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Autore: Goldmax    30/01/2008    2 recensioni
Sisi Lalla è tutta colpa tua! Tua e dell'uso improprio del nome Wardstone se ora ho dovuto produrre questo.. Scherzi a parte, avendo letto i libri "L'apprendista del Mago" e "La Maledizione del Mago" di Joseph Delaney ed avendoli giudicati 'na vera sciccheria (come direbbe mio cugino) non potevo certo esimermi dal produrre un fantomatico terzo capitolo della serie..
Enjoy!
Genere: Dark, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Wardstone - Il Mago e La Strega
Il Mago e La Strega

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Il Colpo fu così forte da far tremare i cardini della porta. La donna, la Strega, sbattè le palpebre mentre un'espressione sorpresa e nell'insieme seccata le si dipingeva sul volto. Agrottò la fronte, senza staccare gli occhi dallo specchio davanti a sè, che ora era tornato a riflettere unicamente la sua immagine. Si morse il labbro: il rumore aveva incrinato la concentrazione che le era necessaria per mantenere il contatto con la Non Esistenza prima che fosse in grado di stipulare con il Demone il Patto delle Anime. La porta tremò una seconda volta, sottoposta ad un altro colpo; più che cercare di sfondarla però sembrava che qualcuno stesse bussando con rabbia. A quanto pare il misterioso visitatore era impaziente. Si alzò, sospirando, e portandosi con un gesto della mano la lunga massa di capelli corvini sul suo capo dietro la schiena, offrendo ora ad un eventuale osservatore un bizzarro contrasto tra il loro colore scuro e la pallidezza del suo volto, che pure emanava un certo fascino, anche se apparentemente innaturale.
Basterà solo il Sangue.
Ne era certa, quindi per ora era sufficiente sistemare chiunque fosse venuto a cercarla. Si concesse qualche istante per guardarsi attorno. La stanza era immersa nella penombra che le tende tirate davanti all'unica finestra potevano offrire; da una parte c'era un mobiletto con accanto uno sgabello e, poco distante, lo specchio che stava usando poco fa. Dalla parte opposta un letto dalle coperte logore e sgualcite, con un vecchio baule ai suoi piedi. Nient'altro. Eppure là dentro c'era tutto quello che serviva ai suoi scopi. Avrebbe voluto di più è ovvio, ma il momento in cui si sarebbe presa ciò che le spettava sarebbe arrivato molto presto, lo sapeva. Ormai non mancava molto.
Infine fissò lo sguardo sulla porta, scrutandola come se volesse vedere chi c'era al di là del legno.
-Avevo ordinato di non essere disturbata! Chi è?!
Aveva lasciato al piano inferiore della locanda le sue "guardie del corpo", miseri fantocci privati ormai della minima volontà e che tuttavia servivano bene allo scopo per il quale li teneva con sè; questa insistenza sembrava proprio ciò che ci si poteva aspettare da loro, anche se non riusciva ad immaginare perchè uno di loro fosse salito a cercarla invece di eliminare qualsiasi problema con la forza bruta, come al solito.
Si aspettava un grugnito di riconoscimento, alcune frasi sconnesse, ma invece non ottenne nulla. Inarcò un sopracciglio. Non era spaventata, la porta era così resistente che avrebbe potuto sopportare a lungo perfino i pugni di Zanna, essere metà uomo e metà mostro che tempo fa terrorrizzava la contea al servizio di sua zia. E solo lei aveva le chiavi della serratura, quindi...
CLAC!
Quasi a volerla smentire, un tintinnìo di chiavi ed il rumore di uno scatto  annunciarono che il visitatore aveva aperto l'ultima difesa alla sua discrezione senza problemi.
La figura che varcò la soglia le sembrò in un primo momento imponente, ma quando avanzò di un altro paio di passi, fermandosi a circa due metri da lei, si rese conto che come al solito la prima impressione era quella sbagliata; davanti a lei si trovava un figuro che si, pareva robusto, ma che aveva una corporatura per nulla differente da quella dei soliti contadinotti ignoranti con cui aveva a che fare. Altro la preoccupava.
Primo, il suo volto era coperto dal cappuccio del mantello nero che si portava sulle spalle e che le rendeva praticamente impossibile cogliere i lineamenti del suo antagonista a causa anche della fievole illuminazione.
Secondo, nella mano sinsitra stringeva un corto bastone nodoso. Sorbo Selvatico. Quel dannato legno così pricoloso per qualsiasi strega. E terzo, si limitava a fissarla senza accennare un qualsiasi movimento, senza aver detto una sola parola dal momento in cui era entrato.  Voleva che fosse lei a fare la prima mossa.
Quei maledetti le avevano mandato un Mago. E a giudicare da come si era presentato non un novellino, ma un Mago navigato ed abile. Alzò leggermente il mento, ostentando comunque una certa spavalderia. Abile o meno, novellino o esperto, non aveva importanza, contro di lei non aveva alcuna possibilità.
-Dì un po', Mago... Ti hanno detto chi sono? Prima che tu accettassi questo lavoro, ti hanno detto con chi avresti avuto a che fare?
Lo derise, un ghigno sadico e maligno sul volto. L'altro però continuò a rimanere in silenzio, quasi stesse soppesando la propria risposta.. E quando parlò, bastò il solo suono della sua voce per far indietreggiare di un passo la Strega.
-So benissimo che sei, Alice delle Tenebre..
Il tono era calmo e pacato, eppure esprimeva una severità e.. Anche una certa tristezza che la donna non potè fare a meno di cogliere; socchiuse gli occhi, cercando di penetrare attraverso la copertura del cappuccio.
-Come può essere.. Sei tu?
Sussurrò, un sibilo furibondo. No, non ora. Non adesso che c'era così vicina...
L'uomo calò il cappuccio, scoprendo una cascata di lunghi capelli rossi, ed una corta barba dello stesso colore che incorniciavano un volto molto più roseo e abbronzato di quello della Strega. Ma se quell di lei sembrava quello di una bambina cresciuta troppo in fretta, l'espressione cupa ed i lineamenti dell'altro gli conferivano un'età più avanzata di quanto in realtà non fosse.
-Io, Alice.. Non dirmi che non ci avevi pensato. Che non avresti previsto che un giorno sarei venuto per portarti a Casa...
Alice pensava in fretta. Sapeva benissimo dove voleva andare a parare il Mago, ma sapeva anche che non poteva cedere ora. Il momento del confronto che da anni attendeva era lì davanti a lei, ed anche se non pensava che  potesse arrivare così presto non era certo impreparata. Mascherò l'evidente sorpresa e timore con un sorriso seducente, irresistibile per chiunque uomo con cui ebbe a che fare. Anche per lui.
-Non essere sciocco, Thomas J. Ward... Non c'è stato un singolo momento in questi due anni in cui abbia cessato di pensarti...
Si avvicinò lentamente a lui, poggiando le dita della mano destra di cui erano evidentissime le unghie nere sulla sua guancia; l'espressione dell'altro parve a quel gesto addolcirsi appena..
-Anch'io.. Anch'io non ho potuto fare a meno di pensare a quel giorno da allora, sai?
Tom le prese la mano nella sua, stringendola appena, pur senza mutare in alcun modo l'espressione fredda che aveva sul volto.
-Di pensare a cos'eri allora.. A quanto fossimo legati.. Fino a quando non mi hai tradito! Fino a quando non hai voltato le spalle a tutto quello che Gregory ci aveva insegnato!
Alla fine le stava praticamente urlando addosso, e lei ritrasse bruscamente la mano, provocandogli un piccolo graffio sulla guancia, osservando quel volto che non era più freddo, no, era furioso. Socchiuse le palpebre ed osservandolo come un felino osservi la propria preda.
-Due anni fa facesti la tua scelta Alice.. E io non posso rimandare oltre. A Chipenden c'è una Fossa che ti aspetta...
-Ah, davvero?! Hai intenzione di uccidermi quindi? Hai intenzione di farla finita una volta per tutte?
Stavolta era la strega ad urlare. Il Mago si limitò a scuotere la testa.
-Torneresti. Lo so bene. In questi tempi hai accumulato troppo potere perchè possa correre un rischio del genere.. Farai la fine di Mamma Malkin...
Distolse lo sguardo, come se lui stesso provasse ribrezzo nel dirlo, ma sapeva che non c'era altra scelta. Alice si portò la mano alla bocca, indietreggiando. Mamma Malkin un tempo era stata la Strega più temuta di tutta la Contea. Così potente che si dicesse che potesse vincere anche la morte. Il maestro di Tom, il Mago Gregory, decise che la cosa migliore da fare era seppellirla viva in una Fossa, in modo che non potesse nuocere più a nessuno. Se Tom aveva preso in considerazione un simile provvedimento anche per lei, significava che davvero non c'erano più speranze di convincerlo a parole. Riabbassò la mano, il tono di nuovo fievole e distante...
-Sei stato uno sciocco a venire qui Tom.. Non avresti dovuto..
La mano sinistra si mosse in alcuni complicati gesti, compiendoli con una tale rapidità che prima che Tom riuscisse a saltare in avanti e bloccarla la magia aveva già fatto effetto. Il baule si spalancò di colpo, ed una massa nera simile ad una sfera schizzò fuori da esso, dirigendosi a gran velocità verso il petto del Mago. Sorpreso, Tom reagì in ritardo, spostandosi di lato solo per istinto, ma non fu abbastanza veloce. La "cosa" lo colpì sulla spalla con la forza del calcio di un cavallo, spedendolo in aria a roteare per alcune volte, prima di ricadere con pesantezza a terra. Il bastone gli sfuggì di mano e rotolò lontano. Si rimise rapido in piedi, ma la "cosa" era tra lui ed il bastone. Non poteva raggiungerlo.
-Un Elementale Oscuro.. Notevole Alice..
Sorridendo, la Strega avanzò lentamente fino a portarsi dietro all'Elementale e si voltò a guardare l'avversario con evidente soddisfazione. Senza dire nulla la mano si mosse tracciando altri simboli ed in breve la sfera si scinse in altri tre, che ora fluttuavano minacciosamente nell'aria.
-Non hai speranze..
Gongolava, ma Tom non sembrò certo intimidito. Con un lieve scatto del polso, nella sua mano apparve l'estremità di una catena d'Argento. Alice socchiuse gli occhi. Se la ricordava. E non era il caso di dargli il tempo di usarla. Mosse l'indice verso il Mago, chiaro segnale agli Elementali che subito si scagliarono verso di lui. Ma stavolta l'uomo fu più veloce. Si scansò un istante prima che l raggiungessero e con la destra lanciò a terra quella che sembrava una sorta di boccetta che conteneva una polvere grigiastra. A contatto con il pavimento la boccetta esplose, spargendo nell'aria circostante la polvere. Gli Elementali in qualche modo sembrarono irrigidirsi e diventare più solidi ed in quel momento la catena del Mago schioccò, trafiggendo prima uno e poi gli altri due rimasti. Alice emise un gemito ed alzò una terza volta la sinistra, ma con un altro schiocco la catena lasciò il braccio di Tom e volò verso di lei quasi fosse una lingua di fiamme bianche, cadendo su di lei dall'alto ed avvolgendosi sul corpo della donna come un serpente. La Strega cadde in ginocchio, impotente.
Ed infine fu il silenzio.
Tom si avvicinò lentamente, sollevandola in piedi come se non pesasse più d'una fascina di grano.
-Sale, Ferro e Argento Alice.. Nonostante il potere dell'avversario, se unisci questi elementi al tuo coraggio la vittoria sarà semrpe tua; è quello che non hai mai voluto capire.
Lei lo guardò negli occhi, che si riempirono di lacrime.
Tom. Io ti odio.
E poi fu il buio e non vide più nulla.  
 
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Chiedo venia per i probabili errori di trascrizione, ma al momento non ho voglia di controllare XD

Greetings Time!
 
Lalla: Mia unica (sigh) recensista ufficiale finora, ma spero che il capitolo smuova un po' le acque °° Tu fa girare eh? Come vedi la storia ha un inizio piuttosto burrascoso.. Vediamo come andrà avanti appena troverò il tempo per il prox capitolo..

Attenzione! Ho inserito nella storia un richiamo piuttosto ovvio ad un altra saga fantasy. Se riuscirete a trovarlo e a dirmi titolo, capitolo e pagina dell'edizione italiana in cui compare.. Vi posso concedere un piccolissimo Spoiler. Se non lo volete, ma desiderate lo stesso cimentarvi nella prova fate pure, basta che mi avvisiate di nn proferir nulla a proposito °ç°
  
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