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Autore: nothanks    18/07/2013    2 recensioni
Lettere. A chi non piace scriverle? A chi non piace riceverle? E se i mittenti e i destinatari fossero più di uno? Se fossero cinque? Non sarebbe di certo una novità; di nuovo, ci sarebbe solo il fatto che nessuno di loro sa dell'esistenza degli altri quattro e che scrivono tutti ad una stessa persona: Caroline. Caroline, Caroline che si trasferisce di città in città, Caroline che conosce tanta gente e che, proprio fra questa gente, troverà cinque ragazzi, destinati ad incontrarsi, un giorno, ma non a causa della loro amica in comune, ma a causa di un sogno in comune. Cosa succederà quando scopriranno di avere tutti la stessa migliore amica da anni? E chi sarà mai questo "Sesto Destinatario"? Caroline ne ricordava solo cinque...e le sarebbero bastati, diceva.
Genere: Fluff, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 17: 31 Ottobre 2005 – Holmes Chapel, UK

- Dolcetto o scherzetto?
- No.
- Dài, Caro...! - le blocca la porta per non farla chiudere.
- No, Harry, non ci vengo con te!
- Mi...hai chiamato Harry... - rimase un po' deluso e, dopo che Caroline lo guardò con un'espressione scocciata, ritornò in sé e le disse con un sorriso malizioso: - Certo che sei proprio arrabbiata, eh?! Oh, salve Mrs. Butler!
- Harry, entra! Vuoi un dolcetto?
- Certo, grazie, Mrs. Butler. - e seguì Georgia in cucina, fissando Caroline con uno sguardo che valeva più di mille parole.
Lei sbuffò e li raggiunse in cucina.
- Tieni, Harry, proprio come piace a te: succo e biscotti. Come mai non sei vestita, Caro? Non vedi come sta bene Harry-Scooby Doo?
- Veramente...
- Infatti! È la solita ritardataria! Le avevo detto che sarei passato alle 7 e mezza e lei nn è ancora pronta! Pensi che non mi ha voluto nemmeno dire da cosa si vestisse! È impossibile, davvero! - forse Caroline non conosceva persona che mentisse meglio di lui - Dài, Caro, cosa aspetti?
- Vado. - grugnì fulminandolo con lo sguardo.
Dopo tre quarti d'ora abbondanti, scese dal piano di sopra, lasciando entrambii a bocca aperta; era sempre lei, ma, allo stesso tempo, no: vestita da cheerleader, ma con la pelle bianca, le occhiaie e le labbra lilla. Si voltò di spalle e fece vedere il pezzo forte del suo costume: un'ascia conficcata dritta nella sua schiena e circondata da schizzi e grumi di sangue.
Si rigirò e disse: - È stata un'idea di Josh...aveva ancora l'ascia dell'anno scorso. Non male, vero?
- Altroché!
- Caroline, non sarà un po' esagerato? - chiese, storcendo il naso e la bocca, Georgia.
- Mamma, è Halloween, mica il Carnevale di Rio...
- Sì, ma...
- Vabbè, posso sempre rimanere a casa...
- E perché mai? C'è Harry e potete passare insieme solo due Halloween.
- Già, Caro, perché mai?!
- Sta un po' zitto, Ed!
- Ed?! Musica per le mie orecchie.
Sbuffò e gli prese il braccio, restando un po' rigida e uscendo di casa a passo alto.
- Mi hai...?
- No, - lo bloccò - non ti ho perdonato.
- Ma dài, era solo uno stupido scherzo!
- Stupido...per te, forse. Sai che non mi piacciono queste cose.
- Sì, ma l'ho fatto in buona fede...per...
- Per nulla, Ed! Per nulla! - si era fermata dietro di lui e gli gridava in faccia, proprio pochi metri dopo il vialetto di casa sua, lontani dalla vista della madre e del fratello - Hai detto a Joel che avevo una cotta per lui, ti rendi conto?! Non mi vorrà più rivolgere la parola durante le lezioni di Inglese!
- E cosa cambia? - si stava innervosendo anche lui.
- Come "Cosa cambia?"?! Cosa cambia? Semplice: mi hai messa in imbarazzo e, se già prima di oggi non riuscivo a guardarlo negli occhi per più di 30 secondi, ora non potrò nemmeno guardarlo quand'è di spalle ed è tutta colpa tua!
- Non è vero! - gridava.
- Sì, invece! - piangeva.
- Ma...io...io volevo solo... - sussurrò per poi avvicinarsi velocemente a lei e abbracciarla.
Le parole si sentivano a malapena perché quasi bloccate dai capelli, ma Caroline fu certa di sentire: - Scusami, l'ho fatto solo perché ti voglio bene.
   
 
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