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Autore: Jongkeylover    16/07/2013    3 recensioni
Era passato un anno dal nostro debutto e conoscevo Kibum da un sacco di tempo ormai, eppure non mi ero mai accorto di lui. Si, avevamo passato un sacco di tempo insieme divertendoci, e credevo che la sua amicizia fosse davvero speciale. Ma un giorno, vicino a lui sul palco, mi accorsi che c'era qualcosa che non andava in lui. O forse era in me che qualcosa non andava?!
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi, Slash | Personaggi: Jonghyun, Key
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Come quasi ogni sera avevo dormito nel letto insieme a Key, ma al contrario delle altre volte, mi ero dimenticato di svegliarmi.

«Hyung! Il tuo programma preferito è già iniziato! Giù dal le..» strillò Taemin, aprendo di scatto la porta, e rimanendo bloccato a guardare con la bocca spalancata. Mi svegliai di soprassalto e sorpreso e spaventato mi gettai giù dal letto. Nello stesso momento si svegliò anche Kibum. Taemin prese a balbettare e poi alle sue spalle arrivarono anche Minho e Onew, il cui sorriso si spense in volto non appena videro la scena. La fine! Ci avevano scoperti!

«Che cosa sta succedendo?» prese in mano la situazione Onew, l'unico che aveva avuto il coraggio di aprire la bocca.

«Non è come sembra..» guardai Kibum: perché mentire a questo punto? Perché continuare a nascondersi? Il cuore mi si fermò in petto.

«Abbiamo solo dormito insieme, ma non c'è altro. Quindi non pensate a cose strane perché non è assolutamente così.» le sue parole suonavano come un: finiamola qua Jonghyun, non voglio che gli altri pensino cose strane di me! Lo guardai in cerca di un segno sul suo volto, ma lui guardava deciso da un'altra parte.

Taemin tirò un sospiro di sollievo e si ricompose. «Meno male Hyung, mi è venuto un colpo!»

Onew e Minho ci guardarono sospetti, ovviamente non soddisfatti delle magre scuse di Key. «Siamo sicuri che non abbiate niente da dirci? Non sembra essere proprio come è stato detto. Se ci fosse qualche problema dovreste sentirvi liberi di parlarne con noi.» Per un momento pensai che avrebbero potuto accettarci, ma Kibum evidentemente non la pensava come me. «Non c'è bisogno che diventiate così seri per questa sciocchezza. Ieri sera stavamo chiacchierando insieme sul letto e ci siamo addormentati all'improvviso. È già successo altre volte, no?! Non mi sembra ci sia niente di strano.» Questa volta sembravano essersi convinti.

«Avete ragione! Che cosa abbiamo pensato per un momento?! Hahahah!» Onew si mise a ridere come al solito per cercare di sciogliere la tensione, ma non servì a molto. Io, d'altro canto, rimasi in silenzio per tutta la conversazione, fin quando non uscirono tutti insieme dalla stanza e non rimasi da solo. Di nuovo solo. Di nuovo rifiutato. O forse no? Forse c'è ancora la speranza che stesse solo mentendo per cercare di nascondersi, ma che in realtà non pensi davvero quelle cose.

Dopo pranzo decisi che avremmo dovuto parlare. Lo bloccai mentre tornava dalla sale prove.

«Ah Jong! Ti cercavo anche io. Ho giusto il bisogno di parlarti.» fece una pausa che sembrò durare un'eternità. «Riguardo la nostra relazione,» e lo disse come se non fosse mai stato vera. «non voglio che continui. Riesci a capire cosa succederebbe se gli altri lo scoprissero? Non voglio essere etichettato per questo episodio passeggero. Quindi dimentichiamo tutto quello che è successo. E, ti prego, torniamo ad essere buoni amici come lo eravamo prima.»

A stento trattenni le lacrime e rimasi senza forze né parole per replicare, lui se ne andò lasciandomi da solo con le mie sofferenze.

Così finiva la nostra relazione.

 

Passai un'intera settimana dormendo solo poche ore ogni notte, ero visibilmente stanco e gli altri si preoccupavano per me chiedendomi se non avessi la febbre. Ma tutto mi scivolava addosso: non m'importava niente di nulla! Oltre al problema di Key, si sommava la stanchezza delle continue prove per il comeback, mancavano solo pochi giorni alla prima esibizione. Alla mia angoscia si frapponeva la spensieratezza di Kibum, che sembrava più rilassato e concentrato del solito, assolutamente incurante di quello che mi aveva fatto.

 

«Jonghyun! Svegliati, devi guardare questo!» mi svegliò Minho, gettandosi sul letto. A fatica aprii gli occhi e presi il giornale che mi stava porgendo. Ci misi un poco a mettere a fuoco l'immagine. Rimasi immobilizzato. Una foto di me e Key, insieme, che ci baciavamo. Il sangue smise di affluirmi alla testa, che mi sembrò avesse cominciato a girare vorticosamente. Mi scaraventai giù dal letto. «Cos'è questo?» Corsi in salotto per sapere se anche gli altri avevano visto la notizia. Erano tutti seduti sul divano con le braccia incrociate e aria preoccupata. Kibum era in piedi vicino a loro, mi fissava preoccupato e contemporaneamente arrabbiato.

«Sospettavamo già qualcosa sin dall'inizio.» disse Onew. «Mi dispiace che non abbiate avuto il coraggio di raccontarcelo. Ma ora non è questo il problema.»

Lo interruppi. «Lo so! Anzi lo sapevamo entrambi. Per questo ci siamo lasciati. Non era giusta la nostra relazione e ancora più ingiusto era mentirvi. Ma Key mi ha sempre messo in guardia, lui non ha nessuna colpa, è solo colpa mia. Vi chiedo perdono!» e mi inchinai fino alle ginocchia.

«Onew intendeva dire che il problema non sta nella vostra relazione, ma nel fatto che migliaia di persone questa mattina hanno letto il giornale! Probabilmente ormai lo saprà già tutta la città. Il manager arriverà a momenti, preparatevi ad una strigliata. Ma state tranquilli, dopo avervi sgridati, sarà molto occupato a cancellare queste voci, che siano vere o false, non gli interesserà più di tanto.» Minho aveva ragione, probabilmente una folla di shawol impazzite avrebbe presto circondato il palazzo della SM.

Taemin mi poggiò una mano sulla spalla. «Sono triste che voi non abbiate detto la verità. Ma avremo tempo per discutere di ciò dopo, prima dobbiamo soffocare queste voci.»

La sgridata del manager durò un'ora intera e riportava anche ammonimenti da parte del presidente Lee Soo Man. Dicevano che eravamo impazziti e non avremmo mai dovuto fare una cosa del genere, soprattutto senza averne parlato con loro, e che anche nel caso in cui le foto non fossero state autentiche, adesso toccava a noi fare in modo che le fan smettessero di credere a queste voci.

Il risultato fu che Kibum si allontanò ancora di più da me.

La testa era in procinto di esplodermi: dovevo prepararmi al comeback, che, nel caso in cui le voci sulla mia relazione non fossero cessate, probabilmente non ci sarebbe neanche stato, e soffrire in solitudine per tutte le delusioni che avevo ricevuto. Ma qualcosa non tornava: chi aveva diffuso quell'immagine? Eravamo stati molto attenti a non farci scoprire.

Pensai di rivolgermi a Key, il solo che potesse aiutarmi a risolvere il mistero. Bussai alla sua camera e dopo aver ricevuto il permesso, entrai. Sicuramente non si aspettava mie visite, perché accorgendosi che ero io, smise scocciato di leggere una rivista e cominciò a fissarmi. «Che vuoi? Non hai capito cos'hanno detto il manager e il direttore? Dobbiamo stare lontani e fare in modo che non ci siano prove che diano fondatezza a quella foto.» Era davvero freddo.

«Solo un momento. Voglio capire chi ci ha incastrati. Chi ha scattato questa foto. Se fosse stata una fan probabilmente la foto non si troverebbe sul giornale.»

«Di questo si sta occupando il manager.» e chiuse la conversazione.

Mi diressi nel retro per cercare di pensare meglio, ma una folla impazzita, munita di altoparlanti e cartelli circondava l'intero edificio: protestavano contro la foto. «No! No! Alla Jongkey no! No! No!» «Vogliamo spiegazioni! Le scuse non bastano!» dicevano. Spaventato mi rinchiusi dentro, la situazione era più grave di quanto pensassi.

La foto era stata scattata nel giardino sul retro della SM, probabilmente pochi mesi prima. Chiesi al manager se aveva fatto qualche scoperta in più, ma mi rispose solo che sarebbe andato al giornale per scoprire chi la aveva venduta.

 

Al dormitorio l'atmosfera era davvero pesante. Tra la preoccupazione per il comeback e quella per il rumor, si dormiva poco. Per di più i ragazzi sembravano imbarazzati a starmi vicini.

Ero a terra col morale e Key, come gli altri, non sembrava volermi aiutare: continuavo ad osservarlo da lontano perché non voleva che mi avvicinassi, ma mi sarebbe davvero piaciuto potergli stare anche solo affianco. Non avevo mai sentito la mancanza di qualcuno così tanto, eppure lui dormiva nella stanza affianco alla mia.

Mancavano solo cinque giorni all'esibizione e si parlava di cancellare tutto, quando arrivò una notizia dal manager: aveva ottenuto il nominativo di chi aveva venduto le foto. E inaspettatamente era una persona che conoscevo molto bene. Io e il manager andammo subito a parlarle.

«Chi è?»

«Sono Jonghyun! Kim Jonghyun! Aprimi la porta..»

«Che cosa vuoi?» disse la donna senza aprire la porta, mi guardava dallo spioncino.

«Lo sai cosa voglio. Hai scattato tu le foto e le hai vendute al giornale. Voglio solo parlare, quindi apri la porta.» cercai di usare parole convincenti. Si aprì uno spiraglio, e la mia ex-fidanzata sporse fuori dalla porta la testa.«Ti avevo detto che te l'avrei fatta pagare.»

«Non credevo neppure che ti avrei mai più rivisto.»

«Sorpresa!» disse sadicamente. «È ciò che ti meriti per avermi fatto soffrire.

«Tu sei pazza. Nessuno ha mai reagito così solo perché il fidanzato l'ha lasciata.»

«In ogni caso è giusto che le fan sapessero della vostra relazione. È così osceno ciò che fate: non meritate neanche di vivere!»

«Non parlare così duramente. Noi ci amiamo, anzi.. ci amavamo» Risi amaramente. «..come qualsiasi altra persona. Si, è vero, siamo due uomini, ma allora? Non era amore anche il nostro? Probabilmente quando tu eri in mia compagnia, provavi lo stesso che sentivo io quando sono con Key. Per me Kim Kibum è tutto e non posso vivere senza di lui, ma per colpa tua, lui mi ha abbandonato di nuovo. E allora cosa dovrei fare adesso? Come posso sentirmi soddisfatto? Tu hai ottenuto la tua vendetta.. e allora io?»

«Il vostro non è un amore lecito!» sbraitò.

«E questo chi lo decide?»

Non rispose. Abbassò lo sguardo: probabilmente, nonostante tutto, si sentiva in colpa.

«Puoi fare una sola cosa per aiutarmi.. Fai pubblicare un altro articolo e dì che era una foto modificata con fotoshop. Fallo, e avrai rimediato al tuo errore, te lo chiedo per favore. Se non sistemiamo tutto, non solo saranno guai per me, ma anche per gli altri e per tutta la casa discografica. Gli altri non se lo meritano, se vuoi farmela pagare, fai in modo che non ci vadano di mezzo gli altri.»

Ristette un attimo «Lo farò.. Ma ho una richiesta: dirai pubblicamente che sono la tua ragazza.»

Non avevo parole per rispondere. «Io, non posso!»

«In questo caso non se ne parla che ritiri la notizia..»

«Ma.. e va bene! Lo farò!»

Il giorno dopo venne pubblicato l'articolo che smentiva la tresca tra me e Key, ma confermava invece il mio fidanzamento con un altra ragazza. Le fan non furono comunque contente, anzi forse mi avrebbero preferito insieme ad un mio compagno che con lei, e non cessarono le proteste davanti alla SM.

Il diretto interessato non fu certo di aiuto.

«Cos'è questa storia del fidanzamento?» mi chiese Kibum. «Lee Soo Man è su tutte le furie.»

«Posso capire. Però l'unica soluzione per smentire le voci sul nostro rapporto era questa. Presto si dimenticheranno di lei, e anche io non appena riuscirò a farle capire che non può funzionare.»

«Mi sembra che tu l'avessi già lasciata un'altra volta?»

«Insomma, perché ti importa così tanto? Sei geloso?»

Avvampò, mi assestò un pugno allo stomaco e se ne andò. È geloso davvero?!

 

Meno due giorni all'esibizione, bisognava tranquillizzare le fan e farli cessare la protesta. Questa volta Lee Soo Man in persona si preoccupò di convincere la “mia ragazza” a smentire le voci, e fu costretta a farlo, così le shawol si tranquillizzarono e il giorno della prima esibizione arrivò senza tanti problemi.

«FIGHTING!» e salimmo sul palco. Le fan ci accolsero urlando, ma appena partì la musica si fece silenzio, sembravano molto compiaciute della performance. Mentre cantavo mi voltai a guardare più volte Key, stava bene e sembrava allegro ballando sulle note di Lucifer. Alla fine dell'esibizione facemmo un profondo inchino e, dopo aver ringraziato le fan, ci ritirammo nei camerini. Era andato tutto bene: le shawol avevano dimenticato tutti gli scandali degli ultimi tempi e ci eravamo esibiti con il massimo delle energie.

«Davvero un ottimo lavoro ragazzi! Semplicemente stupendi! Ora fate veloci che avete un'intervista.» il manager si complimentò con noi e ci lasciò gli abiti da indossare per l'incontro.

«Dove si festeggia oggi?» chiese Onew, mentre io continuavo a prepararmi in disparte.

«Che ne dite di andare in qualche bel locale di Gangnam?!»

«È un po' lontano e domani abbiamo le schedule piene fin dal mattino presto..» ci pensò. «Ma chi se ne importa dopo tutto. Andiamo!»

«Tu che fai Jonghyun? Non sembri interessato.»

«No, infatti. Sono molto stanco.» finii di cambiarmi per primo e cominciai ad avviarmi per conto mio. Tutto questo mi ricordava ciò che era successo un annetto prima, e cioè nulla che mi rendesse allegro! Key non avrebbe gradito la mia presenza d'altronde.

Durante l'intervista mi riempirono di domande sugli scandali che mi avevano riguardato e naturalmente smentii ogni cosa come meglio potei, gli altri sembravano scocciati da questo fatto.

 

A casa, la sera. «Noi stiamo uscendo, sicuro di non voler venire?» chiese Taemin, entrando nella mia stanza. Risposi che stavo bene così e se ne andarono senza di me. Rimasi a fissare il soffitto e a pensare, pensare, pensare: come potevo sentirmi così male? Si era sistemata ogni cosa. Potrò mai essere felice?

Da quanto mi raccontarono, gli altri si divertirono molto, e tornarono a casa solo alle due di notte talmente sbronzi e stanchi, che si addormentarono tutti in mezzo al salotto. Li coprii con una coperta e poi finalmente cercai di dormire anche io.

Stavo per chiudere gli occhi quando sentii scricchiolare la porta e dalla fessura apparve una cresta. «Posso dormire con te?» feci posto nel letto a key, che mi si sdraiò affianco, dritto e composto come un baccalà, il più distante da me. «Sai..» cominciò a dire a bassa voce, per non svegliare gli altri. «è stata davvero dura negli ultimi mesi.» Mi voltai a guardarlo sorpreso, era abbastanza buio ma potevo chiaramente vedere il suo profilo: la fronte spaziosa, il naso piccolo e le labbra carnose a cuoricino, era arrossito. «Insomma, chiederti di starmi lontano è stato difficile per me. E poi quando è uscito di nuovo che tu eri fidanzato non ci ho più visto, cioè poco prima sembravi non poter fare a meno di me. Per questo io ti vorrei dire..»

«Non c'è bisogno che tu dica nulla.» mi misi sopra di lui e cominciai a baciarlo. Mi scese una lacrima che cadde sulla sua bocca, Key la leccò e mi baciò. Continuammo a baciarci sempre più febbrilmente, gli sfilai la maglietta e lo baciai sul petto, lasciandogli dei succhiotti. Cominciò a gemere e mi eccitai ancora di più. Ci spogliammo completamente e finalmente fu completamente e solo mio.

Sfinito mi addormentai sopra di lui. Kibum mi ama. Ora sono felice. Ora posso vivere.

  
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