Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: NarniaWardrobe    19/07/2013    2 recensioni
"Io voglio solo che tu sia felice, Debby." disse. Mi voltai verso di lui e ci guardammo negli occhi.
"Anche io, solo che..." tentennai "vorrei che noi fossimo felici insieme." mi buttai.
Lui non mi rispose. Rimase fermo a guardare il mare che si muoveva, lentamente, con un leggero venticello che portava il suo odore salato fino a noi, creando un fruscio delicato.
Il sole gli batteva in faccia, schiarendo ancora di più gli occhi magnifici di Louis.
Sulle sue labbra si formò un piccolo sorriso dolce. "Io sono già felice, con te." mi abbracciò.
Io mi strinsi a lui più che potevo.
Era tutto fottutamente perfetto.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

(14)
Think positive.






Scattai verso il divano, stemata. Avevo un serio bisogno di dormire, ma, con Louis lì davanti, il mio corpo non me lo permetteva.
Notai nei suoi occhi un velo di tristezza, forse causata dalla perdita di quella zoccoletta. In fondo, doveva essere stata almeno un po' importante per lui, potevo capirlo. Questo non cancellava la mia rabbia nei suoi confronti. E' triste di aver perso Topix. Forse... nah, non può ancora essere innamorato di lei, mi dissi. Forse era solo stanco, come me. Sì, doveva essere così. 
Il dubbio, comunque sia, mi invadeva la mente. Dovevo sapere.
"Cosa c'è?" domanda banale, ma efficace. Se avesse risposto niente, be'... era ovvio che ci fosse qualcosa, quindi mentiva.
Lui scosse la testa, con un sorriso triste sul volto. Si sedette vicino a me e mi cinse le spalle con un braccio, poi mi diede un bacio sulla guancia.
Sta cercando di attirare l'attenzione su di me. Vuole che io mi distragga.
Mi sentivo molto agente in borghese. Stavo cercando di analizzare i suoi comportamenti, ma, nonostante tutte le stagioni di CSI e Criminal Minds, non ero sicura di riuscirci bene.
"Che ne dici se ascoltiamo un po' Mika?" si alzò e andò verso lo stereo, che era posizionato vicino alla televisione. Sta cambiando discorso. Aiuto. E' più grave di quello che pensassi.
Le mie idee sul perchè del cambiamento di argomento erano tante, dalle più semplici alle più elaborate e, diciamocelo, umanamente impossibili, del tipo Topix è un pokèmon e non vuole liberarlo.
Dovetti abbandonare presto le mie idee (o, più semplicemente, motivazioni per mandarmi all'ospedale psichiatrico) e dovetti concentrarmi su quel ragazzo che stava cercando il cd del cantante nominato poco prima.
"Certo, ok, ma..." mi schiarii la gola, un po' intimidita nel fare quella domanda. Sì, ci amavamo, ma non avevo una confidenza enorme, con lui. "perchè hai ignorato la mia domanda?"
Lui si bloccò un secondo, osservando il cd, come se fosse una cosa mai vista. Forse rimase sbalordito dalla mia domanda, ma non ne vedevo il motivo. Posò l'oggetto sopra il coperchietto dello stereo e, finalmente, ruotò la testa per guardarmi negli occhi. Sorrise, timidamente. "E' solo che..." rise debolmente. "Niente di importante." chiuse gli occhi per un momento, come a voler soffocare un'immagine impressa nella sua mente.
Io, incredula, mi alzai di scatto e lo raggiunsi, allargando le braccia e alzando la voce, senza volere. "A me importa. Sai che puoi dirmi tutto." mi azzardai ad allungare un braccio e a raggiungere i suoi capelli, prendendone una ciocca e giocherellandoci. Lui sospirò, godendosi il mio tocco.
"Ok." si raddrizzò e, con un gesto della mano, mi invitò a seguirlo verso il divano, dove ci sedemmo e ci posizionammo come prima. "Con lei ci sono stato per tanto tempo..." si fermò, per organizzare bene le parole. "Non la amo, sia chiaro, però, dopo tutto il tempo passato con lei, devi capire che ci sto un po' male, a vederla andare via, così..."
Questo lo potevo capire benissimo, era normale... ovvio, oserei dire. Chiunque, dopo una lunga relazione, anche se finita, resta un po' sconvolto. Ma c'era un'altra cosa che non capivo e che non vedevo l'ora di chiedergli, dal primo momento che l'ho visto.
Mi presi una ciocca di capelli e cominciai ad arrotolarla, fissandola, per non guardarlo negli occhi. "Perchè ti eri messo con una come lei?" 
Questo non riuscivo a capire. Lei era così... trash. Si vestiva da zoccola, si truccava come tale e il comportamento era anche peggiore. Louis era un tipo semplice, pazzo, ma tranquillo, tutto l'opposto di quella lì. 
"Gli opposti si attraggono." fu la sua semplice risposta, quasi mi lesse nel pensiero. Non aggiunse altro. Non aveva voglia di parlarne.
Io annuii, semplicemente. Dovevo pensare positivo, pensare che lui mi amava, che eravamo insieme, che ci sarebbe sempre stato per me e io ci sarei sempre stata per lui.

Mi svegliai nel mio letto, circa alle nove, quando i raggi del sole mi svegliarono. Mi misi a sedere e ricaddi subito, a pancia in su. Mugolai, per esaltare la mia stanchezza cronica, e mi alzai, annotando nella mia mente che avrei dovuto comprare una gru mattutina fatta di pietra per svegliarmi.
Mi guardai allo specchio e notai il disastro di sempre, più i capelli arruffati, come bonus, perchè Madre Natura era stata gentile con me.
Presi la spazzola e, velocemente, mi liberai di alcuni nodi. Non mi tolsi il pigiama, non mi truccai, intanto ero sola, quindi non dovevo preoccuparmi del mio aspetto e delle mie insicurezze, almeno fino a dopo colazione.
Afferrai la maniglia della porta e, con un gran sbadiglio, aprii la porta, trovando davanti a me il grosso salone vuoto. Il divano aveva ancora l'impronta del mio culo e quello di Louis dopo che, la sera precedente, ci avevamo passato delle ore ad abbracciarci e a guardare delle serie televisive coglione.
Al ricordo della sua vicinanza un sorriso demente comparve sul mio volto.
Sì, lo amavo per davvero. Lui sapeva farmi amare questo mondo di buio e dolore solo sorridendo.
Andai verso la cucina, dove presi i famosi biscotti Louis Mania e mi diressi, con il pacchetto in mano, sul divano. Presi il telecomando e, una volta che la televisione fu accesa, la lasciai sintonizzata sul canale dov'era già. Biscotti con il nome più bello del mondo e tv, niente male come colazione.
Sentii un rumore in cucina e il mio cuore si fermò. Ero sicura di essere sola, i ragazzi mi avevano avvisati che sarebbero andati all'acquapark e Louis mi aveva dato appuntamento questo pomeriggio.
Le parole della ex di Louis mi risuonarono nella mente come tanti schiaffi. "Non finisce qui."
Poteva arrivare a tanto solo per Lou? Forse, ma mi sembrava troppo anche per uno scoittolo rifatto e zozzo come lei. In realtà, non ero per niente curiosa di sapere cosa avrebbe fatto o cosa avrebbe potuto fare.
Poi mi ricordai del rapimento.
Sentii un rumore di un pentolino caduto per terra. Ora ero un po' meno sicura della mia solitudine.
Cosa dovevo fare? Andare di là era fuori questione. Se x avesse voluto farmi del male? Ero in trappola, mi avrebbe senz'altro trovata. Devisi che non far rumore sarebbe stata la cosa più adatta, ma, poi, sentii una voce maschile dire ouch.
Io mi sentivo morire. Non potevo sopportarlo, c'era qualcuno in casa mia. 
Avrei potuto prendere un coltello, ma era in cucina e non avevo altro con cui difendermi, anche perchè una busta di biscotti non può uccidere.
E se avesse pensato lui a prendere il coltello? Magari era un serial killer ed era abituato a pensieri così.
Ragioniamo. Se fosse un "professionista" non avrebbe fatto rumore. Quindi è alle prime armi, magari posso provare a batterlo.
Poi silenzio.
Decisi di alzarmi, facendo il minor rumore possibile. La porta era aperta, come l'avevo lasciata. La mia paura schizzava alle stesse, da un momento all'altro avrei potuto trovare qualcuno che avrebbe potuto farmi del male.
Entrai e... non c'era nessuno. 
Il pentolino ed una forchetta erano per terra, ma tutto il resto era in ordine.
La paura non cessava. Gli oggetti dimostravano che qualcuno era davvero riuscito ad entrare in casa mia. Questo qualcuno, chiamiamolo Jeff, ha fatto rumore e se n'è andato. E se non se ne fosse andato? Magari è in qualche cassetto, nella dispensa, nascosto, oppure sul davanzale della finestra, che ha usato per aggrapparsi e raggiungere la sala per evitarmi.
No, non aveva senso. Forse.
Sentii qualcuno sospirare. Io mi immobilizzai. Mi stata osservando.
Mi sembrava che il rumore provenisse da sotto il lavandino, dove tenevamo i prodotti per la pulizia e c'era posto per un essere umano.
Volevo aprire quell'anta e puntargli un coltello alla gola, ma non riuscivo a muovermi. 
Mi decisi e feci un passo in avanti, fino al punto del sospiro.
Aprii l'anta e dentro c'era davvero un ragazzo. Aveva i capelli castani, gli occhi serrati, delle labbra fini...
"Louis?" urlai. 
Lui aprii gli occhi e mi guardò con un'espressione colpevole. "Ciao."
"Mi hai fatto prendere un colpo, porca troia!" lo aiutai ad uscire e gli spiegai tutte le paranoie che mi ero fatta, all'idea di morire che avevo.
Lui si grattò la nuca e guardò in basso, per non guardarmi gli occhi.
"Volevo farti una sorpresa..." sorrise. Mi abbracciò. "Volevo portarti la colazione, ma, quando mi sono accorto che ti eri svegliata, sono andato nel panico." rise.
Io lo strinsi forte. "Meglio tu che Topix."

FUCK YEAH.

E' un secolo e un minuto che non aggiorno, mi sento terribilmente in colpa.
La verità è che non ne avevo voglia lol
Anyway, vi amo tutti. Lasciate una recensione? c:
Twitter: @oneds0ngs
#havefun





  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: NarniaWardrobe