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Autore: tp naori    18/07/2013    0 recensioni
e da un bel po' che non scrivo, qualcosa che vada a finire su questo sito. vuoi perché ho avuto da fare in questi giorni. vuoi perché ho subito un blocco della scrittura. ma comunque sono tornato, con questa storia. faceva già parte del mio cilindro. da un po' di tempo. spero che vi piaccia. aggiungerò una pagina ogni giorno. cosi che non subisca lo stesso blocco che mi ha colpito in questi mesi. dando tempo al mio cervello di rilassarsi per poi tornare in azione. in questa storia ho cercato di fondere due libri che mi piacciono molto.
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hermione Granger
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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-mi sei mancata, Verdiana-

Disse mentalmente Adam, al suo drago Verde. La Dragonessa, alta e fiera. Le sue squame brillavano, in tutta la radura. Erano dello stesso colore delle foglie degli alberi. Anzi, più splendente. Rilucevano quelle squame, anche con l’ausilio di quel falò acceso dallo stesso Adam.

-mi sei mancato, piccolo mio-

-coi dissennatori e andata bene oggi, non so quale piano ha in mente Silente. Ma dobbiamo proteggere il ragazzo- spiego Adam, camminando in cerchio al bivacco. Dove da li ha pochi minuti si sarebbe addormentato.

-e nostro dovere, abbiamo il potere per sovvertire il potere delle tenebre su quello della luce- disse Verdiana, lei creatura antica e magica più di ogni altra cosa. Era stupenda, il perfetto equilibrio fra maestosità e mostruosità. Verdiana, dal legame mentale avverti i sentimenti di Adam. Anche la magnificenza nei suoi confronti. Questo venne colto, noto Adam con una punta di divertimento. Anche di modestia. Seppur non troppo esagerata. Il contegno dignitoso della dragonessa fece ridere Adam. Perche era davvero poco ostentato.

-hai ragione Verdiana, dormiamo domani sarà un gran giorno.-

-vieni il mio ventre di riscalderà- disse Verdiana, sdraiandosi ha terra mostrando il ventre caldo e morbido a Adam. Subito ci si insinuo, godendo di quel tiepido calore. Li risaliva dai lombi, per espandersi dentro Verdiana. Sapeva quanto fuoco, la dragonessa sapeva eruttare dalle sue fauci. Volendo avrebbe pure potuto incendiare tutta quella foresta, dove si erano entrambi rifugiati. Cavaliere e Drago.

-quella Hermione, mi preoccupa- sospiro preoccupazione Adam.

-se vuoi ne me occupo io- rispose Verdiana.

Adam alzo la testa di scatto, sconcertato. Sapeva cosa intendesse esplicitamente Verdiana, stranamente lo disgusto.

-spero che stai scherzando Verdiana- rispose Adam.

-era solo un opzione la mia- sbuffo fumo nero dalle sue narici.

La mattina arrivo troppo presto, per i tre amici. Hermione era già in piedi, da un bel pezzo. Attendeva in cucina, assieme ha Ninfadora e Sirius. Gli altri si svegliarono in leggero ritardo, sulla tabella di marcia. Compilata dalla stessa Signora Weasley. Diagon Alley, attendeva i bei sacchetti pieni di Falci e Zellini svuotarsi.

“buon giorno” biascico Ron, al corpo di Harry disteso sul letto affianco.

“buon giorno, Ron e tutta la sera che ci penso. Cos’è questo posto?” domando Harry, gli eventi del precedente giorno li avevano fatto dimenticare l’urgenza. Che provava, nel sapere cosa servisse quel palazzo. E perche abitavano tutti li?. Domande, anche su chi fosse quel Adam tanto misterioso.

“e il quartiere generale dell’Ordine della Fenice. Società fondata da Silente, per combattere tu sai chi.” spiego in fretta Ron, ora non pensava ad altro che alla colazione.

“e non mi potevate mandarmi delle lettere, in fondo sono io che ho visto Voldemort tornare, io che ho visto Cedric Diggory morire.” sbraito Harry, nervoso per qualche motivo che ha lui sfuggiva.

Ron rimase, immobile quelle parole lo ferivano più di ogni altra cosa. Non dire la verità all’amico, era una tale tortura ma infondo.

“e stato Silente ha prometterci di non dirti niente” spiego Ron, non sapendo che altro dire.

“e perche Silente, non voleva che io sapessi?” chiese Harry, quei segreti lo turbavano molto.

Il vento sferzava la faccia di Adam, in volo di ricognizione con Verdiana. Il momento che più preferiva della giornata. Insieme Dragonessa e Cavaliere, s’infondevano reciprocamente la gioia del volare. La libertà dell’aria. Condividevano pensieri, parlarono molto Verdiana e Adam. Rafforzando la loro sintonia. Oramai erano allacciati indissolubilmente, le loro menti erano collegate da fili d’emozioni, di pensieri, persino d’immagini.

-ce una civetta, del Ministero. Si sta dirigendo al Quartier Generale- osservo Verdiana, la sua vista acuta. Tipica di chi e un predatore nato, l’aiutavano ha vedere. Cose che per l’occhio umano, non si notavano. Impercettibile era la civetta, eppure Adam non aveva dubbi. Si fidava di Verdiana, del suo istinto.

-cerca di prenderla, ma non mangiarla il Ministero si arrabbierà- con la coda come un grosso timone di una barca, Verdiana corresse la rotta. Appiattendo le ali al corpo, si lancio sulla civetta. Tento di tutto, la civetta, si dimeno, cinguetto di paura. Ma Verdiana era troppo forte, in breve civetta e lettera sul suo becco vennero prese. Adam, si sporse aiutandosi con una punta acuminata del dorso di Verdiana. Afferro la lettera dal becco della civetta. La povera civetta, si dimenava fra le fauci di Verdiana impotente, la mole delle mascelle della Dragonessa erano cosi forti. Da poter spezzare un albero secolare, come uno stuzzicadenti. La protesta della civetta fini, quando Verdiana la inghiotti con un sol boccone.

-non avranno il coraggio di sfidare una dragonessa come me- rassicuro Verdiana.

-incuti timore ha tutti- confermo Adam. La lettera fra le mani, era recapitata ad Harry Potter incuriosito Adam, si accinse ad aprirla. Poi ci ripenso, quella lettera era per Harry non per lui.

Verdiana inizio la lenta discesa, verso il suolo. Pochi chilometri dal Quartier Generale dell’Ordine della Fenice. Non potevano rischiare, di farsi vedere. Ne dai babbani, ne dai maghi.

-odio nascondermi, come un topo nella sua tana- disse Verdiana.

Adam la capiva, capiva la sua riluttanza ha lasciarlo solo. Condivideva con Verdiana tutto, e allontanarsi dalla dragonessa lo rendeva triste.

-sono misure necessarie, tornerò prima del tramonto. Sta attenta- rispose Adam, infondendoci l’apprensione nello stare lontano da Verdiana.

-tu sta attento- rispose Verdiana, sfiorando la nuca di Adam con il muso. Grata per la sua voglia di starli accanto ogni momento della giornata.

Adam rimase immobile, finche Verdiana non si allontano dalla sua vista. Oltre le nuvole, abbasso le spalle. Mentre sentiva, che il contatto con Verdiana. Via via che si allontanava da lui, si affievoliva. Era come se una parte di Adam si spense.

-e necessario, di questi tempi- penso Adam.

Lettera in mano, corse verso il Quartier Generale. Il palazzo diroccato si parò davanti ha lui, fatiscente ma cosi prezioso per Silente e gli altri membri. S’incammino Adam ha passo spedito, verso la sala da pranzo. Dove sentiva voci cariche di gioia, le risate dei Weasley. Superate le scale, Adam si affaccio nella sala da pranzo. Parecchio affollata. C’erano tutti, Moody, Lupin, Ninfadora, Sirius, la Signora Weasley, il Signor Weasley e tutti i suoi figli. Harry ed infine Hermione. Attorno ha una grande tavolata, subito il silenzio scese nella sala. Sorrise d’imbarazzo Adam, o almeno ci provo ha rassicurare tutti con i suoi modi gentili.

“buondì” disse.

“oh Adam, potevi dirmelo preparavo qualcosa anche per te” disse la Signora Weasley.

“mi onori, con le tue parole Molly. Ma ho mangiato un boccone strada facendo” rispose Adam.

Avvicinandosi ha Sirius, con gli sguardi di tutti puntati su di lui.

“una lettera per Harry, l’abbiamo intercettata venendo qui” sussurro appena udibile Adam ha Sirius. Che si fece curioso nei riguardi di quella lettera, stretta fra le mani di Adam.

“Harry è arrivata una lettera per te” disse infine Sirius, prendendo la lettera dalle mani di Adam. Che si andò ha mettere comodo, affianco ha Ninfadora.

“oggi ti trovo più splendida, del solito Ninfadora” la saluto, d’amico che era.

“non capisco mai, quando menti o mi stai davvero facendo un complimento” rispose Ninfadora scaltra.

“bhè ti toglierei tutto il divertimento” le disse Adam. Una risata forte e gutturale si alzo, dal viso di Lupin. Mentre Harry apriva la lettera.

Caro Signor Potter;

Il Ministero e venuto ha sapere che, diciannove giugno, alle ore diciassette e un quarto. Lei ha praticato la magia, davanti ha un Babbano. Per la legge della ragionevole restrizione delle arti magiche da parte dei minori. Lei con la presente legge, e espulso dalla scuola di magia e stregoneria di Hogwarts.

Con i migliori saluti;

Mafalda Hopkins.

C’era chi come la Signora Weasley, sbianco. Chi come Hermione, continuava ha consolare Harry dicendoli:

“e praticamente impossibile, Harry non posso. La legge dice chiaramente, che se ti trovavi in pericolo di morte potevi usare la magia davanti ha un babbano.”

“questa non ci voleva, proprio. Caramel userà qualsiasi cosa per discriminare te e Silente” disse risoluto Lupin, i gomiti infognati nel tavolo. Sirius rimase fermo ha capotavola, Malocchio Moody rimase in disparte. Il suo occhio elettrico continuava ha fissare Adam da dietro la sua nuca.

“qualcuno deve avvertire Silente” aggiunse Ninfadora.

“credo che Silente già lo sappia” rispose Adam.

Tutti i presenti rivolsero la loro attenzione verso Adam. Sostenne lo sguardo di tutti.

“perche scusa, sei stato tu ha praticare la magia. Non io, dovresti essere tu al mio posto” esclamo Harry.

“hai tutte le ragioni del mondo, per dire questo. Ma come ha detto Lupin, Cornelius usa tutto ciò che e in suo potere per discriminare te e Silente”.

“già usa tutta la sua influenza che ha sulla gazzetta del Profeta, per discriminare te e Silente.” continuo Lupin.

“ma perche?” chiese Harry.

“perche Cornelius, crede che Silente voglia la sua carica” fece Lupin.

“ma è impossibile, nessuno persona sana di mente, lo penserebbe.” rispose Harry.

“appunto, Caramel ha la mente contorta dalla paura. L’ultima volta che L’oscuro Signore e tornato, aveva distrutto tutto ciò che vedi ora” una nota triste s’infranse nella frase di Lupin.

Il dolore e troppo forte, Voldemort aveva fatto cose terribili, e altre ne vorrà fare.

Harry e l’unica speranza che abbiamo. Si ritrovo ha pensare Adam, chissà perche Silente gli aveva detto cosi.

“L’oscuro Signore sta reclutando in maniera massiccia. L’ultima volta, c’erano tanti suoi seguaci. L’ordine cerca di reclutare altra gente.” cambio discorso Sirius, forse si sentiva in obbligo verso Harry. Dirgli la verità, manco fosse suo figlio.

“perche?” domando Harry.

“noi crediamo che stia cercando qualcosa, qualcosa che l’ultima volta non aveva.”

“Sirius” l’ammoni Malocchio.

“tipo un’arma?” provo Harry.

Sirius stava per aprire bocca, proprio quando la Signora Weasley parlo:

“ora basta, dilli di più e tanto vale ammetterlo nell’Ordine” scandì.

“bene, se Voldemort combatte. Voglio esserci anch’io” rispose Harry.

Tutti si aspettavano queste parole.

e solo un ragazzo” protesto la Signora Weasley.

“perche Adam non lo è?” domando Ron, facendosi piccolo sotto lo sguardo della madre.

“appunto” aggiunse Harry.

“io sono un caso a parte” disse Adam.

“oh andiamo, avrai la nostra stessa età.” protesto George Weasley.

“può darsi, ma io sono qui solo su espressa richiesta di Silente.” rispose Adam.

“comunque, non ti espelleranno da Hogwarts, Silente farà il possibile.” aggiunse Adam.

L’intera combriccola lo guardo, curioso. Quel tavolo lungo, conteneva quasi tutti i membri dell’Ordine della Fenice. Adam si senti oppresso.

“il bagno dov’è?” domando ha Sirius.

“seconda piano ha sinistra” spiego pratico.

Malocchio Moody lo guardo per un istante.

-sappiamo entrambi, cosa succederà domani- li mando col pensiero Adam.

-Silente mi ha già informato, lo accompagnerò io e Weasley- li rispose nella stessa maniera Moody.

Cerco il bagno Adam, vagando per quella casa immensa. Alla fine lo trovo, guardo fuori dall’unica finestra. Uno scorcio di Londra, un quartiere tutto sommato benestante, li apparve al di là del vetro.

Il pericolo invase la sua mente, appena senti Verdiana in allarme Adam corse fuori dal bagno. Si lascio scivolare sul corrimano, della scala. Arrivo in sala, guardo per un istante Moody.

“gli hai sentiti anche tu?” domando L’Auror.

“si, sono al ponte” i due si capivano al volo.

“non posso allontanarmi da qui” rispose Moody.

I presenti guardarono i due parlare, i grandi in allarme. I ragazzi semplicemente curiosi.

“d’accordo, parto subito” disse Adam.

“ragazzo fa ciò che devi, ma non farti vedere” enuncio Moody, riferendosi ha Verdiana soprattutto.

“non temere”.

Corse Adam fuori dalla casa, quattro mangiamorte infestavano il centro di Londra. Lui doveva intervenire. Verdiana l’aspettava appena fuori città. Dove poco dopo, Adam si materializzo.

-si va ha caccia di Mangiamorte- disse Adam.

-volano fuori Londra- spiego Verdiana.

-credi di raggiungerli?- li domando Adam, già salendo in sella ha Verdiana.

-non temere, sarò abbastanza veloce. Non ci vedranno arrivare, faranno la fine dei conigli cacciati dall’aquila.- le rispose Verdiana, sicura da drago qual’era delle sue capacita. Assieme si librarono in volo, i muscoli possenti di Verdiana spinsero sul terreno. Dandosi cosi lo slancio, per il volo. Si allontanarono assieme, Dragonessa e Cavaliere. La caccia hai mangiamorte era iniziata.

“bene, ora ragazzi se volete aiutarmi ha pulire qui” disse la Signora Weasley, hai sei ragazzi.

Arrivo Kisley, ha perdifiato. Irruppe nella sala da pranzo, con il suo fervore.

“quattro mangiamorte ha Londra!” esclamo allarmato.

“lo sappiamo, Kisley. Non ti preoccupare, se ne sta occupando Adam.” le rispose noncurante Moody.

“quattro contro uno?” domando Harry, Hermione con apprensione studio il volto di Moody. Era cosi sicuro, come faceva un ragazzo della loro età sfidare quattro mangiamorte da solo?.

“ah spero che lasci qualcosa da interrogare.” fece Kisley, sorridendo.
“già un alleato, prezioso” ribatte Lupin complice.

I ragazzi non ci capirono niente, Hermione si faceva mille domande. Ma la soluzione li continuava ha sfuggire. Per fortuna la pulizia di tutta la casa levo le loro menti, da ogni sorta di pensieri per ore.

Adam si trovava ha volare con Verdiana. Braccarono i mangiamorte, verso le aperte campagne. Le sagome scure, i mantelli neri fluttuanti nel vento. Sfruttando banchi di nuvole, Verdiana si mimetizzo. pronta per calare sopra quei quattro mostri. Dei disastri che avevano combinato Adam già sapeva. Erano morte parecchie persone, dovevano pagare per questo.

-ora!- grido mentalmente Adam.

Verdiana in sua risposta, urlo il suo grido di battaglia migliore. Due mangiamorte scapparono spaventati. Gli altri due si lanciarono verso Verdiana, grave errore da parte loro. Con un avvitamento che quasi fece cadere Adam, Verdiana schivo i due mangiamorte in volo. Con il collo proteso in avanti, le fiamme iniziavano ha salire dal suo ventre. Apri la bocca Verdiana, una lingua di fuoco. Capace di sciogliere la roccia. Proruppe dalle sue zanne. Incendiando i due mangiamorte, all’istante. I loro copri caddero senza vita, schiantandosi al suolo. Ha metri di distanza.

Concentrati sugli altri due, Verdiana e Adam perlustrarono i cieli attorno ha loro. Nessuna traccia degli ultimi due.

-meglio non rischiare l’ira di Voldemort, torniamo- disse risoluta Verdiana.

-ottima manovra- si congratulo Adam con Verdiana. La manovra di prima, aveva in qualche modo evitato uno scontro con Adam. Il suo ego si gonfio, conscia d’essere la predatrice per eccellenza. Verdiana si diverti del complimento. Volarono assieme, spingendoci verso il loro rifugio. Dove parlarono e si tennero compagnia ha vicenda.

I ragazzi si ritirarono nelle loro stanze, esausti dalle ore di pulizie.

“credi ancora in lui?” domando Hermione, si dovevano riposare prima della cena. Invece i tre, parlavano animatamente nella stanza di Ron e Harry.

“dopo che so, che può tenere testa ha quattro mangiamorte. Puoi scommetterci.” rispose Ron, convinto delle sue scelte.

“appunto, mi spaventa cosa riuscirebbe ha fare. Come faceva ha sapere dei mangiamorte, prima di Kisley?” domando Harry.

“se per questo lo sapeva anche Moody” disse Hermione.

“dovrei chiedere ha Sirius, forse lui saprà qualcosa” fece risoluto Harry. Restio ha passare quei momenti con il padrino, semplicemente ha fargli delle domande. Era già difficile vederlo ogni anno, in più ora doveva passare quei giorni. Ad estorcere dal suo padrino qualche informazione utile.

Ron cadde sul suo letto, stanco.

“sentite ora non ne voglio parlare, possiamo riposarci prima della cena?” protesto.

“solo ha magiare pensi” le rimbecco Hermione.

Harry era felice di rivedergli i suoi amici, poteva persino parlare con loro. Che per tutta l’estate non si erano fatti vivi, via gufo. Il giorno scemo, l’ira di Voldemort si fece sentire.

Sconvolto da un incubo Harry si sveglio di soprassalto, era completamente sudato. Aveva sognato una porta, in una segreta di qualche castello. Ipotizzo, la mancanza di luce. Era stata questa ha farle credere che fosse una segreta. Temeva anche per l’udienza, non voleva essere espulso da Hogwarts. Era la sua casa, lo era da sempre stata. Finche Harry, aveva saputo d’essere un mago. Poteva comunque, stare con Sirius. L’idea li piacque molto.

L’ufficio di Silente, era nella semi oscurità. Piton fissava il Preside curioso, aveva delle ipotesi su chi fosse quel ragazzo. Ma mai si sarebbe arrischiato di invadere, ciò che Silente non li voleva dire.

“c’e qualcosa che ti turba Severus?” domando Silente, i suoi occhiali ha mezza luna indugiarono sul viso oliato di Piton.

“e riguardo al ragazzo” rispose Piton, le mani chiuse in grembo. Attendeva la risposta, la verità. Con crescente impazienza. Con lentezza Silente si alzo, dalla sua sedia intagliata.

“i Draghi ritorneranno ha Hogwarts” scandì, il viso contratto in una maschera d’emozioni illeggibile da chiunque.  

   
 
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