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Autore: irishpuppysmile    20/07/2013    1 recensioni
Andò a fare rapporto e gli sembrò che anche Pain fosse triste; forse per Sasori. Salì le scale e andò a bussare alla sua porta, ma non ricevette risposta. Entrò ispezionando con lo sguardo la camera, non era nemmeno lì. Entrò in bagno preso da una brutta sensazione, non era nemmeno in bagno. Spalancò le porte di tutto il covo, controllò in cucina e persino in uno stanzino. Alla fine entrò in soggiorno, erano riuniti tutti lì.
-Dov’è?- la sua voce risuonò più minacciosa di sempre. Tutti tennero la testa bassa e Kisame li guardò stranito.
-Voglio sapere dove sta- sbottò Itachi, che di solito non perdeva mai il controllo.
- non lo sappiamo – disse Pain. Itachi uscì dal covo iniziando a correre in una direzione a caso. Sentì le urla dei suoi compagni ma non si fermò
Non poteva perdere anche lei

NOTA BENE: NON SEGUO I PASSAGGI DEL MANGA NE' DELL'ANIME.
Genere: Avventura, Comico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Itachi, Naruto Uzumaki, Nuovo Personaggio, Sai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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6.


 

 
 
Il cielo azzurro aveva lasciato il posto a un colore aranciastro. Un leggero vento si alzò, scompigliandomi i capelli legati. Mi chiesi quando saremo tornati al covo, almeno mi sarei stesa e avrei dormito. Non avevo mai fatto così tanto movimento in vita mia. Lo guardai mentre osservava il cielo. Poi spostò lo sguardo su di me. I nostri occhi si incontrarono per qualche secondo prima che io spostai i miei. Mi mettevano in soggezione.

-Torniamo al covo- si alzò dal fottuto sasso e lo seguì senza dire parola. Ero stanca anche per parlare.
Quando finalmente arrivammo al covo sentimmo urlare. Io sussultai mentre l’assassino accanto a me rimase impassibile guardando il punto da cui proveniva il rumore. Ci avvicinammo e ricordai che da quella parte c’era il ‘salotto’ se si può chiamare in questo modo.
Trovammo tutto l’Akatsuki al completo che circondavano qualcosa.

Mi avvicinai e cercai di vedere, ma senza successo. I bastardi però fecero spazio a Itachi permettendogli di vedere. Poi vidi uno spazio tra Pain e Deidara. Pain mi guardò e mi fece un cenno. Mi avvicinai e guardai chi aveva tirato quell’urlo.
Sgranai leggermente gli occhi. Era un ragazzo che guardava male tutti. Non si era accorto di me. Seguì il suo sguardo. Stava guardando male soprattutto Kakuzu. Era legato a una sedia. Dopo poco tutti tornarono a fare quello che gli pare.

Io restai a guardare quel ragazzo. Aveva i capelli blu!
Lui mi guardò male come aveva fatto con gli altri ma cambiò idea non vedendo la cappa che indossavano gli altri.
-Perché non indossi la cappa?-
-Perché non faccio parte dell’organizzazione di questi deficienti.- dissi come se fosse ovvio.
Lui alzò un sopracciglio, intuì la sua domanda: - Mi hanno portata qui perché dicono che ho un grande potere.- dissi sorridendo.
Lui annuì e guardò male Hidan, che passò da lì. Si fermò prima di girare l’angolo e tornò da noi, si abbassò alla mia altezza e lo guardai male come avevo fatto per tutta la giornata con Itachi.
-Domani ti alleni con me – ghignò e se ne andò.
Sospirai.

Osservai meglio il ragazzo legato davanti a me. I capelli blu e gli occhi dello stesso colore esaltavano la sua pelle pallida.
Lui mi guardò, ma non come aveva fatto con gli altri. Gli sorrisi e mi stupì quando ricambiò.
-Angel, hai fame?- mi voltai e trovai Konan sorridente, io annuì sorridendogli. Era l’unica gentile con me.
-Angel? Che nome strano.- spostai lo sguardo verso il ragazzo legato e sorrisi, arrossì leggermente – Lunga storia – dissi solamente.
Lui annuì e mi sorrise – Comunque è un bel nome, io sono Mizuki-
Konan ci interruppe e mi disse che la cena era pronta.
-Konan ma Mizuki?- chiesi indicando il ragazzo, lei guardò prima me poi il ragazzo e sospirò –Può venire a mangiare con noi, basta che non faccia cavolate.-
Guardai per un attimo Mizuki e annuì, lui mi sorrise ancora. Lo liberai e si massaggiò le braccia, quella scena mi ricordava tanto me quella mattina. Entrammo in ‘cucina’ e mi sedetti al mio posto. Mizuki si sedette accanto a me e per tutta la cena non feci che incenerire con lo sguardo Itachi che non mi calcolava nemmeno. Maledetto Killer.

Sospirai e dopo cena me ne andai in camera salutando solo Konan e Mizuki. Quest’ultimo dormì nella camera libera accanto alla mia.
Mi stesi sul letto e ripensai a mia sorella. Chissà come stava. Socchiusi gli occhi che incominciarono a bruciare. Mi girai su un fianco. Di sicuro era preoccupata, ma lei aveva tutti gli amici di Naruto e quest’ultimo che le stavano accanto. Pensai a quando eravamo nel nostro mondo. Ci calcolavamo poco e niente. Ognuno se ne stava per i fatti suoi. Lei sempre a leggere o a scrivere o a studiare e io sempre in giro con i miei amici.

I miei amici.

Chissà se si erano accorti della mia assenza. Nessuno si accorgeva mai di me anche stando con loro. Per loro ero un peso. Alle medie mi ricordo di aver avuto solo un amico che poi si era trasferito in California. Alle superiori nessuno mi considerava. Mi infiltravo nei gruppi degli altri e nessuno mi diceva mai niente.
Con quei pensieri mi addormentai.

[…]

Uscì dall’ufficio dell’Hokage. Ancora niente.
Fuori mi aspettava Sai con Sakura. Quest’ultima mi sorrise incoraggiante e Sai mi prese per mano, per poi mettermi un braccio sulle spalle.
-Stai tranquilla, Naruto la troverà- mi disse Sakura prima di svoltare per andare a casa sua. Annuì distrattamente e le feci un sorriso tirato come saluto.
Abbracciai Sai, cercando conforto. Le sue braccia erano forti e mi sentivo al sicuro.
Chissà se anche Angel prima o poi sentirà questa sensazione.
Mi portò fino a casa Uchiha e mi diede un bacio prima di andarsene, gli avevo detto di stare tranquillo. Volevo starmene un po’ da me.
Mi stessi sul letto chiudendo gli occhi e pensando a dove poteva essere. C’erano troppi villaggi e nessuno di loro sapeva di noi. Poi mi venne l’illuminazione: L’AKATSUKI.

Loro sapevano sempre tutti. Era una possibilità. Mi alzai velocemente dal letto e aprì l’armadio. Avevo scoperto che quella era la stanza di Sas’ke. Presi una tuta e me la misi velocemente. Aprì un cassetto trovando alcuni Kunai e degli shuriken. Anche se non facevo parte di quel mondo li sapevo usare bene. Avevo fatto pratica ogni sera. So che non è saggio andare da sola. Sapevo che era meglio avvertire L’Hokage, Sai o Sakura, Naruto o tutti gli altri. E non sapevo perché non corsi da loro invece di andare verso le porte di Konoha. Loro non mi avrebbero permesso di venire.
Cercando di non farmi vedere dalle guardie uscì da Konoha. Sapevo dove si trovava il covo grazie al manga e l’averlo riletto almeno una ventina di volte mi aveva aiutato a ricordarlo. Iniziai a correre.

Aspettami Angel, sto arrivando.

[..]
Quando aprì gli occhi mi trovai davanti degli occhi viola. Sussultai ricordandomi la stessa scena della mattina precedente. 
-Ciao Bambolina, forza, alzati.- sbuffai per il nomignolo e mi alzai andando in bagno. Mi feci una doccia e presi i vestiti che Konan mi aveva lasciato. Uscì con Hidan. Non volevo farmi trascinare come ieri.

Quando arrivammo in uno spiazzo diverso sa quello con cui mi ero allenata con Itachi, vidi un fiume.
-Non vorrai farmi correre come l’idiota di ieri, vero?- chiesi guardandolo male
-L’idiota sarebbe L’Uchiha?- io annuì e lui rise –Mi stai simpatica!- alzai un sopracciglio e smisi di fulminarlo con lo sguardo. Stavo simpatica a un pazzo. Wow. Questa si che è fortuna.
-Cammina sul fiume?-
Caddi a terra dalla sorpresa – E che sono io? Dio? –
Lui rise ancora. E mi spiegò a cosa serviva il chakra.
Mi misi seduta davanti a lui cercando di smuovere  questo Chakra. Nonostante anche Hidan fosse un assassino, mi era simpatico. Leggermente masochista e ossessionato da un dio di nome Jashin, ma simpatico.

Finalmente smossi questo Chakra e iniziai a provare a camminare sull’acqua. Dopo essermi fatta un bagno almeno una ventina di volte ci riuscì. Esultai iniziando a urlare e a fare piccoli saltelli.

Sentì una risata e mi voltai, solo che nel farlo persi la concentrazione e caddi in acqua. La risata si accentuò e guardai male Hidan. Non era solo lui che rideva. Più in là c’era Mizuki. Gli sorrisi ma, mi si spense quando vidi Itachi accanto a lui. Sicuramente si stavano allenando. O meglio, Mizuki si allenava e Itachi lo guardava seduto su un sasso.
-Beh, almeno ce l’hai fatta, Bambolina.- disse Hidan venendo verso di me. Sbuffai sorridendo e mi alzai.
-Ora con lo stesso metodo, cammina sul tronco dell’albero.-
Guardai l’albero, poi Hidan e poi di nuovo l’albero. Annuì e guardai Itachi, Hidan seguì il mio sguardo e rise
-Si, lui rimane qui con lui- indicò Mizuki che mi sorrideva.

Sbuffai e mi avvicinai all’albero. Chiusi gli occhi e concentrai il chakra sulle piante dei piedi. Iniziai a camminare sul tronco con la paura di cadere. Quando arrivai al primo albero persi di poco la concentrazione e caddi. Chiusi gli occhi preparandomi all’impatto ma questo non avvenne.
Aprì un occhio trovandomi davanti la faccia dell’Uchiha. Lui mi lasciò e tornò a sedersi. Lo guardai allibita come Mizuki mentre Hidan lo guardava ghignando.
Sentì un rumore e il mio sguardo si puntò su un cespuglio. Anche gli altri se ne accorsero.

Poi da quel cespuglio spuntò chi non mi aspettavo.
 

ANGOLO AUTRICE, YAY

TA DAN!!
Non mi odiate, vi prego.
Ho aggiornato presto perché non avevo niente da fare u.u
Spero che vi sia piaciuto.

Alla prossima :3 

   
 
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