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Autore: Lulyblu_    18/07/2013    1 recensioni
Ho sempre amato viaggiare. Girare il mondo, conoscere nuove persone, imparare nuove lingue, entrare in contatto con altre culture. Prendere un aereo e partire verso il primo posto che mi passasse per la testa è sempre stato uno dei miei numerosi sogni nel cassetto. Sognavo la libertà, sognavo di sorridere e ridere, sognavo di abbracciare il primo conosciuto preso a tiro in giro per le strade, sognavo di poter essere felice con una persona sincera e speciale, unica, capace di tirare fuori il meglio di me con una semplice carezza e uno sguardo. Ho sempre cercato di lasciare ogni cosa a suo tempo, di non affrettare un qualcosa che sarebbe accaduto solo successivamente. Da questo punto di vista posso essere considerata una persona abbastanza tranquilla e paziente. Ero cresciuta con certi principi e idee. Avevo un mondo tutto mio. Un mondo che è durato ben diciassette anni prima che un paio di fossette e di occhi bipolari lo mandassero in frantumi. Da un lato la cosa potrebbe sembrare tragica, potrebbe far pensare a qualcosa ormai distrutta e irrecuperabile. In realtà innamorarmi di LUI è stata la cosa migliore che mi sia successa.
**
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Why are you singing me love songs? 
What good is a love song? 
What good is a love song without the love? 
Why are you singing me love songs? 
What good is a love song? 
What good is a love song without the love? 
Why are we acting like lovers? 
We don't know each other 
Even though we used to rule the world 
Why are you singing me love songs 
What good is a love song 
A love song without the love 

-Without The Love, Demi Lovato.

 
 
Capitolo 9
“Harrehhh” Gemma spalancò la porta e corse frettolosamente verso il fratello che era sceso da nemmeno due secondi dall’auto. Gli cinse la vita con le mani e gli affondò la faccia nell’incavo del collo. “Mi sei mancato.”

Le accarezzò i capelli. “Ehi, Gem. Anche tu mi sei mancata.”

Si alzò sulle punte per scoccargli un bacio sulla guancia. “Cazzo, sei troppo alto fratello.” Sentenziò, prima di spostare lo sguardo su qualcun altro. “Ciao, Julie. Mi fa piacere che tu sia venuta.” La strinse fra le braccia.

“Ciao, Gemma. Sono felice di essere qui con voi. Grazie per avermi invitata.”

“Figurati. Ormai fai parte della famiglia. Ora entriamo che c’è freddo.”

Dopo aver preso Julie per mano, Harry s’incammino dietro alla sorella che, con passo impettito, gli raccontava le ultime novità del matrimonio.

“Zio Andrew ospiterà tutti noi qui a casa sua. Megan si preparerà a casa di zia Scarlett. Non vede l’ora di rivederti. E anche Tyler. In realtà tutta la famiglia ti sta aspettando con ansia. Hanno assunto un cantante, anche se tutti sperano in una tua esibizione a sorpresa. Liam arriverà fra un’ora all’incirca. Mamma è in cucina.” Indicò loro una porta scorrevole di vetro opaco, quando misero piede dentro casa. Era grande e ariosa, aveva una scala che porta al piano di sopra e da fuori Julie aveva intuito che ce ne fossero tre. I mobili dell’ingresso erano moderni e bianchi, nel salone si estendeva un grande divano ad L, posto di fronte al più grande schermo al plasma che Juliette ebbe mai visto.

“100 pollici.” Le disse Harry, intercettando il suo sguardo.

“E’ enorme.”

Sorrise compiaciuto. “Sì, lo è. Zio Andrew è un patito della tecnologia HD. Non sorprenderti quando vedrai la sua collezione di prodotti Apple.”

“Proprio così! Preferirò sempre l’Apple alla Samsung.” Un omone alto quanto Harry, dalla corporatura robusta e dai capelli brizzolati fece il suo ingresso nel salone facendo un caloroso sorriso al nipote. “Ragazzo mio” allargò le braccia “vieni ad abbracciare lo zio Drew!”
Harry si precipitò fra le sue braccia con un sospiro di felicità, come se la cosa che più desiderasse al mondo fosse stare, appunto, rinchiuso fra quelle dello zio. Julie sorrise intenerita.

“L’ultima volta che ti ho visto eri alto così” si portò una mano all’altezza della spalla sinistra. “Ora invece mi ha raggiunto, ma resterai sempre una checca nella lotta.”

“Non so perché ma il tuo spirito di patata mi è mancato!”

Drew alzò gli occhi al cielo. “E questa bella ragazza chi è?”

“Zio, ti presento Juliette Montgomery, la mia fidanzata.”

“Piacere di conoscerti, Juliette. Sono Andrew Cox, il fratello di Anne. E lo zio di questo idiota” indicò Harry col collo.

“Zio Drew?” rise, Harry.

“Fatti i fatti tuoi tu.”

“E’ un piacere conoscerla, signor Cox.”

“Chiamami semplicemente zio Drew e dammi del tu” la prese a braccetto mentre andava in cucina. “Dimmi una cosa… Il mio nipotino è bravo al letto?”

“ZIO!” La faccia di Harry si tinse di rosso e Julie registrò nella sua mente quella scena: era raro vederlo arrossire.

A dispetto di quanto pensasse, invece Julie non s’imbarazzò ma sorrise divertita a quella domanda. Quell’uomo non la metteva per niente in imbarazzo e le ricordava molto suo padre proprio per il carattere schietto e per la lingua biforcuta che aveva. “Non posso lamentarmi in quel campo. Ci sa fare.”

“Guarda un po’! La mia ragazza che si allea con mio zio per mettermi in imbarazzo. Roba da non credere.” Borbottò il riccio alle loro spalle, ma entrambi fecero finta di non averlo sentito.

“Sai, Julie? Mi piaci già! Diventeremo grandi amici. Anne!” terminò la frase quando i suoi occhi saettarono sulla figura della sorella, che si stava adoperando per preparare la cena. “Guarda chi c'è.”

Anne si asciugò le mani con uno strofinaccio e si sistemò una ciocca di capelli dietro l’orecchio. “Bambino mio!” lo strinse forte.

“Ciao mà.”

“Com’è andato il viaggio?”

“Bene. Per fortuna non c’era molta confusione e in tre ore di auto siamo arrivati.”

“Perché non avete preso l’aereo?”

“Avremmo attirato troppo l’attenzione.”

“Hai ragione.” Gli prese il viso fra le mani e gli scoccò un sonoro bacio sulle labbra. Un bacio… da mamma. Julie ricordò tutte le volte in cui sua madre lo faceva a lei, mettendola in imbarazzo di fronte alle sue amiche. Lei si lamentava spesso dei suoi improvvisi attacchi di affetto e si scostava, pulendosi la bocca. Ma in quel momento non desiderava nient’altro che un suo bacio e un abbraccio di Harry. Quest’ultimo l’aveva lasciata fare e i muscoli della sue braccia ero guizzati quando l’aveva stretta più forte e aveva affondato la bocca fra i suoi capelli.

“Julie, cara, che bello vederti.”

“Ciao Anne.” Si fece circondare dalla braccia abbronzate delle donna e inspirò il suo profumo. Zucchero a velo. “Come stai?”

“Si tira avanti.” Le sorrise. “Ti presento Robin, il mio compagno.”

Julie non si era resa conto della presenza di un altro uomo alle sue spalle. Gli mancavano un po’ di capelli e portava gli occhiali. Era alto e possente, al punto da incutere un timore riverenziale, ma aveva un gran sorriso, caldo e benevolo. Julie lo adorava già.

“E’ un piacere conoscere la ragazza che ha fatto breccia nel cuore di questo testone. Ciao Harry.” Gli diede un pugno sulla spalla. Il ragazzo fece una smorfia e ricambiò i saluti.

“Robin Twist.” Le allungò una mano.

La strinse. “Juliette.”

“Ora tutti a tavola che la cena è pronta!” strillò Anne.

“Vieni, piccola.” Harry le mise un braccio intorno alle spalle e le lasciò un bacio sulla guancia. “E’ normale che non riesca a starti lontano neanche per cinque minuti?” Le sussurrò.

Il cuore di Julie perse un battito e poi riprese a battere a velocità super-sonica. Gli sorrise e si strinse a lui, passandogli un braccio sulla schiena, incapace di pronunciare una frase con senso. Le farfalle che aveva nello stomaco si erano ingarbugliate nella sua gola e stavano giocando con le sue corde vocali.

“Ti amo.” Gli disse.

**

“Aspettami dentro, okay? Ci sono delle fans fuori dal locale. Vado a fare degli autografi.”

“Okay, a dopo.”

Julie si lasciò cadere su una delle sedie del tavolo da dieci in cui era stata sistemata la famiglia e si concedette cinque secondi di pace per far smettere alle sue caviglie di urlare. I tacchi altissimi la stavano uccidendo.

“Posso sedermi qui?” Ecco, appunto! Il suo breve momento di pace fu interrotto da Matty, il figlio di Andrew e fratello della sposa. Quindi cugino di Harry. Lui stesso glielo aveva presentato appena due orette prima.

“Harry?”

“Fuori.”

“Bene.” Sorrise. “Allora Julie! Quanti anni hai?”

“Diciotto. Tu?”

“Diciassette. E sei di Manchester, giusto?”

“Sì. Ma ora abito a Londra.”

“Con Harry. Sì lo so. Da quanto state insieme?”

“Da un anno.”

“Un sacco di tempo e nessuno ne sapeva niente. Siete stati bravi.”

“Ce lo ripetono tutti” rise “Potremmo vincere l’oscar.”

“Me lo immagino già!” scattò in piedi, posando una gamba piegata su una sedia e facendo un gesto con la mano come per evidenziare qualcosa. “Oscar alla miglior interpretazione per Harry Styles e Juliette Montgomery. Una beffa a Jennifer Lawrence!” scosse la testa divertito.

Julie non riuscì a trattenersi e scoppiò in una risata esagerata al punto da farle venire quasi le lacrime agli occhi. “Penso che morirei per le risate.”

“E ci priveresti della tua bravura? Non sia mai!”

“E’ bello vedere che mio cugino riesce a far ridere le ragazze. Di solito loro piangono solo guardandolo.” Harry comparve con un ghigno stampato in volto e impedì a Julie di replicare.

“E’ brutto vedere che sei rimasto sempre lo stesso, cugino.” Ribattè Matty. Non c’erano sguardi di sfida o di ipocrisia fra loro; vi erano sguardi divertiti e affettuosi e Julie capì quanto fossero legati.

“Stavamo parlando della possibilità di girare un porno. Julie è una grande attrice.” Mentì, Matty.

“Sicuro! Quando volete farlo mi chiamate e partecipo anche io.” Disse Harry con nonchalance.

“Ti farò sapere. Ora, scusatemi ma devo andare da quella pazza di mia sorella. A più tardi.”

“Megan è bellissima.”

“Sì, da piccolo l’adoravo. E’ sempre stata la mia cugina preferita.” Entrambi guardarono la sposa, stretta nell’abito bianco largo a partire dai fianchi, i capelli castani raccolti a crocchia sulla testa, i boccoli svolazzanti, il sorriso candido sulle labbra. Era la sposa più bella che avesse mai visto. Non che ne avesse viste tante, alla fine. Megan dovette accorgersi dei loro sguardi insistenti perché all’improvviso si girò verso di loro e  li invitò ad avvicinarsi con un cenno della mano.

“Vi state divertendo ragazzi?”

“Sì, questo posto è bellissimo.” Guardò i fiori sistemati lungo il muro.

“Tra poco si mangia. Tyler mi sta aspettando. Ci vediamo più tardi.”

“Ciao, Meg.”

Non appena la cugina fu abbastanza lontana Harry agguantò Julie per un angolo del vestito, avvicinandola e facendo sbattere i loro petti. Le sue mani corsero ad agganciarsi alla vita di lei, che aveva poggiato le braccia sulle sue spalle, accarezzandogli i ricci. Con i tacchi Julie era di solo pochissimi centimetri più bassa di lui. Si guardarono negli occhi mentre Julie accarezzava il naso di Harry con il suo e gli lasciava un veloce bacio a fior di labbra.

“Mi trovo bene con la tua famiglia.”

“Ti adorano.”

“E io adoro te in smoking.” Tirò leggermente la sua cravatta nera.

“E io amo questo vestito.”

“E io amo i tuoi capelli.”

“Dobbiamo andare avanti tutta la serata dicendo cosa amiamo l’uno dell’altro?” sorrise.

“Non è necessario.”

“Bene, perché..”

Di nuovo Julie non riuscì a finire la frase perché venne interrotta. Ma stavolta non fu il suo dolce fidanzato a zittirla ma, bensì, una biondina ossigenata dagli occhi verdi, fisico da modella e vestito incredibilmente corto.

“Harry? Harry Styles?”

“Tiffany Logan?” La voce di Harry era carica di stupore.

Tiffany? –Che nome da troia!- pensò Juliette.

“Quanto sarà passato? Tre anni? Vieni qui, sexsymbol!”

Harry lasciò Julie e strinse l’altra ragazza fra le braccia, la quale non perse tempo nel fargli scorrere le mani lungo la schiena. Julie li guardava con gli occhi socchiusi.

“Stai in formissima!”

“Anche tu! La fama ti fa bene!” gli tastò il bicipite.

“A chi non fa bene?” poi, in un lampo, si ricordò della sua ragazza. “Lei è Julie, la mia fidanzata. Julie, lei è Tiffany.”

“Un’intima amica.” Sottolineò.

“Piacere mio.” Juls si sorprese della falsità del suo tono.

Continuarono a parlare per più di dieci minuti, o forse di più, ma Julie non poté mai saperlo perché ad un certo punto si allontanò da loro, schifata dal fatto che Harry si facesse continuamente toccare la faccia, la pancia o le braccia; schifata dal fatto che quella bionda le lanciasse occhiate eloquenti dopo ogni tocco. Harry, probabilmente, non si era nemmeno reso conto della sua assenza. Infatti la raggiunse solo dopo altri venti minuti e dovette accontentarsi di sedersi di fronte a lei. Si era appositamente sistemata fra Matty e zio Drew e lontana da Harry. Questi le lanciò un’occhiata confusa e lei lo fulminò con lo sguardo.

**

Tre ore più tardi, una volta terminata la cena fatta di innumerevoli porzioni, Harry era in piedi sul piccolo palchetto montato per il cantante della festa, che si stava godendo un po’ di pace dopo ventidue canzoni. Era arrivato il momento clou che tutta la famiglia aspettava.

“Non sono bravo nei discorsi e credo che lo sappiate tutti, ma ci tengo comunque a fare i miei più sinceri auguri a voi due, ragazzi. Meg, Ty, vi auguro una vita felice. Spero che anche io possa averne una come la vostra.”

I suoi occhi s’incatenarono a quelli di Julie mentre la base partiva e la canzone iniziava.

“Oh her eyes her eyes 
Make the stars look like they're not shining. 
Her hair , her hair 
falls perfectly without her trying”


Just The Way You Are risuonò fra le mura e gli occhi di Julie cominciarono a brillare mentre guardava Harry. Aveva scelto la loro canzone.

“She's so beautiful and I tell her every day”

Un sorriso affiorò sulle labbra di Harry mentre andava avanti con le parole e non abbandonava mai gli occhi di Julie. Numerose coppie avevano cominciato a muoversi leggermente sulla pista, tenendosi stretti e ancheggiando leggermente.
Si era persa nei suoi pensieri e negli smeraldi di Harry al punto da non accorgersi che l’ultima strofa stava per essere intonata.

“And when you smile 
The whole world stops and stares for a while 
'Cause girl you're amazing 
Just the way you are”

 
“Grazie.” Rispose Harry all’applauso fragoroso appena scoppiato.

Partirono le note di ‘Someone Like You’ e Julie si alzò andando incontro ad Harry che la stava ancora fissando.

“Balla con me.” Le sussurrò all’orecchio. La prese per mano e la diresse verso il centro mischiandosi fra la folla. In breve tempo le sue mani tornarono sui fianchi di lei, come qualche ora prima.

“Sei arrabbiata con me? L’ho capito.” Vedendo che non rispondeva, riprese. “Mi dispiace di averti ignorata, prima… con Tiffany, ma non hai motivo di essere gelosa. Io penso solo a te.”

**

Finalmente ho aggiornato! Quanto sarà passato? Tre settimane?
Il capitolo ho finito di scriverlo circa due settimane fa ma ero indecisa se pubblicarlo e di continuare o meno. 
Sinceramente lo trovo bellissimo!
Magari avessi un ragazzo come Harry!
Anyway, sono di fretta e voglio solo informarvi del fatto che continuerò la storia, perchè ci tengo troppo, e spero che mi seguirete. Tutto qui. 
FATEVI SENTIRE. XX

Al prossimo aggiornamento. 
Un bacio, 

Chiara. 

 





Ashley Olsen alias Tiffany

  
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