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Autore: kitharah    18/07/2013    7 recensioni
Storia ad oc | Ispirata alla serie tv “The Secret Circle”. Faye dominerà il mondo. ♥ | Iscrizioni chiuse. Grazie per la partecipazione. ♥
Au a go-go~ | Azione | Fantasy | Sentimentale | Ooc | What if? | Un po’ di violenza | Un po’ di sangue | Un po’ di ‘ci scappa il morto’
Hey gente~
Come state? Io bene c:
È da un bel po’ che non mi faccio sentire qui nel fandom di IE. Ma, adesso sono qui con questo esperimento di fic ad oc che spero di portare a termine :3
---
«Impossibile, ti dico. Non ci possono essere dei discendenti del Circolo qui a Chance Harbor. Gli abbiamo mandati via tutti, per cui non possono esserci nuovi componenti. Il Circolo non può rinascere. No. Non può!» gridò lui.
Era nervoso. Arrabbiato.
«Ti prego, Hiroto. Credimi. Lo sai che non scherzerei mai su delle cose così importanti, tantomeno ora che manca poco al nostro matrimonio.» disse la blu appoggiando la sua mano sulla spalla del rosso.
«Sì, lo so…» rispose Hiroto abbassando la testa.
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Se vi interessa, fateci un saltino c:
Fra~
Genere: Azione, Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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.:Witch Circle.

 
 
.:
Chapter #04. ~ Secrets and decisions to make.
 
 
 
 
 
-02 Ottobre. Chance Harbor. Ore 13.15.
 
«Sai, Sukhie. Secondo me ti dovresti dichiarare a Nagumo.» disse Akio all’amica dai corti e ricci capelli castani tendenti al rame che gli stava accanto.
«Cosa?! Ma che dici, Akio?» domandò la ragazza, fermandosi di scatto. «Come faccio a dichiararmi a Nagumo che se appena lo vedo arrossisco come un pomodoro?» aggiunse poi.
In effetti Sukhie avrebbe voluto dichiararsi già da molto tempo, ma qualcosa non glielo permetteva. Difatti non riusciva a dire quello che provava non solo perché in sua presenza diventava tutta rossa e si ammutoliva, ma bensì perché nascondeva un grande segreto che non poteva dire a nessuno, nemmeno ai suoi migliori amici, anche se lei non sopportava i segreti.
Lei era una Strega. Non poteva dire a nessuno la sua vera natura. Non poteva proprio. Ma non solo perché tutti l’avrebbero evitata, ma soprattutto perché sennò i Cacciatori di Streghe di Chance Harbor l’avrebbero cacciata e immediatamente uccisa come avevano fatto con i suoi genitori.
Già. I suoi cari genitori. Quanto avrebbe voluto che fossero ancora in vita. Ma purtroppo non esisteva modo di farli resuscitare. Se solo quegli stupidi Cacciatori non avessero scoperto che anche i suoi genitori fossero delle Streghe, sarebbero ancora sulla faccia della terra e forse in quel momento Sukhie starebbe accoccolata tra le loro braccia.
Ed era per quello che non voleva dichiarare il suo amore. Già era molto che stava con Akio in quel momento. Difatti Sukhie si era promessa di non affezionarsi a nessuno perché tutte le persone a lei care avrebbero potuto essere in pericolo.
Però l’amore e l’amicizia non si possono controllare, per cui Sukhie doveva solo pregare di non essere scoperta e tutto sarebbe filato liscio come l’olio.
In fondo, che male poteva mai fare una ragazza di diciassette anni.
 
 
 
 
-02 Ottobre. Chance Harbor. Ore 14.05.
                      
«Adhara, ecco a te il pranzo.» disse Madge entrando nella stanza della ragazza.
Le aveva portato un bel vassoio imbandito di squisitezze per pranzare. Glielo posizionò sulla pancia e subito dopo si sedette sullo stesso angolo del letto dove anche la sera scorsa si era seduta.
La osservò per un bel po’. Aveva capito fin da subito che era una ragazza, come dire, nomade. Aveva capito che non mangiava pasta e carne da un bel po’ di tempo già da come aveva guardato i piatti.
«G-grazie.» sussurrò la ragazza.
«Ti va di raccontarmi un po’ quello che è successo ieri? Non per essere invadente, ma vorrei aiutarti.» domandò Madge.
«Oh, certo.» rispose lei calma e tranquilla.
«Stavo tornando da scuola quando mi accorgo che dietro di me c’è un uomo con un giaccone lungo e nero.» incominciò a raccontare Adhara. «Così iniziò a camminare sempre più veloce fino a quando entro nel bosco. Tutt’un tratto mi volto e l’uomo non c’era più.» continuò.
«Pensavo che se ne fosse andato, ma quando mi sono girata verso dove stavo scappando, me lo sono ritrovato d’avanti. Ero pietrificata. Aveva un coltello nella mano e me l’aveva conficcato nel costato.»
«Senti, se non te la senti smettila.» disse la Brown appoggiandole una mano sulla spalla destra.
«Oh, no. Non preoccuparti.» rispose.
«Mentre mi accoltellava, mi chiamava Strega.»
«Strega? E perché?» chiese Madge stupita.
«Non so. L’ha ripetuto più e più volte. Ha detto anche che io sarei stata la prima vittima del Circolo.» rispose.
«Cosa?!» esclamò qualcuno fuori dalla porta.
Tutt’e due le ragazze si voltarono di scatto per vedere chi fosse e scoprirono che era Eloise.
«Nonna? Che cos’è successo?»
«Oh, n-niente Madge. Ho solo… ho solo singhiozzato, eh eh.» farfugliò la donna.
«Cosa ci fai qui?» le chiese la nipote.
«So-sono venuta a vedere come stesse Adhara. Ma vedo che sta bene ed è  in ottima compagnia, per cui… a dopo!» canticchiò uscendo con una venatura di preoccupazione nella voce.
 
 
 
 
-02 Ottobre. Chance Harbor. Ore 18.22.
 
Cammie era da poco arrivata all’edicola-cartolibreria più vicina a casa sua. Doveva fare delle fotocopie per la scuola, ma c’era una fila lunghissima d’avanti alla fotocopiatrice.
Stava pensando. Pensava alle sue migliori amiche. Ai, Natsumi e Clara. Chissà come sarebbe stata la vita senza di loro.
Aveva passato tanto tempo insieme a loro e si conoscevano fin dalle scuole elementari.
Le voleva molto bene, come se fossero sue sorelle. Se qualcuno le insulta o le prende in giro, lei non si fa problemi e li prende tutti con tanta di bocca e inizia a schiaffeggiare tutti senza mai fermarsi.
Insomma, erano le sue migliori amiche. Ma in generale, voleva bene a tutti i suoi compagni di classe, non quanto a loro tre, ma gli voleva molto bene.
L’unico compagno di scuola con cui non andava d’accordo era Fei Rune.
Era un ragazzo che non le andava a genio. Lo reputava un ragazzino viziato, antipatico ed infantile. Però Cammie non riusciva ad odiarlo. Non riusciva proprio.
Lei, in fondo in fondo, sapeva che non poteva odiarlo come faceva credere. Lei lo amava.
Ogni volta che si incontravano si litigavano sempre, ma lei avrebbe voluto stampargli un bel bacio sulle sue esili labbra. Era il suo desiderio più grande, voleva dichiararsi più di ogni altra cosa al mondo.
Ma non poteva. Lei era Cammie Melpomene e non poteva dichiarare il suo amore ad un bambino ingorante.
«Oh, Melpomene.» disse qualcuno attirando l’attenzione della ragazza dai lunghi e lisci capelli biondo chiarissimo, quasi bianco.
«Fei. Chi non muore si rivede.» disse la ragazza sarcasticamente.
«Che ci fai tu qui, rincretinita?» chiese lui.
«Quello che fai tu, immagino.» rispose.
«Ti vuoi comprare un giornalino porno? Non pensavo fossi una di quelle ragazze che le piace fare quelle cose d’avanti a delle immagini osé.»
«Oh, mi fai schifo.» sussurrò lei.
«Oh, bè. A me piace.» rispose.
«Senti, Rune. A me non mi interessa cosa fai la notte, o il giorno, o in bagno, o in qualunque altro posto della casa, per cui non mi rompere i coglioni e vattene via.» disse. «Stronzo.» concluse poi voltandosi verso un altro lato del piccolo edificio.
Fei rise di buon gusto. Amava farla stizzire, anche se non lo faceva perché voleva vederla arrabbiata, bensì perché le piaceva. Già. Fei contraccambiava il sentimento che provava Cammie per lui.
Era l’unica persona che per lui contava veramente, anche più dei suoi migliori amici.
Anche Fei avrebbe voluto tanto dichiararsi, ma non poteva. Lui era un ragazzo un po’ troppo vivace, ed estroverso, e scherzoso. Lei invece era una ragazza seria, dolce, e romantica. Non sarebbero mai potuti essere fatti l’uno per l’altra.
Però tutti sanno che gli opposti si attraggono.
 
 
 
 
-02 Ottobre. Chance Harbor. Ore 23.43.
 
Eloise Brown camminava lentamente e furtivamente nell’ombra della notte.
Stava andando a casa Hanazashi, a casa di Reika. Era molto preoccupata.
Salì in quattro e quattr’otto gli scalini di un marmo molto pregiato, si guardò introno e alle spalle, e poi suonò al campanello.
La porta si aprì immediatamente e la donna entrò con molta velocità.
Erano tutti là. Sakurako Hanazashi e Riyo Hanazashi, i padroni di casa; Megumi Shiomiya, Margaret Queen e Marie Sunshine. Stavano tutti aspettando Eloise.
«Scusate il ritardo.» disse la donna, togliendosi il mantello. Lo appese all’attaccapanni e subito dopo si sedette su uno dei divani del grande salotto.
«Non preoccuparti, Eloise.» disse Margaret.
«Perché ci hai fatto venire qui?» chiese poi Marie.
«Allora, sapete dell’aggressione che è avvenuta ieri nel bosco, vero?»
«Sì.» risposero tutti.
«Bene. Avevo bisogno di riunirvi tutti qui per avvertirvi che i nostri figli, fratelli e nipoti sono in pericolo.» sussurrò lei.
Tutti si guardarono perplessi, come se non riuscissero a capire cosa Eloise volesse dirgli.
«In che senso in pericolo?» chiese Megumi.
«I Cacciatori di Streghe sono usciti allo scoperto un’altra volta. Vogliono uccidere i nostri ragazzi!» disse la donna, pronunciando le ultime parole con un tono di voce un po’ più alto.
«Cosa?!» esclamarono tutti.
L’aria si stava facendo sempre più pesante. Erano tutti nervosi e un po’ scossi. I Cacciatori di Streghe volevano uccidere i loro figli. Non poteva essere vero.
«Come fai a saperlo?» chiese Riyo, stringendo al petto una foto delle sue figlie.
Riyo Hanazashi era uno Stregone. Quando compì diciassette anni entrò a far parte del Circolo di Streghe di Chance Harbor. Lui era riuscito a scampare alla follia omicida dei Cacciatori e così decise di sposarsi con una donna senza poteri sperando che i suoi figli sarebbero nati col sangue di sua moglie.
Le sue figlie. Reika e Karako. E se le sarebbe successo qualcosa? Non riusciva neanche a pensarlo. Le amava molto, più della sua stessa vita.
Ma ora gli rimaneva sperare solo che fosse veramente così, anche se era sicuro che almeno una di loro sarebbe stata una Strega.
«La ragazza ha raccontato tutto a mia nipote. Io ho origliato dietro la porta e ho sentito che nel momento in cui l’uomo la stava uccidendo, la chiamava Strega e diceva che non avrebbe mai permesso che il Circolo si sarebbe riunito.» rispose.
Nessuno fiatò. Erano tutti preoccupati, soprattutto Megumi. Era molto affezionata a suo fratello Shirai e non avrebbe mai voluto che gli succedesse qualcosa.
Dopodiché Megumi prese la parola: «E cosa dovremo fare?»
«Dobbiamo fare in modo che i ragazzi non sappiano che sono delle Streghe.» rispose la bionda.
«Ma mia nipote Sukhie sa di essere una Strega!» sussurrò Margaret.
«Cosa?! Come è possibile? Gliel’hai detto tu?»
«No di certo. Lo osservata fin da piccola e purtroppo ha ereditato i poteri di suo padre.» rispose.
«Oh no.» brontolò preoccupata Eloise.
«A questo punto ci rimane solo una cosa da fare.» si intromise Marie. «Dobbiamo cercare tutti i componenti del Circolo e riunificarlo.» continuò.
«Sei pazza Marie? Vuoi che tua figlia Arianne rischi di morire?» chiese la bionda.
«Eloise, Marie ha ragione. Io non sono una Strega e non corro nessun pericolo, però non voglio che le mie figlie muoiano senza aver fatto nulla per difendersi.» si intromise Sakurako.
«Ma…»
«Eloise, Marie e mia moglie hanno ragione. Dobbiamo fare in modo che si conoscano e dobbiamo allenarli per difendersi.» disse Riyo appoggiando le due donne.
«E poi, signora Brown, c’è lei, il signor Hanazashi e la signora Queen se nel caso dovesse succedere qualcosa.» disse Megumi, d’accordo con Marie e i signori Hanazashi.
«Io sto con voi.» disse Margaret, anche se era un po’ incerta.
«E va bene, ma al primo fallimento dovremo entrare in scena noi tre. E dobbiamo convincere a collaborare anche Jack ed Ellie Douglas.» acconsentì la Brown.
«Certo. Anche se credo sarà un po’ difficile convincere quei due. Dopo quello che è successo l’ultima volta… non sono molto convinto che accettino.» rispose l’uomo.
«Ci riusciremo, Riyo. Ci riusciremo.» rispose Sakurako appoggiando la mano sulla spalla destro del marito.
Eloise non era ancora molto convinta. Aveva perso sua figlia nell’ultima battaglia contro i Cacciatori di Streghe e non voleva perdere sua nipote.
Madge era come una figlia per lei e non avrebbe mai voluto che le succedesse qualcosa. Ma purtroppo questa era l’unica possibilità che avevano per sconfiggere i Cacciatori di Streghe. Per sconfiggerli, una volta per tutte.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
.:
L’angolino dell’autrice.
 
Buongiorno, buon pomeriggio o buonasera a tutti~
Come state, cari? Spero bene :3
Scusatemi per l’enorme ritardo, ma ho avuto tanto da fare e avevo molte idee per altre fic che se non le avrei scritte subito, me le sarei dimenticate. Ma adesso sono qui e questo è l’importante c:
Allora, come avete potuto notare ho introdotto un’altra oc: Sukhie Queen. Lei sa già di essere una Strega, ma scoprirete tutto più in là. Chou e Maria le farò comparire nei prossimi capitoli. Scusate -riferito a yori99 e The Moon Angel- se non le ho inserite fino ad adesso, ma la mia mente si è fatta dei film mentali e quindi…
Inoltre scusate -questa volta riferito alla maggior parte degl’altri autori degli oc- se non ho fatto comparire i vostri oc, ma anche per loro mi sono fatta già dei film mentali.
Adesso continuiamo c:
Nel secondo pezzettino ho scritto quel che Midorikawa aveva detto ad Adhara nel momento in cui la stava per ucciderla. Eloise ha origliato e questo è stato il risultato. ---//saltella come una scema perché ha fatto una rima involontariamente.
Nel terzo invece ho parlato di Cammie e Fei. Come ti è sembrata quell’alterata chiacchierata, eh Fefe? Spero ti sia piaciuta, anche se è un po’, come dire, osé ^^”
Il quarto ed ultimo è stato il più angst e più misterioso. Con molto sconforto i nostri cari hanno dovuto decidere il da farsi sul Circolo e sono arrivati alla conclusione che bisogna ricomporlo.
So che non è un granché, ma spero ugualmente che vi sia piaciuto. Non è stato neanche eccessivamente molto lungo, ma credo che non sia stato neanche molto piccolo, vero?
Adesso devo scappare, ma spero di risentirvi al prossimo capitolo che non so quando arriverà. Spero presto, però c;
Un bacio,

Fra.
  
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