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Autore: LindyHoran    18/07/2013    0 recensioni
Gli ultimi cinque anni della mia vita glia avevo passati a frequentare una scuola d’arte che avevo lasciato molto felicemente, non perché la odiassi, cosa molto comune nel cervello di una teenager all’età di 18 anni, ma perché la gente del miei corsi, non era poi cosi tanto simpatica. Un gruppo di ragazzetti snob che impugnando qualche matita e pennello creavano dei veri e propri capolavori. Io mi ero specializzata in fotografia e disegno dal vero, due cose completamente differenti. In realtà ero legalmente, se cosi si possa dire, specializzata in fotografia e design ma nel corsi pomeridiani andava a lezioni di disegno ed ero diventata più tosto brava con la matita. E questi discorsi da dove erano partiti? Il mio solito problema. MI perdo incontinuazione nei pensieri. Ero sull’aereo che si da piccola avevo sognato di prendere. Quel aereo che mi avrebbe portato a Londra, la città dei miei sogni. Elisa era la mio fianco, entusiasta di atterrare. I miei non avevano mai avuto la possibilità di viaggiare e questo è il mio primo vero viaggio. Ho messo da parte per anni i soldi, e finalmente sono qui, su questo aereo, pronto ad atterrare sulla mia futura
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti
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‪#‎Capitolo‬ 1

Il viaggio era passato velocissimo, forse perché come al solito ero finita con l’ascoltare musica. Elisa al mio fianco aveva fatto altrettanto e in certi momenti ci ritrovavamo a intonare a bassa voce qualche canzone, sempre le solite, quelle che condividevamo da una vita. Ora ci trovavamo davanti a casa di mia zia, nel quartiere di Putney, che era esattamente cioè che ci si può aspettare da Londra, o forse quello che c’è nel immaginario collettivo di Londra; con le sue case a mattoncini arancioni e grandi porte bianche. Mery è la moglie del fratello di mia madre; i miei zii si era trasferiti 4 anni fa, ogni anno mi chiedevano di andare a da loro per le vacanze estive, ma mia madre non era certo il tipo da mandarmi da sola in un aereo diretto a Londra, per quanto si potesse fidare di mio zio. Ma ora non mi importava, sono finalmente qui. È questo che contava, esserci arrivata. Io e mia zia eravamo sempre state molto legate, era molto giovane e mi capiva, non aveva figli e da un certo punto di vista io ero la sua. Sento qualcosa vibrami in tasca. Il mio cellulare suonava, vedo la scritta “Ziia” e rispondo. 
“Zia? Ma dove sei!? Noi siamo davanti a casa.” Le chiedo con leggero tono di preoccupazione.
“Sono al lavoro, non riesco ad uscire prima delle quattro. Ho lasciato le chiavi sotto la piante in entrata.” Mi risponde dispiaciuta. Sorrido.
“Okey, noi quindi entriamo? Cioè le camere sono al secondo piano vero?” le chiedo.
“Si, le vedi..” Mi dice come se volesse nascondermi qualcosa. Guardo Elisa che è intenta ad ammirare la casa, cosa che io ho fatto già un milione di volte dalle foto. Era il numero 6 di Gwendolen Avenue, poteva sembrare piccola dall’esterno ma dentro era enorme, almeno cosi si capiva dalle foto.
“ Okey. A dopo allora. Ciao e buon lavoro!” Le dico in modo gentile. Sento un forte bisbigliare dall’altra parte del telefono. 
“Yes, please.. Grazie Tesoro a dopo.” E chiude.
Ripongo il cellulare in tasca e riporto il mio sguardo sul elisa che mi stava già guardando da un po' 
"Allora?" mi chiede con aria curiosa. Io le sorrido.
"Benvenuta a casa!" le dico sorridente. Lei mi guarda e inizia a saltare e gridare.
Io la guardo impaurita e poi scoppio a ridere con lei. Lei si ferma e mi prede le mani.
"Ci credi? siamo qui! a Londra!! Ma ti rendi conto!" Io le mostro un sorriso a trentadue denti e annuisco. "Ma ora entriamo" Lei mi annuisce sorridente, e io le indico le direzione. Sollevo la pianta posta di fianco la colonna bianca all'entrata, e prendo la chiave. Saremmo rimaste da mia zia fino a quando non avremmo trovato entrambe un lavoro e una casa, forse meglio appartamento. La cosa sarà difficile lo so già, ma per i sogni si fa di tutto, e poi mia zia ci aveva detta che potevamo direttamente rimanere con loro quando volevamo, ma la cosa sarebbe diventata imbarazzante; Io ed Elisa eravamo entrambe single e be anche se la mia bellezza non è un gran chè primo o poi qualcuno avrei portato a casa, e non avevo idea di cosa potesse pensare mio zio, certo mia zia il giorno dopo mi avrebbe riempito di domande, ma mio zio, be lui..avrebbe subito chiamato mia madre e avrebbe iniziato a prendere la cosa troppo sul serio. Mi accorgo di essermi persa ancora una volta nei miei pensieri. Maledizione!
Mi volto verso Elisa che mi guarda come per dire 'ma ti muovi?' io le sorrido e apro la porta.

Ragazze non sono brava a scrivere D:
Scusate gli errori. Spero vi piacci. <3
Fatemi sapere.
#Lindy.
  
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