CAPITOLO XVII
Tre Uchiha, un solo cuore -Parte Tre.
Quasi in un gesto involontario aprì la bocca ma le parole non vollero venir fuori, rimasero lì, tra lo stomaco e la gola a lacerargli l’ anima ancora una volta ma poi il suo sguardo offuscato dalle lacrime che cercava di trattenere incontrò gli occhi di Itachi, e d’ un tratto tornò a percepire il mondo intorno a lei riprendendo il controllo del suo corpo ma le lacrime, le sue maledette lacrime e quel dannato cuore non riuscivano proprio a fermarsi.
“Machi..”
Il ragazzo abbassò la testa incapace oramai di sostenere quel contatto visivo, gli occhi della ragazza erano pieni di dolore e tristezza e lui sapeva che la colpa era solo sua.
D’ altro canto la giovane aveva recuperato il controllo su se stessa e quindi anche l’ uso della parola, forse era un bene o forse no, aveva paura di quello che avrebbe detto, di come le parole avrebbero ferito lei e Itachi.
“Come puoi farmi questo? Come puoi morire di nuovo..”
Quelle frasi sputate come veleno, colpirono anche Sasuke, che incredulo cercò spiegazioni dal mortificato fratello.
“Itachi ma cosa…?”
“Sciogliendo l’ Edo Tensei tutte le persone riportate in vita moriranno!”
Nessuno parlava più, non ne avevano il coraggio. Gli addii sono sempre insopportabili ma impensabili da dire una seconda volta.
Machi si morse il labbro con violenza e sentì il sapore del sangue bagnarle la lingua e scenderle nella gola ma non si scompose,con un’ inaspettata velocità compose con la mano destra un mezzo sigillo e se lo portò dinanzi agli occhi, poi in uno scatto d’ ira si rivolse al ragazzo prossimo all’ addio.
“Guardami Itachi, guardami se hai coraggio!”
L’ Uchiha alzò la testa e incontrò lo Sharingan della ragazza, non riuscì nemmeno a rendersi conto di quello che stava per fare perché l’ aveva già portato a termine.
Il bianco intorno a lui era più forte del solito, tanto da dargli fastidio agli occhi, riuscì però con facilità a scorgere la figura di Machi che ora non tratteneva più le lacrime che le rigavano le guance.
“ Come puoi farmi questo? Come puoi andartene un’ altra volta e lasciarmi qui da sola con il mio dolore a piangermi addosso un’ altra volta? Chi ti credi di essere? Non esisti solo tu, non esiste solo il villaggio. Esiste anche Sasuke. Esisto anche io… “
Il pianto le impedì di continuare, abbassò la testa e strinse i pugni e con un sospiro profondo riprese a parlare.
“… alla fine morire è la soluzione più facile, no? Tu te ne vai, smetti di soffrire e lasci a me tutto il dolore. Sai io ho fatto tutto quello che potevo fare per te perché sapevo quanto soffrissi e quanto la tua anima fosse in pena ma tu non ti sei mai interessato di me, la tua unica preoccupazione era che proteggessi Sasuke e il villaggio ma non mi importava, se stavo con te io stavo bene, tutto quello che avevo dentro sembrava svanire eppure dopo che te ne sei andato ho capito…”
Un acuto singhiozzo le uscì dalla bocca costringendola a fermarsi un’ altra volta ma non alzò la testa per rimandarlo indietro, non voleva incontrare lo sguardo del ragazzo faceva troppo male.
“… ho capito che sarebbe stato meglio se mi avessi uccisa, avrei sofferto di meno e sicuramente ora starei in pace e invece sono qui di fronte a te che continui ad andare e tornare nella mia vita, insisti ad intensificare il mio dolore ogni volta ed io.. io ti odio per questo, odio il vuoto che mi lasci dentro e che nessun’ altro può colmare, odio rimanere sola senza te, odio che mi sono illusa del tuo ritorno e odio soprattutto me stessa perché non riesco ad odiarti..”
Il pianto si fece più intenso, le lacrime si dissolsero ne l bianco di quella illusione diventando piccole luci abbaglianti e mischiandosi con quelle di Itachi andarono a formare una striscia che si frapponeva tra i due.
L’ Uchiha sospirò sconvolto da quelle parole, da quello sfogo così inatteso e così soffocante, sapeva che Machi aveva tutte le ragioni per essere arrabbiata, per odiarlo ma soprattutto era consapevole che non sarebbe mai stata capace di provare questo sentimento e si chiese se nel corso del tempo non se ne fosse esageratamente approfittato.
Probabilmente si, l’ aveva fatto e ora ne pagava le conseguenze ma quei pochi minuti che gli rimanevano sarebbero bastati per rimediare?
In un gesto istintivo, guidato dalla malinconia e soprattutto dall’ affetto si portò dinanzi alla giovane, le poggiò una mano sul mento e la costrinse a guardarlo.
“Hai ragione, io ho sbagliato tutto con te ma non c’è stato giorno nella mia vita in cui non pensassi al male che ti stavo infliggendo, credimi quando ti dico che senza di te non ce l’ avrei mai fatta perché tu sei la persona più importante di tutta la mia vita e evidentemente io non te l’ ho mai dimostrato.Mi brucia l’ anima sapendo tutto il dolore che stai provando ma so che sei consapevole che non posso fare altrimenti però tu devi essere forte, non per me, non per il villaggio, non per Sasuke, ma per te stessa. Meriti una vita migliore della mia, meriti di essere felice e so che sarà dura ma devi almeno provarci, non puoi permettere di lasciarti vivere. Al mondo ci sono tante persone che ti vogliono bene..”
La ragazza pensò a Shikamaru, a Neji, a Kiba , a Choji , a Hinata e a Sasuke..
La sua bocca si piegò in uno strano accenno di sorriso e le lacrime cessarono di bagnarle le lacrime.
Itachi sorrise a sua volta.
“ Non piangere sulla mia tomba perché io non sarò lì.
Sarò nel sole che ti illuminerà la pelle, nel vento che ti scompiglierà i capelli, nell’ aria che respirerai e nelle strade che percorrerai.
Io sarò ovunque tu sarai.
Io vivrò fin che tu vivrai.
Vedrò con i tuoi occhi, riderò con la tua bocca, sentirò con le tue orecchie.
E’ una promessa che manterrò questa volta, perché nessuno può dividerci, nemmeno la morte”
Il sorriso di Machi si allargò, mostrando le fossette ai lati della bocca, le guancie diventarono rosee e il cuore riprese il suo normale battito d’ altro canto quello di Itachi accelerò in una maniera spaventosa.
Ora erano lì, l’ uno di fronte all’ altra per l’ ultima volta.
Il ragazzo poggiò delicatamente una mano tra i capelli di lei accarezzandoli lentamente, poi avvicinando lentamente la sua bocca a quella della ragazza la baciò.
Sapeva che era profondamene sbagliato, il loro non era quel tipo di amore, era più profondo, più intenso. Loro non erano destinati a questo ma in quel momento non poté resistere.
Fu un bacio leggero e dolce ma sapeva di addio e infondo quei baci sono i più belli ma anche i più dolorosi, quelli che non ti scordi mai.
Rimasero lì, abbracciati e persi in quell’ illusione ancora per un po’. Itachi le accarezzava i capelli giocandoci un po’ tra le dita e Machi affondava la testa nel suo petto per assaporarne il profumo.
“Possiamo vivere in questa illusione per sempre…”
Il ragazzo sorrise.
“Non dire sciocchezze Machi, anche se sarebbe bello ora devi sciogliere questa illusione”
La giovane Uchiha annuì e staccandosi da quell’ abbraccio compose il sigillo e sciolse a malincuore la tecnica. Il mondo riprese i colori che gli spettavano.
Per Sasuke i secondi non erano passati, era rimasto intrappolato fuori dall’ illusione ma non se ne era reso conto, si avvicinò al fratello senza professare parola per questo fu il maggiore a parlare.
“Sasuke, non mi importa cosa deciderai di fare da ora in poi ma sappi che io ti amerò sempre”
Lo abbracciò e forse per la prima volta Sasuke avvertì in quel gesto un affetto spontaneo.
Itachi allargò un braccio invitando Machi ad unirsi a quell’ abbraccio.
“..Vi amerò per sempre..”
I due giovani Uchiha, osservarono Itachi comporre i sigilli con risolutezza, lo videro cadere a terra senza vita con il sorriso sulle labbra.
Machi prese un fiore bianco da un’ arbusto vicino a lei e lo pose sul corpo senza vita del suo amato Itachi, non pianse, di lacrime non ne aveva più ma sentiva quel vuoto incolmabile espandersi di nuovo in lei.
Sasuke avvertendo l’ inquietudine dell’ amica la prese per mano.
“Dobbiamo andare”.
Note dell' autrice:
Tutte la fatica del modo per fare quel disegno e poi non me lo fà postare. fuck!