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Autore: Globe    20/07/2013    1 recensioni
Tom Wilson è il Quaterback della Globery University. Una sera dopo una partita di football, spia la sua compagna Stacey Bell mentre uccide un mostro in mezzo al campo. I giorni successivi Tom tenterà di saperne di più, ma lei si ostinerà a mantenere il segreto.
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Mi piacerebbe conoscere i vostri giudizi, :) magari darmi anche qualche consiglio per migliorare. E' il mio primo romanzo in assoluto e vorrei sapere cosa ne pensate :( . PER FAVORE COMMENTATE :D
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: Incompiuta
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Era notte fonda. Davanti a Tom c'era una lunga fila. Accanto a lui si trovavano Simon e Alice.
« Guardate quello. Mi sta mangiando con gli occhi! » rise concitata Alice.
« Hai fatto colpo prima ancora di entrare. » scherzò Simon.
« Stasera mi voglio proprio divertire! » Alice si sistemò ancor meglio il vestitino corto che portava sotto lo giacca nera.
« Farai ingelosire il tuo ex. » Simon ammiccò l'occhio a Tom. Ma lui non si degnò nemmeno di rispondergli. « E' una fortuna che i tuoi non ti abbiano visto uscire. » 
« Già... Quale amico ti constringerebbe ad uscire di nascosto per andare in discoteca? » disse Tom.
« Un amico di colore che ti vuole bene. » mostrò i denti bianchi che stonavano con la pelle scura. « Guardati intorno, amico. Hai visto che pollastrelle? » soggiunse.
« Ehi, ragazzi io non ce la faccio più, vado da quello: è troppo carino! » disse Alice con la frenesia che usciva da tutti i pori.
« Brava, lasciaci soli. Ci divertiremo lo stesso senza di te. » disse Simon, mentre squadrava il rubacuori. « Femmine... Basta che vedono un biondino con occhi azzurri e non capiscono più nulla. Sarà più forte di loro. Giusto amico? »
Ma Tom non lo stava ascoltando ormai da un pezzo. La sua attenzione fu attirata da qulacos'altro: vide Stacey Bell mentre girava l'angolo della strada. « Aspettami qui Simon. Arrivo subito. » E si avviò verso di lei. 
« Cosa? Ma che vi è preso a tutti e due? » disse piegando la testa con fare sospetto. « Se questo è uno scherzo organizzato da voi due, è di pessimo gusto! »
Ormai Tom era troppo distante per sentire le parole del suo amico. La sua attenzione era rivolta a lei. Non sapeva ancora cosa dirle o perchè la stesse seguendo, ma lo stava facendo.
 
Stacey si muoveva in punta di piedi. Seguiva di nascosto il fratello fin da quando era uscito da casa. Non lo aveva perso di vista un solo attimo. Eppure quando improvvisamente girò l'angolo, non lo vide più. Si sentì tirare per un braccio e trasalì per lo spavento. Due occhi con davanti delle lenti da vista la guardavano.
« Che stai facendo? Non dovresti essere qui. »
« Ron, mi fai male. » al che il fratello lasciò la presa. « Non sei pronto per ucciderne uno di quella classe. » aggiunse.
« Torna a casa, rischi grosso qui. » gli occhi di lui rivolsero l'attenzione altrove. Stava osservando il vicolo buio dove, vicino ai rifiuti della spazzatura, sedeva un barbone.
Stacey lo guardò di traverso. « Mi tratti come una bambina! Ho sedici anni. » 
Il fratello sorrise per metà. « Sembra di sentire parlare Annabel. » 
« Non sto scherzando sono... » le parole le morirono in gola. Ron con un dito la zittì.
Il volto di lui si era fatto cupo e serio. «Zitta. E' qui. »
Il barbone del vicolo si trasformò in un mostro. Lui sembrava non mostrare segni di paura in volto. Lei invece sentiva le gambe tremare: era la prima volta che vedeva un mostro di quelle dimensioni. Assomigliava ad un cane senza pelo, aveva la carne scura, dalla bocca usciva bava e si potevano vedere i denti aguzzi bianchi che ringhiavano verso di loro. Non era il solito mostro di enorme stazza senza cervello che aveva affrontato Stacey fino ad adesso. Quello aveva un'aria molto più minacciosa.
« Vattene via, Stacey! » Ron sfilò dalla cintura una daga, e si avviò a passo lento verso il mostro.
Stacey non lo ascoltò anzi, anche lei tirò fuori il tomahawk e corse incotro alla creatura; fece un passo sul muro e gli colpì uno degli enormi occhi rossi. Questa ruggì, girò su se stessa e con la coda la colpì. Lei sbattè con la schiena contro uno dei bidoni verdi.
« Stacey! » il fratello prese una pallina d'acciaio dalla tasca, la alzò in aria e questa esplose. Dalla pallina uscì un lampo luminoso che accecò la creatura. Ron ne approfittò e ferì alle caviglie il mostro. Dopo trascinò la sorella il più lontano possibile.
« Stai bene? » chiese preoccupato.
Lei non disse nulla e si rialzò con fatica. 
« Quasi non ti reggi in piedi! Ma quanto sei testarda?! »
« Stiamo vincendo, no? »
« L'ho solo ferita alle zampe tra un po' si rialzerà! »
Infatti fu così. Aveva una zampa zoppa, ma non bastò: caricò Ron con la testa e lo fece finire contro il parabrezza di una macchina. 
« RON! » gridò Stacey.
Il mostro si preparò a colpire con una zampa.
« Ehi, bestiaccia! Prenditela con qualcuno della tua stazza! » gridò un ragazzo in mezzo alla strada. E gli lanciò un casco.
« Tom! » gridò lei.
« Bene, ho catturato la sua attenzione.» bisbigliò a se stesso.
La creatura si girò e con una zampata lo scaraventò in aria.
Stacey ne approfittò: gli montò sulla schiena viscida e gli conficcò il tomahawk nella testa. Il mostro cadde a terra con un grosso tonfo. Dopo pochi secondi si trasformò in polvere.
  
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