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Autore: rupertmania    27/01/2008    2 recensioni
salve ragazzi eccomi finalmente con una long-fic! siamo agli inizi dell'ottocento... Ron un generale francese... e Hermione... beh leggete per scoprirlo! ci saranno guerre, passioni, tradimenti e misteri! spero vi piaccia^^ Baci a tutti Rupertmania ;)
Genere: Romantico, Mistero, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Ron/Hermione
Note: Alternate Universe (AU), OOC | Avvertimenti: nessuno
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Tra guerre e passioni

Oxfordshire, Inghilterra 30 Ottobre 1805.

È tardo pomeriggio, e il sole ancora illumina con riflessi ramati i viali alberati della contea di Oxford. Gli uccelli cinguettano per dare il loro saluto al sole e le foglie degli alberi frusciano ad ogni sospiro del vento. La quiete paradisiaca di quel luogo dona pace a chiunque passi di lì e non si può non tirare un sospiro beato alla vista di quell’autunnale paesaggio.

A quel capolavoro della natura una carrozza, trainata da pesanti cavalli e seguita da diversi uomini anch’essi a cavallo e armati, giunge a spezzare l’incantesimo.

Il nitrire stanco dei grandi cavalli col loro

pestare dei pesanti zoccoli disturba il

Oxfordshire mappa 1700-1800 d.c.    paesaggio, così i teneri uccellini appollaiati sugli alti alberi che adornano la via volano via dal dolce riparo. Altri animali scappano dal quel rumore fastidioso facendo frusciare i cespugli tutto intorno al viale.

D’un tratto la carrozza si ferma, all’apparenza senza un motivo preciso. Il soldato a capo della scorta fa un gesto brusco ordinando di fermare il convoglio.

Con un colpo del pesante scarpone e tirando violentemente le briglie ordina al cavallo di voltarsi e di tornare indietro. Gli zoccoli calpestano le foglie secche  e scuotono la terra sotto di essi.

Alcuni uomini a cavallo guardano indifferenti la scena, c’è chi bisbiglia parole incomprensibili per il fiero comandante e chi lo guarda con timore e rispetto.

L’uomo continua ad avanzare col possente stallone nero fino ad arrivare davanti la portiera ornata d’oro della carrozza.

Dal finestrino di questa una figura incappucciata fa la sua bella apparizione, solo gli ordinati boccoli dorati fuoriescono da quella maschera di tela.

Il viso di latte è semicoperto e oscurato, e le labbra rosse di sangue si intravedono nell’oscurità della cabina.

L’uomo a cavallo sembra ammaliato da quella figura benché sia quasi nascosta ai suoi occhi marroni, marroni come la corteccia delle più alte querce.

Il cavallo nitrisce, la sua coda si dimena come una frusta, subito il purosangue si agita ma l’uomo si abbassa ad accarezzare la criniera di carbone e il grande animale immediatamente torna calmo.

Dopo aver calmato il destriero si volta verso la figura all’interno della carrozza:

- Milady siamo quasi giunti a destinazione- proferisce con voce autoritaria ma allo stesso tempo calda e tranquilla.

La giovane donna non risponde, si limita a voltarsi verso il soldato ed a mostrargli i suoi occhi del cielo più limpido solo per qualche istante, prima di ributtarli nell’oscurità.

L’uomo, evidentemente attratto da quell’apparente angelo, sorride estasiato e, dopo aver alzato lo sguardo, si rivolge ai suoi uomini.

-In marcia! Dobbiamo arrivare prima che faccia buio!- il suo cavallo sbuffa ed all’ordine si volta nuovamente.

Il convoglio riprende a muoversi e, a insaputa degli uomini, all’interno della carrozza l’angelo ghignava soddisfatto, come un lupo che sa di avere già la preda fra le zanne.

In lontananza si erge un grande cancello ornato d’una scritta finemente lavorata in metallo resistente e laccato d’oro: “MALFOY MANOR”.

 

*******************************************************************

 

 

Porto di Londra 30 Ottobre 1805, ore 9.00 am

 

La nebbia si era diradata rispetto a quella fredda mattina, adesso c’era più movimento nel porto; mercanti, marinai, esperti generali, soldati, ragazzi, tutti che si imbarcavano in quell’imponente flotta che di li a poco sarebbe salpata.

Un gran tramestio di carri che portavano merci mischiato al vociare rozzo dei marinai rimbombava nel ampio porto londinese.

Poco distante dai moli d’ormeggio vi era un enorme magazzino: un ripostiglio di merci dove i mercanti di ogni dove conservavano le merci che poi sarebbero state imbarcate nelle grandi navi mercantili e non. Nessuno avrebbe mai sospettato minimamente che all’interno dell’edificio in legno vi fossero due ragazzi.

Il più giovane dei due aprì cautamente l’enorme portone in legno e si rassicurò nel constatare che non vi era nessuno all’interno.

Varcò la soglia e fece segno alla ragazza dietro di lui di seguirlo. Hermione entrò cautamente, e prese a guardandosi intorno furtivamente. Era evidentemente spaesata e confusa: non riusciva ancora a capire per quale motivo fosse lì in quel buio magazzino.

Il ragazzino si sedette sopra una cassa, Hermione seguendolo con lo sguardo cominciò a guardarsi in giro in cerca di un posto dove sedersi anch’ella. Mosse lo sguardo, scrutando ogni cosa presente nel magazzino, poi adocchiò un barile abbastanza grande che, vista la scritta, doveva contenere del rum. Rimase indecisa se sedersi, ma poi colta dalla stanchezza per la corsa precedente optò per un sì.

Camminò lentamente verso il barile tenendo lo sguardo basso, incurante di avere lo sguardo del giovane su di se. Quest’ultimo guardava la ragazza con i suoi profondi occhi marroni e con grande interesse, tuttavia non appena la ragazza si fu seduta distolse lo sguardo e con una mano prese una mela da un barile lì accanto addentandola con talmente tanta foga che Hermione vedendolo pesò che non mangiasse da giorni. Dopo un primo momento di silenzio il ragazzino ruppe il ghiaccio:

-Allora…-proferì staccando un altro pezzo di mela e ingoiandolo -…cosa vi porta al porto di Londra così presto?- chiese come se non sapesse la risposta.

-beh io…- provò a dire la ragazza leggermente imbarazzata, ma prima che potesse finire il ragazzo prese un’altra mela e la lanciò alla ragazza.

-ecco tieni…mangia, hai una faccia…-disse in un tono così sfrontato che Hermione dentro di se s’irritò non poco, ma nonostante ciò non fece trasparire nulla e cominciò a rigirarsi la mela fra le mani.

-allora vuole rispondere o no alla mia domanda? Accidenti Miss, con tutto il rispetto, siete troppo timida!- disse il ragazzo balzando giù dalla cassa ed ergendosi in tutta la sua altezza: era infatti poco più basso di Hermione e ad ella sembrò strano vista l’età che attribuiva al ragazzo.

Hermione a quel punto si alzò irritata più che mai: non sopportava quel comportamento sfrontato verso la sua persona, forse perché quel ragazzo non doveva permettersi certe confidenze o forse perché semplicemente non c’era abituata.

-Sentite voi come vi permettete? Abbiate un po’ di rispetto! Io non vi conosco e non so come voi conosciate me, ma questo non vi autorizza certo a parlarmi in questo modo!- scattò rabbiosa ma sempre con innaturale eleganza la giovane dai capelli castani.

Il ragazzo alzò un sopracciglio un po’ indispettito dalla reazione della ragazza, ma poi, con grande sorpresa di Hermione, vide che scoppiò in una risata beffeggiatoria.

-Per favore Miss non usate parole così altisonanti, credetemi non ce n’è alcun bisogno. Io sono solo un poveraccio e, vogliate perdonarmi se vi ho mancato di rispetto, ma non credo di essere all’altezza del vostro fare così a modo e regale.- tentò con falsa galanteria.

Hermione spalancò la bocca, non le era mai capitato di incontrare un giovane così sfrontato in tutta la sua vita. Mise le mani sui fianchi e guardò duramente il ragazzo, forse un po’ troppo duramente.

- D’accordo Miss perdonate la mia insolenza.- si scusò, stavolta sinceramente, il giovane dai capelli biondi ma sporchi di fuliggine. Ma Hermione si voltò.

Il ragazzo allora sbuffò irritato e fece un profondo quanto esagerato inchino:

-vogliate perdonarmi Miss come ho potuto essere così insolente, una splendida creatura come voi merita solo complimenti-

Hermione dapprima continuò a non guardarlo ma dentro di se era oltremodo divertita dal comportamento del ragazzino.

-Accetto le vostre scuse messere.- disse alla fine.

-Bene- disse entusiasta il giovane tornando a sedersi.

-Allora, parliamo di cose serie: chi siete e perché mi avete aiutato?- chiese Hermione.

-Mi chiamo Robert anche se tutti preferiscono chiamarmi Rob, e riguardo al perché vi ho aiutato…beh perché così mi andava.- concluse con una vena di imbarazzo.

-Robert e poi…?- chiese incitandolo a continuare.

-Se volete sapere il cognome Miss, mi dispiace ma non lo so: credevo aveste capito che sono un orfano- disse abbassando lo sguardo.

Hermione si sentì mortificata all’avergli posto quella domanda e tentò di riparare cambiando discorso.

-beh allora…- cercò di trovare un buon discorso, ma non le veniva in mente nulla.

-non c’è bisogno che facciate così Miss, non è un problema, stiate pure serena.- disse sorridendole.

-quanti anni avete?- chiese di getto, senza nemmeno pensarci.

Robert sembrò sorpreso dalla domanda della ragazza che, una volta essersi resa conto di ciò che aveva chiesto, arrossì e si maledisse per la sua impudenza.

-come mai lo chiedete?- chiese con una nota di malizia nella voce.

-cosa? Io ehm…no…ecco…-

Robert scoppiò a ridere e la ragazza arrossì se possibile ancora di più.

-riprendete il vostro abituale colorito Miss, non fa nulla ho capito benissimo…-disse col sorriso ed Hermione ebbe qualche dubbio sul cosa esattamente avesse capito.

-…18, comunque- aggiunse infine il ragazzo che lasciò Hermione completamente stupita dalla risposta; credeva che avesse al massimo 15 anni, ma forse era stata solo una sua impressione, dopotutto era sempre stata abituata a vedere uomini ben più grandi di lei e naturalmente appositamente selezionati dal padre come potenziali mariti. Il più giovane di questi era il figlio dei Malfoy: Draco che aveva 25 anni. A quel pensiero le venne una fitta allo stomaco: si era appena ricordata di esser stata promessa al giovane Malfoy proprio il giorno precedente e la ferita del suo cuore ancora sanguinava per la libertà persa.

Robert notò lo sguardo improvvisamente triste della ragazza e inaspettatamente si alzò e si avvicinò pericolosamente a lei.

Hermione non si accorse di nulla, se non quando alzò lo sguardo e scoprì che il viso del ragazzo era a pochi centimetri dal suo.

Arrossì inevitabilmente quando il ragazzo di un anno più piccolo di lei le sfiorò la guancia col dorso della mano. In un primo momento chiuse gli occhi, abbandonandosi a quel caldo tocco tanto casto quanto intimo, decisamente intimo per lei. Quel tocco così caldo, quell’intimità che inspiegabilmente la fece rasserenare, emozioni mai provate, sempre chiuse in lei e che ora le urlavano di poter uscire. Non seppe spiegarsi il motivo di tanta audacia, forse perché infondo era attratta dal giovane o forse perché era solo curiosa, ma con la sua mano coprì quella del ragazzo accarezzandola involontariamente. Non poteva vedere lo sguardo di Robert, non poteva sia perché aveva gli occhi chiusi sia perché, lo sapeva, sarebbe stato troppo imbarazzante per lei.

Era come incantata da quel mare di emozioni che pian piano si abbattevano su di lei come onde sugli scogli, non riusciva a proferir parola e solo un profondo sospiro di beatitudine uscì da quelle labbra rosee. Riuscì a sentire sul suo viso anche il respiro caldo del giovane e in quel momento tutto: le sue paure, il suo futuro, i ricordi svanirono in quell’abisso di profonda serenità.

Robert continuava a scrutare la ragazza e si perse nella sua bellezza così pura, di una bellezza che rassomigliava a un giglio: regale e semplice allo stesso tempo.

Come mosso da una volontà che non gli apparteneva la mano del giovane andò a carezzare le labbra dischiuse di Hermione, e in quel momento la ragazza fu investita da un ondata di razionalità e aprì gli occhi violentemente, allontanandosi forse troppo bruscamente dal giovane che la fissò stranito.

Robert comprese il disagio della ragazza quando la vide distogliere lo sguardo da lui cercando di controllare le sue emozioni. Non voleva metterla a disagio, così cercò un modo per rompere quel silenzio imbarazzante, ma la ragazza lo precedette:

-Come sai chi sono? E come fai a sapere tutte queste cose?- chiese Hermione curiosa cercando di non far notare a Robert il suo imbarazzo, che comunque era fin troppo evidente.

-le notizie volano miss Granger…vi dice nulla un certo Malfoy?- rispose Robert cercando di distogliere la ragazza dalla situazione imbarazzante di poco prima.

-cos…?- provò Hermione.

-Si Miss avete capito bene, i Conti Malfoy della contea di Oxford.- proferì lui

-ma cosa c’entrano loro con me?-

-Miss voi siete stata promessa al conte Draco, ricordate? Quando questa mattina hanno scoperto che non eravate ne nelle vostre stanze ne al vostro maniero hanno mobilitato moltissime truppe per trovarvi.- disse Robert ad una Hermione ancora non convinta.

-si ma, come facevate voi a sapere che mi trovavo al porto e a sapere così repentinamente chi fossi io?- chiese lei leggermente sospettosa.

-beh Miss io sono un servo dei conti Malfoy, vengo ogni giorno qui al porto per sbrigare affari e tratta di schiavi per conto loro, e sono stati proprio loro a mandarmi, come tutti, a cercarvi.- disse il ragazzo avvicinandosi lentamente alla ragazza.

Hermione capì che tutto quello che le aveva detto il ragazzo erano tutte menzogne, solo per trovarla e riportarla dai Malfoy suoi padroni.

No! Non tornerò da loro!” pensò Hermione allontanandosi spaventata dal ragazzo.

Robert si avvicinava sempre di più a lei e il suo sguardo non esprimeva alcuna emozione, uno sguardo ben diverso da quello che aveva visto pocanzi. Hermione urtò con le spalle la porta del magazzino, era in trappola!

-Non mi riporterete in quella gabbia di schiavi! Io mi sono fidata di voi!- urlò Hermione ormai sull’orlo delle lacrime.

-È LI DENTRO! NEL MAGAZZINO DI MERCI! L’ABBIAMO TROVATA!- delle voci si udirono al di fuori del magazzino, dovevano averla sentita urlare e se era vero che la stavano cercando, ormai aveva perso ogni speranza di andare via, di scappare da quella vita.

 

*******************************************************************

 

 

Porto di Boulogne, Francia 31 Ottobre 1805.

 

 

Il porto di Boulogne non era molto grande: vi erano solo pochi pontili d’ormeggio. Benché fosse piccolo c’era comunque un gran movimento: le grandi navi da guerra venivano caricate di tutto il necessario; armi, viveri, rum, bevanda immancabile in una nave, e altro ancora.

C’erano quattro grandi vascelli caricati di tutto il necessario e pronti a salpare. Un giovane uomo se ne stava seduto al

Porto di Boulogne 1804-1805                   bordo d’un molo guardando le acque marine incresparsi. Il cielo non prometteva bene, neri nuvoloni facevano capolino all’orizzonte.

Speriamo di scampare la tempesta in arrivo” pensò il comandante Weasley tenendo ora lo sguardo sull’orizzonte. I suoi occhi cerulei correvano prima sul mare che si estendeva all’orizzonte poi verso il cielo limpido e burrascoso in lontananza.

-Capitano…- il giovane sottotenente Pottèr, il suo migliore amico, arrivò alle sue spalle –Capitano è questa la nostra flotta?...tanto varrebbe dire agli inglesi “prego accomodatevi”- disse Harry con sarcasmo.

-si, è questa la nostra flotta.- rispose atono Ron.

-siete fortunato che verrò con voi capitano, è già una pazzia tentare di fermare gli inglesi con questa miseria…-

-no Harry, non verrai con me!- lo interruppe l’amico.

-capitano?- Ron non rispose.

-Ron pensi che ti lasci andare da solo?- sbottò Harry indignato.

-è necessario…- rispose Ron

-necessario a cosa, esattamente?- rispose Harry stringendo i denti.

-Harry, questa non è la vera flotta, questa è una spedizione per ritardare lo sbarco inglese…-

-cosa?-

-si, queste navi avranno lo scopo di uccidere l’ammiraglio in carica, così da ritardare lo sbarco, e tu Harry dovrai recarti a Brest, lì una flotta di undici vascelli attende di salpare.-  disse Ron.

-capitano! Come sperate di riuscire nella vostra impresa con sole 4 navi?-

-Harry questa missione è molto importante, creeremo un agguato…più di questo amico mio non posso dirti, e ti prego non insistere, recati prima che puoi a Brest…- -ma…-provò Harry  -questo è un ordine tenente!- lo liquidò il giovane capitano.

Harry fece per andarsene ma prima di ciò si fermò:

-Capitano…ci rivedremo presto e voi non morite, abbiamo ancora di che parlare.- detto ciò andò via.

Ron si accinse a salire su di un vascello che poco dopo salpò verso l’orizzonte e verso il suo destino.

Il capitano si affacciò dal bordo della nave e, guardando verso il molo, notò che Harry era fermo lì, non era andato via, e lo guardava allontanarsi con la nave.

Prima che fosse troppo lontano Ron lo vide annuire piano:

-presto amico mio…presto…-sussurrò a se stesso, e la nave pian paino svanì all’orizzonte.

 

Continua…

 

 

Nel prossimo capitolo:

-Benvenuta a Malfoy Manor Milady…è un vero piacere rivederla…- disse Lucius Malfoy facendo un profondo inchino alla presenza della giovane donna.

*******************************************************************

-PERCHE’?- urlò disperata Hermione

-fate come vi dico Miss e non vi accadrà nulla di male…-

 

Commentino:

avete visto che ho aggiornato presto? XD una promessa è una promessa^^ spero di riuscire ad aggiornare sempre con questa frequenza. Spero continuerete a seguirmi e che questo capitolo vi sia piaciuto^^ me lo lasciate un commentino piccino picciò? T.T

 

Novità e Mappe:

lo so che questo può sembrare strano, ma vi assicuro che non sono uscita fuori di testa XD mappe e immagini sono assolutamente volontarie, diciamo che sono un piccolo aiutino per farvi immedesimare meglio nella storia, comunque se vi sono sembrate superflue non avete che da dirlo, era solo una prova ;) p.s. naturalmente le immagini sono dei rispettivi autori e non sono  a scopo di lucro in alcun modo.

 

Special Thanks:

 

HermioncinaWeasley: grazie tesora per i bellissimi complimenti!! *.* me felicissimaaaaa ç__ç spero continuerai a seguirmi! Basini^^ ciau

 

Bride162: ma graaaaaaaaazie!!! Fa piacere sapere che hai trovato questa storia interessante^^ stai sicura che le sorprese non mancheranno e come ho già detto vedrò di aggiornare presto ;) bacini!! Ciau

 

EDVIGE86: ma tesoraaaaaaaaaaaa non hai idea di quanto mi ha fatto piacere il tuo commento e sapere che continui a seguirmi (me commossa davvero ç___ç) ti ringrazio tantissimo per i tuoi complimenti!! Spero che questo chap sia stato di tuo gradimento^^ ancora grazie!! Bacioniiiiiiiii!!! Ciau^^

 

Un grazie speciale va naturalmente anche a chi ha solo letto! Spero che anche a voi piaccia questa storia e, se avete suggerimenti o (perché no^^) anche critiche, non esitate a dirmele!

 

Baci Rupertmania ;)

 

 

 

 

  
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