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Autore: Michaelis Ashley Warblers    21/07/2013    3 recensioni
Questa fan fiction partecipa al Seblaine Challenge, organizzato dal grupp Seblaine Events.
Dalla storia
*Sì sono un gatto. E sì racconto questa storia. La mia (s)fortunata storia. Partiamo dal principio, altrimenti non capirete mai a pieno il mio essere.
La mia storia non inizia nel migliore dei modi e se mi trovo qui a scrivere la mia biografia c’è un motivo: voglio essere ricordato come il gatto più paziente della storia. *
Credo che il titolo parli da solo.
Genere: Demenziale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Sebastian Smythe | Coppie: Blaine/Sebastian
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Questa fan fiction partecipa al “ Seblaine Challenge” organizzato dal gruppo Seblaine Events

 
 
Prompt: Disney.
 

2. Storia di un gatto della prima volta (forse ) in cui vide un film Disney con la famiglia Anderson – Smythe.
 

Sempre a Sebastian,
che continua a dividere con me questo
dolore chiamato Blaine.
 

*Gentile lettore, ancora una volta mi trovo a narrare le mie peripezie. Questa volta narrerò la prima volta in cui ho visto in film di animazione della Disney con i miei due padroni, o meglio con il mio padrone e la sua appendice .*

 

     Era una piovosa Domenica di Marzo e i miei due padroni, Sebastian Smythe e Blaine Anderson, avevano deciso di fare un pic nic, ma il tempo lo ha impedito. Avevano deciso di comune accordo di portare anche me e per l’occasione il nano malefico mi aveva comprato un collare rosso con un papillon a pois bianchi e un guinzaglio rosso, diceva che il rosso risaltava sul maestoso bianco del mio pelo.
 
Quell’umano aveva una vera e propria fissazione per i papillon, io li odiavo.

 
<< Guarda Mont, ti ho comprato una cosina per il pic nic di Domenica. >>
 
<< Miaaaao, miaaiaiaio miao. ( Brutto nano mi chiamo Montblanc.) >>
 
<< Un bellissimo collare con papillon a pois. >>
 
<< Miaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaao miao. ( Assolutamente no. Lo odio. Togliti quegli occhi a cuore dalla faccia. ) >>
 
Mi rincorse per svariate ore nel tentativo di mettermi quell’obbrobrio, ogni volta che mi faceva un regalo era così:  sceglieva quello che piaceva a lui, non quello che piaceva a me.
 
Dopo due ore di corsa e sette graffi sulla mano, Sebastian rincasò da lavoro chiedendosi perché Blaine corresse come un matto per tutta la casa. Quando lo gnomo spiegò al mio adorato padrone la situazione Sebastian mi prese in braccio e mi portò sul divano dicendo a Blaine che voleva parlarmi in privato. Lui sì che mi prendeva sul serio.
 
<< Povero Montblanc, mi dispiace che tu debba sopportare tutto questo, ma sai lui è fatto così. È un eterno bambinone. Ha questa mania per i papillon, che vogliamo farci? Accontentiamolo, in fondo non ci costa nulla. Tu sembrerai ancora più maestoso ed elegante e lui avrà avuto la sua soddisfazione, che ne dici? >>
 
Mi accarezzò la testa, dietro le orecchie proprio dove piaceva a me.
 
<< Miaomiao Miao. ( Se me lo chiedi così va bene, Bas ) >>
 
Feci un piccolo movimento della testa, come per annuire.
 
<< Blaine, vieni. Montblanc è pronto per indossare il suo nuovo accessorio. >>
 
<< Ma come fai? Tu hai uno strano ascendente su quel gatto, tesoro. >>
 
Blaine si avvicinò per mettermi il collare e io lo guardai torvo. Aveva vinto una battaglia non la guerra.
 
<< Bas, questo gatto è la tua fotocopia.  >>
 
<< Te l’ho regalato apposta, così non sentirai la mia mancanza quando sono a lavoro. >>
 
Dopo cena andammo subito a letto perché il nano cuoco si sarebbe dovuto alzare presto l’indomani per preparare il pranzo per il pic nic. Dato che avevano deciso di portare anche me, avrebbe dovuto cucinarmi minimo tre pesci per farsi perdonare per avermi rincorso per ore come uno stalker.
 
Alle sei del mattino Blaine si alzò come da programma e si mise ai fornelli, ero curioso di vedere cosa cucinasse allora lo seguii  e mi arrampicai sul mio bancone preferito, molte volte il nano aveva tentato invano di scacciarmi da quel posto ma capendo che la non c’era battaglia si arrese e io vinsi, il posto è mio.
 

*Gentile lettore, so che ti stai chiedendo cosa lega tutta questa lunga introduzione al fulcro della storia, beh lo stai per scoprire.*

 
 
Blaine era bravissimo ai fornelli, questo non potevo negarlo. Nel giro di tre ore aveva cucinato le lasagne, il riso freddo, tramezzini, involtini da mangiare freddi, quattro insalate diverse, i miei tre pesci del perdono – così chiamavo i pranzi che mi preparava per farsi perdonare delle sue bambinate – e poi ancora la macedonia, il semi freddo, la crostata di frutta e perfino la torta gelato che Sebastian adorava con le meringhe e il cioccolato.
 
Come riuscisse a fare tali prodezze nessuno lo sapeva, nemmeno io che l’ho spiato per tutta la preparazione, dovrebbe aprire un ristorante il nano, diventerebbe ricco, parola di gatto a cui piace solo il cibo a cinque stelle.
 
Alle nove in punto preparò il caffè, prese delle brioches da lui fatte, preparò una spremuta d’arancia, mise il tutto nel vassoio e si spostò verso la camera da letto, ovviamente lo seguii, Sebastian adorava darmi il buongiorno prima di fare colazione.
 
Blaine posò il vassoio sul comodino accanto alla parte di letto di Sebastian e andò delicatamente ad aprire le tende per far filtrare la luce del sole in camera. Ecco la luce del sole non c’era. Appena aperte le tende Blaine lanciò un urlo disperato, talmente forte che fece svegliare il mio padrone, che di solito non si sveglia nemmeno con le cannonate.
 
<< Blaine che succede? >> chiese Bas allarmato.
 
Blaine si girò e le lacrime rigavano il suo viso, era proprio un nano bambino.
 
<< Piove. Sta piovendo. Addio pic nic. Tutto rovinato. Montblanc non vedrà mai i prati in fiore. >>
 
<< Miaaaaaaaaaaaaao (Ehi, guarda che smetterà di piovere prima o poi) . >>
 
<< Blaine, calma. Il pic nic lo possiamo fare un’altra volta. >>
 
Blaine continuava a piangere come una fontana.
 
<< Che ne sarà di tutto quello che ho preparato? >>
 
<< Hai di nuovo cucinato per un esercito?  >>
 
<< No. Solo per noi tre. >>
 
<< Miaomiao miao. ( Non è vero, ha cucinato per un intero battaglione. È sveglio dalle sei.) >>
 
<< Blaine tu cucini sempre per un battaglione, vero Montblanc? >>
 
<< Miao mmmiao (Esatto. ) >>
 
<< Montblanc, che fai? Gli dai man forte? >>
 
<< Miaomiao maio ( Io gli do sempre man forte, contro di te caro gnomo cuoco questo e altro. ) >>
 
Era passata un’ora buona e Blaine non accennava a smettere di piangere.
 
<< Dai Blaine, vieni qui. Smettila di piangere.  Facciamo così, pranziamo con tutte le delizie che hai preparato e poi facciamo qualsiasi cosa ti vada di fare >>
 
A quelle parole gli occhi dello gnomo brillarono, brutto segno.
 
<< Tutto, ma proprio tutto? >>
 
Eccoli lì, gli occhi da cerbiatto che predicevano una disgrazia. Sebastian si era rassegnato.
 
<< Sì, Blaine, tutto. >>
 
<< Voglio fare una maratona Disney. >>
 
<< Blaine, sei sicuro? Non sei ancora pronto per reggere una cosa simile. >>
 
<< Hai detto tutto Bas. >>
 
<< Va bene, va bene. Mi arrendo. >>
 

*Gentile lettore, se posso permettermi, non organizzare mai una maratona Disney con persone dai deboli sentimenti, capirai presto il perché.*

 
<< Blaine, hai cucinato per un esercito. Non mangeremo mai tutto questo. Facciamo così decidiamo cosa mangiare adesso e il resto lo congeliamo ok? >>
 
<< Ok io mangerei volentieri le lasagne, i tramezzini e la crostata, poi a merenda la torta gelato. >>
 
<< Ok, come vuoi. Il cuoco sei tu. >>
 
<< Miaimamamamio (Non dimenticarti del mio pesce, gnomo.) >>
 
<< Ma certo tesoruccio, non mi sono dimenticato del tuo pranzo, ti ho preparato il tuo pesce preferito. >>
 
<< MIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIAO miao ( Tesoruccio a chi? Bada come parli, nano. Lo so cosa hai cucinato ero lì.) >>
 
<< Bas, un po’ di educazione a questo catto potresti insegnarla. Non credo di sopravvivere a due Sebastian. Uno mi basta e mi avanza. >>
 
<< Blaine, così mi offendi. Montblanc è il gatto più educato che esista. >> scherzò il mio padrone
 
<< Se se… come no. >>
 
Dopo essersi ingozzato come un maiale, lo gnomo sparecchiò in tempo record e rigovernò ancora più velocemente. Raggiunse Sebastian sul divano del salotto e iniziò a proporre una lista di film della Disney, che ovviamente Bas bocciò. Non li bocciò per cattiveria lo fece solo perché Blaine aveva visto venti volte quei dvd.
 
Il tempo non accennava a migliorare. La discussione tra Blaine e Sebastian nemmeno. Dopo circa due ore di piagnistei arrivarono ad una conclusione: Le follie dell’Imperatore.
 
Sebastian aveva buon gusto e lo dimostrava sempre. Le follie dell’imperatore era uno dei miei cartoni preferito, lo avevo visto insieme a Bas quel week – end che lo gnomo partì per un corso di cucina giapponese.
 
Appena il dvd parte Bas prepara dei fazzoletti, perché mi chiedo, ma forse non voglio sapere la risposta.
 
Eccoci qui, mentre tutti ridiamo lo gnomo piange. Cosa c’è da piangere ne “Le follie dell’imperatore?”, non lo so non me ne capacito. Qualcuno me lo spieghi.
 

*Gentile lettore, ti prego non guardare MAI e sottolineo il MAI un film Disney con Blaine Devon Anderson, ti rovina la visione.*

 
<< Povero piccolo lama. Chiuso in un sacco e trasportato ovunque >>
 
<< Blaine, non hai capito nulla del film, te lo assicuro. >>
 
<< Questo è maltrattamento di animali >>
 
<< No, questo è maltrattamento di neuroni. Blaine ma hai almeno capito cosa sta succedendo? >>
 
Niente non c’era verso, quando il nano si metteva in testa una cosa niente lo distoglieva. Nemmeno spiegargli come si svolgeva la storia funzionava.
 
<< Bas, voglio scrivere una lettera di protesta alla Disney. Non si può promuovere la violenza sugli animali così spudoratamente. >>
 
<< Blaine non è violenza sugli animali >> tentò di spiegare Sebastian, invano.
 
<< Se io mettessi Montblanc in un sacco e gli facessi passare tutto quello che passa Kuzco come la metteresti? >>
 
<< Blaine, non riusciresti mai  a prendere il gatto per chiuderlo in un sacco, è troppo furbo. >>
 
<< MIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIAO ( Grazie Bas, mi lusinghi. Nano chiuditici tu nel sacco. Anzi no ti ci chiudo io così mi diverto). >>
 
Riuscimmo ad arrivare alla fine del film con due ore di ritardo, le proteste animaliste di Blaine ci avevano interrotti miriadi di volte.
Alla fine del film ho capito a cosa servivano i fazzoletti.
 
Sebastian, senza nemmeno voltarsi passò un quadratino bianco di carta a Blaine che piangeva come una fontana.
 
Qualcuno mi spiega cosa c’è da piangere?
 
<< Oh Sebastian, guarda che bella storia di amicizia, alla fine Kuzco non costruisce più la piscina sopra la casa di Pacha. >>
 
<< Si Blaine, meravigliosa e dimmi che ne è stata della lettera di protesta che volevi scrivere? >>
 
<< Quale lettera? Quale protesta? >>
 
Ecco appunto. Finiva sempre così.
 
<< Bas, quale è il tuo personaggio preferito? Il mio Kronk, ci assomigliamo così tanto: siamo geniali, disponibili, simpatici… >>
 
<< Sì certo Blaine, siete identici. Io personalmente adoro Izma. Il mio alter ego femminile, insomma. >>
 
<< Sei crudele. Questo vuol dire che vuoi usarmi come schiavetto? >>
 
<< Bravo Kronk, lo vuoi un biscottino? >>
 
Finalmente Blaine rise. Non se ne poteva più di quei pianti inutili.
 

*Gentile lettore, devo lasciarti, per stavolta. La cena è servita, ma non credere che le mie peripezie siano finite qui. Siamo solo all’inizio.*

 
 

Angolo delle note

 
Salve,
grazie per aver letto fin qui, siete davvero coraggiosi :)
Chiedo scusa per questo calo di demenzialità e prometto di rifarmi con il prossimo capitolo.
 
Buona domenica a tutti :)
 
 
 
 
 

      

   
 
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