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Autore: lietome_    18/07/2013    3 recensioni
dalla storia: "-Basta.- pronuncia a denti stretti. -Basta.- ripete, prima di tornare, tremando, a deglutire.
Appoggiandosi con la schiena agli scogli scivola verso il basso, mentre la spirale dei propri incubi torna a risucchiarlo in un turbinio di colori."

One shot prima classificata al contest R.A.B. "Le stelle brillano soltanto in una notte scura" di Shan.R sul forum.
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Kreacher, Regulus Black
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VI libro alternativo
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Nickname: lietome_ (sia sul forum che sul sito)
Titolo: spiral.
Personaggi: Regulus Black; Kreacher
Eventuali elementi del pacchetto: Asterion: situazione-episodio legato all’Horcrux
Note: vedi fondo. 

 

 

 

ai veri amici

 

spiral

 

 

Regulus sbatte più volte le palpebre per abituarsi all’oscurità, respira buio e paura.
Il cuore gli batte veloce nel petto ed ogni battito gli scuote i pensieri sotto i capelli, scuri anche quelli e perciò quasi indistinguibili, smascherati solamente dal riflesso dell’acqua che, a tratti, li fa brillare di una luce verdastra.
La stessa luce gli scivola languida sul viso, sfumandoglielo con quella sua malsana tonalità.

Il ragazzo, magro dentro i suoi vestiti scuri, il mantello rosso borgogna che gli ricade pesante sulle spalle, dischiude le labbra.
Una fitta gli perfora le ginocchia, come se qualcuno vi avesse appena sparato sopra.
Regulus cade, le mani strette alla roccia e le nocche bianche, il sudore che gli scivola lungo la guancia destra.
Nella sua testa c’è un l’azzurro del soffitto nella Sala Grande ad Hogwarts il suo primo giorno. Un colore che sa non rivedrà più.
Mentre con le dita cerca un appiglio nella pietra dura, la sua mente vola al cappello parlante, al nome della sua casata pronunciato nella consueta maniera squillante.
Spinge sulle ginocchia e il flash provocato dal dolore gli annebbia la vista. Torna in piedi aggrappandosi al sorriso soddisfatto che sua madre aveva fatto quando aveva saputo che lui, il figlio prediletto, era stato smistato in Serpeverde. Si aggrappa a quel sorriso con tutte le forze che gli rimangono, vi ci si aggrappa molto più di quanto in realtà non faccia con la roccia che gli graffia i palmi.

Black socchiude gli occhi e torna a deglutire. Respinge il conato che gli annoda lo stomaco e, inclinando la testa all’indietro, ritorna ai propri fantasmi, sigillati da qualche parte sotto la pelle.
L’acqua lambisce le rocce poco sotto di lui e improvvisamente sente tutto il corpo andare in fiamme: lo stomaco, la gola, le dita.
Zelda, da dentro la sua testa, lo guarda sorridendo di un sorriso che getta benzina sul fuoco che lo sta divorando. Regulus geme più forte, mentre ripercorre la pelle candida della ragazza sotto le proprie dita.
“Reg, questo non può continuare.” La voce vellutata gli rimbomba nella testa mentre tiene gli occhi lucidi e pieni di lacrime stretti. Apre le labbra ancora una volta facendo appello alla sua più profonda forza di volontà, mentre il dolore sale sempre di più e il fuoco inizia a circondargli la cassa toracica.
“Io sono una, una…” La ragazza nei ricordi dentro la sua testa abbassa lo sguardo smeraldo e Regulus sente la propria voce, come se fosse distante anni luce, terminare la frase.
“Mezzosangue.” Il se stesso dentro la sua testa, dentro quel ricordo doloroso messo a tacere per troppo tempo, si alza, si veste velocemente e lascia quella pelle candida tra le lenzuola che avevano assorbito il loro profumo.
Tra le fiamme che lo stanno consumando, Regulus la bacia un’ultima volta, da lontano.

Gli occhi gli si sono abituati all’oscurità, in cui ora può distinguere le pareti che lo tengono in trappola, l’acqua scura mano a mano che diventa più profonda e il riflesso verdastro su ogni superficie, dalle rocce ai suoi vestiti.
Stringendosi dentro alla giacca nera, improvvisamente colto dai brividi, Regulus getta un’occhiata implorante verso il basso.
-Basta.- pronuncia a denti stretti. -Basta.- ripete, prima di tornare, tremando, a deglutire.
Appoggiandosi con la schiena agli scogli scivola verso il basso, mentre la spirale dei propri incubi torna a risucchiarlo in un turbinio di colori.
Prima che possa mettere a fuoco la nuova scena che il suo cervello, ormai stanco, gli propone, un urlo squarcia la caverna e rimbalza sulle pareti. Regulus si accorge solo poco più tardi che è lui stesso a produrre quel suono straziato e che è il male al petto a farlo urlare così.
Sembra che due mani gli stiano aprendo la cassa toracica e lui non può fare altro che limitarsi ad urlare, mentre, dietro alla fronte corrugata in cui si staglia il blu di una vena, prende forma il ricordo fumoso del viso di Voldemort.
Anche in quell’incontro con il Signore Oscuro Regulus urla, a denti stretti questa volta, mentre si lascia incidere sulla pelle il Marchio Nero.
Nell’oscurità della grotta, Regulus spinge il petto in fuori discostando la spina dorsale dalla pietra per cercare di placare la sofferenza, mentre nei meandri più bui della sua testa Voldemort sogghigna e muove la bacchetta nell’aria sopra il suo braccio teso.
Il nome Regulus è quello della stella più brillante della costellazione del Leone, ma in quell’occasione, e in molte di quelle a venire, il giovane Black non si era sentito né splendente né coraggioso come il suo nome suggeriva.
Mentre forti braccia si fanno largo attraverso le sue costole, Regulus rivede lo sguardo di tutte le persone che ha torturato e ucciso e potrebbe giurare che siano loro le mani che ora lo stanno facendo a pezzi.

Deglutisce ancora prima di portarsi le mani alla gola. Sente la sete e allo stesso tempo la repulsione a quel liquido perlaceo che continua a bere, spinto da una motivazione che non ricorda nemmeno più quale sia. Sudore misto a lacrime gli solca il viso teso in un’espressione quasi disumana.
Non sente più i piedi e continua a digrignare i denti, scosso dalle convulsioni.
Le immagini dietro i suoi occhi grigi e spenti si susseguono confuse, si mescolano le une alle altre senza dare tempo al giovane uomo di capirle del tutto, lasciandolo solo con la propria agonia.
Poi tutto d’un tratto un’immagine si stacca dalle altre. È la figura di un uomo più alto e piazzato di Regulus, ma che cammina con lo stesso passo, facendo oscillare le braccia allo stesso modo.
Il giovane Black aspetta che il fumo cereo che copre la figura voli via per vedere il viso dell’ombra. Mentre l’uomo si avvicina sempre di più, restando nel suo alone offuscato, Regulus non smette di tremare, solcato dagli spasmi.
Sente il cuore pesante nell’attesa che la nebbia gialla dentro la sua testa si diradi. Ha una pietra, dello stesso colore e formato di quelle che lo circondano, dentro al petto e ogni battito lo fa piegare in due per le fitte, che lo colpiscono sempre in un posto nuovo.
Quando il viso dell’ombra è ormai vicinissimo, Regulus capisce chi è che lo sta osservando serio da dietro quella cortina di fumo e ogni dolore che prova si amplifica.
Suo fratello lo guarda con occhi severi e malinconici, ha la barba lunga di qualche giorno, all’interno di quella sua fantasia, e anche nella maggior parte dei ricordi che ha di lui.
Sente la sete farsi più acuta e le lacrime aumentare d’intensità quando il maggiore dei fratelli Black, all’interno di quello che non sa se definire ricordo o sogno, si china a posargli un bacio sulla fronte, come l’ultima notte che l’ha visto a casa.
Poi è il buio anche dentro la sua mente.

Kreacher lascia cadere tintinnando nel bacino la conchiglia con il quale ha forzato a bere il suo padrone fino a quel momento e abbassa lo sguardo sul ragazzo.
Regulus, facendosi forza e senza smettere di mugolare tra i denti, si è messo carponi e ora protende il corpo e lo sguardo verso il lago.
-Acqua.- sillabano le sue labbra secche senza produrre però nessun suono. -Acqua.- tornano a dire.
Dentro gli occhi melmosi di Kreacher la figura di Regulus che protende una mano verso l’acqua ha una tonalità castana, così come le pareti della grotta e l’acqua stessa.
Prima che l’esile mano del giovane Black possa toccare la superficie del lago, Kreacher abbassa le palpebre pesanti e, il medaglione originale nella tasca della tunica logora, schiocca le dita, ubbidendo per l’ultima volta agli ordini ricevuti dal giovane mago.

 

 

N.d.A.

Bene bene bene, ce l’ho fatta a finire questa Os appena in tempo.
Mentre scrivevo avevo un sacco di precisazioni da fare poi qui nelle note, ma ora che ho finito non me ne viene in mente nessuna.
Spero che la storia vi sia piaciuta e che non vi sia venuta la nausea a forza di realtà-pensiero-realtà-pensiero. Scrivere di Reg mi è piaciuto, mi piacciono questi personaggi che danno praticamente carta bianca per quanto riguarda la personalità. La situazione era, invece, strutturata (in quanto mi ha fatto piacere seguire il prompt), ma è stato comunque bello cercare di non scrivere qualcosa di scontato. E spero davvero di esserci riuscita, ma non sta a me decidere.
Concludo ringraziando El per il supporto costante e Weas, per la sua ideona di nominare Kreacher solo alla fine.
E grazie mille a tutti voi.

xx


_____________________________________________________________

 

1.lietome_: spiral tot. 47.6/55 
 
Grammatica: 11.3/15 
 
“Nella sua testa c’è un l’azzurro del soffitto nella Sala Grande ad Hogwarts il suo primo giorno”: quell’ “un” prima di “l’azzurro” è un refuso (0.1); è più corretto “della Sala Grande” (0.1) 
“vi ci si aggrappa molto più di quanto”: il “vi” è leggermente pleonastico e rende meno scorrevole la frase 0.2 
Poi, un errore che ti ha penalizzato molto sono state le virgole. Probabilmente perché la tua era la storia più lunga, quindi, avevi più occasione di sbagliare ;) Io ne ho segnate 25 (quindi 0.1x23), qui te ne riporto solo un paio, ma se le vuoi tutte, chiedi pure e le aggiungerò! ;) 
Quindi, per esempio: 
“Zelda, da dentro la sua testa, lo guarda sorridendo di un sorriso che getta benzina…” la virgola dopo “guarda”; 
“La voce vellutata gli rimbomba nella testa mentre tiene gli occhi lucidi e pieni di lacrime stretti.” Qui le virgole ci vorrebbero dopo “testa” , e poi dopo “occhi” e “lacrime”; 
“dentro quel ricordo doloroso messo a tacere per troppo tempo” qui va dopo “doloroso”. 
E mi fermo qui con le virgole xD 
“Gli occhi gli si sono abituati all’oscurità” qui la ripetizione di “gli” è un po’ pesante, magari sarebbe meglio “i suoi occhi si sono abituati…” 0.1 
“l’acqua scura mano a mano che diventa più profonda e il riflesso…” è un po’ confusionario scritto così, io sostituirei così “l’acqua scura, che mano a mano diventa più profonda, e il riflesso…” 0.2 
“Stringendosi dentro alla giacca nera” sostituendo “dentro alla” con “nella” è più scorrevole 0.2 
“Sente la sete e allo stesso tempo la repulsione a quel liquido” ci vuole “la repulsione per quel liquido” perché prima il verbo è “sentire” (e anche le virgole fra “allo stesso tempo” xD) 0.2 
“solcato dagli spasmi” e “fumo cereo”: qui il linguaggio è improprio, in quanto l’aggettivo “cereo” si usa per l’incarnato e con gli spasmi si usa il verbo “scosso”; 0.3 
“Kreacher lascia cadere tintinnando nel bacino la conchiglia con il quale ha forzato a bere il suo padrone fino a quel momento e abbassa lo sguardo sul ragazzo.” Questa frase è decisamente pesante, puoi provare a riformularla o a mettere qualche virgola nella prima parte ;) 0.2 
 
 
 
Personaggi: 13,5/15 
 
 
Penso tu abbia fatto una buona caratterizzazione del personaggio, aggiungendo qualche tocco personale (come la ragazza e l’ultima parte con Sirius). Non sei stata esplicita, il più delle volte, ma penso che, nel complesso, la psicologia di Regulus emerga abbastanza bene dalla storia. Anche le motivazioni che lo hanno spinto alla morte traspaiono, non direttamente, ma comunque s’intuiscono. Insomma, un effetto di “vedo-non vedo” particolarmente azzeccato! Brava! 
 
 
Stile: 9/10 
 
Per il punteggio sullo stile sono stata un po’ indecisa, inizialmente. Alcune frasi risultano un po’ prolisse e, a tratti, confusionarie, però poi, nello sguardo d’insieme, ho deciso di darti comunque questo punteggio. Ti spiego, il lessico è ricercato e molto ricco e vario, la struttura è molto ben fatta e proprio quest’effetto di “realtà-pensiero-realtà” da un tocco in più. Le frasi, anche se, come ti dicevo, in alcune parti, possono risultare tortuose, trovo che si sposino bene con il lessico scelto e, soprattutto, con la condizione del personaggio. Brava!! :)  
 
 
Originalità: 9/10 
 
 
Anche qua, inizialmente, ero indecisa. La scelta della situazione di per sé, la morte quindi, non è originale -oltretutto, sono stata imprecisa nel prompt, perché con “episodio legato all’Horcrux” intendevo magari quando ha deciso di prenderlo o ne è venuto a conoscenza dell’esistenza etc. Ma questo ha giocato a tuo favore, perché con “legato all’Horcrux” non mi aspettavo che avresti descritto gli effetti della pozione. E ancora meglio, i ricordi e le visioni che gli ha provocato. E questo è già un punto, ma quello che è stato determinante sono stati, in particolare, due momenti: quello della ragazza (sei stata l’unica a metterci un po’ di romanticismo dentro e, insomma, lo sappiamo tutti che il motore di tutte le azioni è l’ammmore xD) e quello del bacio di Sirius alla fine (che è stato un colpo al cuore proprio sul finale xD). Questi sono stati gli elementi che l’hanno fatta distinguere più di tutti, perché erano personalissimi –soprattutto il bacio di Sirius, perché davvero, davvero, davvero era troppo commovente!- e quindi, originali. Bravissima! 
 
 
Gradimento personale: 4.8/5 
 
 
Beh, chiaramente mi è piaciuta tanto, direi che si vede. E quello che ha deciso tutto, lasciatelo dire, è stato il bacio sulla fronte di Sirius al fratello. L’ho trovato un gesto così dolce e tenero che ha massacrato anche il mio –generalmente- ferreo contegno. Poi messo proprio lì alla fine…ah, meraviglioso! Un’altra cosa che ho apprezzato tanto è stato il titolo, originale e ricco di significati –di varie interpretazioni, immagino, io mi sono fatta la mia, ma sicuramente si presta anche ad altre! 
L’unica precisazione che posso farti è di stare magari un po’ più attenta alla grammatica e alla struttura delle frasi. Così, sarebbe perfetto! ;) 
E niente, complimenti davvero! 
  
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