire sul mio orecchio che comincia a leccare
-Tu che dici?-       mormora con voce roca, mentre le sue mani scivolano sui miei seni, sul mio ventre e più giù
-Direi che tra un po’ ci saranno entrambi.-       rispondo sollevandomi quel tanto che basta per mettermi meglio su di lui
-Risposta esatta!-       afferma divertito. Stavolta è lui quello che ride soddisfatto contro il mio collo
Io inclino la testa indietro poggiandola sulla sua spalla, voglio le sue labbra sulle mie. I suoi baci sono l’aria che respiro, senza ne morirei.
E dopo stasera, ne sono ancora più convinta. Quella canzone mi ha dato emozioni strane. E’ stato come toccare il suo cuore mentre lui toccava il mio.
Lo amo così tanto che credo potrei impazzire d’amore. La mia vita è completa da quando ho conosciuto InuYasha. Però per avere una felicità piena al 100%  mancano due cose…che spero si realizzino un giorno.
 
-Credo dovresti incidere la canzone che hai scritto. Secondo me piacerà molto agli innamorati. Ne venderesti milioni di copie.-        gli dico mentre mi pettino i capelli ancora bagnati, che sono fatti già fin troppo lunghi dopo appena un anno
Cavolo, pensavo fosse una credenza popolare quella che se li tagli allungano prima, invece è successo davvero. Dovrò tagliarli di nuovo mi sa.
-Non lo so. L’ho fatta per te. Non vorrei sminuirne l’importanza usandola così.-
-Per me invece sarebbe come se gridassi al mondo quanto mi ami. Non la sminuirebbe affatto essere mandata in onda in tutte le stazioni radio. Pensaci! La canzone è più facile da usare rispetto ad una musica al piano. È più facile da sfruttare perché arriva all’orecchio di tutti rispetto le musiche da concerto. Sarebbe un modo per farti conoscere no?-
-In effetti forse non è una cattiva idea la tua. Se la cosa funzionasse potrei continuare fino a fare dei veri concerti e non solo nei teatri.-       considera riflettendoci mentre anche lui si da un colpo veloce di spazzola ai lunghi capelli d’argento umidi
-E’ esattamente ciò che penso io amore! Appena finiscono le feste incidi la canzone suonandola al piano. Se poi la trovano interessante si passerà ad inciderla nelle sale di incisione con l’aggiunta di altri strumenti.-         gli dico avvicinandomi a lui e pettinandogli con più cura i capelli
-Ma che fai?-       mi chiede sorpreso
-Ti pettino io. Tu non dedichi tempo a questi poveri capelli. Sono pieni di nodi. Devi pettinarli col pettine non con la spazzola.-
-Deformazione professionale la tua immagino.-       risponde ridendo
-Può essere. A forza di pettinare e tagliare capelli tutti i giorni mi viene voglia di farlo anche con te. Chissà come staresti coi capelli corti.-
-Non azzardarti a pensare di tagliarmi i capelli! Anche perché le forbici non riuscirebbero a tagliarli lo sai. I demoni della famiglia Taisho li hanno sempre portati lunghi, è un nostro vanto avere capelli tanto robusti e lucidi. Sarebbe un sacrilegio tagliarli!-           ribadisce scocciato
-Ok ok. Dicevo tanto per dire. Non farne un tragedia dai. Ora sta fermo o non riesco a sbrogliare tutti i nodi. Comunque da oggi in poi mi occuperò io dei tuoi capelli, perché se come sono sicura accadrà diventerai famoso devi avere un aspetto impeccabile. Magari col look da bello e dannato. I capelli lunghi ben si prestano a questa tipologia di persone.-
-Bello e dannato? E per quale motivo dovrei dare quest’impressione scusa?-
-Le ragazze impazziscono per questo genere di uomini. Che vuoi farci…-
-E tu?-       mi chiede voltandosi a guardarmi
-Io? Impazzisco solo per te! Qualunque aspetto tu abbia.-       rispondo fissando i miei occhi nei suoi
-Anche quando una volta al mese divento umano o peggio ancora quando mi arrabbio un demone completo?-
-Sempre InuYasha. Tu mi piaci sempre! Anche se questo è l’aspetto che più preferisco perché posso toccarti queste orecchiette che adoro da matti!-       rispondo allungandomi ad accarezzarle dolcemente
-Se mi tocchi così lo sai che succede…-        mi avvisa chiudendo gli occhi e godendosi le coccole
-Oh sì che lo so! Però magari prima asciughiamoci, io sono ancora tutta bagnata.-
-C’è il doppio senso?-      chiede malizioso riaprendo un occhio per guardarmi
-InuYasha! Ma che dici? Non dicevo in quel senso…-       rispondo imbarazzata
Certe cose mi fanno ancora questo effetto. Non sono ancora abituata alle sue frasi tanto esplicite.
-Io invece dico di sì. E sai che non mi sbaglio mai.-       dice avvicinandosi e infilando una mano sotto al mio asciugamano
-Visto che avevo ragione?-       ripete con un sorrisetto compiaciuto sulle labbra dopo avermi toccata dove solo lui può
-Mannaggia, mi dimentico sempre del tuo sensibile fiuto. Mi freghi ogni volta!-        ribatto avvolgendo le braccia al suo collo mentre lui mi prende in braccio e mi porta a letto
Credo che non mi riposerò per niente stanotte, ma va bene anche così.
Mi auguro che la mia idea non faccia un buco nell’acqua. La sua canzone è bellissima e lui e bravissimo, per questo sono convinta che farà successo.
 
Nei giorni successivi InuYasha ha inciso la canzone Vivo per Lei e ha cominciato a lasciare il suo demo-tape in giro. Mio zio ha detto che parlerà con un suo amico che lavora in radio, più precisamente ne è il proprietario. Tramite lui dovrebbe essere più facile far conoscere InuYasha. E’ vero che non voglio un aiuto economico da parte di mio zio ma una buona parola posso anche lasciargliela mettere. In fondo InuYasha è bravo  e nessuno più di lui merita un aiuto. La sua natura lo discrimina molto quindi sperare che lo notino solo per la sua bravura è inutile. Quindi a mali estremi, estremi rimedi! Del resto non ho nulla contro mio zio. Anche lui è stato una vittima come me quindi il suo aiuto posso anche accettarlo. Ma lo faccio per InuYasha altrimenti eviterei perfino di chiederglielo. Lui merita una possibilità.
Kirara ha avuto il cucciolo, una piccola gattina dal pelo nero e rosso, con due code come la madre. L’abbiamo regalata a Shiori perché ha insistito tantissimo col padre. Almeno ora anche InuYasha può prendere in giro Sesshomaru sul fatto che un cane si occupa di un gatto come un figlio.
Oggi mio zio mi ha chiamata chiedendomi se potevo andare da lui in ufficio alla Tama.
Ha ottenuto, grazie ai suoi avvocati, il ruolo di presidente dell’azienda. I miei genitori hanno mantenuto il posto di azionisti ma nient’altro, quindi non li incontrerò per fortuna.
-Buon giorno Sayuri. Ho appuntamento con mio zio. È libero?-      chiedo alla segretaria
-Certamente. La stava aspettando signorina. Vada pure.-
-Cielo Sayuri hai la mia età non darmi del lei mi fai sentire vecchia!-      le dico sorridendo
-Scusami…-
-Figurati. Chiamami solo Kagome però da adesso.-
Quando entro in ufficio dopo il permesso di mio zio mi accomodo, pronta a sentire ciò di cui mi vuole parlare. Spero non riguardi i miei genitori perché non voglio saperne niente!
-Come stai Kagome?-
-Tutto bene zio grazie. Tu e la zia?-
-Anche noi bene, quella che non sta bene è Kikyo.-      mi rivela dispiaciuto
-Perché cos’ha?-
-E’ stata lasciata dal suo ragazzo la settimana scorsa. Ma la cosa peggiore è che lei è incinta e non vuole farlo sapere al padre. Non so più come convincerla che non è giusto nasconderglielo, però mia figlia è testarda e vuole punirlo così.-
-Perché punirlo?-
-Perché lui l’ha tradita con un’altra donna e poi l’ha lasciata. Quando ci ha detto che era incinta le abbiamo consigliato di abortire ma lei si è rifiutata categoricamente. Le abbiamo allora detto che doveva dirlo al padre per il successivo riconoscimento ma lei si è opposta anche a questo. Quella ragazza mi fa disperare. Vuole fare tutto da sola.-
-Perdonami zio però mi trovi d’accordo con Kikyo. Riguardo l’aborto le do pienamente ragione. Lei è benissimo capace di occuparsi da sola di suo figlio anche senza quel bastardo accanto. E poi ci siete tu e la zia con lei, e volendo anche io e InuYasha, non sarà mai da sola.-
-Grazie Kagome, però resta il fatto che non è giusto nascondere ad un padre il proprio figlio, anche se è un grande bastardo che vorrei strozzare con le mie mani, non è detto che non sarà un buon padre.-
-Per adesso lasciatela fare. Magari poi col tempo sbollendo la rabbia cambia idea. La sua è una reazione normale.-
-Già. Comunque veniamo a noi. Ti ho chiamata perché ho novità per te e per il tuo ragazzo.-
-Davvero? Che novità?-      chiedo ansiosa e incrociando le dita
-Il signor Takahashi, presidente di una casa discografica, vuole conoscere InuYasha. Ha ascoltato la canzone che gli ha passato il mio amico Toshio, il proprietario di quella radio che ti dicevo, e sembra esserne interessato. Ha un appuntamento con lui per lunedì.-       mi informa sorridendo
-Davvero? Ho davvero capito bene ciò che hai detto? Il presidente di una casa discografica?-      ripeto incredula
-Sì hai capito bene. Avvisa il tuo ragazzo e mi raccomando fatemi fare bella figura perché gliel’ho presentato come mio nipote.-
-Zio sei grande! Grazie grazie grazie! Te ne sarò eternamente grata!-     urlo andando ad abbracciarlo
-Di nulla Kagome. In fondo devo a te il mio posto in questa azienda. Se non mi avessi fatto sapere tutto non mi troverei qui. È giusto ricambiare il tuo aiuto.-
-Zio tu non sai che grande aiuto mi hai dato! Potrebbe realizzarsi il sogno di tutta la vita di InuYasha, che è molto più di uno stipendio a nove zeri.-
-Ne sono felice. Sappiate sfruttare questa opportunità mi raccomando.-   
-Contaci! Corro a dirlo ad InuYasha. Ancora grazie!-         lo ringrazio andandomene felice
Sono così entusiasta che mi faccio tutta la strada del ritorno di corsa. Chissà che dirà InuYasha quando lo saprà!
Arrivo a casa col fiatone, tanto che InuYasha si preoccupa.
-Kagome che c’è? Perché sei venuta di corsa? E’ successo qualcosa?-       mi chiede preoccupato
-No…lunedì…appuntamento…discografica…-       rispondo cercando di riprendere fiato
-Che???-         chiede non avendo capito nulla della frase che ho detto
-Lunedì…hai appuntamento…con una…casa discografica!-       ripeto più lentamente buttandomi sul divano
-Cosa hai detto?-         domanda scioccato dalla mia notizia
-Lunedì hai appuntamento col proprietario di una casa discografica InuYasha! Me lo ha detto poco fa mio zio.-
-Io…non ci credo!-
-Invece è vero. Il tuo sogno sta per realizzarsi InuYasha! Ti farai conoscere prima come cantautore e poi anche come compositore.-
Il suo viso è una maschera di stupore. Non si sarebbe aspettato che davvero mio zio ci avrebbe aiutati.
-Allora? Non dici niente?-       gli chiedo vedendolo immobile a fissarmi
-E’ una notizia bellissima Kagome! Grazie!-        risponde abbracciandomi con forza
-Non ringraziarmi. Te lo meriti!-
Te lo meriti eccome amore mio. E il giorno che finalmente realizzerai il tuo sogno io sarò al tuo fianco!
 
 
 














 
Ciao ^_^
La canzone è stata realizzata. Lo zietto si è reso utile ^_^
Manca poco e anche questa storia arriva al capolinea T_T
E va beh…l’importante per me è terminare sempre ciò che comincio ^_^ le cose fatte a metà non mi sono mai piaciute ^_^
Vi lascio con la foto di Kagome che pettina Inu dopo il bagno  ^_^ che carinooooo *___*
Baci baci Faby <3 <3 <3 <3 <3 


p.s. : e se volete  QUI   trovate la foto della gattina di Kirara e Chopin ^_^ calza a pennello ^_^







   
 
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