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Autore: Didone24    30/01/2008    9 recensioni
Una sfida dichiarata per gioco si trasformerà inaspettatamente in qualcosa di molto più intenso. Due anime così diverse che si fondono l'un l'altra, creando un'alchimia di sentimenti, passioni e dolori. Ma qualcuno ostacolerà l'unione di Draco ed Hermione...
- Non dirmelo. Sei arrossita, vero? – sussurra sicuro, percorrendomi la schiena con le dita.
- Già. E mi dai i brividi. – confesso senza imbarazzo, per poi poggiare una mano sul suo petto. Sento i battiti accelerati del suo cuore e mi chino per ascoltarli.
- E’ impazzito. Sai, quando ci sei tu non riesce a controllarsi, e non credo che ci riuscirà mai.
- Nemmeno il mio. – sorrido – E non mi dispiace per niente…
Postato il 25esimo capitolo!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Scendo nervosamente le scale, ricordandomi solo ora che ieri pomeriggio non ho praticamente toccato libro. Sono stata talmente occupata a fantasticare su me e Draco da dimenticarmi di ripassare per l’interrogazione di Storia della Magia e il compito di Pozioni. Merda.

Okay, sono una caposcuola e la decisione di comprare una penna autocorreggente dei gemelli Weasley non concorda pienamente con i miei saldi principi morali. Ciò non toglie che non intendo avere risultati degni di Lavanda Brown, e inoltre non dovrei sentirmi troppo in colpa dato che in 7 anni non ho mai giocato sporco mentre c’è gente (come Draco) che non ha fatto altro, nonostante tutte le regole imposte dalla scuola. Adocchio Seamus (che fa le veci di Fred e George da quando hanno lasciato la scuola), reprimendo l’istinto di sequestrargli l’intera scatola di Merendine Marinare che sta contrattando con un timido ragazzino del secondo anno.

 

-         Seamus…

-         Hermione, ti prego, ne parliamo dopo, sono nel bel mezzo di un ottimo affare…

-         Tieni, offro io per questo simpatico ragazzo. – gli dico, tendendogli due o tre banconote che non ho neanche contato.

-         Grazie! – esclama il ragazzino, contento.

-         Hermione! – dice Seamus, guardandolo allontanarsi. – Hai diffamato la legge di Hogwarts!

-         Chi se ne frega, dovresti essermi grato che non ti ho sequestrato tutto! – ribatto io.

-         Adesso devi darmi una delle tue Autocorreggenti.

-         Che cosa? – Seamus è evidentemente spiazzato. – Sei Hermione Granger o Pansy Parkinson sotto l’effetto della Pozione Polisucco?

-         Sono Hermione, idiota. Ieri non ho avuto il tempo di ripassare… devo solo accertarmi di non fare errori… Oh, insomma, vuoi darmi quella penna o devo chiedere a qualcun altro?

-         Ovvio che te la do! Anche due! Insomma, questa è una data da ricordare!

-         Senti, non è che devi andarlo a dire. La uso solo per questa volta, giuro.

-         Tranquilla, Hermione, puoi usarla quando ti pare!

 

E se ne va, gongolante. Mi sento un po’ un’oca senza cervello con questa diavolo di penna in mano, in effetti. Ma la mia voglia di fare un buon compito reprime l’impulso di gettarla il più lontano possibile da me…

 

-         Hermione! – mi accoglie Ron vedendomi entrare nella Sala Grande.

-         Ciao, ragazzi. – rispondo con un saluto generale, versandomi nella tazza una quantità di caffeina non indifferente per restare sveglia.

 

Ma niente, nemmeno il caffè, può tenermi sveglia più della straordinaria visione che ho davanti in questo istante. Draco Malfoy nel suo elegante assetto da Caposcuola, bello come il sole, entra nella sala seguito da una cerchia di Serpeverde. Mi stupisco constatando che Pansy Parkinson non gli sta alle calcagna come mi aspettavo. Insomma, mi ero preparata. Ma niente, la Parkinson per chissà quale motivo non si vede in giro.

Bè, comunque non posso fare a meno di compiacermi cogliendo lo sguardo di Draco fisso su di me, come se mi stesse spogliando con gli occhi.

Ho paura. Ho paura che un sarcastico “Mezzosangue!” esca dalla sua bocca. Mi accorgo immediatamente che non ho voglia di scherzare. Non voglio fingere. Preferisco che mi ignori piuttosto che continuare un gioco che non mi piace.

 

Draco sembra accorgersene, e dopo avermi accuratamente fatto la radiografia distoglie lo sguardo, senza dire una parola.

 

-         Scusa Hermione, non per farmi i fatti i tuoi… - inizia Ron.

-         Bè, lo stai già facendo… - lo ammonisce Ginny.

-         Stà zitta tu! Allora? Perché Malfoy ti guarda in quel modo?

 

Bè, Ron è il mio migliore amico. Non mi sembra molto carino dirgli semplicemente di farsi gli affari suoi, quindi cerco di essere evasiva.

 

-         Evidentemente mi trova attraente.

-         Cosa? – Ron è visibilmente sconcertato, come se fosse impossibile che la sua migliore amica interessi a qualcuno.

-         Secondo te un ragazzo perché guarda una ragazza? – dico, sorridendo. Pensando che Draco mi desidera più di ogni altra cosa…

-         Oh. Bè, hai ragione. Però…

-         Però? Ti da fastidio che Harry mi guardi? – interviene Ginny maliziosa, stringendo la mano di Harry, che la fissa adorante.

-         Ma no! Insomma, sei mia sorella!

-         Ed Hermione è la tua amica!

-         Io… miseriaccia, ho fatto solo una stupida domanda!

-         Tranquillo Ron – dico io con dolcezza. – Non importa. Pensiamo a mangiare, chi se ne frega dei gusti di Malfoy?

 

Io, per esempio.

 

Poi il Preside fa il suo ingresso nella Sala, posizionandosi al centro del tavolo degli insegnanti. Sembra voglia dirci qualcosa.

 

-         Un attimo di attenzione, prego. Devo darvi un annuncio.

 

Nella Sala cala immediatamente il silenzio.

 

-         Sono lieto di comunicarvi che il giorno di Natale si terrà un ballo nella nostra scuola.

 

Mormorii eccitati si alzano dai quattro grandi tavoli. Un ballo… non posso fare a meno di pensare che non potrò andarci con Draco. Ron già mi fissa, sorridendo.

Non è giusto. Non posso fare a meno di guardare verso Draco, trasmettendogli tutta la tristezza che ho in corpo. Lui mi lancia una rapida occhiata che sembra voglia dire ciò che io stessa provo e poi si gira di scatto verso i suoi compagni di casa.

 

-         Sarà una grande festa dove si richiede l’eleganza. E che gli studenti siano in coppia, per vivere la serata il più piacevolmente possibile…

 

Un altro tuffo al cuore quando Ron mi prende la mano con dolcezza. Mi limito a ritrarla, lasciandolo visibilmente sconcertato. Non posso. Non voglio.

 

Sono tentata di correre da Draco, ma il mio tacito dovere è come un vincolo che mi tiene incollata alla sedia.

 

-         …Ovviamente si richiede la massima partecipazione di prefetti e caposcuola, che sono chiamati a partecipare alle riunioni organizzative che vi saranno comunicate a tempo debito. Bè… sono sicuro che abbiate gradito l’idea quanto e più di noi insegnanti. Buona giornata!

 

 

-         Che idea fantastica!

-         Spero che Micheal Corner mi inviti!

-         Sarebbe un sogno!

-         Magari avere Harry Potter per una sera… - schiamazzano Lavanda e Calì, estasiate dall’idea della festa, e mi stanno già pregando di proporre all’organizzazione l’inserimento di graziosissime decorazioni in tutti i toni del rosa.

-         Abbassate la cresta, il mio ragazzo non si tocca! – interviene Ginny, seria. E comincia a baciare Harry con un trasporto non indifferente, provocando mormorii di disapprovazione da parte di Lavanda e le sue amiche.

 

Bè, se l’intento di Ginny era quello di essere invidiata, c’è riuscita. E non solo dalle ammiratrici di Harry. IO la invidio. Perché può permettersi di baciare il suo ragazzo alla luce del sole, senza temere di essere mandata all’altro mondo. Ok, Harry ha dovuto affrontare la qualunque, e lei ha sofferto tanto. Ma ora, nonostante tutto, niente riesce ad allontanarli l’uno dall’altra.

Chissà, forse succederà anche con me e Draco. Se riusciremo ad andare avanti. Perché io sono disposta a tutto. Sono certa di amarlo. Ma lui? Sarà capace di reggere tutto questo?

 

Non riuscendo a sopportare che tutti questi pensieri mi invadano il cervello un altro minuto esco dalla Sala Grande, decisa a fare una passeggiata in giardino per rilassarmi un po’.

 

Decido di sedermi sotto un grande albero accanto al lago, godendomi il flebile calore di una bella giornata soleggiata. E penso. Penso a quanto vorrei non restare sola. A quanto vorrei con tutto il cuore andare a quel ballo con Draco. Vorrei che, adesso che la guerra è finita, i Mangiamorte la smettessero una volta per sempre di essere Mangiamorte e lasciassero i loro figli liberi di fare le loro scelte.

Senza riuscire a sbarazzarmi dell’eccessivo tasso di stress che questi pensieri mi provocano, mi sdraio sull’erba ad occhi chiusi all’ombra del grande albero, cercando di sgombrare la mente.

 

E poi sento morbide labbra baciarmi dolcemente. Godendomi quella sensazione inebriante restando ad occhi chiusi, come fosse un sogno.

 

-         Ehi… - mi sussurra Draco all’orecchio.

-         Mi hai trovata, eh?

-         Ti ho fissata tutto il tempo, Mezzosangue. Anzi, se ci tieni a saperlo la mia perversa mente ti ha tolto di dosso tutti quei vestiti.

-         Oh. – sorrido – Peccato che sia stata solo la mente.

-         Non mi provocare. Non posso mica spogliarti qui…

-         E se qualcuno ti ha seguito?

 

Il suo sguardo, d’un tratto, si fa serio.

 

-         Nessuno mi ha seguito. Devi stare tranquilla quando sei con me. Non devi temere niente. Hermione, io mi sono imposto di proteggerti da qualsiasi cosa. E io mantengo le promesse, non devi dimenticarlo mai.

-         Io non… non dimentico.

-         Bene.

 

Non so cosa dire. Non trovo parole che bastino a esprimere la mia riconoscenza e i miei sentimenti.

 

-         A che pensi?

-         Al ballo. Non sai… quanto mi piacerebbe andarci insieme a te.

-         Bè, quello è l’ultimo dei nostri problemi.

-         E’ vero… sembra stupido, lo so… ma l’idea di andarci senza di te mi da la nausea.

-         Perché non ci vai con Weasley? – la sua domanda mi spiazza.

-         Ron?

-         Ho visto come ti guardava. Si vede che ti vuole. – Lo dice con una tale naturalezza, una tale calma da farmi arrossire.

-         Pensaci. Ci devi andare. Dobbiamo tutti e due. Tu con Weasley, io non so…

-         Che cosa? – il pensiero che Draco possa portare a una festa un’altra ragazza mi fa terribilmente male.

-         Hermione, dannazione, siamo caposcuola. Se vedono che non ci andiamo avranno dei sospetti. E basta un sospetto per azionare mio… padre.

 

Silenzio.

 

-         Con chi ci vai? – è tutto quello che riesco a dire.

-         Non lo so. Troverò qualcuna.

-         Sai che la vorrò morta, vero?

-         E tu sai che sono sette anni che voglio morto Weasley, ma ho fatto uno sforzo immane per non fare soffrire la mia piccola Mezzosangue.

-         Come hai detto?

-         Lascia perdere. Non è importante.

-         Oh… come vuoi.

-         Hermione, ascoltami. Devi fidarti di me. Ti prometto che usciremo al più presto da questa situazione. Sono Draco Malfoy, accidenti. Draco Malfoy esce sempre vincente.

 

A questo punto chiudo gli occhi, abbandonandomi a un bacio profondo.

 

-         Adesso devo andare. A stanotte…

-         Aspetta.

-         Che c’è?

-         Volevo solo dirti che ti amo.

 

Un solo sguardo è la taciuta risposta. Mi perdo ancora per un attimo nella tempesta che impazza nei suoi occhi, e poi sono di nuovo sola. Ma con quello sguardo ancora nel cuore…

 

Rigirandomi la mia nuova penna autocorreggente fra le mani torno alla realtà, pensando con una totalmente inaspettata mancanza di terrore al compito e all’interrogazione che mi aspettano. Torno a scuola, pregustando già un intenso pomeriggio di shopping con Ginny e Luna.

 

  
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