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Autore: umavez    15/07/2013    1 recensioni
"Ci ha appena dato degli stupidi." disse Sasuke
"Beh, non credo che abbia detto questo. Lei ha solo...beh..."
"Naruto, forse tu non hai ben capito: ci ha appena detto che siamo stupidi."
"Sasuke-teme, ha solo detto che tu sei cattivo perché ci mettevi in difficoltà di proposito, mica altro. "
Sasuke lasciò che quelle parole risuonassero per bene nella sua testa prima di tirare un pugno a Naruto in piena faccia, ritornando alle gioiose attività dell’infanzia: le botte.
Spero vi piaccia! Buona lettura a chi vorrà dare un'occhiata!
Genere: Comico, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Team 7
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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« Idrocarburo usato come solvente. » asserì rapidamente Sasuke Uchiha, sdraiato sul pavimento con un solo cuscino a tenere leggermente più alto il busto rispetto al resto del corpo, mentre teneva rispettivamente nelle proprie mani un libretto e una penna ancora inutilizzata.
Guardò in attesa i suoi due unici amici che, sdraiati anche loro sui tatami di casa sua, si erano prestati a quell’attività. Dopo mezzo minuto di silenzio totale, il ragazzo riprese a leggere.
« Moneta russa. »
Tornò a guardare i suoi compagni, speranzoso, senza però ricevere nessuna risposta se non una smorfia imbarazzata di una Sakura che probabilmente si vergognava di non sapere quale fosse la moneta russa, e un’indecifrabile espressione di stupore di un Naruto che invece sicuramente non sapeva neanche cosa fosse, la Russia. Sasuke sospirò e ricominciò a scorrere con lo sguardo le righe in cerca di qualcosa di più semplice.
« Possono essere “domiciliari”. »
« Ah! Questa la so! La so! Sono gli-»
« Questa la sanno tutti, dobe. » rispose seccato l’Uchiha che, ancor prima di aver finito di leggere la frase aveva già cominciato a scrivere. Naruto si imbronciò e lasciò cadere la testa sulle braccia incrociate a mo di cuscino. Sakura gli sorrise gentilmente, come per consolarlo.
« I più antichi abitanti della Beozia. »
« Mh...potrei saperla. » disse Naruto, come per riscattarsi della brutta figura fatta qualche secondo prima.
« Certo che potresti saperla, probabilmente i tuoi antenati erano tutti beoti, no? » rispose gelidamente l’altro lasciando comunque perdere anche quella domanda, visto che beoti non entrava nel numero di caselle. Naruto dal canto suo rimase a bocca aperta, non avendo ben capito in che cosa consistesse l’insulto in quella frase, guardando Sakura in attesa di una spiegazione che però non arrivò. La ragazza si limitò a carezzargli la testa e a sorridergli nuovamente.
Gli occhi di Sasuke andarono a cercare tra le varie definizioni ciò che di più semplice poteva esserci, e dopo aver risolto autonomamente tutti i vari giochi di parole e dopo aver inserito le iniziali dei vari personaggi, tornò a chiedere il parere degli altri due.
« Fu un vertice del Quadrilatero austriaco. »
« Oh, ma andiamo, che roba è questa? Io non l’ho letta in nessun libro! Siamo in Giappone! Giappone! Cosa potremmo saperne noi dell’Austria? »
« Sai per lo meno dov’è, dobe? »
Naruto racimolò un po’ di coraggio, quel tanto che gli bastò per scuotere poi la testa in segno di diniego, manifestando anche quella mancanza.
« E non credo che tu abbia letto qualche libro, in vita tua. »
« Ehi, non ti permetto di- »
«Okay, adesso basta voi due! Sas’ke-kun, leggine un’altra, dai. » disse Sakura riconciliatrice. Gli altri due si lanciarono uno sguardo di sfida e poi tornarono ai loro compiti.
« Isola polinesiana dell’arcipelago di Cook. »
« Basta, mi sono stufato! »
Naruto si alzò dal pavimento su cui ormai stavano sdraiati da una buona mezz’ora, si stiracchiò e, con un laconico “vado a mangiare ramen” se ne uscì di casa, senza voltarsi indietro.
Sasuke, in tutto questo, non si disturbò ad alzare gli occhi dalla pagina interessata.
« Siamo davvero così stupidi? » chiese infine Sakura, alzandosi a sua volta, e sfilando dalle mani del ragazzo la settimana enigmistica che lei si era proposta di concludere entro la giornata. Aveva giustificato quella scelta azzardata di dedicarsi ai cruciverba dicendo che durante tutta la loro infanzia e per gran parte della loro adolescenza si erano dedicati solamente a cose estremamente stupide, come fare a botte – attività preferita di Sasuke e Naruto.
« Ci vediamo, Sas’ke-kun. »gli disse, inginocchiandosi davanti a lui quel tanto che bastava per posargli un casto bacio sulla guancia. Sasuke non si scansò, non ne valeva la pena: tanto nessun rifiuto avrebbe fatto desistere Sakura.
 
§
 
« Oh, ciao ragazzi. »
Naruto e Sasuke si voltarono contemporaneamente incontrando lo sguardo allegro di Sakura, sorprendentemente sola
«Cosa ci fate qui? » chiese loro. Naruto si lanciò in una spiegazione lunga un mondo interno, senza arrivare a nessuna conclusione decente, ma Sakura stava ridendo ad una battuta qualsiasi del biondo, quindi Sasuke non si premurò di farlo smettere di parlare a vanvera.
Poi, d’un tratto, notò ciò che Sakura aveva in mano.
« Uh, parole crociate. » disse divertito, quasi sicuro che la ragazza avesse passato l’intero pomeriggio a scervellarsi su una panchina per risolverle. Non accettava di essere stupida quanto loro, probabilmente.
Sakura abbassò lo sguardo sul giornalino chiamato in causa e sorrise.
« Ah, sì. Sono andata al parco oggi, per vedere se senza voi due che battibeccate e senza di te, Sas’ke-kun, che ci proponi solo le definizioni più difficili per demoralizzarci, ci fossi riuscita. »
Sasuke aggrottò la fronte e Naruto, ancora immerso parzialmente nella storia della sua giornata, pronunciava parole sconnesse come “casa”, “ramen”, “catarifrangente”.
« E in effetti è stato così, » continuò la ragazza, porgendo all’Uchiha il giornale aperto sul cruciverba che il giorno prima avevano tentato di completare tutti insieme « l’ho finito. È stato molto istruttivo. »
Sasuke guardò bene il cruciverba cercando di scorgere almeno una casella rimasta bianca.
« Mi dispiace di avervelo detto così, non volevo farvi sentire stupidi. Se tu, Sas’ke-kun, non mi avessi detto nulla, non ve lo avrei fatto vedere. »
Naruto guardò preoccupato lo sguardo di Sasuke diventare vere e proprie fiamme dell’inferno.
« Beh, io vado ragazzi. Buona giornata! »
Passandogli accanto  Sakura gli sfilò di nuovo dalle mani le parole crociate, facendo poi un gesto con  la testa in segno di saluto. Sasuke guardò l’amico grattarsi la testa, spaesato.
« Ci ha appena dato degli stupidi. » disse Sasuke.
« Beh, non credo che abbia detto questo. Lei ha solo...beh...»
« Naruto, forse tu non hai ben capito: ci ha appena detto che siamo stupidi. »
« Sasuke-teme, ha solo detto che tu sei cattivo perché ci mettevi in difficoltà di proposito, mica altro. »
Sasuke lasciò che quelle parole risuonassero per bene nella sua testa prima di tirare un pugno a Naruto in piena faccia, ritornando alle gioiose attività dell’infanzia: le botte.
 
Forse Sakura non aveva tutti i torti. 
  
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