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Autore: Layla    30/01/2008    1 recensioni
Una nuova ficcy, ambientata nella tokio moderna in una scuola d'arte un po' speciale...ok...la scuola è modellata su quello che l'artistico è stato per me in questi cinque anni. spero vi piaccia, se mi conoscete saprete già quali sono i paring principali, ovvero naru-hina, sasu-saku, neji-ten, ino-shika.hope ya like it!
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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18) A WALK IN THE PAST(SAKURA’S VERSION)

18) A WALK IN THE PAST(SAKURA’S VERSION)

 

“Ehi sakura-chan!”

La rosa rivolse uno sguardo interrogativo a Ino, cosa voleva?

Era concentrata sulla lezione di matematica e non voleva essere disturbata!

“Che vuoi?”

“Domani andiamo a trovare i profe delle medie?”

“Ti è sfuggito il fatto che domani c’è scuola?”

“Dio! Come sei acida? Uchiha ti ha contagiata? Comunque domani c’è manifestazione…Tu ci sei?

HIna-chan e ten-chan vengono…non vorrai mancare tu?”

“Va bene, va bene….vengo! ma adesso fammi seguire la lezione!

Se Yakushi ci sgama ci farà pulire i cessi per una settimana!”

Sakura sospirò, era deconcentrata, non la allettava la prospettiva di tornare alla Konoha, non c’erano ricordi belli legati a quel posto…

“pensandoci bene tutto è iniziato a distruggersi quando sono andata li…”

Rivide un lungo corridoio su cui si affacciavano molte aule, ragazzi e ragazze in divisa e rivide se stessa camminare lungo quel corridoio, i capelli allora lunghi, la gonna accorciata della divisa, i calzini portati rossi per dare un tocco di allegria al grigiore e rivide lui.

Sasuke come era nei suoi ricordi.

Scosse la testa, non voleva pensarci non doveva!

Irritata tentò di seguire di nuovo la lezione, ma si scoprì a guardare Sasuke, era diventato ancora più bello dalla seconda media, i capelli più lunghi, più alto, magro ma muscoloso e… con un carattere ancora più scontroso!

Doveva lasciarlo perdere , dimenticarsi di lui o altrimenti avrebbe  sofferto di nuovo…

La mattina dopo arrivò all’appuntamento con Ino stravolta, assonnata e con due occhiaie profonde, non aveva dormito quella notte, i ricordi non le avevano dato tregua e lui era sempre presente.

In ogni momento che poteva ricordare la sua ombra si estendeva, positiva o negativa, non sapeva dirlo, ma c’era.

“Ciao sakura!

Come mai quelle occhiaie?”

Fulminò Ino con un’occhiata, possibile che non sapesse mai farsi gli affari suoi?

“non ho dormito.”

Rispose secca avviandosi verso il cortile della scuola, con la voglia di un martire che sale al rogo.

Una pioggia di fiori di ciliegio fuori stagione le salutò, come due anni prima….

 

Sakura osservava incuriosita il cortile della Konoha, i petali del ciliegio che era vicino alla porta lo coprivano simili ad un tappeto in una fioritura fuori stagione.

Sorrise, era di buon auspicio, lei Sakura haruno, tredici anni della quinta sezione del secondo anno sarebbe riuscita a conquistare il ragazzo che amava, Sasuke Uchiha.

Attraversò il cortile sorridendo ancora, poi smise, un gruppo di oche attorniava SAsuke, tra loro Ino, la sua migliore amica, anzi ex-migliore amica, tendeva a non ricordare che durante l’estate avevano rotto.

[“Ti piace sasuke, vero Ino?”

Dalla sua espressione colpevole aveva dedotto che la risposta doveva essere si.

“Allora le voci sono vere…ci sei uscita…”

Ancora nessuna risposta, solo un silenzio imbarazzato, la rabbia la sommerse, Ino  lo sapeva che le piaceva! Lo sapeva e ci era uscita lo stesso, d’altronde lei, la piccola stupida Sakura, era solo un bocciolo in confronto alla splendida cosmea Ino.

“Ok Ino…Come vuoi…D’ora in poi saremo rivali, io non mi lascerò più superare da te.”

SI era allontanata, ma per un’attimo aveva creduto che Ino la volesse fermare.]

Oltrepasso il gruppo senza dire una parola, in classe Naruto le corse intorno.

“Ciao sakura-chan!

Hai fatto matematica?”

“si, ma scordatela!”

“Ma Sakura-chan!”

Gli mollò un pugno in testa.

“La verifica non te la farò io…devi imparare a cavartela da solo!”

Un movimento alle sue spalle la fece voltare, sasuke si era seduto al suo posto e con tutta probabilità aveva assistito alla scenata, bella figura ci aveva rimediato!

Si sedette anche lei.

“Uchiha!!!”

Kiba era arrivato in classe come una furia, gli occhi fuori dalle orbite, urlando si era messo davanti a Sasuke, che era rimasto impassibile, quasi divertito.

“Come ti permetti di affiggere certi manifesti per la scuola?”

“Quali manifesti Inuzuka?”

“Non fare il finto tonto!”

Il ruggito di Kiba fece voltare tutta la classe verso di loro.

“Lo so che sei stato tu, Uchiha!

Sei tu l’unico che è così stronzo da pensare e scrivere che io faccio certe cose con il mio cane!!!”

“Q-Quali cose?”

HInata si era avvicinata forse con l’intento di calmare l’inuzuka, ma la sua domanda sortì l’effetto contrario, il ragazzo arrossì di botto, prese a calci una sedia e poi si avventò su sasuke, che ormai era pronto a rispondere.

“Fermo kiba! Come fai a dire che è stato Sasuke?”

Sakura si mise in mezzo, senza pensarci due volte, senza avere paura dello sguardo animalesco che ormai aveva kiba.

“Togliti haruno.”

Un ringhio.

“NO.”

“Fanculo frocio di un’Uchiha! Ti è andata bene!”

Kiba lasciò la classe, mentre Sakura tirava un sospiro di sollievo.

“Ehi Haruno! Perché mi hai difeso?”

“Perché io non penso che tu sia così stronzo come dice Inuzuka!”

Sakura vide un lieve rossore salire alle guancie del ragazzo.

“Non sono poi nemmeno tanto bravo”

 Mormorò sedendosi di nuovo.

Quel giorno Sakura si sentì immensamente felice, le sembrava di toccare il cielo con un dito dalla gioia.

Fu come un sogno, ma come i sogni fu solo una parentesi breve, la vita reale riprese il suo corso e Sasuke tornò distante, freddo, arrabbiato, come se il mondo gli avesse fatto un torto.

Un pomeriggio decise di aspettarlo dopo le lezioni, per parlargli, stranamente si era attardato, di solito schizzava fuori dall’aula non appena suonava la campanella.

“ma dove è andato?”

Preoccupata tornò all’interno dell’edificio, i suoi passi sembravano rimbombare nei corridoi deserti, dov’era Sasuke?

Arrivò fin sulla soglia della classe e li lo vide, stava mettendo il registro in cartella, Sakura sbiancò e fuggi via, augurandosi di non essere stata vista.

Cosa stava facendo Sasuke?

Perché?

Cos’aveva quel ragazzo che non andava?

Non sentì nemmeno le lacrime pungerle gli occhi e poi fluire.

La mattina dopo arrivò in classe decisa a parlare a SAsuke, ma lui era come al solito circondato dal codazzo di oche starnazzanti, doveva rimandare!

Fu un errore, il professor Hatake entrò in classe furibondo, l’unico occhio visibile che andava frenetico da un volto all’altro dei suoi compagni, come se sperasse di leggere la scritta colpevole su uno di loro.

“Qualcuno ha rubato il registro, chi è stato?”

Un silenzio di ghiaccio scese sulla classe, nessuno, ovviamente ne sapeva niente, per un ‘attimo nutrì la fievole speranza che sasuke parlasse, ma il moro tacque con la stessa espressione di stupore che avevano tutti.

Sakura aspettò la fine delle lezioni un’altra volta, un’altra volta SAsuke non uscì subito, un’altra volta Sakura entrò, quasi di nascosto nella scuola per vedere dove fosse.

Era la copia del giorno precedente, Sakura rabbrividì, chiedendosi perché all’improvviso sasuke avesse deciso di far girare tutto storto.

Ancora una volta si fermò, stupita, spaventata, delusa, quando vide SAsuke indicare al professore l’armadietto di Ten-chan, da cui riapparve magicamente il registro.

Bastardo!

Scappò di nuovo, aveva ancora paura di mettere il moro nei guai e segretamente sperava ancora che lui si pentisse.

La  mattina dopo fu di nuovo la copia del mattino precedente, la stessa furia del professor Hatake, lo stesso silenzio di SAsuke.

“Ragazzi siete in punizione!

Tutti!

Per aver rubato il registro!”

La classe protestò vivacemente, mentre Sakura diventava di ghiaccio, il suo sogno diventava un’incubo…

Quel pomeriggio si fermarono tutti a pulire, tranne sasuke che era dispensato dal professor Kakashi stesso, Sakura lo guardò andare via, stava male, era divorata dal senso di colpa.

“Non è giusto!”

Tenten accanto a lei osservò torva il moro, lei aveva tentato dopo la rottura con Ino aveva tentato di farla diventare la sua migliore amica, ma la bionda non era così facile da sostituire, in ogni caso doveva parlare con qualcuno o sarebbe scoppiata…

“Ten-chan…Sai tenere un segreto?”

“Si Sakura-chan.”

“Io so chi ha rubato il registro.”

Tenten lasciò cadere lo straccio che aveva in mano.

“Chi?”

“Sasuke!”

“Brutto stronzo! Sakura devi dirlo al professor Kakashi!”

“Ma io lo amo, non voglio metterlo nella merda!”

“Lui ha sbagliato ed è giusto che paghi.”

“Hai ragione anche tu…facciamo così, prima di dirlo al prof gli parlerò,”

Tenten le rivolse uno sguardo sornione, come se avesse saputo che nei giorni seguenti non sarebbe mai riuscita a farlo, .

Sasuke era sfuggente, come se la evitasse, come se sapesse che lei sapeva, mentre il clima della classe peggiorava sempre più, tutti sospettavano di tutti, sperando di stanare il traditore.

Sakura credeva che si fosse toccato il fondo, non credeva potesse andare peggio di così, si sbagliava ampiamente, glielo dimostrò quel lunedì maledetto, in cui il professor Kakashi fece una scenata alla classe perché qualcuno gli aveva rigato la macchina.

“Shaoran!

Dal preside!”

“Ma io….”

Poi, inaspettatamente si zitti, trattenne le lacrime e gelò Sasuke con occhiata, lei sapeva, lei gliel’aveva detto e con lei tutta la classe, il suo tentativo di cercare di convincere Sasuke ad assumersi le proprie responsabilità era fallito o forse non era mai iniziato.

Nessuno si muoveva, lo guardavano tutti,con una rabbia tale da spaventare, volevano tutti la testa di Sasuke, hyuga, il freddo Neji, inaspettatamente  fu il primo a muoversi.

“Perché Uchiha?

Perché il registro?

Perché hai coperto di merda Tenten per ben due volte?”

“Perché è una perdente e i perdenti, come voi, si meritano solo questo!”

Neji perse le staffe e colpì SAsuke con una sberla, che fece per ribattere, ma lo hyuga lo afferrò per il polso.

“Smetti di girare intorno a Tenten, Uchiha o di spargere merda su di lei o te la vedrai con me.”

Voce fredda, rabbia ben controllata, ma pronta a esplodere.

La stretta si intensificò e solo l’arrivo del professore lo salvò.

“Hyuga….è inutile che scleri….tra poco me ne andrò”

Sakura si sentì mancare…

Non era possibile!

Doveva fermarlo, non poteva lasciarlo andare così, quella fuga sapeva tanto di volontà autodistruttiva  e Sakura non poteva permetterlo.

Aspettò con impazienza la fine delle lezioni, lui sembrava scosso, lo capiva delle sfumature che riuscivano ad assumere quegli occhi incredibili.

Quando suonò la campanella, Sasuke schizzò via, ma  lei venne fermata da Naruto, non ascoltò nemmeno cosa voleva, lo liquidò con due parole e partì all’inseguimento del moro.

“SAsuke!”

Era quasi senza fiato quando lo raggiunse, era da solo.

“Sasuke, ti prego resta!

Ti aiuterò io a chiarirti con gli altri.

Ti prego!

IO mi sono innamorata  d te!”

“Haruno…sei insopportabile!”

Quella frase la ferì come una pugnalata, la paralizzò, le tolse ogni capacità di reazione, così quando le mollò un pugno in pieno stomaco e le sussurrò un “grazie” lei non seppe far altro che cadere e capire che tutto quello che pensava che ci fosse tra lei e Sasuke, anche solo l’amicizia era un’illusione.

I giorni che seguirono furono terribili, stava male, non faceva altro che piangere, persino a scuola, Naruto non sapeva cosa fare e lei non sapeva cosa dirgli, sentiva solo un vuoto all’altezza del cuore, quello che SAsuke le aveva portato via.

L’unica nota positiva era Ino, che le stava accanto ,sembrava volesse farsi perdonare i fatti accaduti l’estate precedente e l'aiutava con una dedizione incredibile.

“Ino, Sasuke è solo uno stronzo.

Perché i ragazzi fanno così?”

Le aveva sussurrato un giorno, sfinita dalle lacrime

“Non lo so…

Lo chiedi a me, sono una ragazza anch’io.”

“Ino…ti voglio bene.”

“Anch’io…Torna mia amica, ti prego.”

“SI.”

Un abbraccio e il sorriso le era tornato per un po’ almeno, poi lui si era affacciato di nuovo nei suoi pensieri e le lacrime erano tornate.

Ino la sorresse e non si lamentò del fatto che le stava inondando la camicia nuova di lacrime, non voleva lasciarsi andare così , ma non riusciva a fermarsi, solo quando sentì dei rumori si sciolse e corse a vedere cosa stava succedendo.

Erano in un parco vicino alla Oto Middle High School, dove Sasuke si era iscritto, dopo essersene andato e vide Naruto a terra, che stava picchiando sasuke.

“Hai ucciso sakura, stronzo!”

“è ancora viva!”

“ ma è come se fosse morta!”

Sakura capì che doveva reagire, non poteva permettere che gli altri soffrisero per il suo dolore.

“NARUTOOOO!FERMOOOOO!”

“Perché lo proteggi Sakura? Dopo tutto quello che ti ha fatto?”

“Non proteggo lui, ma te! Non voglio che ti sporchi le mani con uno del genere!

Andiamocene!”

Naruto si alzò dopo aver lanciato un ‘ultimo sguardo disgustato a sasuke, da allora il moro sparì, persino dai discorsi, nessuno lo nominava, come se volessero cancellarne persino l’esistenza.

Sakura cercò di dimenticarlo e credeva di esserci riuscita, quando vide Gaara alla festa di compleanno di Choji, qualche mese dopo.

Lui era…carino, pulito, dolce in quel suo modo di nascondersi dietro all’apparente freddezza che mostrava al mondo.

“Ti annoi?”

“Si…Vieni a fare un giro con me?

IO sono sakura!”

Sakura aveva le farfalle nello stomaco quando uscì nel giardino degli akimichi, era felice per la prima volta da tanto tempo.

[Ma non era lui che voleva, non era lui che vedeva]

Felice…

Era felice quando in quel giardino baciò per l a prima volta il rosso, quando usciva con lui.

[Ma si immaginava che ci fosse SAsuke al suo posto.]

Tutto andava per il verso giusto….finché non lo rivide, non rivide Sasuke.

Era con Gaara, lui le stava parlando , ma lei vedeva solo SAsuke e quella ragazza dai capelli rossi che tentava disperatamente di attaccare bottone con lui, gaara Fece finta di niente.

Sakura rimase sconvolta, non poteva credere che lui fosse ancora così presente nei suoi pensieri, Gaara non se lo meritava…

Quella sera dovevano vedersi, doveva smettere di pensare a lui…

 “Sakura…tu non mi  ami…

Sii sincera”

Gaara l’aveva affrontata subito, non aveva perso tempo, i suoi occhi chiari lasciavano trasparire il dolore che provavano, Sakura si sentì un verme.

“IO…mi dispiace.”

I suoi occhi verdi si erano abbassati, chissa se lui aveva fatto in tempo a vederci l’ombra di sasuke Uchiha?

Sakura era sicura di si.

 

La scuola non era cambiata, tutti furono felice di rivederle, tranne il professor Hatake, sembrava  ancora arrabbiato, forse le riteneva, insieme a tutta la classe, colpevoli del trasferimento improvviso di sasuke.

“Professor Hatake…Dovrei dirle una cosa.”

“si Haruno, parla.”

“Per il registro di due anni fa, il colpevole di tutto fu Sasuke, l’ho visto io prenderlo.”

Il professore impallidì.

“Haruno….tu non mentiresti…Allora ho sbagliato per tutti questi anni…”

“Si, avrebbe dovuto aspettare invece di giudicarci subito, anche se Sasuke era il suo preferito.”

“Scusa Haruno e fai le scuse anche ai tuoi compagni”

“D’accordo!”

Si salutarono amichevolmente, vecchie storie erano state risolte, ma sAkura non stava meglio.

 

 

Grazie a

 

Jaheira

 

Beckill

 

Sang

 

Hinanaru

 

Talpina pensierosa

 

   
 
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