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Autore: marchisia ___    20/07/2013    1 recensioni
Non ancora 16enne lei, quasi 40enne lui, un'amore impossibile coltivato nelle viscere dell'anima e destinato ad esplodere.
Tutto ebbe inizio nel Marzo 2010, quel giorno Luca e Gabriella si incontrarono per la prima volta, ma non fecero caso l'uno all'altra, ignari di ciò che il destino gli stava riservando. Quando poi, circa un anno e mezzo dopo, cominciarono a guardarsi con occhi diversi, non ci volevano credere. Nessuno dei due voleva ammettere la verità: si erano perdutamente innamorati ma, una moglie, una figlia e il lavoro, per lui e la scuola, i genitori e l'età per lei, gli impedivano di stare insieme e, soprattutto di dichiararsi. Ma si sa, l'amore vince su tutto e finalmente, il bel Luca, dopo averci riflettuto tanto tanto tempo e dopo aver capito di amarla come mai aveva fatto, si dichiarerà.
< Dovevo correre da lei per dirle che l'amavo, per confessarle quella verità che avevo nascosto a tutti, soprattutto a me stesso. >
Riusciranno a vivere felici insieme? Beh, sta a voi scoprirlo!
Questa è la mia prima storia, spero vi piaccia e che la leggerete in tanti! E' ispirata ad un mio amore, per questo è molto importante per me.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Contesto generale/vago
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La mia vita cambiò per sempre quando avevo sedici anni. So che quando lo dico, molte persone rimangono meravigliate. Mi guardano in modo strano, come se cercassero di immaginare cosa potrebbe cambiare la vita ad una ragazza così giovane. Ma io la mia storia non la posso riassumere in tre o quattro battute. Oggi voglio raccontarvela, questa storia, per farvi capire che l’amore vero esiste, dura per sempre, è bellissimo ed è capace di farsi amare più dei tuoi figli. Io lo amo ancora e dopo trent’anni mi accorgo di amarlo ogni giorno di più.
Ormai sono sulla soglia dei quarantacinque anni, sono sposata, laureata in Criminologia e Biologia con specializzazione in Ricerca Genetica, sono ricercatrice volontaria Telethon, capitano dei RIS di Roma ma vivo a Torino e ,dopo un corso di laurea in coreografia della danza, sono diventata coreografa del Teatro la Scala di Milano e della relativa Accademia di danza. Ho sei figli: tre maschi e tre femmine: la mia prima figlia si chiama Martina, ventisei anni, laureata in Psicologia Criminale, etoilè dell’Operà di Parigi, sposata da quattro anni con Andrea Bolle, figlio di Roberto Bolle, mamma di Luca, 3 anni, e di Sophia, 6 mesi; Emanuele, ventitrè anni, attaccante della Juventus, prossimo laureando in Scienze Motorie e Sportive, quasi marito di Chiara e futuro papà di Giulia ,tra 2 mesi; Aleeah Angelica, per gli amici Aleeah, diciotto anni, studentessa al Liceo Scientifico e prossima al diploma all’Accademia della Scala di Milano; Davide Alessandro, dieci anni, va a scuola e gioca nei settori giovanili della Juventus; Sharj, cinque anni e mezzo e Leonardo Claudio, due anni e mezzo. Mi piace molto la mia vita, ho sei fantastici figli, due nipoti più una in arrivo, un marito e un bellissimo lavoro, ma l’amore, quello vero, è la cosa più bella che mi sia successa nella mia, se pur ancora breve, vita.
Ero una persona che non parlava sempre, ma se prendeva confidenza non la finiva più. Ero una che si affezionava, quasi sempre. E quasi sempre veniva delusa. Quasi sempre veniva attirata dall’idea di rimanere timida e starsene per i fatti suoi.
Avevo quattordici anni quando lo conobbi. Il suo nome era Luca,  quando ci incontrammo aveva 37 anni, una moglie e una figlia, Maia, sei anni all’epoca. Era alto, magro, con gli occhi che quando ti guardavano raccontavano una storia, fisico statuario al punto giusto, perfetto, e, alle volte, si lasciava crescere un po’ di barba corta. Era un uomo che nonostante fosse vicino ai quaranta si manteneva ben in forma, giovanile e moderno così come era il suo modo di vestire. Posso dire che, prima di scoprire che era maritato e aveva prole, gli davo al massimo trent’anni.
Non ero contenta della mia vita, come quasi tutte le adolescenti.
Il mio sogno era ballare e diventare una ballerina professionista, volevo essere la nuova Carla Fracci o Alessandra Ferri, volevo essere Rudolf Nureyev al femminile...il perfetto abbattimento del confine tra balletto classico e danza moderna, la perfetta revisione dei più grandi balletti, ma i miei genitori non credevano in questo tipo di lavoro e non mi diedero la possibilità di studiare.
Oggi sono riuscita a realizzarlo, anche se in parte, diventando coreografa del teatro in cui volevo studiare e aprendo un'accademia di danza nel mio paese natale. Non avevo amici maschi, nè un ragazzo, avevo smesso di credere nel vero amore e nel principe azzurro.
Ovviamente non sapevo ancora cosa il fato avesse in serbo per me...



AUTRICE: Ciao a tutti, i primi capitoli non saranno interessanti perchè tratteranno la mia storia prima di incontrarlo e di capire la verità ... Spero che vi piaceranno ;)
  
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