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Autore: _nihonjin_    16/07/2013    3 recensioni
“Voglio sapere…” fa una breve pausa in cui vorrei mangiarmi le unghie e strapparmi i capelli, ma cerco di rimanere tranquilla. “se Harry e Louis sono omosessuali.”
Tiro un sospiro di sollievo. Vuole solo sapere se Harry e Louis sono…COSA?! VUOLE SAPERE SE SONO GAY?!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 11



“Louis…”
“Si?”
Prendo un bel respiro e caccio tutto fuori. O la va o la spacca.
“Ma a te piacciono le zucchine?”
Lo vedo sbiancare leggermente e assumere una faccia pensierosa. Si tocca il mento con fare poco convinto. Annuisce semplicemente.
“Certo, sono gustose e salutari!”
Mi do uno schiaffo sulla fronte, amareggiata.
Non ha capito proprio un cazzo.


A tavola si parla animatamente e devo dire la verità, mi sento un pochino esclusa.
Mariateresa e il suo bello nascondi bombe conversano sghignazzando ogni tanto. Il nano irlandese e Liam-ho-paura-dei-cucchiai spettegolano peggio delle vecchie che si mettono appostate davanti al balcone per farsi spudoratamente i cazzi degli altri. Per quanto riguarda Louis ed Harry, si scambiano qualche parola, ma nulla di più. Anche perché ho insistito per mettermi tra di loro, proprio in mezzo.
Sospiro pesantemente, tentando di farmi notare da qualcuno. Ma come al solito nessuno mi caga.
Tossisco abbastanza forte, ma ancora nulla.
Che minchia deve fare una povera ragazza per essere notata?
“QUESTA PIZZA E’ FA-VO-LO-SA!” Urlo dando una gomitata nelle costole a Louis. “Non è vero carota?”
“Oh, ehm, certo.” Biascica.
Ora mi guardano tutti. Perfetto. Cosa dico?
Ma che idiota che sono. Mi volto verso Harry che è intento a fissare la sua pizza disgustato. “E a te piace la pizza, Haz?”
“No, fa schifo. Ma dove l’avete presa?”
“Dai, non è tanto male…” Dice Liam.
“No, no! Ha proprio ragione.” Esclamo fermandolo di colpo con la mano alzata. “Fa schifo.” Annuisco sicura.
“Ma non avevi detto che era favolosa?” Mi chiede Zayn più confuso che mai.
Lo fulmino con lo sguardo. “Sta zitto pakistano nascondi bombe!”
Alza le mani in segno di resa. Mariateresa mi guarda scioccata. Cosa c’è? Che ho fatto di male?
“Senti nano, se vuoi ti do la mia, visto che hai tanta fame.” Dico rivolgendomi ad Horan.
Alza il capo verso di me e per un attimo si illumina. All’improvviso però la sua espressione muta a seria e la sua pelle si fa sempre più pallida, sembra che abbia appena visto un fantasma! Scuote il capo.
“No, grazie. Non ho fame.”
“Ma se ti sei mangiato sei pizze!”
“Non ho fame..” Continua a dire imperterrito.
“Andiamo, io non la voglio!” Grido fissandolo intensamente.
“Smettila di guardarmi così! Non la voglio perché non mi fido di te, okay? Potresti averci messo qualche veleno! Forse vuoi farmi fuori!”
Ma che cazz…?
I ragazzi ridono. Sbuffo. “Sei il mio idolo, non potrei mai ucciderti!” Strillo nervosa.
“Allora lo ammetti che sei una directioner!”
Porca puttana!
“No, non lo sono!” Ribatto decisa.
“E invece si! Lo hai detto!” Obietta Niall.
“Oh, fanculo!”
Mi alzo di scatto dalla sedia, dirigendomi verso il salotto dove ho lasciato la borsa con tutte le mie cose dentro. “Io vado a fumare una sigaretta.” Annuncio con rabbia prendendo il pacchetto di sigarette e l’accendino.
 
Dovevo aspettarmelo.
Non sono in una delle solite stupide fan fiction, in cui la protagonista si chiama o Hope, o Destiny, o Faith, e dove tutti hanno dei nomi fighi. Insomma, una che si chiami Asdrubala, mai, eh?
Non sono alta, occhi azzurri o verdi, capelli lunghissimi e biondi. Non sono simpatica e socievole, anzi tutto il contrario.
Un seme nero dell’anguria è meno antipatico di me.
La mia acidità supera ogni limite. In più sono sempre incazzata e il mio aspetto fisico…beh, fa talmente schifo che quando passo persino gli alberi vomitano.
Insomma, non sono per niente la perfezione fatta persona. Il mio motto è: imperfetta nelle tue imperfezioni.
E’ sempre stato così, da quando avevo otto anni. Mi sono sempre vista come una bestia. L’autostima in tutti questi anni non è affatto cresciuta. Per tanto tempo lo specchio mi ha sempre detto con veemenza di essere orribile, così grassa e terribilmente acida.
Fatto sta che non ho mai avuto un ragazzo, se non si conta quella volta in quarta elementare che poi finì in tragedia, ma vabbè.
Quindi questo è il punto della situazione: brutta, grassa, seccante, insopportabile, incapace, disordinata e vergine. La sfiga fatta persona, appunto.
Prendo un’altra sigaretta. La metto tra le labbra e l’accendo.
“Cosa stai facendo qui tutta sola?”
Mi volto di scatto verso l’uomo dietro di me. I ricci sono scompigliati dal vento freddo. Si inumidisce la labbra con la lingua in una mossa estremamente sexy. Mi vengono i brividi, e no, non di freddo.
“Sto fumando, non vedi?” Rispondo cacciando fuori il fumo.
Lui annuisce e si avvicina a me.
Come posso essere così calma con il mio idolo così vicino? Come faccio a respirare regolarmente?
Vorrei solo piangere dalla gioia e abbracciarlo più forte possibile. Tutto quello che desidero da anni è qui di fronte a me ed io non faccio niente. Rimango immobile a fumare come una cogliona.
Harry guarda il cielo buio, c’è solo qualche stella ad illuminare la Terra. Sembra quasi incantato, sento il suo respiro calmo, segno che si sta evidentemente rilassando. Chiude gli occhi.
Butto la sigaretta ormai consumata a terra e la schiaccio con un piede. Prendo il pacchetto con l’intenzione di fumare ancora quando improvvisamente il riccio mi blocca.
“Smettila.”
“Sono grande e vaccinata, non preoccuparti, non muoio mica.”
Lui scuote il capo in modo deciso. “Non farlo.”
“Ehi, ehi. Non mi sto mica drogando.” Dico seccamente.
“Fumare fa male.” Continua imperterrito.
“Cosa credi? Che io non lo sappia? Che stia qui a rovinarmi i polmoni a mia insaputa?”
Faccio per prendere la sigaretta e portarmela tra le labbra, ma ancora una volta vengo fermata. “Cosa c’è Harry? Non hai mai visto una persona fumare?”
Non parla, mi guarda e basta. Forse sta pensando che sono un’emerita idiota, che sono stupida, antipatica, odiosa. Una stronza che vuole fare la stronza, ecco.
Mi prende il pacchetto dalle mani con un gesto brusco e caccia una sigaretta. La spezza a metà e le getta per terra sotto il mio sguardo incredulo.
“Cosa…”ne spezza un’altra. “è…” ancora un’altra. “accaduto…” di nuovo. “a questa..” crack. “ragazza?”
Le calpesta infuriato. “Perché…” un’altra “i suoi…” Parla ad intervalli di tempo, tra uno spaccare e l’altro. “occhi sono così tristi?”
Si blocca guardandomi negli occhi, verdi contro marroni.
Le sue iridi mi fissano arrabbiate, e per un attimo vorrei catapultarmi tra le sue braccia, poggiare la testa sul suo petto e ascoltare il suo cuore battere e magari dopo sentire il suo profumo addosso.
“La vita è mia e tu non hai il diritto di intrometterti in affari che non ti riguardano.”
Calpesto anche io quegli involucri di tabacco tritato, ci salto sopra con rabbia.
Non so perché lo faccio, non so perché io mi faccia così schifo. Una strana sensazione allo stomaco mi fa sentire male.
“Perché sei venuto?” Gli chiedo con disprezzo.
“Mi hanno chiesto di venirti a chiamare per mangiare la torta che ha fatto stamattina Liam.”
Una sorta di delusione si insinua dentro di me. Mi giro verso la porta e do le spalle ad Harry.
Entro dentro senza nemmeno aspettarlo.

 
“E’ stata davvero una serata divertentissima!” Esclama Zayn guardando Mariateresa per poi darle un bacio su una guancia.
“Si, davvero memorabile!” Dice Liam-ho-paura-dei-cucchiai con entusiasmo.
Osservo Harry e Louis seduti sul divano a giocare con qualche stupido videogame tutt’altro che contenti e non sembra che siano gli unici.  
“Parlate per voi, questa pazza qui mi ha minacciato!” Niall mostra il suo disappunto allontanandosi da me il più possibile.
Lo guardo male. “Nano non ho voglia di litigare.” Sospiro. “Mi ha fatto molto piacere conoscervi ragazzi, siete molto simpatici.” Do un’occhiata veloce ad Harry che ora ha stoppato il gioco.
“Beh, allora ciao a tutti!” Saluta Mariateresa uscendo, seguita a ruota da me.
Entriamo in macchina. Metto in moto e partiamo.
“E’ stato carino, no?” Dice la mia migliore amica dopo un lungo e stressante silenzio.
“Uhm.”
“E’ successo qualcosa?”
Non rispondo, non mi va. E’ stata una delle serate peggiori di sempre.
“Almeno sei riuscita a capire qualcosa su Larry?”
Annuisco semplicemente. “Non hanno proprio parlato, anche perché mi sono seduta tra di loro. Eppure se fossero solo e soltanto amici non si farebbero scrupoli a conversare normalmente. E invece no, dicevano solo cose tipo ‘mi passi il sale?’.” Faccio una pausa. “Però…”
“Però?”
“I loro sguardi. Si guardano come…come…” Non riesco a continuare la frase. “Come tu guardi Zayn.”
In macchina è buio ma è sicuro come il fatto che io mi chiamo Rossella che è la ragazza seduta affianco a me è arrossita.
“Non è nulla su cui basarci, certo. Ma è un inizio.” Spiego. “Può darsi anche che si piacciano ma non stanno insieme.”
“Lo vedo alquanto improbabile.”
“Dici? Beh, non so. E’ ancora tutto da scoprire. Io intanto appunto tutto sul mio taccuino per non farmi sfuggire niente.”
Ce la farò a scoprire la verità? Sto davvero pensando di voler gettare la spugna.
Eppure non devo arrendermi.
Io posso farcela. Devo farcela.





Salve a tutti.
Lo so, lo so. Questo capitolo fa veramente cagare, il fatto è che sono triste e per questo mi è uscita questa merda. Speravo venisse meglio e invece il risultato fa pena. 
Comunque sia, le cose si faranno più interessanti a partire dal prossimo capitolo, speriamo che i prossimi mi escano decenti.
E niente, volevo ringraziare tutte le persone che seguono la mia storia.
Un bacio a tutti.
-R
  
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