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Autore: Same Love    15/07/2013    4 recensioni
La storia di una ragazza che combatte per raggiungere un sogno e il legame che una passione comune può creare, un legame così intenso dove non importa l’età, la lontananza,lo stile, dove non importa se la persona con cui si sta parlando è dietro un computer e forse non lo conoscerai mai.
Dal testo: "Quel ritmo incessante continua a rimbombarmi in testa 1,2,3,4,5,6,7,8 e ancora senza mai fermarsi, mentre combatto contro il mio corpo per non mollare."
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Mentre scendo dall'autobus, notando i primi uomini vestiti da Babbo Natale vicino ai negozi di giocattoli e i bambini entusiasti che con i visi raggianti indicano alle proprie mamme ciò che desiderano ricevere in quella notte tanto speciale, mi rendo conto che ho dormito per troppo tempo e ora che mi sto svegliando e' come ricevere una secchiata di acqua fredda in pieno viso; tra poco sarà Natale e arriverà l'ora del saggio a cui tutti gli allievi della scuola si sono preparati per mesi con l'aspirazione di ottenere il ruolo principale o almeno una parte di rilievo dove potersi far notare, così l'ansia inizia a salire e comprendo tutto lo sforzo che ho fatto in questo periodo per far finta che questo evento non sia mai esistito fino a dimenticarlo completamente e come sempre mi ritrovo a pensare alla competizione che si farà sempre più pesante tra tutti i ballerini e al dolore che proverò avvertendo che anche quelle poche ragazze con cui scambio alcune parole durante l'anno, “si” e “mi” guarderanno con sguardo perfido e competitivo per dimostrare che loro ce la faranno e che niente potrà turbarle mentre io proverò solo a controllare i miei attacchi di panico durante le prove o prima del saggio. I miei pensieri viaggiano veloci e sembra quasi che siano collegati ai piedi che aumentano l'andatura dei passi mentre cammino per le strade di una Roma già eccitata per la grande festa che da qui a poche settimane ci attenderà. Riflettendo tra me e me sulla solitudine in cui mi troverò durante questo periodo, mi rendo conto che “la mia amicizia con quelle ragazze” e' tutta una finzione, ci sfruttiamo a vicenda per sentirci meno sole durante tutto l'anno e so perfettamente che se prima del saggio ci faremo male, dopo tutto tornerà come prima perché non siamo realmente capaci di lasciarci, anche se in fondo tutte sappiamo che in un mondo come il nostro e' troppo difficile avere delle vere amiche, vogliamo ancora credere che sia possibile avere dei bei rapporti. Mi costringo a non pensare più a ciò che mi fa soffrire e mi soffermo a guardare le vetrine pensando a quali regali potrei chiedere; i negozi offrono vestiti di tutti i tipi,belle scarpe, telefoni, ma so a quale negozio punto e quando passo di li non posso non osservare la vetrina, così noto delle scarpette rosse che sembrano splendere di luce propria e offuscare tutto il resto, mi ricordano subito la storia che tormenta i miei sogni, la storia che forse ha condizionato la mia vita e rimango li ad osservarle come incantata per svariati minuti anche se vedo la commessa osservarmi preoccupata, poi mi accorgo che e' tardi e che e' meglio tornare a casa, così mi avvio a passo svelto finchè non entro a casa e mi accoglie il calore della mia famiglia. Mentre siamo seduti a tavola e la mia sorellina parla della recita che faranno provo ad ascoltarla, ma come sempre mi soffermo sulla quantità di cibo che c'e' nel mio piatto e anche se osservando i piatti dei miei familiari noto che il mio e' molto più piccolo del loro, non riesco a fare a meno di alzarmi e sotto lo sguardo preoccupato dei miei genitori e quello ansioso e dolce di mia sorella peso il piatto sulla bilancia per poi constatare che e' la dose giusta, quindi torno a sedermi e con un finto sorriso provo a dire con voce allegra “stavo solo controllando che fossero i grammi giusti, sapete la scuola e' molto rigida,specialmente in questo periodo..vai Claudia, continua a raccontare,sono così curiosa!" e probabilmente fui convincente perche' mentre lei riprese a parlare con tono euforico guardai i miei che sembravano essersi tranquillizzati, io invece tornai a concentrarmi sul mio piatto costringendomi a mangiare tutta la pasta, perchè tanto quel po' di cibo non mi avrebbe fatto stare male ne ingrassare. Dopo cena mi recai in camera e accesi la televisione e il computer, cosi  andai su twitter e risposi al messaggio che mi era arrivato, c'era scritto -Ciao, piacere Alessandro- gli risposi in fretta -Piacere Mia..scusa se non ti ho risposto subito ma ho avuto degli impegni- poco dopo mi arrivo' la sua risposta -oh non ti preoccupare, che ne dici se parliamo su whatsapp?- io accettai e cosi dopo esserci scambiati i numeri mi collegai dal telefono e curiosa di conoscere il suo aspetto andai a vedere la foto del profilo, ma come immagine aveva una localita' marina a me sconosciuta; tra l'altro nenche io avevo una mia foto e questo mi fece sentire meglio, in quel modo non potevo essere giudicata per il mio aspetto fisico che per me e' sempre stato un grande problema -ehy quanti anni hai- domandai io -18 tu?- -16- visualizzò all'istante e scrisse -ti piace la danza?- incuriosita dalla sua domanda risposi velocemente -si la adoro, come mai ti interessa?- lui dopo vari minuti mi informò che anche lui ballava. Iniziammo a parlare del tipo di danza che praticavamo e scoprii che lui era un ballerino di hip hop e nonostante le diversita' del nostro genere iniziammo a prenderci gioco dei nostri insegnanti, di cio' che dicevano e di come si comportavano. Era la prima persona che al di fuori della scuola che condivideva questa passione così ardentemente come me e forse per questo o forse per la sua simpatia mi trovai subito a mio agio, tanto che quando mi accorsi che era già tardi venni colta alla sprovvista e mi rattristai,  quando ci salutammo gli chiesi - domani non parleremo piu' vero? - - ma cosa dici sciocchina domani parleremo, mi puoi scrivere o chiamare a qualsiasi ora se vuoi- con questa sua risposta andai al letto piu' serena e per la prima volta prima di dormire non pensai a quanto mi sentivo triste, ma avverti una sensazione nuova, sentivo che avevo trovato un amico vero anche se non lo conoscevo personalmente e dalla mia piccola stanza buia si intravedeva la luna che sembrava piu' brillante, piu' luminosa; ma poi mi resi conto che non era la luna, ero semplicemente io che dopo tanto tempo avevo dimenticato la tristezza e la solitudine e mi addormentai con una domanda sola..forse con un amico vero sarei stata piu' felice??
 
 
 
 
 
 
 
 Spazio Autrice:
Ehy, non so se vi siete fermati a leggere questo capitolo, comunque per chi di voi lo avesse fatto vi informo che la grammatica e la sintassi, come avrete notato è da correggere, ma sono stata via per 15 giorni e questo mi ha rubato del tempo per scrivere. Ho pubblicato il capitolo perchè voglio aggiornare regolarmente, ma appena posso modificherò il tutto. Spero che questo capitolo sia migliore di quello precedente, io sono soddisfatta del mio lavoro e se è così è solo grazie a EleonoraFreguglia (leggete quello che scrive perché è a dir poco bravissima) per i suoi consigli preziosi. Parlando della storia, avrete notato che la situazione si sta evolvendo e stiamo scoprendo sempre di più Mia e i suoi problemi, come quello nei confronti del cibo e del suo aspetto fisico che riprenderò presto; grazie ancora per esservi fermati a leggere, se volete lasciate una recensione. Alla prossima, baci!
 
 
  
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