19) PAINTING YOU
Yukiko guardava la band suonare, mancavano due
giorni al concerto di sabato, quello che Uzumaki
aveva tanto pregato di fare lo stesso nonostante l’assenza di suo
fratello ed erano un disastro totale, Itachi steccava
come se fosse la prima volta che prendesse in mano un microfono, Kiba non teneva il ritmo giusto, Naruto
sembrava avere la testa da un’altra parte e Michiyo,
sbagliava tutte le entrate.
“perfetto!”
Si disse amareggiata, erano quelli i ragazzi per cui si dava tanto da fare per
trovare ingaggi? Tanto valeva che si desse al hikebana…
Finalmente la
canzone finì e lei poté dare sfogo alla sua rabbia, non erano
solo gli Akatsuki a darle problemi, anche la gelosia
la tormentava, non poteva credere di essere innamorata del suo migliore
amico….
Non era
possibile!Per sfogarsi decise di maltrattare un po’ la band.
“Ragazzi,
cosa state facendo?
Mancano due giorni
al concerto e voi fate pena!
Itachi! Tu stecchi peggio di una campana rotta e
da dove ti spunta quel timbro di voce fastidiosamente acuto? Progetti di
trasformarti in una voce bianca?
Naruto! Tu invece di contare le ragnatele del
soffitto dovresti suonare la chitarra! Hai presente quella meravigliosa Stratocaster che ti ha regalato
Kiba! Sei un batterista, non una scimmia con in mano due bacchette che si chiede cosa siano!
Michiyo! Se non te la sentivi di suonare il basso
bastava che rinunciassi, a me sembra che tu non abbia voglia di farlo
‘sto concerto!
Metteteci
più impegno!
Accidenti!”
Prese fiato e vide
le facce sgomente dei suoi compagni, forse aveva esagerato…
Michiyo ebbe la sensazione di essere stata
teletrasportata in una puntata di Malcolm senza il suo permesso, Yukiko si era trasformata nella copia di Lois quando era furiosa, gli occhi le si
erano stretti minacciosamente e mostravano una vena inedita di pazzia,
la bocca si era stretta in una linea dura e il labbro inferiore le tremava,
credeva di capire perché Francis era venuto su così storto…
“Ma
perché è così incazzata?
Forse
perché SAsori esce
c…”
Naruto le mise una mano
sulla bocca, fece per protestare, poi si accorse dello sguardo della sempai e lo ringraziò mentalmente, aveva una faccia
terribile…
“Hai detto
qualcosa?”
Michiyo deglutì.
“No
niente…”
“non
prendermi per il culo!
mi sono rotta di voi! Continuate
da soli le prove!”
La sempai lasciò la stanza sbattendo la porta, Michiyo era esterrefatta, cosa stava succedendo a Yukiko?
“Ragazzi, ma
che cos’ ha?”
“è
gelosa, ma non lo vuole ammettere, le da fastidio il
fatto di sasori e Haruno….quindi
i loro nomi sono tabù, non vanno pronunciati.”
Michiyo sospirò, ecco spiegato tutto , la malattia di Sasuke si stava
estendendo, prima lei, poi la sempai e forse perfino Gaara…
Era proprio
contagiosa…
Yukiko si siede della stupida, cosa le era
saltato in mente?
Perché se
l’era presa così tanto con loro?
In fondo non erano
stati poi così pessimi, era lei che era terribilmente irritabile dopo la
festa di Ino, dannata Haruno!
Scosse la testa,
inutile continuare a negarlo, lei era gelosa per un solo motivo, era innamorata
di sasori e quella era una catastrofe!
Non servivano gli
883 e la regola dell’amico per capire che sarebbe finita male, lei si
conosceva, testarda, impulsiva, con un caratteraccio ,i
suoi ex la chiamavano “la stronza” e quando stavano con lei non
sembravano per nulla felici, sasori non si meritava
una tipa come lei…
Sasori aveva bisogno di una ragazza dolce,
timida, affettuosa come la piccola Hyuga, non di un
disastro ambulante come lei, che riusciva solo a far soffrire le persone,
tuttavia non poteva farci niente,lei si era innamorata
di lui.
Frustrata
tirò un calcio ad una lattina.
“CAZZO!!!! MA perché?”
Si accorse di
essere in mezzo alla folla, le signore la squadravano schifate,
s’immaginava i lori pensieri, ragazza con meches
blu, vestita come una barbona uguale teppista, si esibì in una
linguaccia e pi svoltò in una stradina.
Era di nuovo sola,
il vicolo era stretto, ma le sembrava familiare, chissà dove portava?
Si ritrovo davanti
a scuola, era deserta, nemmeno il serale faceva lezione allora…
Senza sapere
perché entrò, vederla vuota era strano,
era come averla già in qualche modo lasciata, come se non ne facesse
più parte, l’idea le diede i brividi.
La luce entrava a
lame dalle finestre, era quasi al tramonto, era una luce calda, bella,
positiva, di buon auspicio, erano strani i pensieri che formulava
mentre saliva le scale, in quello strano giro per la scuola.
Era al terzo
piano, dove c’erano le aule di pittura, solo una porta era aperta, la
prima vicino alle scale, sulla sinistra, forse c’era qualcuno?
Incuriosita si affacciò per vedere chi fosse,
era sasori, davanti ad un cavalletto, completamente
concentrato, preso da ciò che stava disegnando, era incredibile come
riuscisse a staccarsi da tutto quando aveva una matita in mano o costruiva
marionette, sembrava trovare una perfetta calma interiore che niente poteva
scalfire.
Lo guardò a
lungo, rapita, non si era mai accora davvero di quanto fosse carino o di quelle
fasi di calma zen, fino a poco prima era stata arrabbiata,
inquieta, ma ora si stava calmando, lui le aveva sempre fatto
quell’effetto….
Si disse di non
entrare, di lasciarlo stare perché se avesse interrotto quel delicato
equilibrio che c’era tra loro se ne sarebbe
pentita, ma come sempre non ascoltò ciò che le diceva la
razionalità.
Si avviò
verso di lui con un passo un po’incerto, la sua coscienza le diceva frasi
contraddittorie.
“Yukiko sei una stupida”
[Il mondo è degli stupidi.]
“Te ne
pentirai!”
[Meglio vivere di rimorsi che di rimpianti.]
Era dietro di lui,
cosa doveva fare?
“Torna indietro, sei ancora in tempo!
Non rovinare
tutto, tanto lui non si è nemmeno accorto che sei arrivata.”
Seguì di
nuovo l’istinto, lo abbracciò da dietro, mormorando
un”ciao”, lui si irrigidì,poi
quando capì che era lei si rilassò e riprese a disegnare, lei
aveva sempre avuto quel privilegio, solo lei poteva interromperlo mentre
lavorava.
Aspirò il
suo profumo,un misto di acrilici, tabacco e forse
dopobarba, lo adorava, la faceva stare bene, così sui rilassò per
un po’ senza pensare a niente, era semplicemente contenta di essere
lì.
“Che ci fai
qui?”
La domanda di Sasori aveva un senso.
“Niente, ho
mollato i ragazzi alle prove e gironzolando mi sono ritrovata qui, tu?”
“Avevo
voglia di dipingere e qui non c’era un cazzo di nessuno, così ho
approfittato.”
“ma sei strano…cosa dipingi?”
Si sporse oltre le sue spalle per vedere, poi lo lasciò
andare di scatto, come se avesse preso la scossa, un suo ritratto campeggiava,
sul cavalletto, perché?
“Ma….Ma… quella sono io!”
“eh si.”
“Ma perché?”
Sasori arrossì, poi borbottò
qualcosa, Yukiko pregò di aver capito male,
lui non poteva essere innamorato di lei…non era semplicemente possibile!
“Cosa?”
“Tu mi piaci
Yukiko, non mi interessa
quella ragazzina, Sakura, mi interessi tu!”
“io…io
non posso stare con te!”
Yukiko corse verso la porta, aveva sbagliato,
perché non ascoltava mai la sua coscienza?
Era quasi fuori
quando sasori l’afferrò
per un braccio, Yukiko si divincolò ma lui la
spinse contrò il muro, imprigionandola, ora non poteva più
scappare!
“Cosa significa che non puoi stare con me?”
Era vicino, troppo
vicino, Yukiko non sapeva se avrebbe resistito.
“IO…Non
sono una brava persona, non sono adatta a te, ti farei soffrire.
Hai visto
cos’è successo tra Temari e mio
fratello, tra noi succederebbe la stessa cosa e io non
voglio che tu soffra, quindi lasciami andare e dimenticami.
Stai con Sakura,
lei è di sicuro meglio di me!”
“Ma io ti piaccio?”
Yukiko arrossì violentemente, come poteva
rispondergli?
Rimase in
silenzio, mentre i battiti del suo cuore aumentavano e guardava spaventata il
dolore che minacciava di affacciarsi negli occhi dell’altro ed era
consapevole della sua vicinanza, dalla stretta sui suoi polsi si irradiavano
brividi, era cotta di quel ragazzo.
“Rispondimi.”
Abbassò gli
occhi.
“…s-si”
“e
allora qual è il problema Yukiko? IO so che non sei stronza come ti
dipingi, non sei stata uno stinco di santo con i tuoi ex, ma so anche che fai
la dura per proteggere le persone che ami.
È questo
che mi piace di te, che sei capace di combattere come una leonessa per tuo
fratello o per le tue amiche, per Temari l’hai
fatto tante volte anche se era in torto.
Ti prego non
cacciarmi!!”
YUkiko scoppiò a piangere, era troppo non
ce la faceva!
Sasori le lasciò andare i polsi, le prese
il mento tra le dita e glielo sollevò.
“YUkiko… io…mi dispiace.”
Lo guardò
attraverso le lacrime, ogni resistenza era crollata, i suoi propositi si
lasciarlo andare si erano sciolti come neve al sole, annullò le distanze
e lo baciò.
Sasori rimase inerte un attimo poi rispose,
mentre le accarezzava i capelli, era il più bel bacio della sua vita.
“Cosa significa?”
“Che ci
voglio provare.”
Vide Sasori sorridere mentre l’ abbracciava,
non sapeva come sarebbe finita, ma non le importava molto, ora era felice e
anche lui era felice, non l’aveva mai visto così ed era tutto
ciò che potesse desiderare.
Grazie a talpina
pensierosa^^.