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Autore: DansEyes    20/07/2013    8 recensioni
Può una semplice persona, donarci letteralmente il suo cuore?
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ormai si era fatto tardo pomeriggio, e per tutto il giorno non feci altro che pensare a quella scritta sulla maglietta, e al fatto che ormai erano anni che non leggevo il libro di Laura Palmer.

La mattina dopo, come mio solito, mi alzai e mi preparai per andare al corso delle 9.00. Aprii la porta di casa e la chiusi dietro di me.

Quando all'improvviso mi ricordai subito d'aver lasciato dentro, una cosa importante.  Rientrai, presi il libro che avevo lasciato sul tavolo della cucina la sera prima, e lo infilai nella borsa. 

Un'altra mattina tra corsi e professori logorroici era finita e mi sentii sollevata dal fatto che il giorno dopo sarebbe stato sabato, niente corsi!

Scesi in cortile, tra la massa di persone che si dirigeva alla mensa, finiti i corsi e notai una panchina vuota dalla parte opposta alla mensa, dove non c'era anima viva. 

Mi ci sedetti guardandomi intorno e notai uno stormo di rondini che volavano tra gli alberi, sembrava quasi che stessero giocando a nascondino. 

Amavo leggere in mezzo alla natura, ed infatti tirai fuori il mio libro: "Il diario di Laura Palmer" 

ricominciai a leggerlo e a rivivere pian piano le stesse sensazioni che provai la prima volta che lo lessi, lo stesso giorno in cui i medici mi dettero gli esiti degli esami. 

Pensavo che mi avrebbe fatto sentire bene rileggere uno dei libri che avevo sempre amato, ma invece stavo male più di prima. I miei occhi incominciarono a riempiersi di lacrime che lentamente iniziarono a scendere sulle mie guance. Immediatamente presi la manica della mia maglia e le asciugai . 

Feci dei respiri profondi e portai la mano sul cuore ...batteva ancora. 

Chiusi il libro e mi alzai dalla panchina, dirigendomi alla mensa. 

Mi sedetti ad un tavolo, mentre continuavo la mia lettura. 

 

Ormai erano le 2.00 e dovevo andare in segreteria a ritirare la tessera per la biblioteca, che era scaduta il giorno prima. 

Arrivai alla porta e sembrò che tutto il college stesse facendo la fila per chiedere qualcosa a Miss Goulding (la signora della segreteria). 

Rimasi in fila per un po’, finché non mancavano finalmente due persone davanti a me. 

Si erano fatte le 2 e 15 ed io avevo molto urgenza d'entrare in biblioteca, per svolgere il compito assegnatoci dal professore di grammatica inglese. 

Dentro la mia testa continuavo a sbuffare, e a preoccuparmi di non farcela. 

Quando improvvisamente sentii alle mie spalle una voce abbastanza roca avvicinarsi al mio orecchio. 


"Credo di non aver mai visto nessuno piangere mentre leggeva il diario di laura palmer"


Riuscii quasi a sentire il mio cuore che aumentava il battito. Mi girai alzando gli occhi fino al suo viso.

C'era quel ragazzo che avevo visto il giorno prima ...e che mi aveva fatta quasi ridere. 

"Come?"

"Almeno...mi è sembrato piangessi, però non ne sono sicuro"

"No non stavo piangendo" 

I suoi occhi blu mare fissarono i miei. Distolsi subito lo sguardo e mi rigirai davanti a me. 

"Il prossimo !!"

Finalmente riuscii a prendere la tessera, la misi in borsa, ringraziai la signorina Goulding, e me ne andai. 

Notai che il ragazzo, mente camminavo per andarmene, mi guardò con la coda dell'occhio ma girai l'angolo e non ci pensai più. 

***

 

Passò così un altro giorno della mia inutile vita. 

Un pianto ...e una lettura. Ecco quello che ero riuscita a fare in una intera giornata. 

Ne ero delusa. Ogni istante era perso e questo mi faceva così male. 

"Carpe diem" cogli l'attimo. 

E’ da quando ero piccola che questo era il mio motto. quella semplice parola avvolte mi faceva rialzare e affrontare cose spiacevoli, ma che alla fine riuscivo sempre a compiere. 

E adesso ...distesa sul mio letto, a pensare, a far scorrere i pensieri dentro la mia mente. Il problema è che erano troppi. Erano troppe le cose a cui stavo pensando. 

Quando d'improvviso mi soffermai su una cosa ...su quel ragazzo, o meglio sulle parole che mi aveva rivolto. Non so bene il perché ma ne rimasi colpita in qualche modo.    

Poi ripensai alla mia macchina fotografica e corsi verso la borsa per cercarla. Scorsi tutte le foto che avevo fatto, finché non trovai quelle del ragazzo. Mi sedetti sul letto a le osservai attentamente.

Ricomparve nuovamente il sorriso sul mio viso. Scossi la testa e riposai la macchina fotografica. 

 

Decisi di rimandare i pensieri ad un altro giorno e di andare a dormire. 

 







OK ecco il terzo capitolo che come tutti gli altri non è un gran che HAHAHAH
il bello però viene dopo ...quindi aspettate ahaha <3
vi scongiuro anche stavolta di lasciare una RECENSIONE !!! please per me è davvero importante <3
baci e a presto xxx

  
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