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Autore: Evan Wolf    18/07/2013    2 recensioni
Andrea è una ragazza italo-inglese al primo anno di università. Rimasta senza un alloggio a poco tempo dall'inizio delle lezioni, chiede di poter prendere in affitto una stanza in casa di Robert, un vecchio amico di infanzia, più grande di lei. Si ritrova così inserita in un contesto nuovo, che comprende anche i migliori amici del padrone di casa; nonostante differenza di età e opposti stili di vita, la cosa sembra funzionare, con annessi e connessi di una vita nuova...
Genere: Commedia, Generale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Note: 
1) il titolo vuol dire: senza musica, la vita sarebbe un errore. cit di Nietzsche.
2) mi scuso per il ritardo, e rinnovo i miei ringraziamenti per chi mi ha seguita fino a qui =) (purtroppo in questo periodo sono un po' impegnata in un progetto che mi prende molto tempo!)
3) forse è una mia impressione, ma il mio tono nella narrazione è un po' cambiato. Questo è un capitolo riflessivo.
 
detto ciò non voglio annoiare nessuno, e spero che vi piaccia!
 
 
 
 
 
 
 
-         la musica è cambiata eh? La musica è cambiata davvero!
 
Andrea si è appena svegliata, e ancora una volta, come da tre giorni a questa parte, ha trovato un messaggio, sempre lo stesso:
From Mick: Buongiorno?
 
Chissà cosa avrebbe detto oggi:
 
From Andrea: è una domanda?
From Mick: sì!
 
e che vuol dire?
 
ti sto chiedendo se questo sarà un buon giorno
 
e chi lo sa, è appena cominciato! Comunque lo spero ho un esame!
 
un “ok Mick non ce la faccio più a non stare con te”, lo renderebbe un buon giorno, ad esempio
 
Mick, tu sei fuori.
 
eddai Andreaaa, quante volte vuoi che ti spieghi ancora, che non me ne frega niente di L… ah già non vuoi sentirla nominare, vedi? Lo so! E sinceramente… nemmeno io!
 
Mick, quasi quasi mi sorprende questa tua dedizione!
 
so quello che voglio!
 
Andrea sussulta, si pente per un istante di comportarsi da stronzetta da ben tre giorni, ma avere il coltello dalla parte del manico per una volta, è una cosa che la alletta, e non poco.
Certo non sa quanto potrà tirare la corda, prima che il vecchio scorbutico e rancoroso Mick faccia esplodere la sua ira funesta. Si sorprende anzi di come lui stia al gioco, mostrandosi, in fondo in fondo, divertito. 
 
Davvero Mick? E come mai sei così accondiscendente verso questo mio atteggiamento capriccioso, e non stai dando di matto, distruggendo tutto al tuo passaggio? O facendo l’offeso…
perché è questione di tempo! E verrai da me, implorante! E poi in questo momento non sono geloso…
quante novità, mi devo preoccupare?
 
no.
 
Mick… che hai fatto?
 
sai che ieri sono uscito con David?
 
Si? Non lo sapevo
 
sì, e ho trovato quel mingherlino del tuo ex spasimante…
 
quel mingherl… oh, Josh?
see.. proprio lui…
 
oddio Mick! Che hai fatto?!!
 
niente, tranquilla, l’ho solo guardato male, così la prossima volta che ci vede gira al largo
 
“ci”?!
 
Andrea, sto cominciando a pensare che forse ti piaccio di più quando sono acido e incazzato col mondo, fortuna che ci sto niente a perdere le staffe! Quindi non devi preoccuparti dolcezza, sono il solito prepotente, asociale che mi hai sempre considerato
 
ahaha non sto affermando niente
 
appunto… quanto mi irriti! Quando la finisci di fare la scema e me lo dici?
 
sinceramente? Mi diverto così
 
si diverte lei! Non è per niente divertente! Non atteggiarti a tipa da relazione aperta!
 
ahaha oddio, relazione aperta! Lungi da me!
 
allora sei pronta ad ufficializzare la cosa? ;D
 
e questo improvviso occhiolino? Pensavo fossi innervosito, al limite disperato!
 
forse devo farti tornare la memoria!
 
Mick, chissà perché ti sto immaginando con quel tuo sopracciglio alzato e la faccia da schiaffi
 
magari mi dessi un altro schiaffo! Vorrebbe dire che mi staresti almeno toccando…
 
“…”
 
ah… ho capito adesso! Come ho fatto a non pensarci prima!
 
cosa avresti capito?
 
ti spaventa l’idea di fare sesso, per questo non mi vuoi dire di sì! E Sì ho quella faccia da schiaffi adesso, tu sarai arrossita ahahah
 
ma ti sembrano queste cose di cui parlare per telefono?!?!
 
HAI RAGIONE, vuoi che venga da te?
 
stai fermo dove sei!! C’è Robert a casa!
 
ah è questo il problema? Ahahah, ok aspetteremo di essere soli!
 
Mick, ti stai facendo i conti senza l’oste!
 
faccio tutto quello che vuoi!
 
Allora… mettiamo le cose in chiaro, io e te non faremo niente! Lo capisci che non stiamo insieme?
 
no, non lo capisco, ci vogliamo! Ormai la rabbia per sabato ti è passata! E non è neppure vero che non ti fidi di me… ah, la prossima volta che vengo a casa tua, fatti trovare! Non è bello che mi eviti!
 
io studio all’università!  Non evito te! Tra due ore ho l’ultimo esame per questa sessione! Anzi, ora mi preparo! Ciao!”
 
in bocca al lupo piccola… so già che non risponderai!
 
“Cavolo!” – pensa Andrea, ancora a letto, ma ormai completamente sveglia…
Rilegge ancora una volta l’intera conversazione e si stupisce. Si stupisce per quanto sembri una persona diversa… per quel che la riguarda sa bene che se le era riuscito così bene mantenere quel distacco, era solo grazie al fatto di non averlo incontrato personalmente, faccia a faccia, dal momento in cui Mick, rubandole l’mp3, era uscito dalla porta di quella casa.
 Mentre cerca di vestirsi in fretta, prima di scendere a fare colazione, ripensa a quella sera, ripensa alla spontaneità con cui Mick le aveva parlato.
E ora seduta di fronte al suo tè, si interroga, sul perché del proprio comportamento…
Andrea si era sempre considerata una ragazzina strana, lei stessa.
Sentiva che qualcosa non era a posto, forse nelle innumerevoli volte in cui aveva immaginato quella situazione, aveva provato delle sensazioni, ed è quelle che aspetta.
O forse non è niente di tutto ciò, è solo che l’immagine di Mick con i suoi amici pronto ad incontrare quella “smorfiosa” – come la chiamava – per di più dopo averla baciata improvvisamente, la perseguitava. Sembrava sparire per poi ricomparire sul più bello, rovinando qualunque atmosfera. Un attimo prima vedeva i suoi occhi verdi, sentiva le sue braccia attorno al suo busto, percepiva una grande intensità, un attimo dopo tutto svaniva, lasciando spazio all’insicurezza, quella terribile insicurezza che la prendeva ogni volta, minando ogni buon proposito.
 
Come riuscisse a comunicare con lui in modo “leggero e scherzoso” è facile a spiegarsi: tecnologia!
Questa grande guastafeste… che automatizza i rapporti umani, annientando tutto quello che un breve contatto può far esplodere dentro due anime innamorate.
Uno schermo e una tastiera che neutralizzano quello che uno scambio di sguardi potrebbe far accadere, permettendo di lasciar spazio all’abitudine di considerarsi amici e comportarsi da tali, come avevano finto per molto tempo.
 
 
 
Se solo Andrea avesse visto Mick, avrebbe capito quanto può essere deviante comunicare attraverso i messaggi, senza sentire almeno la voce di chi ci parla, non potendo osservarne le movenze o le espressioni.
 
Lui sente la sua mancanza.
Almeno prima lei era sempre disponibile a stare in sua compagnia, gli parlava molto quando si vedevano, e sta riscoprendo ancor di più quanto quella vicinanza fosse benefica per lui. Ora non ha più nemmeno questo. E gli costa ostentare quel tono scherzoso, gli costa parecchio, ma è l’unico modo che vede per mantenere il contatto in attesa… di chissà cosa, e chissà quanto a lungo.
Non ha poi ben chiaro cosa sarebbe successo.
 
Chissà perché ogni volta che Mick ci pensa, si perde nei meandri contorti della sua mente, risvegliandosi infiniti attimi più tardi con la sua chitarra in mano, a strimpellare…
 
La musica! Quella sì che lo consolava, che gli trasmetteva emozioni autentiche, con lei non si può mentire. Un linguaggio universale che trasmette emozioni a chiunque, in diverse forme, è ovvio, ma nessuno ne è immune.
Al contrario della distanza dei computer, che maschera e nasconde, elude e copre, la musica ti mette a nudo, ti espone, porta fuori tutto ciò che di celato e nascosto ci sia dentro.
 
essa da un'anima all'universo, le ali al pensiero, uno slancio all'immaginazione, un fascino alla tristezza,un impulso alla gaiezza e la vita a tutte le cose, diceva Platone.
Emozioni che si lasciano descrivere a parole con tali difficoltà
sono  direttamente trasmesse nella musica, ed in questo sta il suo potere ed il suo significato
(tolstoj)
 
Musica… Mick, afferrato l’mp3 che giaceva sulla sua scrivania, se lo rigira tra le mani, tuffandosi sul letto.
-         forse è ora ci capirci qualcosa in più di te, Andrea.
Afferma, infilando gli auricolari nelle orecchie, e premendo il pulsante di accensione.
Il suo sopracciglio si alza immediatamente, mentre il suo dito continua a scorrere tra le canzoni.
-         Ok abbiamo capito che ti piace Michael Jackson, ora cambiamo cartella…
Accede al menù, e inizia a scorrere:
“evanescence” è la prima cartella, seguita da “guns ‘n roses”… Mick corruga la fronte, “James Blunt”: allegria portami via… commenta mentalmente, mentre inizia a chiedersi che miscela di musica lo aspetta…“musiche”, vediamo un po’…
dopo aver ascoltato qualche secondo di ogni traccia Mick stabilisce che ad Andrea piaccia la musica al pianoforte, soprattutto quella molto deprimente.
La sua impressione non migliora nemmeno dopo qualche altra traccia.
“My chemical romance?!” pensa – e questo chi diavolo è ? R.J.A. cosa?! Non potevano mancare i Nickelback… no aspetta ci stanno pure i Queen! E la classica cartella “Varie” che temo di aprire!
Il volto di Mick è un variare costante di espressioni… non riesce a scorgere una coerenza in quella raccolta musicale, una cosa l’ha capita però…
-         Cavolo Andrea non ti facevo così depressa! Quasi quasi superi i miei momenti peggiori! – esclama, parlando da solo, impalato al centro del suo letto.
 
Come era possibile che lei, una ragazza tanto solare, con il sorriso sempre stampato sulle labbra, così, allora forse solo apparentemente, spensierata, potesse ascoltare solamente musica così triste, malinconica, quasi arrabbiata a volte.
Gli pare di trovarsela davanti, piccola com’è, perché anche se avevano quasi la stessa età, fisicamente era molto esile, a confronto col suo fisico palestrato, irrobustito da anni di sport; se la vede davanti con il suo sorriso, la sua voglia di aiutare, la sua espressione genuina e ingenua, il suo sguardo profondo quando cerca di capirlo, di ascoltarlo.
E adesso la immagina quando è da sola, in quella sua camera riempita di foto di posti che vorrebbe visitare, “mete da sogno” è il titolo sul cartellone a cui le ha appese.
La vede quando è sola e nessuno la guarda, quando non deve più preoccuparsi di nessuno e può pensare solo a se stessa, e a quello che le sta succedendo, e nel frattempo ascolta proprio quella musica. E non sapendosi spiegare perché, pensa a tutte le volte che lui si era rivolto in maniera sgarbata e offensiva, fregandosene di quello che lei avrebbe potuto provare e pensare. E se lei ci fosse stata davvero male? “Diamine Mick!” pensa, rivolgendosi a se stesso, ora ha capito… ha capito che il solo motivo per cui Andrea non gli aveva ancora detto si, nonostante le piacesse, era la “paura”, paura di quello che uno sconsiderato come lui potrebbe farle; uno che non ci pensa due volte prima di dirti che “non sei abbastanza donna”, o che sei “noiosa”, e tutte le altre assurdità che le aveva detto. Paura di poter affidare nelle mani sbagliate quel suo animo sensibile, paura di essere ferita da una persona a cui hai dato tanto, ma che pare pensare a te solo  quando è troppo triste, mentre quando è contento, te lo ritrovi “al centro commerciale”, che quasi quasi ha pensato di andarsela a spassare un po’”
Mick prova un attimo di imbarazzo, quasi vergogna verso se stesso, ora pare capire la collera che aveva letto negli occhi di Andrea quel sabato sera a casa sua.
 
 Decide di spegnere l’mp3. quella musica, oltre a deprimerlo, pareva catapultarlo in una dimensione riflessiva che per di più gli rendeva palese quanto fosse stato idiota!
Guarda l’orologio, non è passata più di un’ora e mezza, Andrea sta per andare all’esame, pensa, e lui inizia a pensare di dover fare qualcosa, di doverle parlare di nuovo, e poi ha così tanta voglia di stringerla…
Si passa una mano tra i capelli, sospirando, e guardandosi attorno vede il pc acceso sulla sua scrivania.
“facebook sarà una distrazione” pensa avviandosi alla sedia di fronte al dispositivo.
Improvvisamente lo coglie l’insistente curiosità di sapere “chi diavolo sono i R.J.A.!”
Digita quelle lettere su google, sperando in un risultato, e quando vede le fotografie che vengono suggerite, scoppia a ridere. “questo tizio somiglia a me e a David!!”
Mentre ancora se la ride, seduto comodamente, si chiede da quanto tempo Andrea sia innamorata di lui!
  
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