Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Nonna Minerva    29/01/2008    11 recensioni
Vi è mai capitato di scoprire una cosa importante ed essere costretti a non farne parola con nessuno, specialmente con una persona che stimate e di cui vi fidereste ad occhi chiusi? Perché sarà proprio quello che succederà ai membri dell’Ordine in questa storia.
Riusciranno a mantenere il segreto fino alla fine?
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nimphadora Tonks, Nuovo personaggio, Remus Lupin, Sirius Black | Coppie: Remus/Ninfadora
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
7

Per chi aspettava con ansia il momento in cui Remus avrebbe saputo, ha finito di aspettare.

Il capitolo infatti è dedicato proprio a lui e vi lascio indovinare chi sarà a lasciarsi scappare il segreto.

 

Dovete sapere che stravedo per questo capitolo e che una delle frasi che troverete nelle prossime righe ( appena la leggete lo capirete subito ), è stata la frase attorno alla quale ho costruito tutta la storia.

 

 

 

 

7. Remus

 

Remus cambiò posizione sulla poltrona per l’ennesima volta, senza riuscire a scacciare l’impressione di essere seduto su un cuscino di spine.

Di fronte a lui, Sirius, che al contrario dell’amico sembrava essere perfettamente a suo agio, sorseggiava lentamente un bicchiere di Whiskey Incendiario.

“Allora, Moony,” esordì quest’ultimo, “Che cosa mi racconti? Era un po’ che non ti facevi vedere da queste parti.”

“Sirius...”

“Oh, andiamo Remus! Sto solo cercando di alleggerire l’atmosfera che regna qui dentro! Sei più teso di quella volta che la McGranitt ha minacciato di togliere cento punti a Grifondoro per quello scherzo che avevamo fatto a Piton!”

“Tu come ti sentiresti al mio posto?” sbottò Lupin, “Ogni volta che vengo qui sembra che dobbiate stare attenti a quello che dite, come se ci fosse questo enorme segreto che tutti conoscete tranne me, e che dobbiate evitare ad ogni costo che io scopra di che si tratta!”

“Molly aveva ragione, dunque. Te ne sei accorto.”

“Non sono stupido, Sirius.”

“Lo so, amico, ma devi sapere che non abbiamo nulla contro di te. È solo che è tutto così difficile, tu hai preso una decisione e...”

“... e niente! Dovete smetterla di nascondervi dietro a quella stupida scusa! Sono stato un cretino, è vero,  ho detto cose che non pensavo veramente e vi ho ripetuto fino alla nausea che mi dispiace. Tutto quello che vorrei è chiederle scusa;  come posso dirle tutto questo se non mi permettete di parlare con lei?”

“C’è un motivo, se in questi mesi ti abbiamo impedito di vederla.”

“Ah, sì? E sarebbe?”

“Non credi che abbia sofferto abbastanza? È stata già dura così, non aveva certo bisogno che tu le ripetessi ancora l’eterna tiritera del troppo vecchio, troppo povero, troppo lupo mannaro e Dio solo sa che altro!”

“Non era per dirle questo, che vi chiedevo di vederla.”

“Niente di personale, Moony, ma mi risulta difficile crederlo.”

“Lo so, hai tutte le ragioni per pensare che io voglia soltanto dirle di dimenticarmi, la mia condotta passata non gioca certo a mio favore,” disse Remus passandosi una mano sul volto, “Ma ho avuto un sacco di tempo per riflettere, ultimamente e non sai cosa darei per poter tornare indietro, per cambiare quello che ho fatto e detto...”

“Sul serio?”

“Sul serio.”

“Quindi, se ho capito bene, adesso non ti importa più dell’età dei soldi e di tutto il resto.”

“Mi importa ancora,” lo corresse Remus, “Ma lei mi importa di più. Credevo di fare la cosa giusta, che avrei potuto essere felice solo sapendo che lo era anche lei, ma non mi basta. La verità è che mi manca da morire, Sirius.”

 

L’uomo soppesò le parole dell’amico, cercando di trattenere quel sorriso che voleva a tutti i costi mostrarsi. Remus raramente esprimeva i suoi sentimenti e in quello che gli stava dicendo ora c’era molto più di quello che era riuscito a fargli raccontare in tanti anni che lo conosceva. Era la prima volta che si apriva con lui a proposito di una ragazza e il motivo gli era perfettamente chiaro: Remus non aveva mai tenuto a nessuna come ora teneva a Tonks. Adesso era deciso a farsi perdonare per averci messo così tanto a capirlo. Certo, non sarebbe stato facile; Tonks era ancora molto arrabbiata per essere stata abbandonata in quel modo, ma Sirius sapeva che alla fine lei lo avrebbe perdonato.

“Sono intenzionato a parlarle, non rinuncerò finché non ne avrò avuto la possibilità. Se non mi vuole più vedere, va bene, lo accetto, ne ha tutte le ragioni; però voglio che sia lei a dirmelo. Solo allora, se questo sarà il caso, mi farò da parte e non le darò più fastidio.”

Come se fosse possibile, una volta che avrai scoperto che... pensò Sirius.

“Parlerò con Tonks, cercherò di convincerla ad ascoltarti. Non posso prometterti di più.”

 

In quel momento il fuoco che scoppiettava allegramente nel caminetto divenne verde smeraldo ed il volto di Molly comparve tra le fiamme.

“Sirius!” chiamò la donna, trovandoselo davanti un secondo dopo. “Ah, sei qui. Senti, devi venire subito, abbiamo appena portato Tonks in ospedale, chiede di te.”

“Ospedale?” intervenne Remus, che fino a quel momento era rimasto in disparte, alzandosi di scatto dal divano. “Che cos’ha? Sta male? È ferita?”

Fu in quel momento che la signora Weasley si accorse che Sirius non era da solo nella stanza.

“Oh, ciao Remus,” mormorò lei, visibilmente a disagio.

“Che sta succedendo?” fece Remus, sempre più preoccupato, spostando lo sguardo da Molly all’amico.

“Stai tranquillo, Remus, non è niente,” tentò di rassicurarlo la donna. Poi, rivolgendosi all’altro, con uno sguardo significativo aggiunse: “Sirius, è ora.”

“Ma Molly... è presto ancora, come può essere già il momento?”

“Non è necessariamente presto, te lo spiegherei, ma questo non è né il luogo né il momento di parlarne. Cerca di sbrigarti, io devo tornare là.”

 Un secondo dopo era sparita, lasciando soli i due amici, entrambi con un’espressione confusa in volto.

 

“Allora io...” esordì Sirius, “Beh, dovrei andare.”

Remus alzò lo sguardo, scuotendo lievemente la testa, come ad essere sicuro di non aver sognato tutto.

“Vengo con te,” affermò deciso.

“Remus, non credo sia il caso...”

“Oh, io credo di sì. Voglio starle vicino, Sirius. Se dovesse succederle qualcosa, non voglio che l’ultimo ricordo che abbia di me siano tutte le sciocchezze che ho detto mesi fa.”

Sirius taceva, ma i suoi pensieri correvano veloci. Era vero, aveva promesso a Tonks che non gliel’avrebbe detto, ma l’aveva fatto quando Remus si comportava da perfetto idiota, invece adesso... adesso sembrava che avesse finalmente compreso quello che cercava di fargli capire da mesi e poi era evidente che sentivano la reciproca mancanza. Sua cugina l’avrebbe ucciso, ma ne sarebbe valsa la pena, se riusciva a far capire a quei due testoni che erano fatti l’uno per l’altra.

“Ti prego, Sirius,” lo implorò Remus, male interpretando il silenzio dell’amico, credendo che non gli avrebbe permesso di andare con lui. “Sono stato uno cretino, non meriterei nemmeno di vederla passare da lontano, ma io la amo. Più di qualsiasi cosa al mondo, al punto che darei la mia vita per lei e ti prometto che non la farò soffrire mai più, ti prometto quello che vuoi, ma ti prego, portami da lei.”

Sirius si aprì in un enorme sorriso. Era la prima volta che Remus diceva di amarla, o almeno, era la prima volta che lo faceva a parole. Oh, sì, valeva sicuramente la pena di rischiare una morte prematura perché questa volta Moony si era innamorato. Davvero innamorato.

 

“Mi avevi già convinto quando hai detto di essere stato un cretino,” ammise Sirius, “Ma ti ci vorrà tutto quello che hai detto a me e forse anche di più, per convincere lei. Su, forza, andiamo.”

“Dici sul serio?” chiese Remus, che non riusciva a credere di poterla finalmente vedere, sempre sperando di arrivare in tempo.

“Sì,” confermò Sirius. “Solo ricordati di me quando sarò morto.”

Si avviarono insieme verso il punto di Smaterializzazione.

 

“Stiamo andando in ospedale?” domandò Remus.

“Esatto.”

“Molly prima non ha detto perché Tonks è stata ricoverata, ma sembrava tu sapessi esattamente di cosa si trattava, non è così?”

“Sì, lo sapevo,” confermò Sirius, ma non entrò nei dettagli.

“Lo puoi spiegare anche a me, allora? Che succede?”

Il mago esitò. Era ancora in tempo, non aveva ancora svelato il segreto che per tanti mesi tutti si erano dati da fare per proteggere; poi però vide la disperazione riflessa negli occhi dell’amico e l’evidente timore di perdere quella vivace ragazza imbranata che pian piano aveva imparato ad amare. Non si sentì in colpa nemmeno un po’ quando si preparò a rivelare a Remus il motivo del loro attuale viaggio verso l’ospedale; stava facendo la cosa giusta.

“Succede che tuo figlio ha una dannata fretta di venire al mondo.”

 

 

 

 

 

 

 

Beh?!? Io vi ho detto che lo scopriva, non che si sarebbero ritrovati, quindi non fatemi il muso!

 

Venerdì aggiorno Accidentally per l’ultima volta... Vi aspetto!

 

Nonna Minerva


  
Leggi le 11 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Nonna Minerva