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Autore: Horse_    19/07/2013    8 recensioni
Sono passati ottant’anni dalla scomparsa di Edward e dei Cullen, ma la vita di Bella è completamente cambiata.
Isabella trova un po’ di conforto in Jacob, il suo Jake e scopre che i vampiri non sono le uniche creature sovrannaturali, esistono anche dei ragazzi in grado di trasformarsi in enormi lupi e capisce che Jacob ne fa parte.
Un giorno, con l’arrivo di un vampiro nomade, Bella si ammala, sta male, tanto che la sua temperatura corporea sfiora i 42 gradi, ma nessuno si preoccupa più di molto ed è da li che la sua vita cambierà.
Bella scopre di essere incinta, incinta del suo amato vampiro che non c’è più. Corre nella radura ma lì incontrerà Laurent. Dopo uno scontro all’ultimo sangue il vampiro, poco prima di morire, riuscirà a mordere Isabella e contro ogni aspettativa, dovrà vivere in due nature contrapposte.
Ottant’anni dopo, a Volterra...
Genere: Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Quileute, Un po' tutti, Volturi | Coppie: Bella/Edward
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: New Moon
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Buon inizio settimana a tutti.
Ringrazio tutti coloro che hanno recensito il primo capitolo (
Sayuri Narajima, Denny Cullen, Becky15 e blonde985)  non mi aspettavo quattro recensioni ed ho capito che la mia storia potrà veramente piacere a qualcuno.
Vi lascio con il secondo capitolo, dove si scopriranno, finalmente, cose nuove. (Ricordo: siamo ancora nel flashback di Bella)

 

                                        La prima trasformazione.

 
Pov Bella.
La mia vita ormai trascorreva tra alti e bassi. Pensavo molto a lui, ma grazie a Jacob e a tutti i Quileute la mia vita iniziò a prendere una svolta decisiva.
Due mesi dopo l’accaduto in città arrivò un vampiro nomade, di nome Stephan, ma il branco disse che era perlomeno innocuo e ne controllavano ogni spostamento.
 
Jake mi avvisò che era solo di passaggio e che non avrebbe creato danni alla cittadina, ma dovevano tenersi lo stesso all’erta, contando anche che Victoria era ancora a piede libero e ogni tanto si avvicinava al confine.
Poco dopo, quasi all’improvviso, mi ammalai. Pensavo fosse la solita febbre, due giorni a letto, medicine e via, ma non fu così. La mia temperatura corporea sfiorava i 42 gradi, il che non era normale.
 
Ancora più strano era che mio papà non si preoccupò di molto, colui che considerava un taglio come una ferita mortale da codice rosso, mentre sua figlia aveva la febbre a 42…
Dopo due giorni la febbre scese di colpo, per mia fortuna. Durante il mio periodo di convalescenza mi venne a trovare tutto il branco, in piccoli gruppi, perché erano davvero molti, e tutti, a modo loro, mi stettero molto vicino.
 
Non avrei mai pensato di trovarmi dei veri amici in poco tempo, i quali non erano partiti da pregiudizi conoscendo la mia vera storia.
Coloro che mi stettero più vicino, oltre a mio padre, furono Jake, Billy, Sam, Emily, Seth e Quil, praticamente stavo con loro 24 ore su 24.
 
Due settimane dopo potei riprendere la scuola, ma il mio carattere cambiò completamente.
Ogni piccola cosa mi faceva scattare i nervi, e non era normale, visto che io sopportavo sempre tutto in silenzio. La mia temperatura corporea iniziò ad oscillare fra i 40/42 gradi, ma mi sentivo in piena forma e Charlie mi faceva andare a scuola lo stesso. Mi ricordo ancora le sue parole: “Il termometro è rotto, vai a scuola, ma non perdere mai l’auto-controllo, così ti sfogherai un po’. Ricorda: tieniti lontano dai guai.”
 
Afferrai bene il concetto, ma non capii bene il significato di: ‘non perdere mai l’auto-controllo’.
In tutto quel periodo passavo dalla gioia alla rabbia, dalla rabbia alla disperazione, dalla disperazione alla tranquillità, mi confidai con Jake e lui mi disse che era tutto normale, che ormai ero pronta per dare una svolta alla mia vita.
 
Il 20 dicembre, in una giornata tiepida di inverno, Jake mi prese per mano e mi disse: “Bells, andiamo, non c’è più tempo.” e mi portò nel bosco.
Ricordo il giorno della trasformazione come se fosse ieri: Jake mi trascinò in fretta e furia nel bosco, arrivammo nella radura, la nostra radura, quella mia e di Edward e lì accadde l’inspiegabile. Il mio corpo iniziò a tremare sempre più forte, come in preda a convulsioni, sentivo le mie ossa scricchiolare, quasi a rompersi del tutto, la mia testa girare vorticosamente, la schiena piegarsi e la faccia allungarsi.
 
Poco dopo mi ritrovai come in un altro corpo a gattoni. Mi guardai attorno: sentivo gli odori più forti, il cinguettio degli uccelli, il movimento del fiume, vedevo tutto più ‘colorato’, mille odori giungevano al mio naso.
Guardai Jake che mi sorrideva. Feci qualche passo per andare da lui ma mi trovai per terra. Provai a rialzarmi, ce la feci, guardai per terra e vidi due enormi zampe bianche.
 
“Bells, non preoccuparti, non c’è nessun lupo, o almeno, sei tu, tu sei come me.” mi disse calmo Jake.
 
Ero un lupo gigantesco, bianco come la neve. Ero un mutaforma, un licantropo.
Pian piano iniziai ad accettare la mia natura e scoprii che tutti sapevano tutto, anche mio padre lo sapeva. Charlie sapeva dei Quileute, ma non sapeva dei Cullen vampiri.
Billy mi disse: “Charlie non sapeva dei Cullen, abbiamo preferito tenerglielo nascosto per un po’, altrimenti poteva succedere l’inevitabile, sai com’è fatto tuo padre.”
 
In effetti, se ci fossero stati loro in giro con mio padre cosciente sarebbe successa una catastrofe.
Dentro di me provai un mix di emozioni: felicità, tristezza, fierezza e mi sentivo in qualche modo più POTENTE.
Di lì a poco venni a sapere, tramite una riunione del branco il mio ruolo: io ero la discendente di Taha Aki, come Jacob, ma ero l’unica in grado di guidare il branco.
 
Né Jake e né Sam erano i veri alpha, io ero il vero alpha.
Rimasi piuttosto scossa da quella notizia. Poche settimane prima ero una ragazza, timida, sbadata, che attirava calamità naturali, neanche capace a legarsi le scarpe senza cadere e divenni un alpha con un branco.
Quel giorno Sam mi disse: “Bella, ora tu sei come noi, anzi, sei più di noi. Tu sei la unica e la sola in grado di guidare il branco di La Push.”
Tutto il branco era contento della mia ascesa, tutti mi avevano accettata come loro capo, dal primo all’ultimo.
 
Il branco sperava che, con un alpha donna, tutto gli fosse concesso, niente ronde alla notte e con giorni di ferie, ma non fu così. Sam nei primi giorni mi aiutò, insieme a Jake, ma poi presi in mano la situazione e feci in modo di imporre alcune regole e finalmente molti capirono che non mi dovevano sottovalutare.
 
Un mese dopo scoprii di essere incinta: era da ormai qualche settimana che avevo continui giramenti di testa, nausee, fame improvvisa (certo, dovuta anche al mio essere licantropo) e capogiri.
Eravamo a casa di Emily. C’eravamo io, la proprietaria di casa, Leah e Gio, due nuovi licantropi al femminile. Parlando esposi i miei sintomi e anche il fatto di non avere più il ciclo.
 
Leah e Gio mi rassicurarono dicendomi che anche loro non lo avevano più, perché alle donne licantropo, una volta trasformatesi, si interrompeva il ciclo.
Emily mi disse che gli altri sintomi, a parte la fame, non erano normali e giungemmo alla stessa conclusione, sebbene impossibile.
Leah ed Emily andarono nella piccola cittadina di Forks a prendere un test di gravidanza, mentre io rimasi a casa di Emily con Gio che mi rassicurava dicendomi che tutti mi avrebbero aiutato.
 
Mi ricordo quando lessi il risultato del test: dopo aver appreso di essere incinta svenni tra le braccia di Emily.
Ero un licantropo incinta di un vampiro che mi aveva abbandonato.
La mia vita poteva andare anche a rotoli, ma non caddi per quella creaturina che portavo in grembo e che già amavo.
Tutti vennero a conoscenza della lieta notizia e, con mia sorpresa, erano davvero felici di una prossima nascita, anche se sovrannaturale, e mi aiutarono tutti, compreso Charlie (che svenne all’inizio dopo aver capito di diventare nonno e per la rabbia che suo nipote fosse mezzo vampiro) e Jake.
Da lì, però, la mia vita cambiò per la terza volta.

 
 
Avete scoperto qualcosa in questo capitolo?
Certo che solo la mia testa poteva arrivare a questo punto, in senso che forse ho mischiato un po’ troppe cose, ma mi piace un sacco.
Veniamo ai ringraziamenti: grazie a tutti coloro che hanno messo la storia tra i preferiti (1) e tra i seguiti (ben 24 persone).
Mi piacerebbe sentire i vostri pareri, al prossimo capitolo ricco di colpi di scena, baci, Giulietta.
  
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