Era distesa su un pavimento di pietra, la pelle della schiena scoperta a contatto con la fredda pietra le mandava brividi in tutto il corpo enfatizzati dal dolore di quando si è stati percossi ripetutamente, la veste candida era stracciata e macchiata, la faccia una maschera di sangue e lividi come le braccia scoperte e il resto del corpo, ansimava, il ventre rigonfio che le si alzava e le si abbassava ripetutamente, ma doveva rialzarsi e combattere…tutt’intorno urla, rumori confusi di una battaglia in corso, grida di terrore…a un tratto si ritrovò con una faccia maschile a pochi centimetri dalla sua e la sua voce carica d’odio le sussurrò con tono canzonatorio all’orecchio:
- Ciao sposina, bella festa eh? Questo è il minimo per una traditrice del suo sangue come te, che ti sia di lezione, hai sbagliato a schierarti e ora ne pagherai le conseguenze…-
Detto ciò rimanendo chino su di lei prese la bacchetta premendogliela sulle costole causandole un dolore atroce:
- Ma perché concederti l’onore di ucciderti con la magia? Quando tu stessa sei una babbanofila?Ti piacciono i babbani e i mezzosangue vero?è per questo che trascorri tutto questo tempo con loro…che mi hai preferito a loro…perciò…
Ritrasse la bacchetta e prese una pistola puntandogliela alla tempia:
-Apposta per te…- disse sorridendo sadicamente
- No, ti prego…- disse disperatamente in un fiato la ragazza, le cui lagrime iniziarono a scorrere copiose sulle guance
Le asciugò le lacrime con un dito e le accarezzò dolcemente la guancia, poi aggiunse:
- Non sarei mai voluto arrivare a questo, e tu lo sai, ti saresti potuta salvare…avresti dovuto accettare la mia offerta…ma adesso le parole sono totalmente inutili!Li senti? Stanno morendo tutti come meritano e presto toccherà anche al tuo caro maritino,mi dispiace ma se non ti posso avere io non ti avrà nessun'altro…addio!
*colpo di pistola*
Aprì gli occhi di scatto e si ritrovò sdraiata su un duro letto al buio a fissare il nulla, sentì dei bip sommessi che non riusciva a capire da dove provenivano, una delle prime cose che percepì fu un forte odore di farmaci, di malattia mista a marcio e muffa, sentiva la testa che le scoppiava, doveva muoversi, doveva alzarsi quel letto era troppo duro… le faceva male, non resisteva, provò a mettersi a sedere ma tutto ciò che ottenne fu un sordo dolore alla schiena e neanche un minimo movimento, fu così che istintivamente si portò le mani al ventre e le lacrime iniziarono a inondarle il viso.
Una grande sensazione di vuoto, incompletezza la attanagliò e iniziò a piangere e a urlare disperatamente, diamine! che qualcuno la sentisse, che la salvasse!
Poi a un certo punto la vista le si iniziò ad annebbiare e ancora in preda al pianto convulso svenne.
L’ultima cosa che sentì furono dei passi veloci e una voce chiamarla, poi fu il nulla.
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