La luna nel pozzo



La sua mano era tiepida e tremante, diversa dalla gelida morsa che m’imprigionava.
“È tornato tutto come prima, tesoro mio…”
Nulla è cambiato, eppure niente sarà più lo stesso.
“L’ho sfidata e sconfitta! Per te, solo per te!” mormorava il mio povero amore, mentre sfiorava quello scialbo sasso con stomachevole devozione.
“Perché non mangi? Perché non bevi? Perché non sorridi?”
Perché non vivi?
Il mio corpo sfioriva e il mio volto era una luna in un pozzo: un miraggio.
“Devi tornare da lei, amore, ormai lo so…ma stavolta verrò con te”.




Ciao a tutti, carissimi lettori, benvenuti ad un nuovo capitolo! Sapete come funziona, no? Dovete indovinare il personaggio misterioso!
Dato che la storia è ancora in attesa di giudizio, vi chiedo però di non nominare il personaggio, se l’ho individuate.
Unica precisazione: l’espressione luna nel pozzo deriva da un modo di dire italiano, “far vedere la luna nel pozzo”, che si può interpretare come “far vedere illusioni, essere ingannati”.
Detto questo vi lascio!
A presto,
LaLa