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Autore: Ra_    19/07/2013    1 recensioni
Questa è la mia prima FF. Non mi andava di rivoluzionare la storia di tutti i nostri personaggi, in fondo li amiamo così no? O almeno, io li amo così. Quindi ho deciso di inserire un nuovo personaggio. Vi presento Allison Mosby, una ragazza francese che frequentava il settimo anno a Beauxbatons, ma che coraggiosamente ha deciso di partire per Londra perché si sentiva in dovere di aiutare i ragazzi di Hogwarts a proteggere il mondo magico da Voldemort e così dopo la grande battaglia finale ha deciso di restare nella famosa scuola londinese per completare i suoi studi e, perché no, affrontare nuove avventure lontana dal suo paese originario. Spero vi piaccia. Buona lettura.
Dal testo:
*Quello sguardo non è più vuoto, ma è pieno di dolore, rabbia, pentimento, pieno di sentimenti. Può essere? Può essere tornato quello di una volta, quello che ho conosciuto io? Non lo so. Fatto sta che con quel "Ti prego" detto con quello sguardo mi ha fatto sentire una cosa al cuore, come se si fosse sciolto, come se si fosse intenerito, come se volesse dirmi 'Fidati!', ma non so se farlo, non so se ci riesco, non so se posso.*
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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*Spazio autrice*
Ciao a tutti! Voglio ringraziare ancora quelli che seguono la mia storia, che l’hanno aggiunta alle ricordate, seguite o addirittura preferite, grazie di cuore! Scusate per il piccolo ritardo nel pubblicare questo capitolo ma sono alle prese con un disegno dello stemma di Hogwarts (se volete chiedete e ve lo faccio vedere :3). Volevo anche dirvi che, sempre se vi interessa, chiedete e posso mostrarvi anche la foto della nostra Ally. L’ho trovata in Internet e ho pensato: è lei! Quindi se volete posso caricarvela insieme al prossimo capitolo. Intanto godetevi questo e sappiate che ci sarà presto un colpo di scena! Un bacio, Rà.
 
“Perché eri con Potter e i suoi amici?” – io e Draco di nuovo soli, di nuovo in giardino, di nuovo io con un foglio e una matita in mano che fingo di fissarlo solo per ritrarlo, perché ‘ho voglia di esercitarmi un po’, voglio migliorare e sei l’unico disposto ad aiutarmi’ gli ho detto per convincerlo.
“Perché ero qui da sola, un po’... triste e lui è venuto per tirarmi su”
“Potevi chiamare anche me”
“Io non l’ho chiamato, è venuto e basta. E sinceramente in quel momento neanche ci ho pensato a venire a chiamarti. E poi scusa, ti saresti appena offerto per tirarmi su di morale?”
“Siamo amici. O no?”
“Beh, se lo dici tu...”
“Non se lo dico io. Siamo amici?”
“Si. Lo siamo”
“Quindi sono sempre disponibile per tirarti su di morale” – gli sorrido e lui ricambia. Ogni istante che passo con lui mi convinco sempre di più del fatto che io abbia ragione. Dentro di lui c’è qualcosa di più profondo di tutto ciò che vedono gli altri, che si fermano tutti al suo stupido cognome ed io ho intenzione di tirar fuori la parte migliore di lui, anche se a volte mi invadono i dubbi. E se mi stesse prendendo in giro? E se facesse così solo per farmi pensare che è diverso, ma in realtà è sempre il solito stronzo che mi hanno descritto tutti? Mi vengono sempre in mente queste idee, ma ogni volta cerco di metterle via perché ho deciso di non pensarci. Se mi sta prendendo in giro, beh, pazienza, rimarrò scottata, ma non m’importa, ho deciso di scoprire chi è Draco, non Malfoy, e lo scoprirò, è una promessa – “Ci sei?”
“Io? Ehm. Si, si, scusa, pensavo”
“Senti e perché eri così triste?” – poso il foglio e la matita.
“Ti interessa davvero?”
“Si, altrimenti non te lo avrei chiesto”
“Quelli della mia Casa credono che non dovrei frequentarti. Pensano che potresti mettermi sulla cattiva strada e hanno paura che poi io possa mettere nei guai tutti i Corvonero”
“E tu cosa pensi?” – i suoi occhi color ghiaccio, un mix tra il bianco, l’azzurro e il grigio, puntati sui miei, fissi. Ad essere sincera mi mettono soggezione, quegli occhi.
“Penso che siano solo degli idioti che non sanno vedere oltre le apparenze” – i suoi occhi sono cambiati. Prima sembravano preoccupati, ora quasi sollevati dal sentire queste parole. Parlano al posto suo quegli occhi – “Penso che io sto conoscendo quello che nessuno ha mai avuto il coraggio di provare a conoscere e che tu non hai mai avuto il coraggio di tirare fuori. Mi fa piacere che tu abbia deciso di farlo con me e io ho voglia di scoprirti e sapere chi sei veramente. Perché sento che tu non sei il Malfoy che tutti etichettano come il bambino viziato e stronzo che ci prova con tutte, ma credo che tu sia il Draco che in realtà si è costruito, in tutti questi anni, una stupida armatura per non far vedere il vero sé stesso, forse per paura, forse perché te ne vergogni, non lo so questo, ma lo scoprirò. E se è per il secondo motivo, beh non hai ragione di vergognarti del vero te stesso, perché se è quello che sto conoscendo è molto meglio di quello che tutti abbiano mai conosciuto”
“Pensi davvero questo di me?”
“Si. Penso che tu sia cambiato veramente, tranne per il fatto che ci provi con tutte” – sorridiamo – “Quello non smetterai mai di farlo”
“Dai, smettila. Mi fa piacere che tu non ascolti quello che dice la gente su di me”
“Io non ascolto quello che dice la gente e basta. Né su di te, né su di me, né su di chiunque altro. Io penso a conoscerle veramente le persone e imparo a valutarle per quello che sono con me, non con gli altri, non per quello che sono state, per quello che sono ora, con me”
“E io cosa sono per te?”
“Sei un amico, che mi ha salvato il culo il primo giorno che mi sono persa per la scuola e stavo per tardare all’appuntamento con la preside che non so cosa mi avrebbe combinato” – mi sorride e io faccio lo stesso.
“E un amico che sarà pronto a salvarti sempre il culo, quando ne avrai bisogno” – mi abbraccia. È il primo ‘contatto fisico’ vero e proprio tra me e lui e mi sento strana, non so dire come. Tant’è che non pensavo facesse così caldo qua fuori – “Ora però dobbiamo andare a lezione di Pozioni insieme e ci conviene sbrigarci, altrimenti saranno cazzi”
“Eh, mi sa di si” – ci avviamo verso l’aula e prendiamo posto io vicino a Luna e lui vicino a Zabini. Si, Blaise, il suo amico. L’insegnante è rimasto il professor Lumacorno, Silente l’ha chiamato al sesto anno e dopo la battaglia ha deciso di restare, mi hanno detto. Entra subito in classe.
“Bene” – ci dice – “Andate pure al capitolo 3 del vostro libro e leggete. Oggi proverete a preparare una pozione molto complessa e che non può essere usata a sproposito, per cui state molto attenti. La pozione si chiama ‘Felix Felicis’, conosciuta anche come ‘Fortuna liquida’, ne avrete sicuramente sentito parlare. Basterà berne un sorso e qualunque cosa farete vi andrà bene finché l’effetto durerà. Mi raccomando, mi aspetto molto da voi e potrete conservare ciò che avrete ottenuto. Vi consiglio nuovamente di utilizzarla con molta attenzione. Ora formate le coppie, ma c’è una novità. Oggi vi scambierete i posti. Mi spiego meglio: ogni Corvonero collaborerà con un Serpeverde, un Serpeverde con un Corvonero. È tutto chiaro? Bene. Forza siete al settimo anno, non avete bisogno di spiegazioni, scegliete il vostro partner e datevi da fare. Buon lavoro!” – comincia un fuggi fuggi generale. Ovviamente ogni Serpeverde si avvicina subito ai Corvonero più bravi in Pozioni. Mi si avvicina Pansy Parkinson, la più odiosa Serpeverde.
“Dai, diamoci da fare” – mi dice con aria da superiore.
“Scusami, credo di non aver sentito bene. Diamoci?”
“Si, io e te, dai, prepariamo questa pozione, che mi sarà utile”
“Ascolta Parkinson, non mi hai mai rivolto la parola se non per insultarmi anche se sono qua da sole tre settimane, ieri mi hai fatto cadere nei corridoi con la bacchetta credendoti divertente, anche se mi aspettavo di più da te visto che dici di essere questa grande strega, e ora vieni e pretendi pure che io ti aiuti a preparare la Felix Felicis e poi che te la regali? Sai che ti dico? Vaffanculo Parkinson!” – lei mi guarda con aria attonita, poi schifata, poi va via e al suo posto mi raggiunge Draco.
“Allora, ti va di essere la mia partner per preparare la Felix?” – mi dice
“Se alla fine ce la dividiamo ci sto”
“Promesso”
“Perfetto” – apriamo il libro, leggiamo e ci mettiamo subito al lavoro – “Antipatica la tua ragazza”
“Ma chi? Pansy? Non è la mia ragazza!”
“Ma gira voce che ti sbavi dietro da parecchio tempo e ad essere sincera non hanno tutti i torti visto come ti guarda e come è la sua faccia quando ti sta vicina”
“E come è la sua faccia?”
“Diciamo che sembra un’idiota che urlerebbe volentieri con voce assordante e stridula ‘Aaah, oddio, sono vicino a Draco Malfoy, il più figo della scuola’, o qualcosa del genere”
“Pensi che io sia il più figo della scuola?”
“Hai sbagliato persona caro, lei lo pensa, non io”
“Peccato” – mi dice col suo ghigno malizioso stampato in faccia.
“Scusa?” – dico con aria minacciosa
“Niente, scherzavo” – risponde lui alzando le mani in segno di resa.
“Bene, buon per te” – continuiamo a preparare la pozione. Sono abbastanza brava in tutte le materie, ma quelle che preferisco e in cui vado meglio sono Cura delle Creature Magiche e Pozioni. Sono materie interessanti, adoro ogni tipo di creatura e fare ogni tipo di esperimento per creare le pozioni. Suona la campanella, ma prima di uscire il professor Lumacorno ci trattiene in aula per verificare come sono venute le pozioni. Passa tra i banchi facendo, ogni tanto, strane smorfie. Va al tavolo di Pansy, che alla fine ha fatto coppia con Luna, che sarà pure brava in certe cose, ma quando non ci sta con la testa, il che accade spesso, combina solo disastri.
“Oh no, no, no” – dice Lumacorno avvicinandosi alla loro pozione e sentendone l’odore – “Mi dispiace dirvelo ma questa pozione è un vero disastro!” – poi si allontana e continua il suo giro. Lo ammetto, non ho resistito a ridere sotto i baffi quando ho visto la faccia sconfitta e amareggiata della Parkinson e Draco, guardandomi, ha fatto lo stesso. Mi da una gomitata per dirmi di smettere di ridere, ecco Lumacorno. Si avvicina alla nostra pozione, la osserva e annuisce. Poi ne aspira l’odore e sembra compiaciuto.
“Fantastico!” – grida improvvisamente – “Davvero fantastico. È la pozione venuta meglio, è perfetta. Quindici punti ad entrambi! Davvero bravi ragazzi. Ecco, prendete queste” – ci mette davanti due bottigliette trasparenti. Poi si avvicina e sussurrando ci  dice – “Mi raccomando, dividetevela equamente e usatela con cautela. Ne basta un sorso, non esagerate o le conseguenze potrebbero essere anche molto gravi” – poi si allontana e ci sorride – “Bene, la lezione è finita, potete andare” – vanno tutti via, mentre io e Draco versiamo un po’ di pozione dal calderone nelle due boccette e poi usciamo fuori.
“Forte” – dice Draco mentre siamo diretti verso i nostri dormitori per posare le boccette e poi andare a cena  – “Questa mi sarà utile”
“Sta attento Draco. Ho letto delle possibili conseguenze”
“Mi sembri la Granger” – mi dice ridendo, rido anch’io.
“No, sono seria”
“Non preoccuparti, starò attento. Vado a posarla” – mi fa un cenno con la testa e va verso i sotterranei, verso la sua Sala Comune, mentre io raggiungo la mia. Poso la pozione al sicuro nella mia valigia, ben protetta da qualche incantesimo (odio quando toccano le mie cose e credo che la mia compagna di stanza sarebbe capace di aprirmi la valigia per frugarci dentro) e scendo in Sala Grande. Stasera ho una fame da lupi, sarà che oggi non ho mangiato granché, ero in giardino a fare altro...
  
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