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Autore: ciliegiah    20/07/2013    9 recensioni
{storia ad oc}
AU | OOC | violenza | contenuti forti
Hanno ricevuto terribili poteri.
Devono combattere temibili nemici.
Sono gli Skyrunners, gli allievi della Shōrai Akademī.
♱ ♱ ♱ ♱ ♱ ♱ ♱ ♱ ♱ ♱
Negli occhi grigi di lui, Kaliko vide scintillare l'amore, il dolore e l'addio. Lei gli rispose con la stessa espressione. In uno sguardo ci fu tutto quello che avrebbe potuto esserci. E che non ci sarebbe mai stato.
♥ Kisses from Hayuuka-chan. ♥
Genere: Fluff, Science-fiction, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
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Prologue 00
 


C'è un posto in cui finiscono le lettere mai arrivate, 
i regali perduti, i messaggi svaniti nell'etere,
gli oggetti smarriti.
Un luogo invisibile, segnato dai graffi dell'attesa
e dai bagliori della speranza.
C'è qualcuno che può leggere questi segni di luce
e riallacciare le trame spezzate del destino.
E sta venendo da te.
 
 
 ♪♪♪ 

 
 
 

Cara Kaliko,
Ciao. E' talmente tardi che non ho più scuse per essere sveglio: sono nel regno della notte e dei suoi sudditi, viadanti inquieti, matti o soli come me. Scrivo. A te che sei lontana. Sono sordo della tua presenza e stanotte ti scrivo per chiederti di tornare qui, da me e da loro. Abbiamo bisogno di te, Tokyo ha bisogno di te, e del tuo carisma, delle tue prove contro la morte. Devi tornare qui ad allenare i prescelti. La Himitsu Sekutā è tornata, e tu sai bene che non si limiterà a minacciare solo il Giappone: noi siamo il loro unico ostacolo contro la dominazione suprema, dopo di noi nessun altro è in grado di tenerle testa. 
Gli umani sono troppo prevedibili e ingenui, non capisco perchè abbiamo scelto proprio la Terra come luogo dei nostri conflitti: questi esseri inferiori non riusciranno a sostenere la catastrofe, perchè sarà questa l'unica conseguenza, e quando capiranno cosa sta accadendo, sarà troppo tardi. E' questo il punto: abbiamo scelto di proteggerli. So che ci riuscirai, sei l'unica persona in grado di addestrare al meglio le reclute, per questo ho chiamato proprio te. 
Tutti i particolari lo trovi nella seconda busta.
Tuo,
Hideki.



 
Era pallida. Ripensò all'ultima volta che aveva parlato con Hideki, erano passati quasi 3 anni. Se ne stava lì, immobile, aspettando che l'eco di quelle parole appena lette si spegnesse, per poter riprendere a respirare.
 
 
Kaliko chiuse la valigia: era pronta. Si mise a cercare due foto, voleva portarsele. Le trovò.
 
Kenya, Nairobi, 15 novembre. Lei e quel bambino. Come si chiamava? Ah si, Mapengo. 
Mapengo, il bambino che le insegnò a dire in swahili una frase magica per guarire dalla nostalgia: "Mama, kama wewe taitua mimi, mimi tarudi tu", ogni volta che mi chiamerai sarò lì con te. 
Ora quella frase risuonava nella sua mente, come i ricordi di quell'inverno passato in Africa, lotanto da Hideki e dalla sua accademia, sola con i momenti di gioia o tristezza passati lì.
 
Italia, Roma. Lei nel giorno della sua laurea, con suo padre.
L'ultimo ricordo di quell'uomo con una voce smerigliata dalle troppe sigarette, forse, con quelle curve più acute a tratti, quando voleva tagliare gli angoli delle difficoltà alle incertezze dei volontari. Quella voce che avrebbe voluto sentire un'altra volta, anche un'unica volta. Avrebbe voluto poggiare ancora le mani sulle sue, per toccare quella pelle ruvida invecchiata dal tempo. Suo padre apparteneva al passato, lei al presente, la Shōrai Akademī al futuro; le doveva vivere nel presente e progettare al futuro.
 
La valigia era lì, davanti alla porta, con le guance paffute, serafica. La casa era illuminata da una striscia sbieca di sole, sfuggita all'abbaino e impallidita ad velo bianco della tenda. Spense il pc, poi si diresse verso il suo presente, passando una mano nei suoi lunghi capelli neri.
 
 
 
All'improvviso si svegliò.
Si mise a correre giù per le scale a precipizio, ma erano senza fine. Saltava i gradini a due a tre in un'ansia di luce dolorosa e il portone le sembrò un ventre materno dal quale evadere dopo aver attraversato un inferno di acqua e sangue. Correva e correva lungo strade dritte e viali, e semafori pigri nel loro eterno respiro ternario via-stop-attenzione-stop-via. Correva e tutto attorno urlava ignaro che lei aveva poco tempo, un cronometro invisibile puntato alla schiena come una pistola, come l'ultimo istante, come la parola fine, come un amore che si sta rassegnando. Correva perchè aveva capito una cosa, una cosa che conteneva tutte le cose, tutte le ragioni, una cosa che si allungava nella sua mente come il ponte su di un baratro, una di quelle cose belle che arrivano all'improvviso, come l'ultima parola del cruciverba, il cacciavite giusto, la colla che incolla, gli auguri dei nemici a Natale. Correva senza fiato, senza gambe, senza corpo. Correva su quella strada luminosa che le si era accesa davanti agli occhi; ci poteva anche morire, su quella strada, sarebbe stata una morte perfetta dopo una vita perfetta grazie a quella piccola luce perfetta. Correva, sorgeva e tramontava, su marciapiedi percorsi e dimenticati come il cibo divorato e digerito. Correva, correva e i cartelloni pubblicitari, le auto bercianti, i bambini tirati di mala voglia dal tepore notturno tappezzato di favole e sogni la guardavano correre e per un istante partecipavano anche loro a quel guizzo, a quel balzare di vita urgente imperioso. Correva ancora quando vide il platano e capì che tra poco avrebbe potuto respirare a pieni polmoni come l'affogato che sfugge all'onda. Per sempre avrebbe sentito tremare tutte le cellule dentro in un chiacchierio concitato, tutte lì a pizzicare la pelle, un alveare luminoso di vita vita vita, scale di corsa e vita, scale scale e vita. Gli cadde addosso. Appena aprì la porta.
Hideki l'abbracciò fino alle ossa. Glielo disse ansante. Sfinita. Come se temesse di dimenticarlo.
"Mama... kama wewe... taitua mimi... mimi... tarudi...tu.".
 

 
 
Mon petit coin.
Hayuuka Nozomi_, futura KawaiiPanda, vi saluta.
Hayuuka pensa che parlare in tersa persona sia da stupidi.
Brutto inizio, riavvolgiamo il nastro.
 
Ohayoo gentaglia di EFP. 
Sono ritornata con l'ennesima storia ad oc.
So che ne ho moltissime in corso, ma non potevo resistere.
E poi, la mia ispirazione in questi tempi mi gioca brutti scherzi, meglio fare quel che vuole.
Super-poteri, ormai li adoro *-*
Lo so, lo so. Sono pazza fusa.
Ma ora, le mie solite avvertenze.
1- la trama forse non è chiarissima. Non è che me ne importi molto -HAHAHAHAH-. Chi vuole partecipare lo fa, altrimenti nada. E poi, ho sempre fatto così con le trame, sorry.
2- potete inviarmi tutti gli oc che volete, ma se non rispettate le cose che vi chiedo, verrete scartati. Scarterò anche le Mary Sue/Gary Stu
[o come si chiamano questi] e tutti gli oc che non mi soddisferanno. //I feel like malefica.
3-credo di non dovervi dire nient'altro. Ah, ecco la scheda;
 
Nome: [giapponese]
Cognome:
Età: [dai 16 ai 18]
Data di nascita:
Città di provenienza: [in tutto il mondo]
Gruppo sanguigno:
Aspetto fisico: [possibilmente immagine]
Carattere:
Abitudini:
Fobie:
Tic:
Potere Run: [qualsiasi cosa, ma niente alla Sailor Moon]
Run pet:
Cotta/fidanzato-a:
 
Gli Skyrunners non sono umani, o almeno lo erano. Sono esseri dai poteri scientifici e paranormali -i poteri run-, in grado di poter leggere il cielo e le trame spezzate del destino -da cui Skyrunners-.
Cosa sono i Run Pet? Sono degli aimali che vi accompagneranno sempre. Sono "voi in un mondo parallelo", diaciamo "voi versione animale". Ogni Skyrunners ne ha uno.
Ah, dimenticato: se il pet muore, voi ve ne andate con lui, invece, se ve ne andate voi, il pet avrà un tempo limitato di vita che va dai 2 ai 4 anni.
Spero di aver attirato la vostra curiosità così come la luce attrae gli insetti -non fraintendete, non intendo che voi lo siate-.
Accetto oc solo ed esclusivamente via mp.
Accetto parentele con i personaggi reali -in via del tutto eccezionale- ma ricordate: solo personaggi di IE, non sono ancora pronta per GO, me lo sento.
Ecco a voi Kaliko:

 
Besos,
Il vostro piccolo Panda spagnolo.
 
 
 
ps.: Momo-chan, quando leggerai questo messaggio, io sarò in paradiso. -wtf- E sappi che scherzo. //riavvolge il nastro.
Per il favore che ti ho fatto, te ne devo altri mille -la maggior parte da spendere per graficare foto, suppongo-
Se tu vuoi partecipare, ho già un posticino caldo e accogliente para ti, mi amor(?) -sorry, sto dando i numeri. Ed è meglio che la smetta o saranno guai-
 
La pazza se ne va, definitivamente~
  
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