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Autore: kebbabarosmile    18/07/2013    1 recensioni
Faith Payne è una donna sposata con Liam Payne, uno dei componenti degli one direction. Mentre questo è in come, a Faith passa per la testa tutta la loro storia.
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Do you remember me?
Secondo capitolo.
 
La bambina scende improvvisamente dalla sedia e si mette davanti a me mettendosi le mani sui fianchi.
“NO!” insiste. “Lei ha qualcosa e me lo deve dire”.
Scoppio a ridere, senza volerlo realmente. Che quella bambina sia benedetta, è riuscita a farmi ridere in un momento così duro della mia vita. La bambina sorride mostrando i suoi piccoli dentini da latte, aumentando la mia voglia di prenderle la mano, farla sedere sulle mie cosce e riempirla di baci, ma mi trattengo.
Le prendo la sua piccola e fragile mano per avvicinarla a me e lei mi guarda incuriosita, cercando di capire il motivo di quel mio gesto.
“Sai piccola-“ le dico, ma lei mi blocca.
“Non sono piccola!” incrocia le mani, come segno di offesa, per poi scioglierle subito. Lo ammetto, mi sono sentita strana appena mi ha bloccata, non sentivo quella sensazione da quando ero adolescente. Appena sono diventata adulta, moglie, madre, i bambini mi si sono avvicinati di più e non mi hanno più trattata come facevano nella mia adolescenza, e questo mi fa piacere perché allora gli stavo altamente sul cazzo, come loro a me. Naturalmente crescendo ho cambiato idea su di loro e loro su di me.
“Ah no? Non sei piccola?” le chiedo.
“No!” dice con tono aggressivo. La stavo facendo arrabbiare, quindi per evitare che si metta a piangere e corra da sua madre, è meglio che io stia al suo gioco.
“Oh si, mi scusi signorina, c’ha ragione. Lei è grande”. Ridacchio e lei ride con me. Abbassa le mani e inizia a dondolarle, come segno di noia, e guarda un uccellino fuori dalla finestra. Io intanto mi perdo nei suoi occhi blu mare. Non ho mai visto in vita mia degli occhi così belli, in cui ti ci puoi perdere con uno solo sguardo, che dicono tanto, ma che allo stesso tempo non dicono niente.
La bambina si accorge che la stavo guardando e inizia a fissarmi, con la testa rivolta verso la finestra.
Metto i miei gomiti sulle mie cosce e appoggio la testa fra le mani. “Hai dei bei occhi, sai?” le sorrido.
“Si, lo so” mi dice spostandosi i capelli dal viso. “Ma come siamo modeste” rido. Lei mi alza le spalle. Guardo a terra “e..” le dico, per poi tornare ad ammirare i suoi bellissimi occhi “come si chiama questa bella bambina, che oltre che bella, è anche modesta?”
“Maggie” mi risponde.
“Ma che bel nome” esclamo. Aveva davvero un bel nome, avrei sempre voluto chiamare mia figlia così, ma i miei mi hanno obbligato a farlo scegliere a loro il nome, e hanno scelto Daisy, perché mia nonna si chiamava così. Non mi dispiace più di tanto, in fondo è un bel nome, soprattutto perché lo porta la mia bambina.
“Piace tanto anche a me” sorride.
Mi si avvicina improvvisamente mentre mi fissa attentamente negli occhi, e inizia ad accarezzarmi una mano. La guarda, guarda la smalto quasi consumato, guarda le righe, guardo tutto attentamente e poi torna a guardarmi negli occhi.
“Allora, ha intenzione di dirmi perché stava piangendo si o si?” mi fa gli occhi dolci. Oddio, NO. Le bambine con gli occhi dolci mi fanno impazzire, se mi chiedessero di buttarmi giù da un balcone con quegli occhi, credo che lo farei. Ne vado pazza, letteralmente. Quindi abbasso la testa scuotendola. La piccola si inginocchia e piega la testa dal basso verso l’alto per guardarmi negli occhi, e sorride. Sospiro , mi alzo e inizio a camminare avanti e indietro. Per qualche minuto quella bambina era riuscita a distrarmi da tutto: da Liam, dai miei problemi, dai miei genitori, da tutto. Per qualche minuto era come se attorno a me non ci fosse nessun’altro se non lei. Com’era possibile che un essere così piccolo, tenero ed indifeso potesse farmi questo effetto? Nemmeno la conoscevo, non è mia parente, non è nessuno per me, è
solo
una
bambina.
Sobbalzai all’improvviso, qualcuno mi stava tirando i jeans. Mi giro ed era Maggie, mamma mia che paura che mi ero presa..ero persa nei miei pensieri.
“Allora, me lo dice?” mi chiede.
Basta, ci rinuncio, sarà da mezz’ora che questa bambina insiste per sapere perché di quelle lacrime, quindi okay, va bene, glielo dirò. Spero solo che non reagisca male, ecco..non vorrei poi avere problemi con i genitori.
Quindi si, glielo dirò.
  
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