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Autore: R_onmyway    20/07/2013    0 recensioni
Ci sono persone che sono legate da un filo, un filo che le unisce ed è indistruttibile, prima o poi quelle due persone si incontreranno e troveranno la serenità insieme, ma se un giorno arrivasse qualcuno e queste due persone tagliaserro il filo?
Genere: Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 15
 
Il momento in cui i ragazzi suonarono al citofono arrivò presto, così chiudemmo casa e ci avviammo per le scale. Hope non era ancora di buon umore, ma cercava di mascherarlo e di non pensare a Scott; quella sera era ancora più bella del solito, indossava un magnifico vestito viola a fiori, con una cintura borchiata stretta in vita, un giubbottino di pelle, delle decoltè nere e un magnifico ciondolo che le dava lucentezza al viso, aveva i capelli legati in una coda alta e un trucco leggero. Anche Lea era bellissima indossava un vestitino lilla di pizzo con le maniche a tre quarti e degli stivaletti con il tacco molto alti, portava i capelli legati in uno chignon e il trucco era molto pesante. Io indossavo un semplice vestitino nero di pizzo stretto in vita con delle decoltè argentate.
 
Trovammo i ragazzi fuori ad aspettarci, Niall, Zayn ed Harry erano scesi dall’auto, mentre Liam era al posto del passeggero e Lou guidava. Li vidi strabordare gli occhi,  ma la mia attenzione cadde subito su Harry, era sempre impeccabile, camicia nera, pantaloni scuri e scarpe eleganti; troppo eleganti, ma sempre perfetto.
 
-          Buonasera bellezze! Disse Niall mentre ci apriva la portiera.
-          Ciaoo ragazzi! Disse Lea euforica.
-          Ragazzi, questa è mia cugina Hope, Hope loro sono Harry, Niall, Zayn, Louis e Liam. Dissi indicando ognuno di loro.
-          Piacere dolcezza. Dissero loro in coro.
-          Piacere mio. Disse lei un po’ timida.
 
Salimmo in auto e dopo venti minuti circa eravamo arrivati al Fabric.
 
-          Capolinea si prega di scenderee! Disse Lou.
 
Scoppiammo tutti a ridere e ci incamminammo verso la discoteca.
 
-          Ragazzi ho dimenticato la borsa in macchina! Esclamai.
-          Lou, dammi le chiavi ci vediamo dentro. Disse Harry.
 
Louis gli lanciò le chiavi e poi si incamminarono verso l’ingresso, Harry mi prese per mano e andammo alla macchina.
 
-          Ciao dolcezza. Disse lui con la voce più roca del solito, dandomi un bacio.
 
-          Ciao a te.
 
Arrivammo alla macchina e Harry mi spinse contro il cofano, gli sorrisi e lui mi sorrise di rimando, così avvicinai il viso al suo e lo baciai. Il mio bacio timido ed esitante diventò intenso e dolce quando mi accorsi che Harry non stava ponendo la minima resistenza, al contrario la sua stretta si era fatta più forte e decisa e le sue labbra si muovevano in perfetta armonia con le mie. Come due pezzi di un puzzle che si incastrano.
 
Quando mi separai da Harry e mi specchiai i quei meravigliosi boschi verdi che erano i suoi occhi sentii il solito fastidioso rossore appropriarsi delle mie guance.
Lui appoggiò la fronte contro la mia e mi guardò come se volesse scavarmi nell’anima, sorridendo poi con dolcezza mentre mi accarezzava una guancia.
 
- Non dovevi farlo. Sussurrò senza che il sorriso si spegnesse o la presa suoi miei fianchi diminuisse.
-Perché? chiesi titubante.
- Perché sono io quello che bacia per primo…
 
Il suo sguardo era sicuro, con quella leggera punta di malizia, sembrava di fuoco e brillava come mille diamanti, occhi più belli e ipnotici non li avevo mai incontrati e non ne avrei voluti incontrare altri.
 
-          E Perché hai appena reso vani tutti i miei sforzi per controllarmi in tua presenza. Non si fa…
 
La sua voce si fece più profonda mentre pronunciava le ultime parole e lentamente riavvicinava le labbra alle mie facendo esplodere il mio cuore.
Passai una mano tra i suoi capelli morbidi e la sua si posò dietro la mia schiena premendomi contro il suo petto.
Il suo profumo era migliore di qualsiasi fragranza sentita prima e sconvolse completamente tutti i miei sensi.
Lasciai una carezza sul suo collo mentre ci separavamo leggendo l’uno negli occhi dell’altro la riluttanza per quella separazione.
-Mi dispiace. Dissi sorridendo a mia volta.
-Me ne farò una ragione…
 
 Fece per avvicinarsi di nuovo ma io lo trattenni a distanza posando le mani sul suo petto, guadagnandomi uno sguardo confuso.
-          Harry… Ci stanno fissando tutti.
-          Dai prendi la borsa e andiamo dentro.
 
Entrammo nel locale e salimmo al piano dove Niall aveva prenotato un tavolo, la musica ci investì e potemmo notare subito la grande pista da ballo, c’erano numerose coppie che si muovevano a ritmo ma mi colpì soprattutto il sorriso di Hope mentre danzava con Zayn, sembrava felice e io non potevo che essere contenta, l’unica cosa che volevo fare era vederla stare bene. Anche Lea e Niall stavano ballando, ma loro non davano molta importanza al ritmo, si divertivano e basta, senza pensare a nulla. Io ed Harry ci avvicinammo al tavolo in cui Lou e Liam stavano chiacchierando animatamente, appena arrivammo si zittirono e ci accolsero sorridenti.
 
-          Ragazzi vi siete persi per prendere una borsa? Disse Louis.
-          Ehm, no è solo che c’era coda… Dissi imbarazzata.
-          Ma davvero?! Disse Lou, non aveva abboccato.
-          Peccato che Harry conosce il bodyguard e noi la coda non la facciamo. Disse Liam, tagliente.
-          Tutto bene amico? Chiese Harry al biondo.
-          Si si tutto ok, sono irritato, voglio ordinare.
-          Ci penso io. Disse Hazza, raggiungendo il bancone.
 
Mi accomodai al tavolino vicino a Louis e guardai le coppiette felici che ballavano, mi piaceva vedere le persone ballare, da bambina guardavo mia madre che ballava, spesso partiva con la sua compagnia e faceva Tournè in giro per l’Italia e ogni tanto la andavo a vedere con mio papà; a me ballare però non piaceva, anche perché non ero capace, tutti si meravigliavano sempre quando vedevano mia madre fare mille lezioni alla settimana e invece io non ballavo.
Riemersi dai miei pensieri quando Harry tornò al tavolo seguito da un cameriere.
 
-          Cosa posso portarvi? Chiese.
-          Cinque birre. Disse Liam freddo.
-          Per te bellezza? Disse il cameriere.
-          Tre vodka alla pesca, grazie.
-          Ok. Torno subito.
-          SAM! Urlò Harry.
-          Che c’è? Voleva solo essere gentile, Harry.
-          Ehm, no, ci stava provando quello. Disse convinto.
-          Come vuoi. Dissi
-          Andiamo a ballare? Mi chiese prendendomi la mano.
-          Harry… non so ballare…
-          Ci sono io. Solo un ballo, dai Sam.
-          D’accordo. Uno solo.
 
Ci alzammo dai divanetti di pelle rossa, mentre il cameriere arrivava con i nostri drink e ci dirigemmo verso la pista. Ci mettemmo nel centro e Harry mi mise le mani sulla parte bassa della schiena e mi avvicinò a sé, lo guardai e vidi di nuovo quel fuoco bruciare nei suoi occhi verdi.
 
-          Te l’ho già detto che sei bellissima stasera?
-          Sì. Dissi arrossendo e abbassando lo sguardo. Lui mi tirò su il mento con due dita e mi disse soffiando sulle mie labbra.
-          Sei ancora più bella quando arrossisci.
 
Si avvicinò a me e mi diede un piccolo bacio sotto l’orecchio, e poi disse:
 
-          Cosa mi hai fatto?
-          Non capisco. Dissi confusa.
-          Mi hai fatto qualche magia streghetta?
-          Può darsi. Dissi maliziosa.
 
La serata trascorse velocemente, è sempre così quando ci si diverte, quando tornammo a casa notai che Lea non la smetteva di sorridere e che Hope era molto più rilassata. Eravamo molto stanche, così ognuna andò nella sua stanza, mi misi nel letto e lessi qualche citazione dal mio libricino di Oscar Wilde, mi rilassava molto pensare. Gli occhi iniziarono a bruciare e le palpebre a farsi pesanti così spensi la luce e caddi tra le braccia di Morfeo.
 
Il lunedì arrivò presto, così mi alzai presto e preparai la colazione per me e Lea, mentre Hope dormiva beata. Era il mio primo giorno di lavoro e volevo arrivare tardi così, mi preparai velocemente e uscii dirigendomi verso la metro.
Arrivai dal signor Olivander con un quarto d’ora di anticipo così mi misi a leggere seduta su una delle panchine davanti al negozio. Alle 9.00 in punto vidi un signore avvicinarsi, era lui.
 
-          Buongiorno! Dissi allegra.
-          Bella fanciulla! Sei arrivata in anticipo vedo.
-          Sì signore.
-          Su, forza entra, abbiamo delle cose da sistemare.
-          Benissimo.
 
Olivander mi mise subito al lavoro, facendomi riordinare parecchi scaffali, i libri venivano messi su diverse mensole in ordine alfabetico, per autore o per saga; altri per genere o per colore della copertina. Lavorai tutta la mattina sistemando qua e là, riordinando i volumi e sistemando il magazzino. Alle 14.00 andai in pausa, Olivander mi concesse mezz’ora per andare a pranzare e prendergli un caffè. Così ne approfittai per fare delle chiamate.
 
-          Pronto?
-          Amore! Che fai?
-          Amore sto cercando degli annunci sul giornale. Disse Hope.
-          Per che cosa? Non vorrai andare via vero?
-          No no tesoro, ma devo avere un lavoro no?
-          Oh bhe si certo. Cosa hai trovato fin’ora? Chiesi.
-          Quasi nulla. Cercano una commessa in un negozio di dischi vicino al Green Park e lavoro in una gelateria davanti ad Hyde Park.
-          Bhe dai buono no?
-          Si, però cercavo qualcosa di meglio…
-          Tesoro… accontentati. Secondo me nel negozio di dischi ti troverai bene.
-          Si hai ragione. Disse lei allegra.
-          Vuoi che andiamo a vedere quando finisco il turno?
-          No traquilla. Zayn mi ha detto che mi accompagna lui appena trovavo qualcosa.
-          Oh va bene. Feci una pausa e poi proseguii. – Allora stai meglio? Ti ho vista ieri sera con Zayn… eri radiosa sai?
-          È un bravo ragazzo, mi ha consolato un po’ ma non voglio correre. Non so ancora nulla di lui e Sam, penso che tu e Harry stiate correndo troppo non pensi?
-          Sono contenta che tu hai trovato qualcuno, magari vi dovete solo conoscere meglio… si forse stiamo correndo, ma mi va bene così, non voglio pensare troppo questa volta.
-          Come vuoi… ma io inizierei a chiedere ad Harry qualcosa sulla sua vita, lui sa tutto di te, mentre tu…
-          Non so niente. Hai ragione. Tesoro devo lasciarti, ci vediamo dopo, fammi sapere come va.
-          Ok amore tranquilla. Buon lavoro, ti voglio bene.
-          Anch’io.
 
Chiusi la chiamata e ripensai alle sue parole, aveva ragione; Harry sapeva tutto di me e ogni volta che gli chiedevo del suo lavoro o della sua famiglia lui sviava il discorso o mi faceva altre domande, non lo capisco proprio. Avrà qualcosa da nascondere?
  
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