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Autore: Sueisfine    30/01/2008    1 recensioni
Questa breve one-shot è stata scritta taaanto tempo fa ( 4 anni ? Boh ), da me medesima, dopo la lettura di Goblet of Fire. Ho tentato di analizzare comportamenti e pensieri di Peter Pettigrew, che, nonostante sia un personaggio disprezzabilissimo - anche io lo odio -, mi ha sempre leggermente affascinato. Questo "raccontino" prende in considerazione il punto di vista di Peter nei momenti più importanti della sua vita, come descritti dalla Rowling. Buona lettura ;_;
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Peter Minus
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Forget The Unforgiven.

"Quando la lampada è infranta, la luce
Si adagia sulla polvere e subito muore;
Quando la nuvola s'apre e si sfrangia,
Si dissolve la gloria dell'arcobaleno;
Quando il liuto è spezzato,
Non si ricorda più la dolcezza dei suoni;
Quando le labbra ormai hanno parlato
Sono dimenticati gli accenti dell'amore.
"
( P. B. Shelley )

E' mattina. E' molto presto, poco dopo l'alba.
Ma sono sveglio da molto.
Eh sì, l'ansia è troppo grande.
Impaziente, mi guardo ripetutamente allo specchio.
Quell'immagine riflessa... La riconosco.
Sì, sì, è la mia.
Mi osservo attentamente.
Mh, non male. Per essere uno appena alzato, almeno.
La pelle dall'incarnato non troppo roseo, anzi, piuttosto pallido; i lineamenti morbidi del viso.
All'apparenza un ragazzino normale. Un ragazzino come tanti appena usciti dall'infanzia.
Di quelli che si incamminano speranzosi verso il futuro.
Di quelli che sperano in un futuro migliore di tanti altri.
Niente tristezza, niente preoccupazioni.
Capelli chiari a caschetto, occhi di un grigio insignificante... Non ho mai avuto una gran considerazione di me.
Questo sono io. Un mago di undici anni.
Peter Pettigrew, pronto per il primo giorno di scuola.
Ho paura. Cerco di nasconderlo, ma rimane comunque piuttosto evidente.
Ho paura. Anche di mostrare la mia paura agli altri. Difficilmente mi metto a nudo con la gente.
Sono un ragazzino chiuso, timido... Non mi piace molto parlare.
Preferisco ascoltare.
E adesso ascolto il mio cuore. Mi dice che ha paura.
Mi sudano le mani... Beh, sì, sono anche leggermente emozionato.
Come sarà la scuola per maghi ? Me la immagino immersa in un'atmosfera surreale... Provo eccitazione, e paura.
Tante le domande che mi frullano in testa.
Cosa sarà di me ?
E la mia vita laggiù ? Cosa diventerò ?
Troppi i dubbi.
Così, mentre mi liscio l'uniforme, cerco di pensare a qualcos'altro.
"Peter ! Sbrigati o farai tardi !"
E' ora. Ma, nonostante tutto, so che io ce la farò.
In fondo, non può andarmi tutto male. Confido in questo.
E, continuando a sperare e ad avere fiducia, sarò una persona migliore. So essere forte quando necessita. Una determinazione che da me in pochi si aspetterebbero.
Beh, anche se continuo con questi discorsi, nonostante la malcelata determinazione, continuo ad avere paura.
Speriamo che il futuro sia clemente con me. Non voglio soffrire.
O, perlomeno, non molto.
Le persone che soffrono molto diventano scontrose, ed iniziano gradualmente a diffidare degli altri. Pian piano diventano cattive, anche con chi, magari, non se lo merita.
E io non voglio far soffrire gli altri. Soprattutto chi mi vuole, o mi vorrà, bene. Sarebbe ingiusto.
Mah, nonostante i miei buoni propositi, le persone soffrono comunque nella vita.
Ripetutamente. Sempre più forte.
Molte ferite rimangono indelebili. O lo diventano.
E a quel punto, è tutto diverso.
Il mondo è diverso, perchè tu sei diverso.
E' molto triste.

*

La speranza è solo un trucchetto per gli sciocchi.
Non è che non ci abbia mai creduto. Ho, sì, certo, sperato, ma ho poi scoperto che il sapore amaro che ti lascia in bocca la disillusione non mi piaceva affatto.
Ho semplicemente lasciato perdere.
Perché lottare quando cancellare è così semplice ?

E pensare che tutte quelle speranze che nutrivo sino a pochi anni fa si sono sciolte come neve al sole.
Ormai è fatta, è tutto finito.
Ci sono momenti in cui stringere i denti, sorridere e tirare avanti non serve a nulla. La tua strada non arriva da nessuna parte. Quando hai già dato così tanto da sentirti inutile e prosciugato. Quando il tuo cuore rinsecchito pompa sangue invisibile. Quando le ingiustizie ti imbottiscono il cervello, e tu sei vulnerabile. Vulnerabile, come sei sempre stato.
Quando tutto quello che non avevi mai preso in considerazione diventa inevitabile.
La meschinità affliggeva il mio cuore. E finalmente il mio cuore, ricolmo di risentimento, è esploso.
Un'esplosione devastante per tutti coloro che avevo accanto.
Un'esplosione che ha rivelato a me e alla gente ciò che sono. E lo ha rivelato anche a loro.
Ma loro ora non ci sono più. Nessuno di loro è più con me.
E nessuno lo è realmente stato in tutto questo tempo.
Li ho distrutti, li ho cancellati, li ho esiliati dai miei pensieri.
Finzione.
Ecco cos'era tutto. Tutto quanto. Una sporca, dannatissima finzione.
Un osceno teatrino da quattro soldi.
Avevamo tutti recitato la nostra parte in quella commedia. E sinceramente pensavo fosse più difficile rinunciare a tutto questo.
Pensavo che mi sarei sentito solo.
Di nuovo.
Che mi sarei pentito.
Ma ora qui con me c'è Lui. Lui mi ha offerto una vita al suo fianco, Lui mi vuole davvero con sé.
Non ho più bisogno di amici per sentirmi benvoluto.
La smetterò di dipendere dagli altri.
Vivrò per me stesso d'ora in poi.
Sì, per me stesso.
Sarò ai Suoi ordini, è vero, ma è qualcosa che ho deciso con volontà e coscienza.
E' per Lui che ho ordito questo complotto.
E' per Lui che ho tradito i miei amici, in questa notte rischiarata dai fulmini.
E' per Lui che ora mi sento finalmente me stesso.
Finalmente me stesso...
Scampato alla notte, intravedo una nuova alba.
Il pensiero del tradimento mi pervade l'anima, ma lo scaccio via malamente. Nessun senso di colpa. Non è ammissibile tirarsi indietro, ormai ci sono troppo invischiato.
Mentre cammino passo davanti ad una vetrina. Di sfuggita scorgo la mia figura.
Quell'immagine riflessa... Io non la riconosco. Non è la mia.
Ho un attimo di esitazione.

- Chi è quello ?
Perché ha fatto tutto questo ?
Perché sta facendo tutto questo ?
Per se stesso ? Lo sta facendo sul serio solo per se stesso ?
O lo fa per il suo... Signore ?
E' nuovamente insicurezza e desiderio di essere amato quello che scorgo nei suoi occhi ?
Si sta facendo scudo di un falso movente, quindi. E, per questo, partecipa a questa insensata vendetta.
Una disperazione che non si fa comprensibile al mondo. Una disperazione che fa capolino dietro al disprezzo. Il disprezzo di un ragazzo per ciò che non ha mai avuto... E che tanto ha desiderato.
E che in una notte ha sciupato.
Disprezzo per se stesso.
Sì, forse fa tutto ciò per disprezzo della sua persona.
Ha permesso a qualcosa più grande di lui di annebbiargli la mente e infettargli il sangue.
Le parole dell'Oscuro sono veleno.
E lui lo sapeva.
Aveva combattuto per molto tempo a fianco dei suoi compagni contro i fantasmi dei morti da Lui causati.
Ma quel veleno... Ha corroso tutto al suo passaggio.
-

La mia debolezza... Ora la sento.
Sento la mia debolezza in tutta la sua forza.
Non hai riconoscenza, no. Non hai gratitudine.
Quelle persone ti amavano. Ti hanno accettato. Ti hanno accolto.
Orribile.
Sei una persona orribile.

"Non si può tornare indietro", continuo a ripetermi, "Anche se mi pento, non posso tornare indietro... Lui non me lo permetterà. Nessuno me lo permetterà".
Anche se non sono lì, sento che la vita si è spenta per sempre nei loro corpi.
Le mie mani tremano, ma cerco di soffocare tutta la mia paura.
Cerco di ritrovare le motivazioni che mi hanno spinto a quel gesto assurdo. Ma non ci riesco.
Perché ?
"Sono intrappolato in questa ragnatela. Non riesco a muovermi... Perché a me è successo questo ?".
Te la sei cercata.
Te la sei voluta.
Lui non ti aspettava, no, affatto.
Ma gli sei andato incontro consapevole del rischio. E, per questo, sei orribile.

E' vero, ho sacrificato tutto.
Ho sacrificato tutti.
Tutti.
Ne sono cosciente, è stato un atto volontario.

Io... Mi sentivo male. Volevo liberarmi di loro, dei loro sorrisi beffardi... Della loro pietà.
Ma no. No ! Non c'è alcun bisogno di aver paura. Adesso ho la protezione del Padrone, e mi sento forte con Lui accanto. Sono il suo prediletto. Ed è finalmente qualcuno che mi apprezza per come sono realmente.

Codardo, viscido e spregevole.
Perchè è questo che sono.

Detestavo i loro sguardi.
Detestavo la superiorità di James, la compassione di Lily, l'atteggiamento scontroso di Sirius, le troppe attenzioni di Remus.
Mi sentivo scomodo tra loro.
Non so ancora come riuscii a diventare loro amico, ad entrare nelle loro confidenze. Mi sembrava assurdo, irreale. Era ciò che avevo sempre desiderato, degli amici sinceri. Ma era anche ciò che di più temevo. Affezionarmi, amare... E non essere ricambiato.
E sentirsi da meno, sempre. Invidia, gelosia - ecco quello che nel mio cuore aveva scavalcato il rispetto per loro.
Cresceva, montava, giorno dopo giorno, ora dopo ora.
Ammirazione, devozione, affetto, parole che ora risuonavano vuote.
James, Sirius, Remus e Lily.
Io non vi perdono. Non posso perdonare la vostra eccellenza. Non posso perdonarvi l'inganno. Mi avete fatto assaggiare il paradiso, per poi strapparmelo di mano a poco a poco. Non posso perdonarvi. Mi dispiace, ma non posso.
Io ho provato tanto, troppo dolore.

Voi eravate irraggiungibili.
Più andavo veloce, più voi mi sorridevate e allungavate il passo.
Vi ho detestato.
Vi ho detestato. Ancora e ancora.
Perchè voi sorridevate. E mi rassicuravate.
Vi detesto.
"Sei uno di noi. Sei un amico".
Un mare di bugie. Non sono mai stato come voi.
Mai.
Mi avete costretto a fare questo. Sì... Voi mi avete costretto.
Mi ci avete portato voi, tutto questo è colpa vostra ! Voi e la vostra disponibilità, voi e la vostra gentilezza.
Se adesso le mie mani sono indirettamente sporche del sangue dei coniugi Potter, la colpa è solo vostra. Di tutti voi.

Nessuna magia vi ha potuto salvare, oggi.

*

Eccomi di nuovo qui. E' notte fonda, e un cielo senza stelle saluta il nostro arrivo. Muta è la natura di fronte a questo grande potere. Tutto sembra inchinarsi al nostro passaggio.
La paura sobbalza sotto la mia pelle, lo spavento mi solletica, sbandando più giù, fin dentro le vene.
Il Padrone mi ha voluto qui, accanto a Lui, per la sua rinascita.
In questo cimitero, voleva lo riportassi alla vita.
Per la seconda volta.
E' me che ha voluto, nessun altro.
Io lo riporterò tra i vivi.
Sarà grazie a me che potrà sconfiggere Silente ed estirpare il seme dei Potter dalla faccia della terra.
Il conto in sospeso con Harry... Il bimbo prodigio che lo ha privato dei suoi poteri all'età di solo un anno.
Quel bimbo è lo stesso ragazzino che incontrai lo scorso anno.
Quando rividi i miei due amici.
Quella sera in cui finalmente ebbi la conferma.
La conferma che ciò che avevo fatto, anche se moralmente sbagliato, per me era giusto.
Né Remus, né tantomento Sirius, mi avevano mai creduto loro amico.
E la cosa che continuava a lacerarmi le carni ogni giorno era il loro presumibilmente reale scherno nei miei confronti. Ma in fondo, perché stupirsi ?, l'avevo sempre saputo.
Non potevo essere uno di loro. Sentirmi accettato. Ora mi sembrava un'assurdità anche solo pensarla, una cosa del genere.
- Il tizio senza qualità. Amorfo, influenzabile, codardo. Sciocco. Quale amore ? Solo pena, enorme pena. -
Ma sapete una cosa ?
Il tizio senza qualità ha finalmente ottenuto la sua rivincita. E, no, non mi importa quanto durerà. L'essenziale è sentirsi ancora vivo. Pulsante di malvagità, ma vivo.

Harry è qui.
L'ho visto arrivare con una passaporta. E lui ha visto me.
C'è anche un'altra persona. Un ragazzo molto bello.
Lo uccido senza esitare.
Mentre dalla mia bocca escono le parole "Avada Kedavra", sale l'adrenalina.
Non è la prima persona che uccido. Ma ogni volta è come se fosse la prima. La paura, l'ansia, il colpo finale... Il corpo che cade a terra, esanime.
Il trionfo.
Harry, tu ora sei qui.
Non mi rivolgi parola, ma so che avresti tante cose da dirmi.
E, mi duole ammetterlo, ma mi ha fatto uno strano effetto rivederti. Sei nel fiore degli anni... E identico a tuo padre.
Quel padre che io ti ho tolto. Sì, io l'ho tradito. Sono stato io. Proprio queste mani tozze e madide di sudore, le mie, hanno strappato la vita dalle persone che amavi. Ed ora tu le guardi con gli occhi colmi di lacrime. La rabbia di tante domande senza risposta.
Tradimento... Sai cosa significa questa parola, Harry ? Ne conosci il vero significato ? Un amico che tradisce. E tu sei andato dritto alle conclusioni, accusando me, condannando il fatto. Incurante dei miei pensieri, dei miei sentimenti.
Cosa ti aspettavi da me, dopo tutto quello che nella mia vita ho sempre dovuto sopportare ?
Rispetto ? Comprensione?
Amore ?
Chissà l'odio che provi nei miei confronti.
Riesco quasi a sentirlo... Lo stai indirizzando verso di me, con quei tuoi occhi verdi. Un verde così limpido ed innocente che per un attimo mi disorienta. Riesce quasi a distogliermi dal mio compito. Il motivo per cui sono qui, stasera.
La rinascita del Mio Signore Voldemort.
La prima persona che odi eh, Harry ? Il tuo nemico mortale, vero ?
Ebbene, credo che la resa dei conti sia vicina. Così vicina da risultare quasi tangibile.
In fretta lego il ragazzo, scalpitante ma ferito, alla lapide di Tom Riddle, ed eseguo alla lettera gli ordini del Padrone.
Esitante, mi amputo una mano.
Il suo fedele servo. Sì. Sono proprio io. Fedele. Come non lo ero mai stato prima.
Il mio sangue è caldo, e ne sto perdendo moltissimo. Mi sgorga e mi zampilla dall'arto tagliato, con ferocia inaudita, come se volesse allontanarsi per sempre da me. Come se anche il mio stesso sangue mi odiasse.
Il dolore è atroce, ma sopporto stoicamente. Davanti all'Oscuro non devo dare segni di cedimento.
Il dolore è davvero atroce.
Atroce come la soddisfazione che provo.
Atroce come la distruzione che seguirà questa notte. Questa notte senza luna, questa notte senza stelle. Illuminata solo dalle torce dei Mangiamorte e dai loro occhi maligni.

All'improvviso uno strano potere mi fa cadere ginocchioni a terra.
Mi accorgo solo ora che ho di nuovo tutte e due le mani. La mia mano, la mia nuova mano... E' semplicemente bellissima.
Un dono.
Splendente alla luce delle torce.
Provo la presa, aprendo e chiudendo.
"E' magnifica... Grazie, Padrone". E c'è tutta la sincerità di cui sono capace in queste poche parole.
Mentre mi osservo la mano, un pensiero si impossessa di me. La fierezza del gesto appena compiuto svanisce di colpo.
Sei orribile.
Sei un essere spregevole.
Solo pena... Solo enorme pena.
Quella mano, non è un dono... Ma un atto di pietà.
Ennesima pietà riservata a Peter.
Dovresti odiarti per quel che fai.
Invece continui imperterrito per la tua strada. Sei un debole.
E sei orribile.

No, no no...
Queste voci... Smettila di tormentarmi... Smettetela di tormentarmi.
Sento i suoi occhi fissi sulla mia nuca. Gli occhi di Harry. Mi volto di scatto e quegli occhi mi stanno davvero fissando. Gli occhi di James. Gli occhi di Lily.
All'improvviso mi viene voglia di provare la mia nuova mano. Non per prendere in mano la bacchetta.
Ma per stringerla attorno all'esile collo del ragazzo sino a soffocarlo.
Sino a soffocare per sempre la sua breve vita. Sino a soffocare ogni sua più candida speranza. Sentendo il suo respiro cedere sotto la mia presa.
Mi avvicino a lui quasi strisciando. Lo afferro per la maglietta.

I suoi occhi, ora li vedo nitidamente. Vedo il disprezzo che alberga nelle sue iridi. Disprezzo, misto a pietà.
Perché anche lui mi guarda a quel modo... ?
Quel suo sguardo impertinente, ma chi diavolo si crede di essere ?
E' il cocco di Silente lui, non ha nulla di cui preoccuparsi. Ha sempre qualcuno che si preoccupa al posto suo. Può sempre sperare in qualcuno che lo venga a salvare. Non è d'impiccio a nessuno. Tutti lo amano, tutti lo cercano... Tutti si butterebbero nel fuoco per lui... Tutti. Mi salgono le lacrime agli occhi...

Per me forse qualcuno un tempo avrebbe fatto tutto ciò.

Ma io... Io ho allontanato ogni persona da me. Tentavano di afferrarmi le mani, di capire perché.
Ed io li ho uccisi. Li ho spediti in prigione. Li ho perduti.

Ti penti solo ora di tutto il male che hai fatto in questi lunghi anni ?
Vuoi il perdono delle persone a cui hai tolto il diritto di continuare a vivere ?
Dove lo trovi tutto questo coraggio ?
In questo momento sei ancora più orribile. Meriti tutto il disprezzo di quel ragazzo, il disprezzo di ogni essere umano.
Perchè non ti odi anche tu ? Tu devi odiarti.


Le lacrime scendono copiose, incontrollabili ormai.
Lui mi guarda ancora duramente. Perché capisco solo ora... ?
Harry, perdona questo codardo.
Perdonalo, perchè non può tornare indietro, perchè sapeva cosa faceva, eppure non si è fermato.

Perdona quella debolezza, la mia debolezza.
Ti prego, Harry.
Dimentica quella perdita, la tua perdita.
Ti prego, James.
Dimentica ciò che non si può perdonare.
  
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