14. Suicide of love
Che probabilità c’è che due anime perse, gettate a caso nel mondo, si incontrino? Il destino ci aveva fatti nascere nella stessa città, e poi la sua mano aveva giocato con noi, allontanandoci, regalandoci sogni e delusioni, vittorie e sconfitte. Ma alla fine eravamo destinati l’uno all’altra, e il destino, o chi per lui, ci aveva sottoposto a tante prove, a tante difficoltà, per poi farci finalmente trovare. Contro tutte le previsioni, contro la realtà delle nostre vite così diverse. Perché, a volte, i sogni si avverano e riescono a cambiare completamente la tua vita.
Da quel momento in poi, iniziò la mia vera vita. Amavo tutto di Helsinki, compresa la nebbia, la neve e il freddo pungente che ti tagliava le guance quando uscivi di casa la mattina. Amavo il mio lavoro, comprese le tournèè estenuanti e le serate mondane, amavo le serate passate in sala prove con la band a ridere davanti a troppe bottiglie di birra, amavo la famiglia di Ville che mi aveva praticamente adottato...ma soprattutto, amavo Ville e la nostra casa speciale, nella quale ci rinchiudevamo appena ne avevamo la possibilità.
La sera mi accoccolavo sul divano mentre Ville lavorava alle nuove canzoni. Era bellissimo vederlo concentrato sulla musica e sui testi, mentre fino a tarda notte se ne stava a provare i nuovi pezzi sulla chitarra acustica.
“Devo portarti a letto in braccio?” mormorò, sedendosi sul divano accanto a me e abbracciandomi.
“Mmm...mi sono addormentata, scusa...”
“Vuol dire che la canzone faceva schifo?”
Sorrisi, passandogli una mano tra i capelli. “Scemo...vuol dire solo che sono stanca, la canzone è bellissima”
Ville sorrise. “Non può essere altrimenti... è la tua.”
Era tutto perfetto.... troppo perfetto per me.
Infatti, un giorno di fine agosto, appena rientrati da una serie di interviste a Londra, ebbi la conferma che io e la perfezione non potevamo coesistere a lungo pacificamente. Ville ed io stavamo sistemando le valigie quando sentimmo suonare alla porta. Il destino stava per metterci di fronte alla prova definitiva.
“Non ti preoccupare, vado io!” disse Ville, dal piano di sotto. Meno di un minuto dopo, scesi anch’io...
“Chi è, amore?” chiesi dalle scale, prima di trovarmi davanti una scena che non avrei mai voluto vedere.
Una ragazza mora, altissima e magrissima, era tra le braccia del mio Ville, e lo stava baciando.
Rimasi impietrita, non riuscii nemmeno a reagire. Improvvisamente, mi tornò in mente una scena analoga, vissuta tempo prima. Una scena che già mi aveva devastata una volta... non potevo sopportarlo di nuovo, non da Ville. Presi la giacca e corsi viai, completamente fuori di me, mentre le lacrime cominciavano a scendere incontrollate.
Correvo, mentre sentivo Ville gridare il mio nome, inutilmente. Non sarei tornata indietro.
Cosa ti aspettavi, Camilla? Ripetevo a me stessa...
Prima o poi sarebbe successo, l’avevo sempre saputo. Uno come Ville non poteva stare con me, e quella ragazza mora ne era la dimostrazione. Sembrava una modella, o forse lo era, così alta, magra e perfetta...così terribilmente diversa da me.
Chiamai un taxi e mi feci accompagnare al porto di Helsinki. C’era solo un posto in cui volevo andare... l’unico posto che avevo considerato casa.
Giunta al porto, saltai sulla prima barca disponibile. Attorno a me era pieno di turisti, che mi guardavano increduli. Chissà cosa pensavano, vedendo una ragazza sconvolta e in lacrime seduta in un angolo, a fissare il mare.
Il faro di Suomenlinna... hai sempre avuto ragione, Ville. E’ vero che l’amore può uccidere....
If death is the answer to love's mysteries
Then bleed on my darling to the sound of a dream
HIM- Bleed well
Ehm...meglio ringraziarvi subito perchè dopo questo capitolo mi inseguirete per picchiarmi, già lo so!!! E' anche il penultimo... *me scappa*
Bell_Lua: uhm... forse dopo aver letto questo capitolo non dirai più che Ville è perfetto! XD
00glo00: mah...non so se Ville è tipo da matrimonio....
Shirahime88: grazie^^
AnAngelFallenFromGrace: ihihi non so se ti piacerà anche questo capitolo...ma grazie comunque!!! :o)