Eileen Prince in Piton
"Io lo sapevo"
 

Tutti abbiamo qualche occasione perduta da rimpiangere.
Arthur Conan Doyle, Il taccuino di Sherlock Holmes, 1927
 

Ci siamo conosciuti molti anni fa. Lui era babbano, si chiamava Tobias Piton. Era buono, dolce, galante. Io sono sempre stata insignificante, mediocre come strega e come donna. Lui mi ha voluto anche così. Perche lui era buono.

Sembrava mio padre. E io mia madre, che tanto avevo odiato. Probabilmente sapevo che sarebbe finita così, l’avevo sempre saputo. Quando abbiamo iniziato a litigare, quando ha iniziato a tornare a casa ubriaco, quando ha iniziato a picchiarmi… Io lo sapevo. Così era stata la mia famiglia d’origine, e così sarebbe stata anche quella da me scelta.

Poi è nato lui, il mio piccolino. Gli volevo bene, ma non ho saputo mostraglielo. Io lo sapevo che mi avrebbe odiato, come avevo odiato mia madre. Da me ha avuto solo qualche carezza, due baci della buonanotte e troppi ceffoni. Tobias era forte. Io no. Lui ancora meno di me.

Era così felice di andarsene ad Hogwarts, di lasciare i nostri litigi e le nostre botte, che mi ha fatto male il cuore. E quando un anno è tornato con uno sguardo freddo e determinato e la mano che correva sempre all’avambraccio sinistro, io ho capito. Io lo sapevo.

Ho pianto. Ho fatto solo questo nella vita: piangere e lasciare che la vita mi trascinasse via, brutale e inarrestabile. Non ho saputo salvare mio figlio dal triste destino che aveva preso anche me. Amavo Tobias, e ho sofferto. Anche mio figlio amava, e ha sofferto. Credeva di non essere amato, ma io lo amavo.

Una madre sa, e questo le serve per agire. Io lo sapevo, e non ho fatto niente. Così, quando mio figlio è andato a vivere da solo, io non l’ho più visto. Ma seguivo trepidante i processi ai Mangiamorte dopo la caduta del Signore Oscuro, e in seguito i suoi successi da pozionista.

Ormai sono vecchia e sola. Mio figlio se n’è andato e mio marito è morto. A lui ho consacrato la mia vita, per lui ho rinunciato a tutto. E ora che non c’è sono rimasta sola con un unico, immenso pensiero, che mi ripeto giorno e notte come una preghiera “Io lo sapevo, e non ho fatto nulla”.
Questo è il mio unico, gigantesco, rimpianto.


Angolino dell'autrice:

Buonsalve! Sì, sono ancora viva e no, non ho ancora risposto alle recensioni. Imploro perdono!
Ho avuto un blocco notevole per scrivere questa flash, che come avrete capito parla della madre del mio povero Severus... Non mi convice molto ma quella donna proprio non la capisco. è più o meno il mio contrario. Che ne pensate?
Le prossime sono già tutte pronte, quindi non vi farò aspettare troppo per terminare la raccolta... Giuro!
Indizio per la prossima falshfic: "Un lampo verde, una vita giovane, un modo per trovare il coraggio di opporsi." Chi sarà mai?
Per dubbi, domande, perplessità, e sopratutto critiche e correzioni, scrivere una piccola recensione. Ne ho bisogno per migliorare! U.U Stavolta giuro che risponderò presto!