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Autore: irishpuppysmile    19/07/2013    1 recensioni
Andò a fare rapporto e gli sembrò che anche Pain fosse triste; forse per Sasori. Salì le scale e andò a bussare alla sua porta, ma non ricevette risposta. Entrò ispezionando con lo sguardo la camera, non era nemmeno lì. Entrò in bagno preso da una brutta sensazione, non era nemmeno in bagno. Spalancò le porte di tutto il covo, controllò in cucina e persino in uno stanzino. Alla fine entrò in soggiorno, erano riuniti tutti lì.
-Dov’è?- la sua voce risuonò più minacciosa di sempre. Tutti tennero la testa bassa e Kisame li guardò stranito.
-Voglio sapere dove sta- sbottò Itachi, che di solito non perdeva mai il controllo.
- non lo sappiamo – disse Pain. Itachi uscì dal covo iniziando a correre in una direzione a caso. Sentì le urla dei suoi compagni ma non si fermò
Non poteva perdere anche lei

NOTA BENE: NON SEGUO I PASSAGGI DEL MANGA NE' DELL'ANIME.
Genere: Avventura, Comico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Itachi, Naruto Uzumaki, Nuovo Personaggio, Sai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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New World
5.



Quando mi svegliai mi sentì una strana sensazione dietro il collo. Mi capitava raramente e quando capitava, vuol dire che qualcuno mi stava guardando.
Aprì lentamente gli occhi trovandomi davanti degli occhi rossi e neri. Sussultai e mi alzai di scatto a sedere, attaccandomi al muro con Junjou che miagolava
mentre andava verso la porta. Gatto traditore.
-Alzati- lo guardai per qualche secondo per poi associare la sua figura a un nome: Itachi.
Sbuffai riprendendomi – E perché dovrei farlo?- lo guardai sfidandolo con lo sguardo. Sapevo che non era saggio sfidare un assassino che ha ucciso tutto il suo clan ma, sono fatta così.
-Devi incominciare l’allenamento.- Dopo i suoi occhi divennero neri come la pece. Erano magnetici, profondi. Da loro, però, traspariva malinconia.
-Pff- sbuffai incrociando braccia e gambe, senza la minima intenzione di muovermi. Lui mi guardò e mi prese per il braccio. Non mi faceva male, ma la presa era salda. Mi trascinò fuori da camera e per tutto il covo mentre mi dimenavo sotto gli occhi degli altri.
Mi trascinò fuori dal covo e mi lasciò il braccio. Mi massaggiai il gomito borbottando insulti.
-Inizia a correre- lo guardai male e lui chiuse gli occhi – devi rafforzarti, quindi la corsa è la cosa più semplice che potrei farti fare.- mi spiegò
-E chi ti dice che farò quello che dirai?- incrociai di nuovo le braccia e continuai a guardarlo male. Lui chiuse di nuovo gli occhi ma quando li riaprì aveva gli occhi rossi e neri. Mi fecero leggermente paura e spostai lo sguardo.
-Inizia a correre per il perimetro dello spiazzo.- mi disse prima di mettersi a sedere su una roccia. Mi guardai intorno e strabuzzai gli occhi – non ti fermerai finché non te lo dirò io- concluse

Sbuffai e andai al perimetro dello spiazzo, dopo, iniziai a correre.

[...]

La guardai mentre correva con una espressione scocciata in volto. Sicuramente dal mondo in cui viveva era una sfaticata, anche se il suo corpo tradiva questa opzione.
Gocce di sudore scesero dalla sua fronte e rallentò leggermente l’andatura. Era stanca. Ma non si fermò. Era testarda, voleva dimostrarmi che non cedeva, che era forte, che ce la poteva fare.
Credeva in sé .

[…]

Il fiato si dimezzò e i polmoni iniziarono leggermente a bruciare. Rallentai, ma non mi fermai. Non potevo dare a quel killer la soddisfazione di vedermi cedere. Suona brutto detto in questo modo. Killer. Rabbrividì nonostante stessi sudando e il sole fosse cuocente.
-Ti puoi fermare- la sua voce mi arrivò ferma e seria. Mi fermai piegandomi su me stessa per riprendere fiato.
L’ho già detto che odio questo posto?
-Ora inizia a fare le flessioni- per un attimo non respirai più. Mi alzai di scatto e mi avvicinai a lui
-Mi prendi in giro?- di tutta risposta lui mi guardò serio, senza degnarmi di una risposta a parole.

Sbuffai di nuovo e iniziai a fare le flessioni. Lo detestavo.

Cosa poteva centrare tutto ciò con me? Era così difficile capire che il mio posto non era quello? Che non facevo parte del loro mondo?
Quando iniziai a non sentire più le braccia, tentai di continuare ma quest’ultime cedettero e caddi con la faccia per terra. Sentivo il suo sguardo su di me. Mi rialzi e continuai tremante. Le braccia iniziarono bruciare come avevano fatto prima i polmoni.
-Riposati.-
Mi fermai e mi misi a sedere, per poi sdraiarmi guardando il cielo. Socchiusi gli occhi mentre il silenzio regnava sovrano intorno a noi. Chiusi gli occhi sospirando.

[…]

Da lassù si vedeva tutto il villaggio. Però, era come se ci fosse una musichetta deprimente di sottofondo. Sospirai per la ventesima volta in quella giornata. Gli altri si erano messi a lavoro per ritrovare mia sorella. Il mio sguardo vagò per tutto il villaggio. Erano tutti felici.
Era strano essere li.
Quando ero nel mio mondo ogni sera desideravo di vivere a Konoha, e ora che ci sono desidero tornare a casa, per poter stare con mia sorella.
-Vedrai che la troveremo.- una voce mi fece sussultare. Mi voltai e trovai Kiba con al seguito Akamaru. Sorrisi tristemente. Lui si sedette accanto a me con Akamaru che si sdraiò dietro di noi. Restammo qualche minuto in silenzio. Silenzio che venne spezzato da Hinata. Dovevano partire per una missione. Salutai entrambi e continuai a guardare il villaggio.

-Così stai peggio.- mi voltai di nuovo e trovai Sai su un ramo. Scese con un balzo e venne verso di me, sedendosi.
-E cosa dovrei fare?- chiesi guardandolo. La sua pelle era più pallida di ogni abitante del villaggio, si distingueva.
-Distrarti- sorrise.
-Facile a dirsi. Dovrei trovare un modo per cancellare anche per qualche secondo tutti i pensieri che ho- mormorai abbassando lo sguardo.
-Forse un modo c’è-
Alzai lo sguardo e lui mi sorrise. Si avvicinò lentamente. La sua mano mi accarezzò la guancia. Sentì la mia fronte in contatto con il materiale freddo del copri fronte di Sai. Il suo respiro, la sua pelle e poi le sue labbra.
Erano calde, morbide. Ricambiai il bacio e lo sentì sorridere.
Quando si allontanò.
-Hai cancellato per qualche secondo i tuoi pensieri?- mi domandò in un sussurrò mentre continuava a sorride.
Annuì e lo baciai di nuovo.

[…]

-Mi rifiuto- sbottai incrociando le gambe e guardandolo male.
Questo pazzo mi aveva fatto correre per un ora, mi aveva fatto fare le flessioni, con cinque minuti di pausa, poi gli addominali e di nuovo delle flessioni. E ora voleva che io corressi di nuovo come prima?
-Non fare la bambina e inizia a correre- disse
-Facile per te, è da due ore e più che te ne stai seduto su quel fottuta sasso!-
-Corri-
Sbuffai borbottando insulti e iniziai a correre.
Lo guardai male e per un attimo sentì il suo sguardo su di me come se fosse divertito.

Ho detto che detesto questo posto? Mi sbagliavo

Io detesto di più lui.


ANGOLO AUTRICE, YAY

Chiedo immensamente perdono T.T

Ho aggiornato dopo un secolo ma ecco il capitolo.

Spero vi sia piaciuto.

Alla prossima. :3

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Che ne dite di questo come Banner della storia? :3
   
 
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